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Controllo formale e controllo dei versamenti
Queste diverse categorie di interventi che si possono operare con l'attività di controllo formale, che prende nome di liquidazione, si riscontreranno anche nel controllo dei versamenti, il quale non è una vera e propria attività di accertamento in quanto non è volta a verificare l'esattezza degli adempimenti formali del contribuente alla determinazione della base imponibile o alla corretta liquidazione del tributo ma è un'attività volta a verificare se il contribuente dopo avere chiuso la fase dell'accertamento che a lui è rimessa (così adempiendo agli obblighi formali) ha anche esattamente adempiuto all'obbligo sostanziale di versamento, ossia della terza fase che è quella della riscossione. Quindi è un controllo non inerente alla fase dell'accertamento ma inerente alla fase della riscossione, perché al di là del fatto che il contribuente abbia correttamente o non
correttamente determinato la base imponibile e liquidato il tributo, quando anche si rendano necessarie le rettifiche alla dichiarazione, sia per controllo formale (perché è piena di errori di calcolo), sia per controllo sostanziale (perché è piena di infedeltà), se comunque quella dichiarazione ha evidenziato un debito d'imposta (per quel principio di vincolatività di cui si è già detto prima) il contribuente in tanto deve pagare (ed è un obbligo sostanziale).
Questa è una verifica della fase della riscossione che però viene esplicata con uno strumento, un modello, che è principalmente destinato l'attività di accertamento perché si serve di atti che nascono come atti propri della riscossione (l'iscrizione a ruolo).
Altro tipo di controllo che nella disciplina dell'accertamento delle imposte sui redditi viene così denominato dall'articolo 36 ter "controllo formale",
consente di sottrarre dal reddito imponibile. Supponiamo che il contribuente abbia dichiarato di aver sostenuto determinati oneri detraibili per un importo superiore a quello effettivamente sostenuto. L'ufficio, durante il controllo formale, verifica la documentazione presentata dal contribuente e rileva che i documenti non giustificano l'importo dichiarato. In questo caso, l'ufficio può procedere alla rettifica della dichiarazione sulla base dei dati e dei documenti esterni alla stessa dichiarazione, seguendo la logica del controllo sostanziale.che ha sostenuto spese mediche per un importo di €400, dovrà calcolare la detrazione in misura pari al 20% sulla differenza tra le spese sostenute di €400 e la soglia minima di €200. Quindi, dovrà calcolare il 20% su €200, ottenendo così la somma da detrarre dall'imposta lorda.spese mediche per 400 e calcola la detrazione in misura di 80 senza considerare che c'è questa franchigia, il controllo che viene operato sulla dichiarazione è un controllo che si basa esclusivamente sul contenuto della dichiarazione stessa, sarà una liquidazione delle somme dovute ex articolo 36 bis, se il controllo invece è volto a verificare la veridicità delle indicazione delle spese mediche, l'ufficio inviterà a produrre i documenti relativi a questi oneri (cosiddetti detraibili) per controllare se la documentazione (che Tizio ha l'onere di conservare) dimostri la sussistenza delle spese che ha dichiarato e in virtù delle quali ha operato l'abbattimento. Questa verifica denoterà, ai sensi dell'articolo 36 ter con un procedimento che prende il nome di "controllo formale", in una diretta iscrizione a ruolo. La differenza è che mentre nella liquidazione delle somme si notificano direttamente
gli esiti al contribuente, perché è già tutto sufficiente dalla dichiarazione per poter contestare l'errore è richiedere la maggiore somma dovuta, qui è necessaria una, sia pur semplificata, attività istruttoria. Possiamo così dire che il controllo formale in senso stretto ex articolo 36 ter pur applicandosi con il modello tipico delle liquidazioni dell'accertamento cartolare, nella sua sostanza è un controllo sostanziale ossia un controllo volto a verificare la fedeltà di dati indicati nella dichiarazione mediante l'esame di documenti di altri elementi estranei alla dichiarazione (questo perché rispetto al passato la documentazione probatoria a sostegno di questioneri non viene più allegata alla dichiarazione, un tempo quando ancora la dichiarazione si presentava con il modello 740 cartaceo, si allegava al modello una copia di una serie di documenti che servivano a dimostrare i dati dichiarati.così quando si allegavano questi documenti il controllo cartolare anche su questi oneri poteva essere compiuto senza attività istruttoria perché già tutto era nella disponibilità dell'ufficio, il passaggio a sistemi meccanizzati di controllo e alla trasmissione di documenti elettronici ha modificato l'obbligo). Quindi la caratteristica di questo modello è che l'atto di accertamento informale, che se non viene impugnato dinanzi al giudice si rende definitivo cristallizzando l'obbligazione tributaria secondo l'esito cui è pervenuto l'ufficio, nasce come atto della riscossione (tanto è che è titolo esecutivo) e con esso saranno realizzate più funzioni contestualmente, la funzione dell'accertamento e la funzione della riscossione, predisponendo un titolo esecutivo che servirà in caso di inadempimento ad un'immediata esecuzione forzata nei confronti del debitore. Prima diprocedere all'iscrizione a ruolo l'ufficio deve emettere una comunicazione da notificare al contribuente che reca gli esiti dell'attività di liquidazione ovvero del controllo formale in senso stretto, questa comunicazione serve a invitare il contribuente a fornire chiarimenti ovvero a produrre documentazione probatoria a sostegno delle proprie ragioni per smentire le conclusioni alle quali è pervenuto l'ufficio. Il contribuente deve avere un tempo non inferiore a 30 giorni per rendere questi chiarimenti ovvero produrre la documentazione utile, ovvero ancora, se prima che venga operata l'iscrizione a ruolo decide di pagare con un versamento diretto, pagando entro 30 giorni da quando riceve la comunicazione (evitando che l'ufficio proceda oltre con l'iscrizione a ruolo e con tutte le attività che seguirebbero), gode di uno sconto sulle sanzioni, che non saranno applicate nella misura ordinaria del 30% (qual'è la misura che si).applica per violazioni punibili da questo tipo di controlli)bensì pagherà le sanzioni nella misura del 10%. Se decorsi 30 giorni il contribuente non ha ancoraprodotto alcunché di documento, non si è difeso, non ha svolto nessun rilievo e non ha pagato,l'ufficio potrà procedere all'iscrizione a ruolo emettendo questo atto tipico della riscossione.Si rinvia al tema della riscossione per esaminare il contenuto del ruolo. 56Il contribuente a propria difesa potrebbe dimostrare che l'omesso versamento è solo apparenteperché in realtà lui ha versato l'imposta dovuta, sulla base della dichiarazione da egli stessoliquidata, sbagliando il codice tributo e asserendo che, essendo il sistema informatico molto rapidonon è in grado di cogliere questi errori perché riconoscendo i codici, sia pur errati rispetto allapropria dichiarazione, li avrebbe potuti ricollegare agli obblighi di versamento di dichiarazioni
determinante per l'iscrizione a ruolo. Inoltre, la Corte di Cassazione ha stabilito che la mancata notifica della comunicazione al contribuente rende l'iscrizione a ruolo illegittima e quindi annullabile. La giurisprudenza di Cassazione distingue due situazioni: 1. Quando l'attività di liquidazione consiste in un accertamento cartolare, cioè un controllo sulla correttezza delle dichiarazioni presentate dal contribuente. 2. Quando l'attività di liquidazione consiste nella riscossione di somme autoliquidate e non versate, cioè quando il contribuente ha dichiarato di dover pagare determinate somme ma non le ha effettivamente versate. In entrambi i casi, la Corte di Cassazione ritiene che la comunicazione al contribuente sia una condizione essenziale per l'iscrizione a ruolo.indispensabile per la legittimità della successiva iscrizione a ruolo solo se l'ufficio con la liquidazione ha corretto la dichiarazione e non nel caso in cui l'ufficio non ha corretto alcunché della dichiarazione ma semplicemente ha preso atto dell'omesso versamento delle somme liquidate. Anche qui notiamo che la discrepanza è in qualche modo collegata alla circostanza che questo modello procedimentale serve a funzioni diverse, a quella dell'accertamento cartolare, alla funzione dell'accertamento, in realtà sostanziale, che serve anche ad una funzione di mera riscossione di somme non pagate, la condivisione dello stesso modello per funzioni che (considerando la natura dell'attività) sono diverse porta anche alla difficoltà di applicare, semplicemente per il fatto che sia stato adottato questo modello, la stessa regola per tutte le funzioni. Quindi anche questo trattamento è differenziato a seconda del tipo di.attività che in realtà viene svolta, ma quali sono i pro e i contro di questa attività svolta secondo il controllo formale? Sicuramente per quanto riguarda il contribuente un vantaggio consiste nella circostanza che per il controllo formale è prevista, nel caso in cui vengano riscontrate delle irregolarità, la possibilità di presentare documentazione aggiuntiva o chiarimenti. In questo modo, il contribuente ha la possibilità di correggere eventuali errori o omissioni e di evitare sanzioni o altre conseguenze negative. D'altra parte, uno svantaggio del controllo formale è rappresentato dal fatto che può richiedere tempo e risorse per la raccolta e la presentazione della documentazione richiesta. Inoltre, il controllo formale potrebbe essere considerato come un'ulteriore burocrazia da parte del contribuente, che potrebbe preferire un approccio più flessibile e meno formale.