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COMPORTAMENTO-RISULTATI:

a) STRUTTURA di CONCORRENZA PERFETTA: si presentano

bassi livelli di economie di scala, di concentrazione e di

differenziazione dei prodotti; le imprese concentrano la propria

attenzione sull’efficienza tecnica e i prezzi-ricavo sono dati dal

mercato.

b) OLIGOPOLIO NON DIFFERENZIATO: sono possibili forti

economie di scala; le aziende concorrenti sono in piccolo

numero ed offrono prodotti molto simili; le aziende tendono a

concordare politiche di prezzi uniformi; i prezzi quanto

possibile alti ma limitati ad un livello che scoraggi l’ingresso di

nuovi concorrenti nel settore.

c) OLIGOPOLIO DIFFERENZIATO: si presentano elevati livelli di

economie di scala, di concentrazione e di differenziazione dei

prodotti; sono elevate anche le barriere all’entrata e ciò

mantiene relativamente bassa la pressione competitiva nel

settore; la concorrenza fa leva sulla pubblicità e sulla ricerca e

sviluppo.

I settori non sono configurati solo dalle relazioni di

concorrenza; si adotta una visione più ampia definendo settori

insiemi di aziende i cui comportamenti sono connessi da

relazioni dinamiche intense per via di combinazioni

economiche simili e per l’operare sugli stessi mercati, non solo

nella posizione di venditori tra loro in concorrenza. Ciascuna

azienda opera in più mercati di varia natura e quindi ciascuna

azienda è parte di più settori.

LE CLASSI DI AGGREGATI AZIENDALI

Le varie forme di aggregati aziendali si presentano secondo

differenti combinazioni di caratteri distintivi, rilevanti sono:

a) L’UNICITÁ o PLURALITÁ di AZIENDE

b) L’UNITARIETÁ o meno DEL SOGGETTO ECONOMICO

c) IL GRADO di ESPLICITAZIONE e di FORMALIZZAZIONE

DELLA STRUTTURA delle relazioni di connessione tra le

varie combinazioni economiche

In funzione di tali caratteri distintivi, si distinguono i vari

aggregati:

1) GRUPPI ECONOMICI:

le classi dei gruppi economici si articola nelle seguenti

forme principali:

a) gruppi privati e pubblici di aziende di produzione

b) le joint ventures

c) gruppi di gestione patrimoniali familiari

Si ha un gruppo economico quando più combinazioni economiche

di produzione o composte pertinenti a soggetti giuridici diversi sono

istituite e rette per un unitario soggetto economico. Le diverse

combinazioni economiche hanno un’autonomia giuridica, con

molteplici conseguenti condizioni di relativa autonomia economica,

ma costituiscono un unico complesso economico nel loro svolgersi

dinamico in connessione a fini istituzionali del medesimo complesso

economico.

L’aggregazione di aziende nella forma del gruppo economico è

caratterizzata dal fatto che l’unico soggetto economico ha potestà di

governo economico estesa a tutte le scelte di tutte le aziende del

gruppo.

Società capogruppo finanziarie  HOLDING

Una forma particolare di gruppo economico si ottiene quando due o

più aziende di produzione danno vita ad una combinazione

economica congiunta mantenendo relativamente autonome le altre

combinazioni economiche. La nuova combinazione economica è

detta JOINT VENTURE e può coincidere con una nuova azienda il

cui soggetto economico è composto dall’insieme delle persone che

compongono i soggetti economici delle aziende che l’hanno

originata.

I gruppi di gestione patrimoniale sono gruppi che non sono

coordinati nella produzione.

I gruppi inoltre possono essere a PETTINE o a GRAPPOLO: a

pettine quando la società capogruppo possiede tutta la società, a

grappolo quando non esistono controlli diretti ma indiretti.

2) LE ASSOCIAZIONI FORMALI DI AZIENDE

Le classi delle associazioni formali di aziende sono:

a) I consorzi

b) I cartelli

c) Le associazioni in FRANCHISING

d) Le associazioni in “accordi quadro”

e) Le associazioni “di categoria”

f) Le associazioni di aziende di consumo

Un CONSORZIO è un aggregato costituito da più aziende, spesso

molto numerose, che si aggregano per svolgere in comune una

coordinazione parziale del tipo acquisti, vendite, ricerca e sviluppo.

L’aggregazione si forma quando le singole aziende in una data area

di attività non sono in grado di operare con dimensioni

economicamente convenienti o con adeguata forza contrattuale. Il

consorzio può essere utilizzato in alternativa alla joint venture. Il

consorzio ha avuto uno sviluppo dell’integrazione verticale e quindi

può avere anche un’attività distributiva. Esiste infatti una

distribuzione fra consorzi volontari e consorzi imposti.

Un CARTELLO è un insieme di aziende che si associano per

l’elaborazione e l’attuazione di politiche e di programmi comuni atti

a ridurre la pressione competitiva ambientale. I cartelli sono

tipicamente composti da aziende concorrenti o potenziali

concorrenti con prodotti scarsamente differenziati; le politiche e i

programmi comuni riguardano essenzialmente i volumi di

produzione e i prezzi-ricavo da applicare nei vari mercati in cui le

aziende operano. I cartelli si possono accordare per volumi di

produzione/vendita, prezzi-ricavo e mercati. Il cartello spesso non è

un accordo ESPLICITO perché è COLLUSIVO. Esistono cartelli di

CONDIZIONE (le banche potrebbero accordarsi sui tassi), di ZONA

(birra) o di PREZZO (opel).

Gli aggregati per relazioni dette di FRANCHISING sono composti

da un’azienda centrale detta FRANCHISOR (affiliante) e da un

elevato numero di aziende ad essa collegate dette FRANCHISEE

(affiliati). L’azienda centrale trasferisce alle associate il diritto d’uso

di un marchio comune e un insieme di conoscenze tecniche,

organizzative e gestionali; le aziende associate si impegnano a

rispettare le modalità di svolgimento delle combinazioni

economiche stabilite dall’azienda centrale in modo tale che i beni

prodotti e venduti da ciascuna associata presentino CARATTERI

UNIFORMI e COSTANTI di ELEVATA QUALITÁ. Il franchising è una

forma di integrazione verticale a valle. Si possono avere differenti

forme di franchising:

a) TRADIZIONALE è quello in cui l’affiliante stabilisce un ordine

di massima

b) CENTRALIZZATO è quello in cui il franchisor si affida a

persone senza esperienze precedenti

ACCORDI QUADRO sono dei contratti che definiscono le

condizioni di scambio di lungo periodo e spesso con peso molto

rilevante anche le modalità di svolgimento delle operazioni interne

delle aziende in relazione di scambio.

3) LE ASSOCIAZIONI INFORMALI DI AZIENDE

Sono degli aggregati di aziende che, a differenza delle associazioni

formali di aziende, non sono configurati in strutture esplicite sul

piano giuridico formale. Si distinguono le varie forme:

a) Reti di subfornitura

b) Costellazioni di aziende

c) Distretti

d) Intese informali varie

LE RETI DI SUBFORNITURA sono composte da un’azienda

principale con combinazioni economiche fortemente esternalizzate

e da un numero vario di aziende fornitrici caratterizzate dal fatto che

gran parte, se non la totalità, della loro attività economica trova

sbocco in tale rapporto di fornitura e si svolge secondo modalità di

fatto in larga misura determinate dall’azienda principale. Il governo

economico dell’aggregato è sostanzialmente UNITARIO.

COSTELLAZIONI DI AZIENDE sono degli aggregati composti da un

numero ridotto di aziende di dimensioni omogenee con

combinazioni economiche strettamente complementari e nel loro

insieme relativamente autonome. Le aziende che lo compongono

operano in modo strettamente INTEGRATO; non appare la figura

dell’azienda centrale e tra le aziende si danno varie relazioni

DIRETTE.

DISTRETTO è un vasto insieme di imprese strettamente connesse

da relazioni di mercato e di settore e localizzate in una stessa e

ristretta area geografica. I distretti sono contemporaneamente

identificati da un “prodotto” e da un’area geografica. Le aziende di

un distretto sono numerose e connesse da relazioni varie. La

dimensione geografica identifica un complesso insieme di

condizioni tecniche, economiche, sociali e culturali che danno

carattere di unitarietà all’insieme delle aziende del distretto.

4) GLI AGGREGATI INTRAZIENDALI

Unica azienda giuridica che può operare in maniera tradizionale o

operare in modo divisionale. Pluralità di combinazioni economiche

aggregate in una stessa entità giuridica, in una stessa impresa.

a) AZIENDE MULTIUNITÁ  aziende che inglobano più unità di

trasformazione tecnica o di commercializzazione relativamente

autonome; sono aziende che cercano di sfruttare le economie

di scala.

b) AZIENDE INTEGRATE VERTICALMENTE  aziende con

combinazioni economiche parziali connesse “in sequenza” per

cercare di sfruttare le economie di transazione.

c) AZIENDE DIVERSIFICATE  aggregati con combinazioni

economiche parziali identificate da prodotti destinati a mercati

distinti in quanto soddisfano differenti classi di bisogno.

Cercano di sfruttare le economie di raggio d’azione.

LE MOTIVAZIONI DEGLI ACCORDI

1) ORGANIZZAZIONE: costituzione di reti - possibilità di

confronto tra tematiche sconosciute

2) PRODUZIONE: ottenimento di economie di scala, di raggio

d’azione, di transazione – vantaggi dello sviluppo verticale e

orizzontale

3) TECNOLOGICHE: complementarietà tecnologiche –

trasferimenti tecnologici – comune politica di R&D

4) DI MERCATO: tempestività di entrata su nuovi mercati –

completamento della presenza geografica

CAUSE DI INSUCCESSO NEGLI ACCORDI

a) Sottovalutazione e mancata quantificazione dei costi “incerti”

b) Grado di rischio normalmente superiore nell’accordo rispetto

ad altri investimenti

c) “Fuga” dall’accordo a seguito di perdite a breve termine.

d) Cambiamenti imprevedibili nelle strategie dei partner o

ambientali CAPACITÁ PRODUTTIVA

è il numero massimo di output producibile in un intervallo di

tempo e date certe condizioni operative quali, ad esempio, il

numero di turni di lavoro e i tassi di difettosità degli output

giudicati accettabili.

GRADO di UTILIZZO della CP (grado di saturazione)

produzione effettiva ×100

¿ CP ECONOMIE DI SCALA

Le imprese con maggiori capacità produttive installate, ossia le

imprese di maggiori dimensioni, sono in grado di realizzare le loro

produzioni con costi più bassi rispetto ai costi delle imprese più

piccole. Le economie di scala sono le riduzioni dei costi unitari che

si ottengono installando (e saturando) capacità produttive maggiori.

SISTE

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
23 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alebecks di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Confalonieri Marco.