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Grado di autonomia e/o interdipendenza rispetto ai fini della politica economica

Fini settoriali - operano quasi esclusivamente in funzione del settore agricolo, in autonomia e con limitata interdipendenza rispetto ai fini della politica economica, con cui potrebbero entrare in conflitto. Alcuni esempi di fini settoriali sono gli interventi per la diffusione del progresso tecnologico in agricoltura, l'espansione degli investimenti privati nel settore agricolo e alcune politiche di mercato.

Fini globali - sono in sintonia, funzionali e integrati con quelli della politica economica, in una visione intersettoriale dell'economia. Alcuni esempi di fini globali sono gli interventi di politica agraria che rispondono anche ai fini di politica economica, come il miglioramento delle qualità dei prodotti agroalimentari, la diffusione dell'agricoltura biologica e le indennità compensative per zone montane o svantaggiate. Inoltre, vi sono anche interventi di politica economica che rispondono ai fini della politica agraria.

  • l'approvvigionamento alimentare
  • la Stabilizzazione dei prodotti alimentari
  • il Mantenimento addetti in agricoltura per salvaguardia e valorizzazione del paesaggio
  • Potenziamento infrastrutture di carattere territoriale
  • Sostegno della ricerca, divulgazione e informazione

4) PERIODO DI RIFERIMENTO (Fini di breve/medio termine e Fini di lungo termine)

FINI DI BREVE/MEDIO TERMINE interventi i cui risultati esplicano la loro efficacia in periodi di tempo più o meno ristretti (1-2 anni). Hanno carattere specifico e sono limitati alle risorse disponibili;

Esempi: Piena occupazione o sufficienti livelli di occupazione degli addetti; Controllo del livello generale dei prezzi e del potere d'acquisto interno della moneta; Eliminazione o riduzione di squilibri nella bilancia dei pagamenti; Stabilizzazione del mercato e dei prezzi agricoli; Misure contro i disagi conseguenti a calamità naturali; Credito di soccorso; Contrattazione collettiva operai agricoli; OCM e interventi

nell'ambito dei PSR. FINI DI LUNGO TERMINE si ricollegano ad interventi inerenti vari settori della vita del Paese e possono produrre anche cambiamenti radicali in seno ad una comunità nazionale o internazionale (orizzonte 8-10 anni ed oltre). Esempi: - Grandi obiettivi economico-sociali: Sicurezza nazionale - Conservazione paesaggio rurale - Raggiungimento di livelli minimi di approvvigionamento alimentare - mantenimento o accrescimento di scambi commerciali - Aumento del reddito nazionale - Distribuzione del reddito in termini personali, territoriali e settoriali. - Misure che favoriscono la formazione superiore e le attività di ricerca scientifica: Aumento del flusso di innovazioni verso l'agricoltura - Costituzione di osservatori, centri di ricerca e sperimentazione. - Conservazione delle risorse naturali: Costituzione di Parchi e riserve - Forestazioni ecc.. - Opere di bonifica ed irrigazione ecc.. 5) GERARCHIA DEI FINI (Finisviluppo possono includere: migliorare la produttività agricola, garantire la sicurezza alimentare, promuovere l'accesso alle risorse naturali, sviluppare infrastrutture rurali e sostenere le comunità rurali. Esempi di fini nei paesi avanzati possono includere: proteggere l'ambiente, promuovere la sostenibilità ambientale, garantire la qualità e la sicurezza alimentare, promuovere pratiche agricole sostenibili e ridurre l'impatto ambientale delle attività agricole. In conclusione, l'ordine di priorità per gli obiettivi agricoli è determinato dalle risorse disponibili, dal grado di sviluppo economico e dai vincoli istituzionali. I fini possono essere omogenei, comuni a tutti i paesi, o eterogenei, differenziati in base al grado di sviluppo economico del paese.sviluppo ed in quelli avanzati: Superficie forestale in Italia; Redistribuzione della terra; Opere generali di bonifica e di trasformazione irrigua. 7) MODALITÀ DI FORMAZIONE (Processo di formazione dei fini) Secondo la teoria economica: - economia del benessere → l'azione pubblica ha come obiettivo la massimizzazione delle funzioni di benessere sociale - economia neo-classica → l'azione pubblica ha come obiettivo la massimizzazione del profitto individuale e collettivo Secondo il Governo: le politiche tendono a massimizzare il consenso, consolidando o rafforzando il potere dei governi. Posizione assunta dal governo: essi si limitano ad adeguarsi al risultato dei processi di contrattazione tra portatori di interessi diversi. A livello Sovranazionale (UE): le istituzioni hanno una funzione di mediazione tra lobby o gruppi organizzati portatori di esigenze specifiche (agricoltori, consumatori ecc..) A livello Nazionale: prevalgono le organizzazioni professionali degli agricoltori e

centrali cooperative e, in alcuni casi, le regioni

A livello Regionale: (prevale) ruolo forte della burocrazia.

DEFINIZIONE AGRICOLTURA (slide 5)

La definizione di agricoltura è univoca? NO, cambia in funzione del tipo di approccio disciplinare; dello scopo dell'analisi e dei fini dell'azione politica ecc.

  1. Si definisce AGRICOLTURA la somma delle attività economiche o l'insieme dei prodotti ottenuti da un complesso di attività economiche aventi sede nelle specifiche unità di produzione e fondate sui processi biologici della vita vegetale o animale.
  2. La definizione giuridico-economica di AGRICOLTURA è una nozione legata al concetto di IMPRESA AGRICOLA. "È imprenditore agricolo chi esercita un'attività diretta alla coltivazione del fondo*, alla silvicoltura, all'allevamento del bestiame (dire animale forse è meglio) e attività connesse*. Si reputano connesse le attività dirette alla

trasformazione o all'alienazione dei prodotti agricoli, quando rientrano nell'esercizio normale dell'agricoltura".

coltivazione del fondo - sono escluse le attività senza terra (coltivazione fuori suolo; gli allevamenti intensivi da latte e da carne; la pesca e ittiocoltura ecc..).

attività connesse - si distinguono:

  • ATTIVITÀ CONNESSE ATIPICHE - non sono esplicitate e di per se non qualificano l'impresa agraria, ma è la connessione con le attività agricole richiamate nel I comma (coltivazione del fondo, silvicoltura e allevamento) che le fanno qualificare come agricole. Esse sono organizzate e gestite nell'ambito delle stesse aziende dalle quali sono state espulse per effetto dei processi di divisione e specializzazione del lavoro. Si collocano a monte e/o a piano del processo produttivo agricolo (es. approvvigionamento idrico e distribuzione acqua; lavorazioni terreno; difesa antiparassitaria; difesa antigelo; ecc.).
sono esterne all'unità di produzione agraria, il rapporto di connessione viene riconosciuto a condizione che siano organizzate e gestite dagli stessi produttori associati sotto qualsiasi forma giuridica (cooperativa, consorzi, ecc,) nell'interesse e per conto delle aziende associate. Le ATTIVITÀ CONNESSE TIPICHE sono quelle esplicitate nella norma generale del CC (trasformazione ed alienazione dei prodotti agricoli). Si collocano a valle del processo produttivo (es: trasformazione del latte in derivati; uva in vino; commercializzazione prodotti aziendali ecc.) e rientrano nell'esercizio normale dell'agricoltura. Il requisito di NORMALITÀ è controverso (è riferito ad attività tradizionalmente agricole e/o svolte dalla maggioranza degli agricoltori della zona). Possono essere organizzate e gestite all'esterno dell'unità di produzione in nome e per conto degli agricoltori associati (entro certi limiti! la

cantina–sociale può acquistare parte dell’uva da trasformare sul mercato). Perché la definizione giuridico-economica pone diverse problematiche? Per il trattamento particolare delle imprese agricole sotto diversi profili:

  • Contrattuale, previdenziale ed assicurativo– rapporti di lavoro con il personale dipendente;
  • Fiscale– imposte;
  • Garanzie– nell’accessibilità al credito (non soggette a fallimento);
  • Contributivo– accessibilità a contributi pubblici a fondo perduto;
  • Creditizio– accessibilità al credito agrario in condizioni di favore.

3) La definizione di AGRICOLTURA secondo la Contabilità Nazionale fa riferimento ai PRODOTTI e non alle IMPRESE che li producono:

  • somma di prodotti che per natura sono agricoli, indipendentemente dal fatto che le imprese sono agricole o meno.
  • ne fanno parte i prodotti vegetali, animali, forestali e della pesca, nonché i prodotti della prima trasformazione dell’uva in vino

delle olive in olio. [non è precisata la presenza della terra, e sono escluse altre trasformazioni (formaggi)]

4) La definizione di AGRICOLTURA secondo l'UE riguarda i prodotti che si ottengono mediante processi biologici della vita vegetale e animale.

DECRETO LEGISLATIVO 18 maggio 2001 n.228 ("legge di orientamento") [SLIDE 6]

Tale Decreto fu il primo provvedimento per la modernizzazione del settore agricolo.

Si compone di 36 articoli:

  • Capo I Soggetti e attività (art. 1-4)
  • Capo II Contratti agrari, integrità aziendale e distretti (art. 5-13)
  • Capo III Rapporti con le Pubbliche Amministrazioni (art. 14-15)
  • Capo IV Rafforzamento della filiera agroalimentare (art- 16-31)
  • Capo V Disposizioni diverse (art. 32-36)

La "legge di orientamento" ridefinisce il ruolo dell'imprenditore agricolo definito precedentemente nella legge del 1942.

Nel 1942 le attività agricole principali erano considerate soltanto: coltivazione del fondo,

silvicoltura e allevamento del bestiame (attualmente si intende allevamento animale)

Con le disposizioni degli ultimi 20 anni si possono considerare attività agricole: la coltivazione dei funghi, l'agriturismo, l'acquacoltura, la cinotecnica e l'allevamento dei cavalli.

OBIETTIVO DELLA LEGGE DI ORIENTAMENTO: dare certezza di inquadramento alle attività agricole principali e a quelle connesse, comprese quelle dirette alla fornitura di beni o servizi.

D. Lgs 18 maggio 2001 Capo I art. 1: ruolo dell'imprenditore agricolo

"È imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento di animali e attività connesse".

Per coltivazione del fondo, per silvicoltura e per allevamento di animali si intendono le attività dirette.

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A.A. 2020-2021
23 pagine
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SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/01 Economia ed estimo rurale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GS1994 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e politica agraria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Timpanaro Giuseppe.