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ELEZIONE DIRETTA DEL SINDACO

Primo tassello che il legislatore delle autonomie che il legislatore delle autonomie aggiunge alla legislazione del '90

La legge 15 marzo 1993 n 81 giunge in un momento che nel panorama politico è indiscussione la questione della governabilità. È in discussione una legge elettorale che si sostituisse al sistema proporzionale caratterizzante la maggioranza parlamentare, quindi da sostituire con un sistema maggioritario. La discussione in atto attribuiva capacità eccessivamente estese e ambiziose e capacità di garantire una maggiore solidità delle maggioranze, accanto ad una conseguente stabilità dei governi.

La questione vide un'anticipazione nella dimensione locale laboratorio della democrazia. La legge 81/93 alcuni autori definirono come la torsione monocratica. Staiano commento "questa previsione non è solo innovazione radicale nelle realtà comunali e provinciali data dal punto di"

vista del sistema è molto di più. È la prima restituzione nell'esperienza delle istituzioni di un'ideologia che considera la capacità decisione efficace e rapida un valore preminente sulla rappresentatività sull'organo decidente e valuta che tale efficacia possa conseguirsi solo con la concentrazione monocratica del potere". Quali erano e quali sono i pilastri della legge 81/93? Sguardo finalistico: la legge voleva assicurare una maggior stabilità dei governi locali. Con la legge 142 era stata introdotta la mozione di sfiducia costruttiva per limitare le fasi di crisi interne ai consigli comunali, e di giungere ad una sfiducia accompagnata con l'indicazione del nuovo sindaco e giunta. Così da garantire continuità dell'amministrazione. La legge 81 taglia questa esigenza e risolve questa difficoltà introducendo un elemento di apparente maggior stabilità dei governi.locali.Volontà di voler garantire maggior autonomia all'esecutivo rispetto al consiglio comunale. Lo scopo è quello di sottrarre l'esecutivo e la sua attività dal condizionamento del Consiglio. E questo viene introdotto con l'elezione diretta del sindaco da parte dei cittadini; forma di governo che la dottrina ha sempre definito bicefalo. Sistema che vede contestualmente due organi (sindaco - consiglio comunale; presidente provincia - consiglio provinciale) due organi che fondano la loro legittimazione sul voto dei cittadini. Sono organi che rappresentano la comunità che li ha eletti. Questa contemporanea legittimazione comporta la necessità che se qualcosa accade a uno, accade lo stesso anche all'altro. Brocardo: simul stabunt simul cadent Riduzione della frammentazione della rappresentanza: logica che ritiene di vedere in una armonia solida dell'esecutivo, con l'organo di indirizzo politico, data dal fatto che

Il sistema elettorale fa uscire dalle urne una maggioranza sicura. Questa visione costituisce uno dei fondamenti della disciplina. Sistemi elettorali differenti in base agli abitanti per dare un assetto organico coerente demograficamente.

Individuazione delle responsabilità:

  1. Il sindaco, per le funzioni che gli vengono attribuite, assume una responsabilità evidente, personale, riferita all'organo monocratico.
  2. Il consiglio vede ritagliata una sua propria responsabilità.

Considerazione di Staiano: a tutte le varie generazioni di sindaci che dal '93 ad oggi si sono succedute, a tutti la vulgata ha attribuito il tratto della quasi onnipotenza istituzionale, legittimata dall'investitura popolare diretta. Il mestiere di sindaco dopo la legge 81/93 è diventato ancora più difficile, esposto e avaro di risultati. Perché nel precedente assetto la responsabilità personale scoloriva nell'assetto dei collegi. Sempre più raro dopo la.

primaesperienza applicativa, trovare la disponibilità di rivestire la carica, al di là delprofessionismo lOMoAR cPSD| 7389389riflessione che ci porta nella realtà, la legge fornisce una serie di strumenti, disegna–modelli che astrattamente appaiono in equilibrio e si presentano come adeguati per lesituazioni concreti. Poi alla prova dei fatti si deve vedere se questi modelli hannoefficacia oppure sono di difficile realizzabilità.

Passaggi essenziali della legge 81, cosa comporta questa elezione diretta del sindaco?Consiglio e sindaco hanno la medesima durata in carica: 5 anni-Qualunque causa di cessazione dell’esecutivo determina lo scioglimento del consiglio;viceversa qualunque ragione di scioglimento del consiglio e dunque non solo ragioni diestrema patologia, ma anche fisiologiche, determina la cessazione in carica del sindacoe della giunta. = nuove elezioni

Entrambi gli organi in carica hanno il potere di determinare la cessazione del- mandato dell’altro.

Il sindaco può essere sfiduciato dal consiglio; e il sindaco può rassegnare le dimissioni e con questa può provocare lo scioglimento del consiglio. Il sindaco, in virtù della legittimazione democratica, diviene titolare di una serie di funzioni. Il sindaco nomina gli assessori, la giunta è composta da assessori scelti dal sindaco, o all'interno del consiglio, e se lo statuto lo prevede anche all'esterno del consiglio, nel numero previsto dallo statuto, nominando cittadini che hanno la formazione della giunta. I comuni che dispongono delle figure dei dirigenti, questi non sono più di nomina consiliare tramite l'organo esecutivo che il consiglio aveva eletto, ma sono di nomina sindacale. Egli nomina i dirigenti e li affida ai vari uffici in cui l'amministrazione comunale/provinciale è articolata. Altro tema che vedrà una trasformazione da una logica monocratica e collegiale, è quello della presentazione del programma.Il sindaco presenta il suo programma di governo al consiglio, ma la sua presentazione non ha natura ricettizia. Il programma del sindaco è elemento fondamentale, perché sulla mancata realizzazione di quel programma potrebbe concentrarsi il dibattito consiliare, che potrebbe culminare in una mozione di sfiducia. La mozione di sfiducia nei confronti del sindaco deve essere motivata e sottoscritta da un numero di consiglieri. Le proporzioni sono cambiate nel tempo, e se la mozione viene approvata si procede allo scioglimento del consiglio, alla nomina di un commissario che esercita (fino a nuove elezioni) le attribuzioni che gli sono attribuite con il decreto di scioglimento. Questo potere è immediatamente demolitorio. Lo scioglimento del consiglio segue la presentazione delle dimissioni del sindaco che ha un termine irrevocabile di 20 giorni. Si chiude la legislatura in corso e si va a nuove elezioni. Il passaggio della mozione di sfiducia ci consente di capire che

Il consiglio giunge a quella decisione politica solo dopo un'attenta valutazione.

LE LEGGI DEL FEDERALISMO AMMINISTRATIVO

La seconda tappa di questo percorso è una tappa più articolata perché contenuta in una sequenza di norme conosciute come le leggi Bassanini. La prima delle 4 leggi Bassanini, tre delle quali sono molto indirizzate ad integrare la disciplina delle autonomie locali, è la legge delega 15 marzo 1997 numero 59. Si tratta di una legge che affidava al governo il compito di adottare le norme necessarie per il conferimento di compiti e funzioni alle regioni ed enti locali per la riforma della PA e per la semplificazione amministrativa.

La legge 59/1997 è stata definita come la terza tappa del percorso di decentramento nella distribuzione delle funzioni tra stato, regioni ed enti locali seguita ai decreti del 1970-1972 al momento dell'istituzione delle Regioni e alla legge delega del '75 a cui ha fatto seguito il decreto del PDR 616/77. La legge 59

cui è seguito in attuazione delladelega il dgls 31 marzo 1998 n 112 ha individuato alcuni principi e criteri generali daseguire per giungere alla adozione del d.lgs. che miravano ad un rafforzamento delleautonomie locali tant'è che gli autori hanno definito queste norme come norme del c.d. federalismo amministrativo, hanno perseguito a costituzione invariata il maggiorrafforzamento possibile delle autonomie locali. La bassanini è intervenuta per ridefinire irapporti e distribuzione competenze tra stati, regioni e sistema delle autonomie diconseguenza è intervenuta per riformare l'assetto delle amministrazioni statali quindi lapresidenza del consiglio dei ministri, i ministeri, enti pubblici nazionali per poter renderearmoniosa la trasformazione verso un più forte regionalismo con il conseguentecambiamento dell'assetto delle amministrazioni centrali onde evitare quei processi disovrapposizione e moltiplicazione di organismi edorganizzazioni e funzioni ad essi affidate che avevano invece caratterizzato l'epoca precedente. Il fondamento su cui poggia il decreto è quello di garantire una distribuzione ordinata delle funzioni alle regioni e agli enti locali secondo un principio di proporzionalità ed adeguatezza, affiancando la distribuzione delle funzioni con un rafforzamento degli strumenti di raccordo e diversi livelli di governo. Vedremo che con le leggi Bassanini diventa necessario attivare luoghi e organismi di coordinamento e di cooperazione, il cosiddetto sistema delle conferenze, che consentano alle giovani rappresentanze delle autonomie territoriali di dialogare in occasione dell'adozione di decisioni o scelte ricadenti.sull'assetto complessivo. la seconda legge Bassanini, a valle della legge 59 del 97 e la legge 15 maggio 127 sempre del 1997 contenente misure urgenti per lo snellimento dell'attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo la legge 127 del 97 è particolarmente significativa per il sistema delle autonomie locali perché con alcune disposizioni in materia di dirigenza e materia di segretari comunali in materia di procedimenti controllo sui procedimenti di controllo vi chiederei di avere pazienza perché faremo una riflessione unitaria e complessiva che ci consenta di vedere il sistema Il tempo soffermerei invece in questo caso in questo momento la vostra attenzione sulle disposizioni relative alla dirigenza il segretario comunale articolo 6 della legge 127 sancisce un salto rispetto alle prime disposizioni contenute nella legge 142 del 90 ricordate che in quella sede il registratore aveva assegnato ai dirigenti tre co
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Publisher
A.A. 2021-2022
36 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MaryUniTn di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto delle istituzioni pubbliche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Borgonovo Donata.