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DEL PUBBLICO AI PROCESSI DECISIONALI E L'ACCESSO ALLA GIUSTIZIA IN MATERIA AMBIENTALE

Vi sono regole che riguardano l'informazione sul trattamento dell'ambiente (con informazione agli individui in materia ambientale), la decisione pubblica riguardo l'esecuzione di stanciderte attività e la possibilità di adire un tribunale (locus a singoli o gruppi) per far controllare la legittimità (conformità alla legge) di provvedimenti.

Sono regole che riguardano senza dubbio gli individui, ma nessuna di queste regole crea posizioni giuridiche soggettive individuali (non dicono "ciascun individuo ha diritto a ..." ma bensì dicono "lo Stato è tenuto a ..."). Qui sono gli Stati hanno il dovere di attuare certe misure, ma gli individui non hanno diritto direttamente a far valere tali disposizioni (non sono norme self-executive).

La Santa Sede è soggetto di diritto internazionale (guarda il testo per questa parte).

Riguardo gli altrienti con soggettività internazionale). Fonti del diritto internazionale - fonti di diritto internazionale generale che producono effetto nei confronti di tutti i soggetti internazionali; - fonti che producono effetti in principio solo nei confronti di alcuni soggetti (coloro che sono parti di certo accordi, quindi Stati ma anche organizzazioni internazionali), ossia accordi internazionali.

A differenza che nell'esperienza giuridica degli ordinamenti statali, nel diritto internazionale, tra le consuetudine fonti di produzione delle regole dotate di efficacia generale, campeggia la internazionale (dotata di carattere generale). Questo perché gli Stati, soggetti principali dell'ordinamento internazionale, sono restii fin da principio ad accettare fonti eteronome di regolazione (posti da soggetti terzi rispetto a Stati): noi invece siamo terzi rispetto a Governo o Parlamento che fanno le regole nazionali. Gli Stati non amano essere guidati da soggetti terzi!

Sonorestii a farsi eterodirigere! Vi è coincidenza tra soggetti produttori di norme e destinatari delle norme stesse nell'ordinamento internazionale! La consuetudine è fonte del diritto che si caratterizza per essere costituita da un comportamento costante (diuturnitas) dei soggetti di una certa cerchia sociale, assistito dalla iuris ad necessitatis). consapevolezza della conformità della stessa consuetudine alla legge (opinio

2 domande:

  1. Si può ritenere che il processo di formazione di una norma consuetudinaria sia paragonabile (o coincida) col modo di manifestarsi del processo di formazione delle norme nei rapporti privatistici?
  2. Se è vero che le norme consuetudinarie ad oggi rappresentano le uniche fonti atte a produrre regole a portata generale nell'ordinamento internazionale, sono poi così importanti?

La formazione della consuetudine internazionale non è un processo univoco: vi sono modi diversi di formazione di norme.

consuetudinarie che si rapporta al tipo di regola che consideriamo.Es. divieto dell’uso della forza armata nelle relazioni internazionali: tale divieto era presente nellaMembri devono astenersi nelle loro relazioni internazionaliCarta delle Nazioni Unite all’art. 2.4 (“Idalla minaccia o dall’uso della forza, sia contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica diqualsiasi Stato, sia in qualunque altra maniera incompatibile con i fini delle Nazioni Unite.”) e nelCapitolo VII (e quindi nell’ONU).Come si accerta l’esistenza di una norma consuetudinaria di tale tipo? Andiamo a vedere quando,in una controversia, ad es. lo Stato abbia evitato di usare la forza nella relazione con l’altro Stato(in particolare, guardando il comportamento degli organi preposti alle relazioni internazionali equello dei vertici militari).Corte Cost. (Ottobre 2014): il problema era che c’erano in Italia ancora i parenti delle

Vittime di crimini contro l'umanità commessi dai tedeschi dopo il '44 sul suolo italiano. Il problema era principalmente quello dei nazisti. Negli anni 2000, le vittime di tali crimini hanno convenuto la Germania per il risarcimento dei danni subiti. Tuttavia, esiste una regola consuetudinaria nel diritto internazionale secondo cui uno Stato non può essere convenuto nel tribunale di un altro Stato quando vengono contestati atti pubblici commessi da uno Stato, ossia atti commessi in funzione statale. La Germania ha sempre sostenuto di non poter essere sottoposta a un giudizio in uno Stato diverso. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha stabilito che tale regola non vale quando si tratta di crimini così gravi, consentendo così che la Germania possa essere convenuta in giudizio. A sua volta, la Germania ha convenuto l'Italia alla Corte Internazionale di Giustizia per la violazione di una norma internazionale.

(quella per cui uno Stato non può essere convenuto in un altro Stato iure imperii).per atti A quel punto i tribunali italiani sono costretti a rigettare le domande delle vittime.

La Corte Cost. si pone il problema se la decisione della Corte Internazionale di Giustizia sia conforme a Cost.. Ex art. 10 Cost. lo Stato è tenuto a dare esecuzione a questa decisione di stampo internazionale. giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale

Art. 10 Cost.: “L'ordinamento generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.”

I giudici supremi, nella loro funzione di accertamento del diritto, devono applicare le regole internazionali. Qui per accertare l'esistenza di tale regola consuetudinaria si deve guardare al comportamento di altri organi statali: qui si deve guardare il comportamento dei giudici (non degli organi militari o addetti alle

che all'inizio del processo di formazione della norma consuetudinaria la coscienza alla conformità della stessa al diritto/legge sia falsa. Questo perché è necessario un comportamento ripetuto nel tempo affinché la norma si consolidi e diventi consuetudine. Seconda obiezione; controbattiamo: il fatto che la creazione della consuetudine sia frutto di un movimento spontaneo non è un mito o una leggenda. I comportamenti degli Stati non sono mai inconsapevoli, ma sono il risultato di scelte complesse da parte dell'esecutivo. Uno Stato non si comporta in un certo modo solo perché lo fa un altro Stato. Ci sono differenze nel modo in cui la consuetudine si manifesta nel diritto privato e nel diritto internazionale.che vi sia una iniziale (perché deriva da un concetto di doverosità sociale). Seconda obiezione; controbattiamo: la consuetudine è solo una finzione perché in realtà c'è un accordo tacito tra Stati (che si manifesta per concludenti). Per questa tesi, la consuetudine è solo una finzione che nasce da un accordo tacito tra Stati: tale tesi vale però solo in alcuni casi (non varrà quando le regole sono prodotte da giudici, però lo saranno quando sono prodotte dall'esecutivo!). Bobbio: Obiezione di Norberto la consuetudine è per definizione una fonte di produzione formatada 2 parti - diuturnitas (elemento oggettivo) - convinzione della conformità a diritto di quel comportamento Se questi 2 comportamenti devono coesistere, l'idea che il comportamento sia conforme a diritto nel momento iniziale è

semplicemente impossibile (lo diventerà solo successivamente un comportamento reiterato nel tempo). Ma il fatto che il comportamento si ripeta deriva da una doverosità sociale, non da una doverosità giuridica. Esistono delle consuetudini di mera cortesia (che non hanno rimedi giurisdizionali in caso di violazione dei loro principi): questo succede spesso nelle relazioni diplomatiche (qui non vi è una forma di coercizione in caso di mancato rispetto della norma). Qui si afferma un concetto di doverosità sociale! Aranjo Ruiz Posizione di è invece diversa: volontà degli Stati nel caso in cui le consuetudini riguardino i rapporti esterni tra Stati. (da consultare sul libro/ è la teoria della consuetudine come accordo tacito) A. Si possono immaginare consuetudini particolari, che abbiano un ambito d'efficacia soggettiva limitata, riferendosi ad una cerchia limitata di soggetti (non a tutti i soggetti di diritto internazionale)? (Problema

della consuetudine particolare)

B. Che rilievo ha l'opposizione di uno o più Stati nei confronti di una consuetudine?

Convenzione sull'asilo diplomatico (1954) dell'organizzazione degli Stati Americani (fondamentalmente gli Stati dell'America Latina).

riconosciuto nelle rappresentanze diplomatiche, sulle navi da guerra, e nei campi o

Art. 1: "L'asilo sugli aerei militari, a persone ricercate per ragioni politiche o reati politici, verrà rispettato dallo Stato territoriale in conformità con le disposizioni della presente Convenzione."

L'asilo politico è la possibilità che un perseguitato politico ottenga protezione da uno Stato diverso da quello di appartenenza (ad es. un siriano che riceve asilo politico dall'Italia). L'asilo diplomatico è l'asilo che viene concesso da una rappresentanza diplomatica nello stesso stato della persona perseguitata. Le rappresentanza diplomatiche godono infatti

Dell'immunità e dell'esenzione dall'intervento delle forze armate dello Stato territoriale. Le rappresentanze diplomatiche godono dell'extra-territorialità. È un prassi degli Stati dell'America Latina di dare asilo alla persona perseguitata in una rappresentanza diplomatica presente nello stesso Paese del perseguitato. Ma questa consuetudine ha portata solo regionale (ossia ha effetto solo nell'America Latina)? Caso Haya della Torre vs Perù: (Colombia Haya della Torre è un leader studentesco peruviano che era perseguitato dalle autorità del suo Paese e si rifugia nel complesso diplomatico della Colombia sul suolo peruviano. Il Perù conviene la Colombia alla Corte Internazionale, perché ritiene Haya della Torre un criminale comune: e il fatto che la Colombia non desse la possibilità al Perù di farne ciò che volesse fosse un crimine internazionale.

La Corte afferma sì che l'asilo
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A.A. 2019-2020
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SSD Scienze giuridiche IUS/13 Diritto internazionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LEX-MINATOR di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto internazionale pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof De sena Pasquale.