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Passaggio tra giurisprudenza arcaica e pre-classica
La vera giurisprudenza romana è quella che compie un lavoro di frattura rispetto alla segretezza del passato. Ci sono varie tappe che favoriscono questo processo. Una tappa importantissima è rappresentata da un plebiscito (=provvedimenti della plebe), che inizialmente non era riconosciuto dai patrizi come un provvedimento giuridico vincolante. Il tribuno della plebe è un personaggio che difende l'osservanza dei plebisciti presso i patrizi, quindi è attraverso il tribuno che i plebisciti penetrano nella parte patrizia e vengono riconosciuti in maniera sempre più vincolante. Questo fino al III sec. in cui c'è l'emanazione della lex Hortensia la quale stabilirà l'equivalenza tra le leggi pubbliche e i plebisciti, con la sola differenza che il plebiscito veniva proposto soprattutto dalla parte plebea, ma poi veniva riconosciuto da tutti come una legge vincolante. Nel 300 a.C. viene emanato
Un altro plebiscito molto importante: il plebiscito Ogulnio, che stabilisce che i pontefici potessero essere anche dei plebei. Tutto questo porta al fatto che sempre più persone si interessino al diritto. Leggiamo del giurista Pomponio del II sec. che viene ricordato per un'opera chiamata "enchiridion" (= manuale), questo libro aveva la funzione di dare delle linee fondamentali di un certo argomento, in particolare esso scrive tutta la storia della giurisprudenza di Roma. Pomponio dice che molto importante fu un'opera di un primo giurista, chiamato Sesto Elio. Quest'opera era divisa in 3 blocchi e per questo passa con il nome di "tripartita". Queste tre parti si occupano di:
- Legge delle 12 tavole, che non perderanno mai valore poiché da esse è nato tutto il diritto ed è una legge che non viene mai abrogata, ma viene solo rielaborata nel corso del tempo.
- Regole della giurisprudenza pontificale elaborate nel commentare
La legge delle 12 tavole. Procedura per legis actiones. I pontefici avevano individuato 5 schemi diazioni individuali, che furono poi disciplinate dalla legge delle 12 tavole.
Le finalità di un processo erano tre, il processo poteva essere:
Dichiarativo/di accertamento processo che tende all'accertamento dell'esistenza di una situazione giuridica vantata dall'attore. Costituisce un titolo esecutivo.
Esecutivo segue temporalmente il processo di accertamento.
L'esecuzione presuppone l'accertamento.
Cautelare avevano la funzione di evitare un pericolo di danno che si stava per verificare.
Le legis actiones non conoscono la funzione cautelare, ma ne abbiamo 3 di accertamento e 2 esecutive.
Le tre azioni di accertamento sono: legis actio sacramenti, legis actio periudicis arbitrive postulationem (l'arbitro era richiesto quando c'era un bene incomune e quindi si nominava qualcuno un esperto per la divisione), legis actio per
Condictionem (possibilità di un successivo appuntamento per un debito di denaro o di altra cosa fungibile introdotta per aiutare i debitori a procacciarsi quella cosa). Le due azioni esecutive erano: legis actio per manus iniectus (il creditore poteva trascinare il debitore in giudizio), e la legis actio per pignoris capio (fondata sulla presa del pegno).
Questo delle azioni è l'unico blocco del tripartita che subisce delle modificazioni nel corso del tempo. Pomponio dice che, dopo la legge delle 12 tavole, a Roma ci fu una grande turba di stranieri e non si sapeva più come fare per risolvere i problemi della società. Viene quindi introdotto il processo per procedura formulare, aperto anche agli stranieri. Le caratteristiche della procedura formulare sono di essere un processo che si applica a tutti senza distinzioni, che non si muove su schemi precostituiti, le richieste erano organizzate secondo un format in bianco chiamato "formula".
Quindi il processo formulare si svolge grazie all'utilizzo di una formula (=schema in bianco pre-formulato nei suoi elementi essenziali e poi compilato volta per volta). La procedura formulare era il prodotto di un'attività di formazione giuridica compiuta dai giuristi insieme al pretore che soppianta totalmente la figura dei pontefici. Il pretore è una figura che discende dall'ambito militare e come tale è fornito di Imperium (= potere di comando assoluto), siede sopra a un trono all'interno della basilica che si trovava collocata al centro del foro romano. Il primo che apre la prassi del giurista che si offre come consulente al pubblico è Tiberio Coruncanio. Fu importante poiché, Pomponio ci dice che Tiberio per primo cominciò a professare in pubblico la scienza giuridica. Si formano delle vere e proprie scuole con dei discepoli i quali prendevano appunti sui quesiti posti dai clienti e le risposte del giurista. Queste raccolte.prendono il nome di "responsi", vengono divisi per materie e vengono raccolti nel digesto di Giustiniano. Cicerone, su questo periodo, ci dice che potremmo dire che la giurisprudenza lavora seguendo tre verbi: - Respondere prima forma che identifica il lavoro dei giuristi. Il responso del giurista era giustificato dal ragionamento seguito. - Cavere metteva a disposizione dei privati dei mezzi complementari alla procedura formulare, creati dai giuristi insieme al prestore, per colmare dei vuoti della procedura formulare, come ad esempio gli interdicta che nascono per consentire un procedimento di urgenza che non implichi tutto l'iter processuale. - Agere suggerire alle parti come agire a livello processuale. Il giurista si presenta in giudizio insieme alla parte e la guida per ottenere una sentenza a lui favorevole. I giuristi non venivano pagati in denaro, ma accettavano dei regali e diventavano persone estremamente ricche, conosciuti ed autorevoli. Essere un pretore.Giurista significava essere una delle persone più influenti della società. Ogni pretore dura in carica un solo anno, non può essere rieletto e all'inizio del suo mandato emana un editto con i criteri che verranno seguiti nella sua giurisdizione. Questo editto viene poi tacitamente accettato anche dal suo successore. L'insieme di questi editti andrà poi a formare il diritto pretorio/diritto onorario.
Il giurista Salvio Giuliano, ebbe dall'imperatore Adriano, l'ordine di ordinare tutti gli editti dei pretori emanati nel corso del tempo, per arrivare ad un'unica codificazione. 03/03/2022
I due giuristi nominati da Pomponio, dopo Coruncanio, sono Marco Poccio Catone padre e Marco Poccio Catone figlio, detto anche Catone Liciniano. Marco Poccio Catone padre faceva il censore, quindi era colui che spostava la popolazione nelle varie classi. Catone il censore passa alla storia per essere stata una persona molto severa nei suoi giudizi morali.
Catone Liciniano vienericordato, invece, per la sua produzione scientifica; soprattutto per averpubblicato una raccolta di suoi responsa. Con Catone Liciniano abbial'informazione certa, per cui questa prima raccolta di suoi responsi, vieneportata a pubblicazione. È un dato significativo, poiché questo significa chel'attività di consulenza privata sta diventando quasi più importante dell'attivitàdi studio del diritto in quanto tale. Il giurista tende a diventare lo studioso di uncaso concreto e non di un caso astratto. La pubblicazione è fatta per farsottoporre all'attenzione degli altri giuristi la soluzione data ai casi concreti, siapre quindi un'attività di interscambio tra giuristi. C'è quest'idea che lagiurisprudenza è diventato un movimento culturale importante, una scienzagiuridica complessa. A partire da Liciniano, c'è quindi questa idea che il dirittosi pongacome una scienza vera e propria. I giuristi risolvevano i casi secondo equità, non avendo norme scritte su cui basarsi; oggi all'equità è lasciato un piccolo spazio nel nostro sistema, essendo il nostro un ordinamento codificato. I giuristi, essendo loro ad introdurre il processo per procedura formulare, stabiliscono che in questo processo si dovesse procedere secondo equità. Quindi essi fanno riferimento all'equità, per la risoluzione delle controversie, quando non hanno una norma che disciplina il caso concreto. I responsi dei giuristi erano importanti poiché con essi si poteva fare ricorso all'analogia per risolvere delle controversie simili. L'analogia implica che i due casi abbiano in comune la stessa ratio, ossia che si fondino sulle stesse ragioni giuridiche di fondo. Se il giurista ravvisa che i due casi sono analoghi, il secondo caso potrà essere risolto con la stessa disciplina del primo. Questo elemento delprecedente è molto importante nei sistemi giuridici di common law. La differenza tra common law e mondo romano sta però nel fatto che nel mondo romano si guarda al responso precedente emesso dal giurista, mentre nei sistemi di common law si fa riferimento alla decisione del giudice. Quindi, il fatto che Liciniano sia conosciuto per la pubblicazione della raccolta di responsa, significa introdurre nel circuito dei responsi il criterio dell'equità. Il criterio dell'equità arriva dal mondo greco, poiché essa è stata conquistata da Roma nel 146 a.C. Il circolo degli Scipioni era un luogo in cui si radunavano dei soggetti che erano accomunati dall'interesse per la cultura greca. Questo circolo viene a trovarsi cronologicamente in coincidenza dell'emersione di altri 3 giuristi nominati da Pomponio come triade, la c.d. triade dei giuristi, ed era formata da: Manilio, Giunio Bruto, Publio Mucio Scevola. Pomponio ne parla come senza romana?