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NULLITÀ E DECADENZA DEL BREVETTO
La concessione del brevetto non garantisce il valido acquisto di un diritto esclusivo, in quanto non certifica la presenza dei requisiti di brevettabilità, né la titolarità del diritto al brevetto in capo al richiedente.
Il brevetto può dunque essere dichiarato nullo dall'autorità giudiziaria. L'azione di nullità può essere esercitata da chiunque ne abbia interesse ed ha efficacia erga omnes.
Cause di nullità:
- Assenza dei requisiti di brevettabilità
- Invenzione non sufficientemente descritta
- Brevetto concesso da un non avente diritto, cioè da un soggetto diverso dall'inventore e dai suoi aventi causa, a meno che questi non abbiano esercitato l'azione di rivendica
Ipotesi di decadenza:
- Mancato pagamento delle tasse brevettuali
- Mancata attuazione dell'invenzione nei due anni successivi al rilascio della prima licenza obbligatoria
MODELLI DI
UTILITÀ
L'ordinamento italiano permette la possibilità di brevettare innovazioni tecnologiche meno importanti delle invenzioni: sono i cosiddetti modelli di utilità, definiti come modelli atti a conferire particolare efficacia o comodità di applicazione o di impiego a macchine. La minore importanza tecnologica giustifica una durata del brevetto decennale anziché ventennale.
I MODELLI E DISEGNI INDUSTRIALI
Viene tutelata anche l'innovazione del design del prodotto, quindi idee destinate a migliorare l'aspetto dei prodotti industriali. La tutela dei disegni e dei modelli è data principalmente dalla registrazione, che può avvenire non solo in sede nazionale, ma anche in sede europea, con effetti costitutivi di un diritto unitario, azionabile sull'intero territorio dell'Unione. La protezione derivante dalla registrazione può durare per un periodo di 25 anni.
Disegni e modelli devono presentare il requisito della novità,
e cioè differenziarsi da disegni e modelli anteriormente accessibili al pubblico. È inoltre possibile che il titolare depositi validamente il disegno o il modello anche dopo averlo reso accessibile al pubblico, purché entro un anno dalla divulgazione. Disegni e modelli devono inoltre presentare carattere individuale, cioè una diversità qualificata rispetto alle anteriorità. Il carattere individuale va inteso in senso diverso dall'attività inventiva: in questo caso infatti l'originalità dipende dalla percezione del destinatario acquirente, non dallo sforzo inventivo del designer.CAP.15 - L'ATTIVITÀ CONTRATTUALE DELL'IMPRESA
Permangono nel codice alcuni articoli specificamente dettati a tutela dell'interesse alla continuità dell'attività economica e alla organizzazione "seriale" dei suoi rapporti. Questo interesse si esprime anzitutto attraverso le norme cheGarantiscono la sopravvivenza del contratto al mutamento delle vicende personali dell'imprenditore. Così, in particolare l'art. 1330 prevede la conservazione dell'efficacia della proposta o dell'accettazione contrattuale da parte di un imprenditore "quando è fatta nell'esercizio della sua impresa se l'imprenditore muore o diviene incapace prima della conclusione del contratto". Non a caso, l'art 1330 non si applica ai piccoli imprenditori, la cui attività economica dipende dal mantenimento delle qualità personali dell'imprenditore stesso. La continuazione dell'esercizio dell'impresa avviene necessariamente anche in caso di trasferimento dell'azienda inter vivos, nel qual caso è stato ritenuto che l'acquirente dell'azienda succeda non solo nei contratti stipulati per l'esercizio dell'azienda in base all'art. 2558, ma anche nella proposta.
base alla sua utilità economica per le parti coinvolte; 2. dalla possibilità di derogare alle norme imperative di legge, purché non si ledano gli interessi dei terzi; 3. dalla necessità di interpretare le clausole contrattuali in modo coerente con la finalità economica del contratto; 4. dalla possibilità di integrare il contratto con clausole di buona fede e correttezza; 5. dalla possibilità di risolvere il contratto in caso di inadempimento grave o di modificare le condizioni contrattuali in caso di sopravvenute difficoltà economiche. In conclusione, il diritto dei contratti di impresa si caratterizza per la sua flessibilità e adattabilità alle esigenze delle imprese, consentendo loro di negoziare e stipulare contratti in modo rapido ed efficiente.- relazione alla meritevolezza dell'iniziativa economica-imprenditoriale che esso persegue;
- dalla previsione legislativa di nuove clausole generali tendenti a prevenire squilibri contrattuali;
- dalla tendenza a interpretare le clausole generali più tradizionali.
CONTRATTI D'IMPRESA E COMMERCIO INTERNAZIONALE
Sempre più spesso le imprese operano e stipulano contratti nel contesto del commercio internazionale; in questo caso i contratti di impresa pongono un problema di determinazione della legge applicabile. I principi del diritto privato internazionale ed europeo lasciano in tali casi la libertà di stabilire l'ordinamento competente a regolare i loro rapporti. Fisiologicamente tendono a diffondersi modelli contrattuali uniformi che appaiono meglio adeguati al perseguimento di interessi a loro volta standardizzati nelle pratiche del commercio internazionale.
CAP.16 - LA TUTELA DELLE CONTROPARTI CONTRATTUALI
I contratti di impresa si basano sul principio
generale di tutela della parte debole. Le relazioni tra imprese e consumatori possono presentare situazioni di squilibrio contrattuale, a causa del diverso potere negoziale delle parti o dell'asimmetria informativa. L'ABUSO DI DIPENDENZA ECONOMICA Assume rilevo centrale la disciplina dell'abuso di dipendenza economica, che si riferisce alla "situazione in cui un'impresa sia in grado di determinare nei rapporti commerciali con un'altra impresa, un eccessivo squilibrio di diritti e di obblighi". La norma vieta quindi all'impresa dominante di imporre condizioni contrattuali o di tenere comportamenti diretti a determinare un eccessivo squilibrio di diritti o obblighi, che ricorre tendenzialmente quando essa miri ad imporre all'altra impresa sacrifici tali da pregiudicare l'interesse alla remunerazione degli investimenti. Il patto attraverso il quale si realizzi l'abuso di dipendenza economica è nullo. LaI CONTRATTI CON I CONSUMATORI
Nelle ipotesi di contratti fra imprese e consumatori, il legislatore europeo ha previsto tecniche di tutela del contraente debole ispirate non a un principio formalistico di sottoscrizione e conoscibilità della clausola vessatoria, ma ad un principio sostanzialistico di invalidità di clausole squilibrate (c.d. clausole vessatorie).
Questa disciplina presuppone anzitutto un contratto fra un professionista ed un consumatore, così come indicato dall’art. 33 del codice del consumo, che ha recepito le direttive europee sul tema. La nozione di professionista è contenuta nel codice del consumo, e in tale nozione vi rientrano non solo gli imprenditori, ma anche i lavoratori autonomi e i professionisti intellettuali.
La disciplina presuppone ad un tempo che il contratto sia specificamente
Il testo fornito riguarda la nozione di consumatore e la sua applicazione nel contesto dell'attività imprenditoriale e professionale. Secondo il codice del consumo, il consumatore è definito come "la persona fisica che agisce per scopi estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta". Le persone giuridiche non possono essere considerate consumatori. Tuttavia, le persone fisiche che svolgono attività d'impresa o di lavoro autonomo possono essere considerate consumatori quando stipulano contratti per scopi estranei alla loro attività imprenditoriale (ad esempio, un imprenditore che acquista un elettrodomestico per la propria abitazione).
In generale, la disciplina di protezione del consumatore si applica solo alle clausole contrattuali che non sono state oggetto di trattativa individuale. Le clausole considerate vessatorie sono sempre nulle, anche se non sono state oggetto di trattativa.
Le clausole che escludono la responsabilità del professionista per danni al consumatore o per inadempimento totale o parziale; o ancora che estendano gli impegni contrattuali attraverso il rinuncio a clausole ulteriori di fatto non conoscibili (c.cons.). All'opposto, il legislatore esclude in radice che possano avere carattere vessatorio le clausole attinenti all'oggetto del contratto e all'adeguatezza del corrispettivo, purché individuati in modo chiaro e comprensibile (c.cons.).
La disciplina dei contratti con i consumatori si incentra sul principio di nullità delle clausole vessatorie, come visto. La nozione di vessatorietà è ben più ampia di quella dell'art. 1341-1342 c.c., e si incentra anzitutto sulla norma generale dell'art. 33, co.1, c.cons., secondo cui si considerano vessatorie le clausole che "determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto".
come accennato. I CONTRATTI A DISTANZA E FUORI DAI LOCALI COMMERCIALI Il consumatore è tutelato da ulteriori norme imperative applicabili ai contratti a distanza e fuori dai locali commerciali. Questi possono confliggere con l'interesse alla trasparenza del mercato, quindi il contratto deve poter riconoscere al consumatore il diritto di recesso e dare un'informazione completa (consegnate al consumatore su supporto cartaceo o altro). Stringenti sono gli obblighi di informazione relativi a tempi e modalità di pagamento. I rimedi: nullità di protezione e azione inibitoria Già si è visto che le clausole vessatorie inserite nei contratti con i consumatori sono invalide. Il legislatore ha previsto qui più precisamente una particolare nullità di protezione, che opera soltanto a vantaggio del consumatore e può essere rilevata d'ufficio dal giudice, mentre non può essere fatta valere dal professionista. I costi giudiziali.ione, è fondamentale che il consumatore sia consapevole dei propri diritti e delle possibili clausole vessatorie presenti nel contratto. Inoltre, è importante che il consumatore si rivolga a un esperto legale per ottenere una consulenza adeguata e valutare le opzioni disponibili. Per quanto riguarda la formattazione del testo, ecco come potrebbe apparire utilizzando i tag HTML:Per ottenere una dichiarazione di nullità delle clausole vessatorie rischiano tuttavia di essere notevoli, così che il consumatore spesso preferisce dare esecuzione al contratto squilibrato. Per questa ragione, è fondamentale che il consumatore sia consapevole dei propri diritti e delle possibili clausole vessatorie presenti nel contratto. Inoltre, è importante che il consumatore si rivolga a un esperto legale per ottenere una consulenza adeguata e valutare le opzioni disponibili.