Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il Governo
Il Governo è un organo istituzionale complesso, composto da tre organi: Presidente del Consiglio, Consiglio dei ministri, Ministri stessi. Esercita la funzione esecutiva e la funzione di indirizzo politico insieme alla maggioranza parlamentare, e inoltre ha dei poteri normativi (decreti-legge e decreti legislativi).Il procedimento di formazione
La Costituzione detta solo 5 articoli riguardo al Governo; l'art. 92 regola la sua formazione: "Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, nomina i ministri". Le uniche indicazioni sono quindi la titolarità del potere di nomina in capo al Presidente della Repubblica e in seguito il potere di nomina dei ministri sempre in capo al Presidente della Repubblica, ma su proposta del Presidente del Consiglio. Quando si forma un Governo? - A seguito di una crisi di governo - A seguito della fine della legislatura, dopo le nuove elezioni. Il Governo non haUna durata minima, ma non può sopravvivere alla legislatura che gli ha dato fiducia, quindi quando quest'ultima termina (dopo 5 anni), vi è la necessità di eleggere un nuovo Governo.
Il PdR è protagonista di un procedimento atto ad individuare il Presidente del Consiglio e che prevede: consultazioni, eventuali mandato esplorativo e preincarico, conferimento dell'incarico.
La fase delle consultazioni
La Costituzione ci dice che il Presidente della Repubblica nomina il Governo attraverso procedimenti regolati dalla prassi: per prima cosa vengono svolte le "consultazioni", cioè il Capo dello Stato si fa un'idea di chi può essere nominato Presidente del Consiglio, in base alla maggioranza presente in Parlamento, che potrebbe dare poi la fiducia. Ci si consulta con gli ex Presidenti della Repubblica e con i Presidenti dei gruppi parlamentari, oltre che a volte i segretari dei partiti.
Le consultazioni a seguito delle nuove
Le elezioni non hanno una regola precisa: si deve tener conto dell'epoca storica in cui ci si trova per capire la delicatezza di questo procedimento. Nell'era proporzionale (pre-1993), per esempio, le alleanze venivano fatte all'indomani delle elezioni ed erano partiti quindi di coalizione; nel Mattarellum, quindi nella fase maggioritaria, si indicava già il capo della coalizione. Nell'ultima legislatura (Rosatellum - proporzionale), dal 2018 ad oggi, vi sono stati due governi: il primo Governo Conte ha avuto una fase di consultazioni lunghissima, di quasi 3 mesi, perché nelle elezioni non vi era un chiaro vincitore.
Gli strumenti eventuali del mandato esplorativo e del preincarico
Oltre alle consultazioni, vi sono degli strumenti eventuali: il mandato esplorativo e il preincarico. Nel primo caso, il Presidente può decidere di dare il mandato esplorativo a degli esponenti autorevoli (Presidenti di Camera e Senato) affinché svolgano anche loro
Delle consultazioni. Il preincarico, invece, si dà al soggetto che si intende nominare come Presidente del Consiglio, così che faccia delle consultazioni a sua volta per vedere se ha la possibilità di ottenere la fiducia.
Il conferimento dell'incarico. L'incarico viene conferito oralmente e l'incaricato accetta con riserva: si riserva di capire se attorno al suo progetto avrà la fiducia del Parlamento; se scioglie positivamente la riserva, si arriva all'applicazione della disposizione costituzionale, cioè la nomina del Presidente del Consiglio e dei ministri tramite un decreto.
La nomina dei ministri. La costituzione non dà disposizioni riguardo alle modalità di formazione della lista dei Ministri. Questa viene formata dal Presidente del Consiglio, tenendo in considerazione l'opinione dei partiti che gli concedono la fiducia. Il Presidente della Repubblica non ha un indirizzo politico, quindi la proposta del
Presidente del Consiglio è vincolante per il Capo di Stato, il quale deve avere delle motivazioni serissime per porre il veto, cioè per esprimersi contrario alla nomina di un determinato ministro. Questo è successo qualche volta nella storia: ad es. Scalfaro pose il veto su Previti, ministro della giustizia, in quanto aveva dei procedimenti penali a carico; Napolitano pose il veto su Gratteri; Mattarella pose il veto su Savona.
Il caso Savona durante il I Governo Conte
Nel I Governo Conte, per la prima volta Mattarella ha dovuto esplicitare in maniera scritta il motivo del suo veto su Savona.
Il I Governo Conte si è formato a seguito di nuove elezioni il 4 marzo 2018: M5S è il partito più votato, mentre centro-destra la coalizione più votata. Ad aprile 2018 si aprono le consultazioni: il 13 aprile, Mattarella fa il punto sulle consultazioni e ci dice che il confronto tra le parti politiche non ha dato nessun frutto e non si ha ancora una maggioranza.
Mattarella decide allora di utilizzare i mandati esplorativi (non usati da tempo): ne affida uno alla Casellati (Presidente del Senato) e uno a Fico (Presidente della Camera). Per la prima volta, questi mandati hanno un vincolo: alla Casellati si chiede di verificare la praticabilità di un Governo di centro-destra e M5S; al contrario, a Fico viene chiesto di verificare la fattibilità di un'intesa centro-sinistra e M5S. Anche il mandato esplorativo non dà esiti e quindi vi è una nuova dichiarazione di Mattarella ad inizio maggio: viene detto che non vi è l'intenzione di proseguire con il Governo Gentiloni e quindi, visto che non vi è una maggioranza, sarà lui a nominare un Governo neutrale che andrà alle nuove elezioni. A questo punto, passati più di 2 mesi dalle elezioni, le forze politiche si rendono conto del rischio reale di un Governo tecnico neutrale: il 23 maggio Conte accetta con riserva l'incarico.
sua riserva si scioglie però negativamente, in quanto Mattarella pone il veto su Savona, ministro proposto da Conte: a tal proposito, il PdR rilascia una dura dichiarazione che aveva come snodo principale le idee di Savona a proposito dell'uscita dall'euro. Le forze politiche, in particolare M5S, gridano all'attentato alla Costituzione (reato per cui Mattarella può essere incolpato) e per questo Mattarella, per la prima volta, rende pubbliche le ragioni del suo veto. A questo punto, Conte vorrebbe sciogliere la sua riserva negativamente e Mattarella vorrebbe fare un Governo neutrale, incaricando l'economista Cottarelli di formare un nuovo Governo (28 maggio). Le forze politiche, allora, si ricompattano e Conte fa sapere che è disposto a cambiare il ministro Savona: Mattarella allora chiede a Conte di ricoprire l'incarico e quest'ultimo accetta (31 maggio). Il giuramento di Conte avviene il 1° giugno: il giuramento (art. 93)è il momento in cui ufficialmente entra in carica il nuovo Governo, il quale però non ha ancora ricevuto la fiducia delle Camere. Si dice che il Governo, in questi casi, deve compiere atti di ordinaria amministrazione (rinunciando alle iniziative di rilievo politico) e che, entro 10 giorni, deve presentarsi alle Camere per ottenerne la fiducia (art. 94). Il II Governo Conte si forma in seguito al ritiro del sostegno di Salvini (agosto 2019), il quale compie una manovra al limite del diritto costituzionale: chiede la convocazione di elezioni anticipate, ma queste sono previste come estrema ratio e, se vi è la possibilità di formare un nuovo Governo, allora il PdR ha l'obbligo di non chiamare le elezioni anticipate. Viene inoltre presentata una mozione di sfiducia da parte della Lega nei confronti del II Governo Conte, ma a seguito della mozione di sfiducia gli esponenti della Lega rimangono a far parte del Governo (è contraddittorio). Non si puòParlare di crisi di Governo perché la mozione di sfiducia non viene votata, in quanto Conte si dimette (tranne un solo caso, in Italia i Governi sono sempre caduti per dimissioni spontanee). A questo punto, la risoluzione della crisi è rapida: Conte rende noto che vi è la possibilità di creare un Governo di centro-sinistra e Mattarella vaglia questa possibilità, con la fiducia data dal Parlamento al Governo.
Il II Governo Conti dura circa 1 anno e mezzo e si dimette soprattutto perché osteggiato da Renzi. Arriverà allora il Governo Draghi. Conte avrebbe voluto creare un altro Governo con la stessa maggioranza, a Mattarella non gli dà una terza chance: ci sono allora due possibilità, cioè la creazione di un Governo che potesse affrontare la crisi sanitaria oppure dare il via a nuove elezioni anticipate. Questa seconda ipotesi non piace a Mattarella e viene quindi avviata la formazione di un nuovo Governo: il 3 febbraio.
2021 l'incarico viene conferito a Draghi, il quale accetta con riserva; questa viene sciolta il 12 febbraio e il giuramento avviene il giorno seguente. Il 17 febbraio ottiene la fiducia delle Camere a larghissima maggioranza.LA STRUTTURA DEL GOVERNO
L'art. 92 riguarda la struttura del Governo e ci dice che esso è un organo complesso, composto cioè da più organi necessari (Presidente del Consiglio, il Consiglio dei ministri, i Ministri). È inoltre un organo ineguale, perché è composto da organi individuali, collegiali, necessari e non necessari.
Gli organi necessari
Il Presidente del Consiglio e i Ministri: l'art. 95, in termini piuttosto vaghi, detta il ruolo del Presidente del Consiglio e dei Ministri: al I comma si parla del suo ruolo di direzione della politica generale del suo Governo. Il II comma è dedicato ai Ministri, e si parla di responsabilità (non ci vengono dette le funzioni), sottolineando la
“doppia veste” dei Ministri sotto questo punto di vista: i Ministri sono responsabili collegialmente degli atti del Consiglio deiministri e individualmente degli atti dei loro dicasteri.
Il III comma dice che la legge provvede all’ordinamento della Presidenza del Consiglio e determina il numero, le attribuzioni e l’organizzazione dei ministeri questa legge è stata approvata nel 1988 ed è detta legge 400/1988.
Per vedere le funzioni del PdC guardiamo il II comma dell’art. 5:
- Indirizza ai ministri le direttive politiche ed amministrative in attuazione delle deliberazioni del CdM
- Coordina e promuove l’attività dei ministri
- Può sospendere l’adozione di atti da parte dei ministri competenti, sottoponendoli al CdM nella riunione immediatamente successiva
- Concorda con i ministri interessati le pubbliche dichiarazioni che possano impegnare la politica generale del Governo
- Esercita le attribuzioni in materia di
segreto di Stato
Adotta l'iniziativa di porre la questione di fiducia
Fissa l'ordine del giorno.
Esistono due tesi riguardo al ruolo del PdC, in quanto la Costituzione è vaga al riguardo: