PASSO ULTERIORE: viene adita la Cassazione
perché una volta che Scoppola vince a Strasburgo, e l'Italia è stata condannata, lui ha una pena in quel momento che gli si applica in maniera illegittima perché Strasburgo ha condannato l'Italia. Ma lui è sempre condannato all'ergastolo! Quindi, per dare attuazione al pronunciato di Strasburgo, il sig. Scoppola si rivolge alla Cassazione, ex art. 625 bis cpp. Xk la condanna suonava: Italia ti condanno, vedi di rideterminare la pena del sig. Scoppola, il quale al momento è condannato alla pena dell'ergastolo che è pena illegittima, in quanto c'è una violazione dell'art. 6 e dell'art. 7.
11 febbraio del 2010 la Corte di Cassazione accoglie il ricorso straordinario ex art. 625 bis cpp proposto da Franco Scoppola: architrave della motivazione è l'art. 46 co 1 della CEDU, nella parte in cui prevede l'obbligo degli stati contraenti di conformarsi alle
sentenzedefinitive della Corte di Strasburgo, delle quali sono parti. In particolare, la Cassazione, afferma per Scoppola il diritto alla modifica della pena. È peculiare che si pronunci la Cassazione, perché in realtà la procura generale, nel mentre che era stata adita la Cassazione, aveva trasmesso gli atti alla procura generale presso la Corte di Appello di Roma, per quanto di competenza: quindi di fatto aveva immaginato un rinvio, esattamente come quando uno arriva in Cassazione e la cassazione accoglie un profilo, di solito cassa la sentenza per la parte ritenuta non conferente e poi restituisce gli atti al giudice di grado inferiore che deve ripronunciarsi sul punto. Quindi anche in questo caso specifico si poteva immaginare che la Cassazione rimandasse alla corte d'appello per rideterminare la pena, cosa che la procura aveva industriato per poter fare. Solo che la Cassazione decide per una questione di economicità dei mezzi e dei tempi, di evitare questa.- ulteriore fase, e avòca a sé la competenza a revocare in parte qua, quindirispetto al quantum di pena erogato (che era il profilo di illegittimità sanzionato dalla Cortedi Strasburgo), e annulla senza rinvio (sempre per quanto riguarda la partedell’individuazione della sanzione, rideterminandola ad anni 30 di reclusione.
- Quindi in questo caso fa tutto la Cassazione, con lo strumento dell’art. 625 bis cpp, che lalegittima a farlo, e soprattutto ci interessa che lo strumento che permette questo tipo dioperazione è il fatto che il sig. Scoppola ha il titolo europeo da far valere, e grazie all’art.46 CEDU (impo) lui ha titolo per adire la Cassazione per farsi rideterminare la pena. L’art.46 dice che bisogna attuare quelli che sono i dispositivi di condanna della Corte EDU:
- Di là a poco si pone un secondo caso, diverso da quello del Scoppolasi pronuncia la Corte d’Assise di Caltanissetta con ordinanza del 18 nov 2011.Tizio,
giudice dell'esecuzione non ha nessun potere (SUA AFFERMAZIONE FORTE) di rideterminare la pena in senso più favorevole per l'imputato in caso di successione di leggi nel tempo, a ciò ostando, ci ricorda la corte, proprio la previsione di cui all'art. 2 co 4 cp (successione di leggi nel tempo) per cui vige il famoso limite del giudicato, (limite del giudicato) alla regola lex mitior generale dell'applicazione della Quindi osserva conclusivamente la Corte di Caltanissetta, nel caso in esame, la sentenza pronunciata nel processo Scoppola non può assumere una specifica incidenza tenuto conto della profonda diversità fra le rispettive situazioni di fatto.
In particolare, la Corte poi riporta l'attenzione sul fatto che le sentenze di Strasburgo sono sentenze casistiche, che riguardano il caso concreto: quindi dice la vicenda del sig Scoppola riguarda il sig. scoppola, punto!Dovremmo fare una mini riflessione su quest'ultima battuta della Corte
diCaltanissetta: Quale sia oggi il ruolo della Corte EDU.In qualsiasi manuale viene presentata come giudice del caso concreto,efettivamente, ma questo non significa che le sentenze pronunciate dalla Corte EDU nonabbiano alcuna valenza di precedente enunciando regole di giudizio che possano poiessere riproposte nel tempo, e comunque essere anche spendibili da parte del giudicenazionale che deve interpretare la legge nazionale in chiave non solo costituzionalmentema anche convenzionalmente conforme!
In particolare la piu attenta dottrina ha sottolineato che il ruolo di Strasburgo non è soloquello di giudicare il caso concreto, ma è anche quello di essere interprete ultimo dellaConvenzione: cui appunto, e proprio all'interpretazione che la Corte dà della CEDU, i nostrigiudici nazionali devono far riferimento per portare a termine l'operazione diinterpretazione conforme. Quindi il ruolo della Corte EDU, sviluppando sto pensiero,dovrebbe essere quello di
Massimavalorizzazione del ruolo della Corte di Strasburgo
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