Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Si parla inoltre a livello internazionale di principio di sovranità degli Stati; nel caso di controversia
fra Stati, si ha più uno schema civilistico, che un rapporto paritario tra due Stati, non vi è
giurisdizione obbligatoria in materia di contenzioso tra Stati per la corte internazionale di giustizia.
Il diritto a giudicare viene conferito dagli Stati a questa, che decidono di sottoporsi alla
giurisdizione di questa, dove si ritrova il principio di egemonia sovrana degli Stati, ha dunque base
consensualistica. La funzione coercitiva delle norme invece è da un punto di vista giuridico, una
funzione deficitaria, che per l'appunto presenta dei deficit sul piano internazionale. La NATO nel
1949 mirava a difendere il blocco occidentale, durante la guerra fredda. INTERPOL: forma di
coordinamento tra le diverse polizie nazionali, tramite accordi. Non esiste una polizia internazionale
autonoma e indipendente che faccia capo ai vari tribunali internazionali. Nel 1945, i promotori che
redigono la carta delle Nazioni Unite, vogliono riproporre lo schema internazionale, in cui si
prevede la creazione di un vero e proprio sistema di difesa internazionale (norme dalla 43 alla 47,
che restano tuttavia inattuate), fondato sul principio di discrezionalità secondo il quale il Consiglio
può decidere se e quando intervenire. Dagli anni ’90 la NATO inizia ad agire fuori area, con
autorizzazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Famoso è lo scambio epistolare tra Einstein e Freud nel periodo tra le due guerre, dove il primo
afferma che gli Stati devono rinunciare a parte della loro sovranità per far funzionare un sistema
internazionale, mentre il secondo afferma che il diritto in alcuni casi si fonda sull'uso della forza,
ma anche su un comune legame emotivo.
Le regole stabiliscono dei confini tra diritti dei cittadini e obblighi, e diritti nei confronti delle
istituzioni. La finalità di un sistema giuridico è la capacità di indurre i consociati all’osservanza
delle regole stesse e in tutto questo la polizia non è il fine, ma il mezzo utilizzato. Vi sono inoltre tre
motivazioni per le quali le regole vengono rispettate:
1. La sanzione
2. Interesse individuale
3. Interesse collettivo: quando la norma viene introiettata
Tuttavia la funzione coercitiva presenta ancora molti deficit e per questo il sistema internazionale è
un sistema sui generis, si ha ancora la sanzione orizzontale, cioè l’autotutela. I soggetti produttori
delle norme coincidono con i destinatari delle norme stesse e dunque queste verrano elaborate in
modo aderente al proprio interesse individuale, poiché non è un’autorità terza che le produce.
Evoluzione storica del diritto internazionale
Data convenzionale di nascita dell'idea di Stato è il 1648, la pace di Westfalia, che mira a stabilire
una pax europea, fondata su relazioni pacifiche tra Stati; esso costituisce il primo riconoscimento
formale di un ordinamento di relazioni internazionali fondate sul principio di uguaglianza sovrana
degli Stati, cioè soggetti che si pongono in un sistema di relazioni paritarie internazionali
orizzontali. Questo è un riconoscimento diffuso. I primi contributi dottrinali fondativi del diritto
internazionale sono quelli di:
• Ugo Grozio con il “De iure belli ad pacis”
• Gentili con il “De iure belli” con delle norme relative ai conflitti tra Stati sulla base degli usi
La sovranità interna è la potestà, l'esercizio di autorità di governo, mentre la sovranità esterna vede
gli Stati vincolati solo a norme riguardo le quali hanno volontariamente espresso il loro consenso:
infatti elemento necessario è proprio la manifestazione del consenso a sottoporsi al vincolo delle
norme. La comunità internazionale a Westfalia e il diritto internazionale classico continua per due
secoli e mezzo (quest'ultimo limitato sia qualitativamente che quantitativamente). Esso si fonda sui
principi consuetudinari, fenomeno tipico delle comunità omogenee che condividono alcune norme
di coesistenza, fondata appunto sul principio di reciprocità. La parte più importante riguardava
tuttavia la libertà dei mari e della navigazione poiché il grosso dei commerci, soprattutto con i paesi
extraeuropei, avveniva via mare, si afferma perciò il principio di libertà della navigazione.
Agli Stati viene negata la possibilità e il diritto di estendere la loro sovranità su mari e oceani. In un
contesto di libertà economica, vengono elaborate norme a tutela degli investimenti stranieri, viene
previsto uno standard minimo di tutela, che si fonda sul principio di reciprocità (non si espropria il
cittadino straniero in territorio, altrettanto farà lo stato).
Le norme consuetudinarie vengono elaborate in materia diplomatica e consolare, ad esempio in
materia di rappresentanza diplomatica, basandosi sempre sul principio di reciprocità.
Successivamente vengono codificate norme e diritti a garanzia e tutela degli Stati neutrali. In
materia di trattati, si hanno trattati simili a contratti di natura civilistica, accordi che creano alleanze
politico-militari, e trattati bilaterali in materia economica denominati “di amicizia, libera
navigazione e commercio”. Il diritto internazionale classico è un trattato limitato quantitativamente
è qualitativamente, che assicura il principio di libertà, in cui si riconosce la sovranità degli Stato,
principio affermatosi negli anni ’20 con il caso “locus” della corte penale internazionale. È un
diritto di tipo eurocentrico: Smith nel descrivere le trasformazioni della società internazionale,
descrive il diritto come un diritto pubblico europeo, eurocentrico, fatto di Stati europei. Gli altri
continenti sono considerate delle terre di nessuno, sprovviste di sovrano, terre utilizzabili solo per
estendersi. Esse diventano colonie, terre di estensione dei sovrani europei; con il 19esimo secolo,
sia ha l'ammissione della comunità internazionale di alcuni Stati extraeuropei, processo lento e
graduale, limitato a pochi enti. Il diritto internazionale è si eurocentrico, che si distende però a realtà
extraeuropee in maniera guardinga e perciò vengono instaurati istituti giuridici tipici di relazioni
ineguali, si ha per loro una libertà sovrana limitata. Molti di questi trattati ineguali vengono però
imposti con la forza militare come ad esempio durante le guerre dell'oppio (poste in essere da
Regno Unito e Francia in risposta alla messa al bando dell'imperatore cinese come sostanza
stupefacente), dove vi erano interessi economici in gioco.
Sono imposti con l'uso della forza armata, ad oggi sono considerati nulli. I trattati ineguali
prevedevano anche altri istituti giuridici ineguali come i regimi delle capitolazioni, cioè una deroga
al principio di libertà e del principio di sovranità interna ed esclusiva sul proprio territorio. I primi
segni di evoluzione del diritto internazionale, che inizia a guardare anche alle cooperazioni tra Stati,
è evidente nelle conferenze dell’AIA del 1899 e del 1907: in esse si assiste a primi tentativi di
codificazione multilaterale del diritto internazionale, relativi al fenomeno bellico, allo ius in bello.
Sono conferenze alle quali vengono invitati tutti gli Stati, anche extraeuropei. Vengono adottate
diverse convenzioni:
a. Per la guerra terrestre;
b. Per la guerra in mare;
c. Per la messa al bando dei proiettili tam tam (giustificandone l'esclusione poiché erano
esclusi dal principio di reciprocità);
Viene poi istituita la Corte permanente di arbitrato, foro arbitrale, ha sede al palazzo della pace
dell’AIA e espleta le funzioni di segreteria amministrativa e di svolgimento di procedimenti arbitrali
internazionali, stila regole arbitrali, adottabili dagli Stati, inoltre possiede una lista di arbitri
accreditati presso di essa, adottabili dagli Stati stessi.
Le regole del diritto internazionale e le procedure internazionali possono diventare strumenti di
prevenzione del fenomeno bellico, la Corte infatti doveva essere un modo per prevenire i conflitti
armati. Con il bando e la Corte, le norme delle due conferenze dell’AIA non verranno notificate agli
Stati. Si arriva tuttavia al primo conflitto mondiale. Nello ius in bello, gioca un ruolo molto
importante la croce rossa internazionale poiché è la prima organizzazione non governativa
internazionale, che nasce come iniziativa di un commerciante che vede gli effetti della battaglia sui
soldati e fide di creare e finanziare il comitato della croce rossa internazionale (“per rendere più
umano il fenomeno bellico”). Già nel 1917 si assiste a due eventi con importanti conseguenze sul
piano internazionale:
• 1917: rivoluzione di ottobre: la novità portata dalla nascita dell'Unione sovietica sta nel fatto
che si ha per la prima volta uno stato non erede della tradizione zarista.
La prima novità sta nelle fonti e nei contenuti; nei contenuti si ha l'espropriazione delle terre
straniere, l'abolizione della libertà di commercio e disconosce molti trattati bilaterali, poiché
l'unione sovietica mette in discussione i principi economici della società internazionale. Nelle fonti
in discussione è il diritto consuetudinario perché il governo bolscevico è una rottura con la Russia
zarista, è un nuovo soggetto del diritto internazionale e per questo non hanno partecipato alla
creazione di alcune norme sulla navigazione e che quindi non accettano il diritto consuetudinario
perché è preesistente ad esso. La seconda novità è portata dai 14 punti di Wilson dove si parla di un
principio nuovo, quello dell’autodeterminazione dei popoli, sono i popoli a dover determinare il
loro futuro e la loro organizzazione politica.
Il principio dell'autodeterminazione diventa fondamentale durante la conferenza di pace di
Versailles. A Versailles si confrontano due filosofie, due posizioni radicalmente in contrapposizione
tra loro, la posizione degli Stati europei usciti vincitori e l'amministrazione americana che riguarda
l'applicazione di questo principio è la nuova sistemazione geografica dell'Europa post primo
conflitto mondiale: gli europei vogliono convalidare la politica di potenza, Wilson vuole una nuova
mappa dell'Europa che rispecchi la composizione etnica nazionale dell'Europa e dell'impero austro
ungarico e ottomano. Si giunge ad un compromesso: riguarda la creazione di regimi speciali di
tutela delle minoranze nazionali all'interno dei nuovi stati che si creano. Queste sono minoranza ,
nazionali, alle quali non viene conferito il diritto di creare uno stato sovrano, ma alle quali viene
riconosciuto un diritto di autonomia, per esempio i tedeschi in