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Domanda elastica e domanda anelastica

I beni domandati si distinguono in due tipologie:

  • Beni elastici - se una variazione dell'1% del prezzo provoca una variazione di più dell'1% della quantità domandata, si tratta di una domanda elastica rispetto al prezzo.
  • Beni anelastici - se una variazione dell'1% provoca una variazione minore dell'1% rispetto alla quantità domandata, siamo di fronte a una domanda anelastica rispetto al prezzo.

Dovendo fare un esempio considerando i valori in figura vedremo che nella situazione iniziale il prezzo era di 90 e la quantità domandata di 240 unità. Un aumento di prezzo a 110 ha indotto i consumatori a ridurre i propri acquisti a 160 unità (consumatori inizialmente nel punto A poi si muovono lungo la curva fino al punto B).

Per calcolarci il coefficiente E prima dobbiamo trovare le variazioni % di quantità domandata e prezzo, D nel seguente modo:

Quantità (Q) = ΔQ / [(Q1 + Q2) / 2]

Prezzo (P) = ΔP / [(P1 + P2) / 2]

P )/2]• 1 2

Sommando tali elementi tra loro otterremo la formula per il calcolo di E (come sopra indicata).

Nel caso della elasticità di una curva di domanda lineare, la domanda rispetto al prezzo varia da zero all'infinito lungo la stessa. Tali curve partono da una elevata elasticità della domanda rispetto al prezzo (prezzo alto e quantità bassa), e terminano con bassa elasticità (con conseguente alta quantità). Nel punto medio della curva si ha il caso limite della domanda di elasticità unitaria in cui le due variazioni % suddette si equivalgono. L'elasticità della domanda nei diagrammi è rappresentata nella seguente figura. Spesso la pendenza di una curva viene confusa con la sua elasticità. La pendenza non coincide con quest'ultima poiché la pendenza della curva di domanda dipende dalle variazioni assolute di P e Q mentre l'elasticità dalle loro variazioni %.

Osservando il punto B della

figura si nota che, in ogni punto della curva, l'elasticità della domanda è unitaria in quanto le due variazioni % si equivalgono. Quando ci troviamo in prossimità del punto A del grafico sottostante, si ha una piccola variazione del prezzo rispetto alla grande variazione della quantità domandata e ciò porta a una elevata elasticità. Caso contrario se siamo in prossimità del punto Z. In generale si può dire che:

  • Al di sopra del valore medio M si ha ED > 1 quindi domanda elastica
  • Nel punto M, ED = 1 quindi domanda ha elasticità unitaria
  • Al di sotto del punto M, ED < 1 quindi domanda anelastica

Possiamo infine dire che nel caso in cui ci troviamo agli estremi della curva, si hanno due casi di perfetta elasticità e anelasticità. Per quanto riguarda casi intermedi non ci si può basare solo sulla curva ma sono necessari ulteriori elementi.

Elasticità e ricavo. Per definizione sappiamo che

il ricavo è dato dal rapporto prodotto/quantità quindi: Se la domanda è anelastica, rispetto al prezzo, una diminuzione di quest’ultimo fa diminuire il ricavo totale. Se la domanda è elastica, rispetto al prezzo, una diminuzione di quest’ultimo fa aumentare il ricavo totale. Nel caso limite della domanda a elasticità unitaria, una diminuzione del prezzo non provoca alcuna variazione sul ricavo totale. Il ricavo corrisponde all’area del rettangolo data dal prodotto P x Q. Nel caso dei beni di prima necessità (alimentari, combustibili, calzature) la domanda è anelastica perché essendo essenziali alla vita è difficile rinunciarvi quando il loro prezzo aumenta. La domanda dei beni che si possono sostituire facilmente con altri ha un elasticità rispetto al prezzo più alta di quelli dei beni che non hanno surrogati. Per molti beni la possibilità di adottare le abitudini di consumo fa si che

L'elasticità della domanda è più alta nel lungo che nel breve periodo. Un altro fattore che influenza l'elasticità è l'importanza di un bene nel bilancio del consumatore: i beni che richiedono una percentuale elevata del reddito tendono a essere più sensibili al prezzo rispetto a quelli che rappresentano una parte trascurabile della spesa. Alcuni fattori economici determinano quanto sia elastica rispetto al prezzo la domanda dei singoli beni: il grado in cui il bene è una necessità o un lusso, la misura in cui vi sono surrogati del bene in questione, il tempo disponibile per la risposta e l'importanza relativa del bene nel bilancio del consumatore.

Elasticità dell'offerta rispetto al prezzo. Per definizione l'elasticità dell'offerta rispetto al prezzo è la reattività della quantità offerta di un bene al suo prezzo di mercato. Più precisamente

L'elasticità dell'offerta rispetto al prezzo misura la variazione % della quantità offerta in reazione ad una variazione dell'1% del prezzo del bene. L'offerta è elastica oppure anelastica secondo che l'aumento % della quantità offerta sia rispettivamente maggiore o minore della variazione % del prezzo. Nel caso limite dell'offerta a elasticità unitaria, in cui è uguale a 1, l'aumento % della quantità offerta è uguale all'aumento % del prezzo. La definizione dell'elasticità dell'offerta rispetto al prezzo si differisce da quella dell'elasticità della domanda poiché nel primo caso la reazione della quantità offerta al prezzo è positiva, mentre nel secondo caso la reazione è negativa. Definizione dell'elasticità dell'offerta: E = (Δo% quantità offerta) /(Δ % prezzo). Il principale dei fattori che

influenzano l'elasticità dell'offerta è la misura in cui si può aumentare la produzione nell'industria. Un altro fattore importante è l'intervallo di tempo preso in considerazione: una data variazione del prezzo tende ad avere un effetto maggiore sulla quantità offerta se è maggiore il tempo che i fornitori hanno a disposizione per agire. Se il tempo a disposizione dopo un aumento di prezzo è molto breve, l'offerta può essere molto anelastica. Con il passare del tempo l'elasticità dell'offerta aumenta.

Come trovo la curva di offerta di BP delle singole imprese in CP*curva al costo MG al di sopra del punto di fuga.

Rapportando all'agricoltura quello che abbiamo detto riguardo alla domanda e l'offerta, vediamo che negli anni, il settore agricolo ha subito un vero e proprio declino passando da essere la risorsa principale di un paese (50%) a una secondaria (7%), questo perché

con l'avvento della tecnologia si è sempre meno richiesto l'intervento della manodopera, portando nel tempo a una sempre più diminuzione dei prezzi agricoli (minori fattori di produzione*). Anche se apparentemente, in concomitanza della diminuzione del prezzo è aumentato anche il reddito medio, lo spostamento della domanda sui prodotti essenziali ha avuto un aumento molto contenuto (passando da DD a D'D'). Discorso contrario invece per l'offerta, che grazie allo sviluppo dei metodi di coltivazione e allevamento, l'offerta delle aziende produttrici è notevolmente aumentata (OO->O'O'). Come conseguenza, come soluzione per far aumentare il ricavo alle aziende, il governo ha imposto loro di diminuire la quantità prodotta in modo tale da spostare verso sinistra la curva d'offerta del latte e alzando il punto di equilibrio (E->E') aumenterà il ricavo. Curve d'indifferenza. Con

Tali curve si ottengono rigorosamente e coerentemente le principali proposizioni riguardo al comportamento dei consumatori. Questo metodo aiuta anche a spiegare i fattori che tendono a rendere grande o piccola la reattività della quantità domandata al prezzo: l'elasticità della domanda rispetto al prezzo. L'analisi basata sulle curve di indifferenza si chiede quali siano l'effetto di sostituzione e l'effetto reddito di una variazione del prezzo:

  1. Effetto di sostituzione: se il prezzo di un bene aumenta, i consumatori tendono a sostituire quello più costoso con altri meno costosi, per ottenere a un prezzo più basso la soddisfazione desiderata. Con questo processo le imprese riescono a produrre la stessa quantità al minimo costo totale.
  2. Effetto di reddito: è l'effetto della variazione del prezzo sui redditi reali dei consumatori. Se il prezzo di un bene aumenta e i redditi monetari sono fissi, i redditi reali
seconda di diversi fattori, come i cambiamenti nei gusti e nelle preferenze dei consumatori, i cambiamenti nei redditi, i cambiamenti nei prezzi dei beni complementari o sostitutivi, e così via. Inoltre, la domanda di mercato può essere influenzata da fattori esterni, come la pubblicità e la promozione dei prodotti. Per comprendere meglio l'andamento della domanda di mercato, è possibile utilizzare il concetto di elasticità della domanda. L'elasticità della domanda rispetto al prezzo misura la sensibilità della quantità domandata di un bene rispetto alle variazioni del suo prezzo. Se l'elasticità della domanda rispetto al prezzo è elevata, significa che la domanda è molto sensibile alle variazioni del prezzo. Al contrario, se l'elasticità della domanda rispetto al prezzo è bassa, significa che la domanda è poco sensibile alle variazioni del prezzo. Inoltre, è possibile analizzare anche l'elasticità della domanda rispetto al reddito. Questo indica quanto la domanda di un bene varia in risposta a variazioni del reddito dei consumatori. Se l'elasticità della domanda rispetto al reddito è elevata, significa che la domanda cresce rapidamente al crescere del reddito. Al contrario, se l'elasticità della domanda rispetto al reddito è bassa, significa che la domanda ha una risposta debole al crescere del reddito. In conclusione, l'elasticità della domanda rispetto al prezzo e al reddito sono importanti strumenti per comprendere il comportamento dei consumatori e le caratteristiche dei diversi beni sul mercato.

Secondo la teoria economica, la domanda di beni è influenzata da diversi fattori, tra cui il reddito. Esiste una relazione diretta tra reddito e domanda, in cui un aumento del reddito porta ad un aumento della quantità di beni che siamo disposti ad acquistare. I beni di prima necessità sono quelli meno sensibili alle variazioni del reddito, mentre i beni di lusso sono quelli più sensibili al reddito. Inoltre, esistono anche i beni inferiori, detti anche anormali, che sono quei beni la cui domanda diminuisce all'aumentare del reddito, poiché le persone possono permettersi di sostituirli con beni più desiderabili.

Esistono anche delle relazioni indirette o incrociate di domanda. I beni sostitutivi, o surrogati o succedanei, sono quei beni in cui un aumento del prezzo del primo porta ad un aumento della domanda del secondo. Al contrario, i beni complementari sono quei beni in cui un aumento del prezzo del primo porta ad una diminuzione della domanda del secondo bene complementare. Infine, ci sono anche i beni indipendenti, per i quali una variazione del prezzo di un bene non ha alcuna influenza sul prezzo dell'altro.

Dettagli
A.A. 2019-2020
18 pagine
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SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/01 Economia ed estimo rurale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Lucagasperetti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia agraria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Andreoli Maria.