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AZIONE INDIVIDUALE DEL SOCIO O DI TERZI

2395 c.c. [Azione individuale del socio e del terzo]

Le disposizioni dei precedenti articoli non pregiudicano il diritto al risarcimento del danno spettante al singolo socio o al terzo che sono stati direttamente danneggiati da atti colposi o dolosi degli amministratori.

L'azione può essere esercitata entro cinque anni dal compimento dell'atto che ha pregiudicato il socio o il terzo.

La norma prevede che le ADR ex 2393, 2393-bis, 2394, 2394-bis non pregiudicano il diritto al risarcimento del danno.

L'adanno è di tipo molto diverso rispetto alle precedenti ADR, le quali miravano a reintegrare il patrimonio sociale. L'articolo 2395 non fa riferimento al patrimonio sociale, ma parla del danno che il socio o il terzo ha subito direttamente per un comportamento degli amministratori.

Azione individuale del socio o di terzi - questioni:

  • Qual è la natura di questa azione?
  • Quali sono i requisiti per esercitare l'azione?
  • Qual è il termine di prescrizione per l'esercizio dell'azione?

regime di responsabilità → dottrina minoritaria → tesi contrattuale = responsabilità da contratto sociale → tutta la struttura della norma rievoca un'altra norma del diritto civile, soprattutto per la parte di atti colposi o dolosi → affinità con il 2043 = riferimento al danno subito dai soci e dai terzi in virtù di un comportamento colposo o doloso degli amministratori → dottrina ritiene che il 2395 possa essere qualificato come un tipo di responsabilità extracontrattuale

A quale danno si riferisce l'art 2395? Perché c'è bisogno di questa norma? → cosa aggiunge rispetto al 2043? → di fatto tipizza il 2043 nel contesto delle società per azioni → dà particolare rilevanza a determinate situazioni/comportamenti degli amministratori che questi possono porre in essere solo in quanto amministratori → evoluzione dell'analisi del 2395 è prevalentemente

giurisprudenziale→ atto illecito tipizzato attraverso individuazione giurisprudenziale→ responsabilita’ diretta dell’amministratore nei confronti di danni o terzi → es paradigmatico =emissione di azioni in base a un bilancio falso, ma riserve inesistenti→ 2395 assicura tutela extracontruattuale potenziata per determinate fattispecie in cui e’possibile ravvisare la responsabilita’ aquiliana degli amministratori➢ Danno sociale o danno del socio? → si ritiene che sia possibile riconoscere una tutelapotenziata a soci ee terzi che entrano in contatto con gli amministratori per danno che hannosubito → tutela non immediata se si fa ricorso al 2043→ 2395 non trova una ricostruzione chiara nell’ordinamento → c’e’ chi sostiene che abbia natura mista,dipende in base al soggetto che agisce (se socio = contrattuale; se terzo = extracontrattuale)Esempi1. Azioni emesse in base a un bilancio falso → induce

azionisti a sottoscrivere azioni pagandole molto2. Finanziamenti ottenuti in base a comportamenti illeciti dell'amministratore3. Fusione con erroneo rapporto di cambio → societa' approvano un progetto di fusione, in teorianegoziato, in pratica prospetto di cambio favorisce in modo palese una societa' rispetto all'altra

LEZIONI 10-11 IL SISTEMA DEI CONTROLLI

a) Collegio sindacale

Il sistema dei controlli nel nostro ordinamento sostanzialmente si fonda sul controllo effettuatodal collegio sindacale→ abbiamo un ruolo di controllo affidato anche al CdA nel suo plenum e a una buona partedegli amministratori (specie nelle societa' quotate) che non hanno deleghe e svolgono funzionedi verifica dei comportamenti degli amministratori e in generale dell'assetto organizzativo dellasocieta'→ problema principale legato alla nomina dei sindaci da parte dell'assemblea →storicamente criticato per la sua intrinseca debolezza nei confronti

dei soggetti che nominano questo organo -> funzione storicamente affidatagli oltre al controllo del rispetto da parte degli amministratori di legge e statuto, verificare la corretta tenuta delle scritture contabili -> c.c. prevedeva che i sindaci fossero tenuti a fare verifiche di cassa ogni 3 mesi -> di fatto il controllo dei conti veniva affidato storicamente al collegio sindacali, ma CS aveva anche funzione di controllo generale della gestione e del rispetto da parte degli amministratori di legge e statuto = duplice natura riconosciuta nella riforma 2003 prevedendo distinzione di ruoli netta tra CS e revisore -> tuttavia, distinzione e' tendenziale perche' codice permette la possibilita' in determinate societa' (quasi tutte, a meno che abiano a che fare come banche, societa' quotate, SIM) di procedere alla combinazione della funzione svolta dal CS con quella svolta dal revisore

b) Controllo contabile -> controllo dei conti emerge con la riforma

del '74, prima disciplina delle società di revisione per le società quotate = sottoporre i loro conti alla verifica da parte di società di revisione→ corrispondenza tra il fatto e presentazione contabile→ revisore verifica che sia messo in atto/realizzato un sistema di verifica dei conti efficace = non verifica che il valore sia rispettato, ma che la scrittura contabile sia pronta, che i diversi centri di spesa della società possano comunicare ai soggetti tenuti alla contabilità le manovre, che non vengano utilizzati criteri contabili in modo arbitrario→ controllo formale sulla corretta tenuta della contabilità, non controllo di merito sulla gestione/revisione contabile→ non nasce storicamente come controllo obbligatorio, ma controllo di qualità delle società quotate→ Ger anni '30, società chiedevano verifica dei conti ai revisori per potersi presentare come società migliori→ con

Il tempo, disciplina diventata obbligatoria

Controllo giudiziario→ in calo dopo la riforma del diritto societario

Consob→ prevalentemente le società quotate e in misura minore a società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio

COLLEGIO SINDACALE

CS = organo la cui storia deriva dalla società in accomandita per azioni → si preveda storicamente che i soci accomandanti potessero nominare dei loro rappresentanti che controllasse l'operato dei soci accomandatari → nasce come controllo svolto da soci a cui non erano attribuite funzioni di gestione → in seguito la funzione del CS è cambiata, in particolare con la riforma del 1992 → uno dei compiti principali affidati al CS è quello del controllo contabile → funzione più ampia di controllo della legalità e dell'aspetto del controllo sociale da parte degli organi cui è demandata la gestione della società

collegio sindacalei. Responsabilità del collegio sindacalej. Funzioni del collegio sindacalek. Relazione annuale del collegio sindacalel. Altre disposizioni Nell'ottica del codice del 1992, sono gli amministratori (anche se la funzione gestoria del CdA) a nominare il collegio sindacale. Tuttavia, nell'evoluzione storica dell'organo amministrativo, la funzione gestoria del CdA è diventata sempre più sfumata. A. Nomina B. Composizione I. Nelle società non quotate il collegio sindacale si compone di tre o cinque sindaci effettivi e due supplenti II. Nelle società quotate il collegio sindacale si compone di almeno tre sindaci effettivi e due supplenti III. Nelle società quotate aventi un collegio sindacale composto da tre sindaci, almeno un sindaco effettivo deve essere nominato dalla minoranza (art. 148 TUF). Anche in questo caso devono essere rispettate le quote di genere (⅓). IV. Nelle società quotate il collegio sindacale o almeno due sindaci possono convocare l'assemblea (art. 151, comma 2, TUF) C. Requisiti D. Durata dell'incarico E. Sostituzione F. Revoca G. Doveri del collegio sindacale H. Poteri del collegio sindacale I. Responsabilità del collegio sindacale J. Funzioni del collegio sindacale K. Relazione annuale del collegio sindacale L. Altre disposizioni
  1. Deliberazioni del collegio sindacale

COMPOSIZIONE

Composizione del collegio → a seconda che sia quotata o meno

CS e’ organo a struttura abbastanza rigida→ legge richiede di indicare il numero minimo e massimo di amministratori

  • nelle societa’ non quotate, si indica il numero preciso di sindaci, che puo’ ex o 3 o 5 sindaci
  • effettivi + 2 supplenti→ SS nominati insieme ai sindaci effettivi, ma non svolgono un ruolo attuale nella governance della societa’, prendono il loro posto di sindaci solo qualora venga a mancare un sindaco
  • nelle societa’ quotate, CS composto in modo piu’ libero → normalmente disciplina prevista per societa’ quotate impone una maggiore rigidita→ inversione di tendenza = CS nelle societa’ quotate e’ piu’ elastico e si prevede sia composto da almeno 3 sindaci effettivi e 2 supplenti
  • nella prassi statutaria delle societa’ quotate normalmente si trovano CS

composti da 3 o 5 componenti effettivi → anche nel CS si applicano le regole per il voto di lista ed è comune avere almeno 2 sindaci effettivi (qualora composto da più di 3 componenti) nominati dalla minoranza → voto di lista è una procedura di voto che riconosce alla seconda lista che ha ottenuto il maggior numero di voti la possibilità di esprimere almeno un sindaco → non significa che tutte le società quotate abbiano un rappresentante delle minoranze nei CdA e nel CS → perché non capita che soci di minoranza decidano di presentare delle liste → accade soprattutto nelle società di piccole dimensioni → 20-30% delle società → modalità con cui si determina il voto di lista è per lo più rimessa allo statuto ➢ per il CS, disciplina del voto di lista è disciplinata nel dettaglio dal regolamento emittenti → minore flessibilità non priva i soci di una piccola autonomia statutaria →

  1. CS segue una procedura che se non trova disciplina nella legge la trova nel regolamento emittenti
  2. invece CdA è disciplinato o dalla legge o dallo statuto, solo dettagli nel regolamento emittenti
  3. per il CdA il TUF lascia ampi margini all'autonomia statutaria, si limita a dire che nelle società quotate il CdA deve essere nominato attraverso il meccanismo del voto di vista per far si che almeno un rappresentante del CdA rappresenti la lista che ha ottenuto il secondo maggior numero di voti
  4. quando si è dovuto introdurre il voto di lista nelle società quotate per il CdA non si avevano canoni di riferimento, si sapeva che quanto previsto dalla Consob per la nomina dei componenti del CS era legittimo
  5. specie in un primo momento si è fatto ampio riferimento a quanto previsto per il CS, spesso procedura disciplinata dagli stessi articoli che vengono richiamati nei testi sociali, necessità che un rappresentante della

La parola "minoranza" si riferisce a un gruppo di persone che rappresenta una percentuale inferiore rispetto alla maggioranza all'interno di una determinata popolazione o comunità. Questo gruppo può essere definito in base a diversi criteri, come l'etnia, la religione, l'orientamento sessuale o le capacità fisiche o mentali.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
166 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher CriUniTn di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto commerciale avanzato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Malberti Corrado.