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CURVA AD ANGOLO
Secondo la teoria economica neoclassica, la curva della domanda di un bene rispetto al prezzo è decrescente, continua e differenziabile in ogni suo punto. Gli economisti Hall, Hitch, Sweezy sulla base di ricerche empiriche, hanno invece ipotizzato una curva di domanda ad angolo. La Curva di domanda ad angolo è un tipo di domanda tipico dei mercati oligopolistici. In un oligopolio, il prezzo viene fissato secondo il principio del costo pieno e che ciascuna impresa tenda a mantenere invariato il prezzo in quanto:
- se lo diminuisse, tentando così di aumentare la propria quota di mercato, le altre imprese la seguirebbero e, pertanto, l'aumento della domanda sarebbe contenuto;
- se lo aumentasse per aumentare il profitto, le altre imprese non la seguirebbero; ne deriverebbe una brusca diminuzione della domanda, tale da vanificare l'obiettivo.
L'oligopolio di Sweezy: l'interdipendenza tra le imprese oligopolistiche genera una curva
di produrre contemporaneamente e in modo non cooperativo. BERTRAND 1883 Descrive un altro tipo di mercato oligopolistico, in cui due aziende competono sul prezzo dei loro prodotti. A differenza del modello di Cournot, in questo caso le aziende scelgono il prezzo in modo simultaneo e indipendente per massimizzare il profitto. Questo modello si basa sull'ipotesi di beni omogenei e perfetta informazione. STACKELBERG 1934 Introduce il concetto di leadership nel mercato oligopolistico. In questo modello, una delle aziende assume il ruolo di leader e decide la sua quantità di produzione prima che l'altra azienda prenda la sua decisione. L'azienda leader tiene conto delle reazioni dell'azienda seguace nel prendere la sua decisione. Questo modello si basa sull'ipotesi di beni omogenei e informazione completa. COURNOT-NASH L'equilibrio di Cournot-Nash è il risultato del modello di Cournot, in cui le aziende scelgono la quantità di produzione in modo non cooperativo. In questo equilibrio, le aziende producono quantità che massimizzano il loro profitto, date le scelte delle altre aziende. Questo equilibrio è stabile e rappresenta una situazione di equilibrio nel mercato oligopolistico.L'output da produrre simultaneamente, in modo non cooperativo, massimizzando il profitto:
- Informazione completa;
- Le imprese possiedono la stessa tecnologia (c1 = c2). Le imprese fissano Q lasciano che sia il mercato a determinare il P. Le imprese devono fissare in anticipo i piani di produzione non possono variarli senza incorrere in costi affondati.
Ogni duopolista nel modello di Cournot limita il livello di produzione allo scopo di massimizzare il proprio profitto. Le decisioni di produzione individuali sono coordinate in modo imperfetto e il livello di produzione totale supera il livello di monopolio. I duopolisti di Cournot riescono ad esercitare un certo potere di mercato, controllando il prezzo. Ma, agendo indipendentemente, non massimizzano il loro profitto congiunto. L'oligopolio di Cournot: nonostante la scarsa credibilità delle sue assunzioni, il modello di Cournot crea una connessione tra le varie strutture di mercato grazie al risultato intuitivamente.
Attraente per cui al crescere del numero delle imprese nel mercato corrisponde un'approssimarsi della performance agli standard concorrenziali.
BERTRAND 1882
Pur criticando Cournot per la strategia adottata (la variabile strategica è la quantità), Bertrand ne condivide i postulati che rispecchiano la società industriale della prima metà dell'Ottocento: le grandi innovazioni devono ancora svilupparsi e le infrastrutture di trasporto sono ancora carenti (prodotti omogenei, ininfluenza delle scelte di una impresa sulle altre - variazioni congetturali nulle). Bertrand fa un'ipotesi forte: 'Le imprese fissano il proprio prezzo e vendono la quantità di prodotto richiesta a quel prezzo: non esistono vincoli sulle capacità produttive delle imprese, la tecnologia consente rapide (ed illimitate) variazioni della velocità di produzione.' Le imprese fissano il proprio prezzo per massimizzare i propri profitti e successivamente
vendono sul mercato tutto quello che i consumatori sono disposti ad acquistare. Ricordiamo che in base alle ipotesi sulle variazioni congetturali, il prezzo fissato da ciascuna impresa non ha influenza sulle decisioni delle altre. Ipotesi:- La variabile decisionale è il Prezzo;
- I duopolisti offrono un prodotto omogeneo, ossia il prodotto è perfettamente sostituibile;
- Le 2 imprese sono dotate di uguale tecnologia;
- La competizione avviene attraverso il prezzo, che viene deciso simultaneamente e non cooperativamente;
- Ciascun competitore sceglie il prezzo di vendita ipotizzando che l'altro terrà fisso il prezzo;
- I consumatori comprano il prodotto dell'impresa che offre il prezzo più basso;
- Non esistono vincoli sulle capacità produttive delle imprese;
- I duopolisti tendono a massimizzare i loro profitti;
- I costi marginali sono identici e costanti.
Situazioni: le imprese fanno le proprie scelte in sequenza, sia per motivi storici, legati all'evoluzione di un certo settore industriale, sia per motivi strategici. Queste situazioni sono rappresentate attraverso giochi non cooperativi ad informazione completa e perfetta, in cui ciascuna impresa, quando viene il suo turno, conosce tutta la storia passata del gioco. L'analisi risale ad Heinrich von Stackelberg (noto per aver risolto il problema del duopolio asimmetrico, anticipando la nozione di equilibrio di Nash), che analizzò un mercato in cui le imprese hanno livelli di output e profitti diversi, a causa del fatto che una di loro ha goduto del cosiddetto vantaggio della prima mossa. Il duopolio asimmetrico è una variante del duopolio di Cournot, provocata dalla rottura della simmetria informativa:
- È modificata la sequenza delle mosse non più contemporanee (gioco a struttura dinamica con equilibrio perfetto nei sottogiochi),
cui il follower risponderà alla sua scelta. Si utilizza una procedura risolutiva che segue la backward induction.
Tesi:
Il leader diventa dominante detenendo quote di mercato e π maggiori dell'equilibrio di Cournot costringendo la follower a una produzione inferiore e π più bassi. il P di equilibrio di è inferiore a quello di Cournot. il surplus del cons e il benessere sociale aumentano dunque non vi è un caso di abuso di posizione dominante sanzionata dalle autorità.
A chi conviene che ci sia un leader? In sostanza, il leader diventa dominante detenendo quote di mercato e profitti maggiori di quelli di equilibrio di Cournot e dell'inseguitore stesso costringendolo ad una produzione inferiore e a profitti più bassi (di quelli di equilibrio di Cournot). È tuttavia facile verificare Che il prezzo di Cournot-Stakelberg è inferiore al prezzo di equilibrio di Cournot-Nash: il surplus del consumatore ed il benessere sociale
aumentano rispetto al caso simultaneo e di conseguenza siamo lontani dal caso di 'abuso di posizione dominante' sanzionata dalla moderna autorità della concorrenza.
PARTE 3 – La Differenziazione
DIFFERENZIAZIONE
Nei modelli fino ad ora esaminati, le imprese, con prodotti omogenei, concorrevano attraverso strategie di prezzo o di prodotto. Esaminiamo ora la competizione in presenza di prodotti differenziati. Monopolio e concorrenza: utilizzando la differenziazione come precipuo strumento di concorrenza le imprese si propongono di conseguire una sorta di potere monopolistico sul mercato dei propri prodotti, con l'obiettivo di evitare la distruzione reciproca dei profitti. Questa situazione spinge ad un limitato numero di operatori ad influenzare, spesso a, determinare il prezzo dei rispettivi prodotti. La concorrenza monopolistica: alcuni economisti, come Joan Violett Robinson (1903-1983) e E. H. Chamberlin (1899-1967), pervennero alla convinzione che tra il caso
generale di concorrenza perfetta e quello eccezionale di monopolio esiste una (fino ad allora) sconosciuta forma di equilibrio di mercato intermedia. Questa situazione consente ad un limitato numero di operatori di influenzare, se non determinare, il prezzo dei rispettivi prodotti. Tale strategia, definita su variabili diverse del prezzo, prende il nome di concorrenza monopolistica o concorrenza imperfetta. Tra il caso generale di concorrenza perfetta e quello eccezionale di monopolio esiste una sconosciuta forma di equilibrio di mercato intermedia in cui il prezzo non è influenzato da nessun produttore, ed il monopolio, in cui il produttore può imporre il suo prezzo. Questa nuova forma di equilibrio, la concorrenza monopolistica o imperfetta, riguarda quei prodotti per i quali non possono esserci dei sostituti perfetti. In questo caso il venditore ha un controllo solo parziale sul prezzo. La ricerca di extra è la vera sfida dei La differenziazione produttiva: sidifferenzia in orizzontale e verticale:- ORIZZONTALE: differenziazione di natura soggettiva. Beni con caratteristiche diverse ma nessun