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MODELLI DIDATTICI

Nel 900 si sono sviluppati diversi modelli didattici, ci sono tre gruppi di teorie didattiche:

  1. Product oriented: orientati sul risultato prodotto, si concentrano su predizioni dell'efficacia della didattica, ciò si basa su modelli e teorie della mente e ci si concentra sul risultato finale. In tale campo rientrano la pedagogia dell'obiettivo di Michelle Pellerey, dove vengono costruiti degli obiettivi generali riferiti a diverse aree (cognitiva, affettiva, ecc.) individuando in ognuna gli obiettivi di sviluppo.
  2. Process oriented: Sono organizzati su processi che portano un apprendimento, anche se non si sa quale apprendimento possa portare, ciò si basa sulle scuole attive (Dewey) dove il bambino è al centro e sarà un processo personale, diverso da bambino a bambino. Si crea la situazione dove il bambino fa esperienza, ma non si può prevedere a quale livello arriverà (Ad esempio: cooperator learning).
Il costruttivismo ha le sue radici in tre ambiti disciplinari: 1. La cibernetica: Studia la relazione che hanno gli esseri viventi nell'ambiente nel quale vivono. Dunque, la cibernetica e il modo di organizzare l'esperienza del mondo. 2. La psicologia: Usa la conoscenza come adattamento all'ambiente percepito, il bambino facendo esperienza adatta i suoi schemi mentali ed evolve allo stato successivo (Piaget). Dunque, la conoscenza e la costruzione della realtà che il bambino fa. 3. La sociologia: Si occupa dell'interazione tra individui e società, e come questa interazione influenzi la costruzione della conoscenza. Dunque, la sociologia e l'importanza del contesto sociale nell'apprendimento. LEZIONE 2: LE RADICI DEL COSTRUTTIVISMOOperazionismo: Sono operazioni con cui ognuno crea il suo pensiero. Queste 3 discipline aprono la strada a un nuovo approccio, che è la didattica costruttivista.

LEZIONE 3: IL COSTRUTTIVISMO

Si basa sull'idea che la conoscenza sia principalmente frutto di un processo di costruzione di un soggetto attivo, e non di riproduzione. Quindi la conoscenza non è solo un processo da un soggetto ad un altro, e quindi crea una riproduzione ma che esso è il risultato di un processo costruttivo del soggetto. Bisogna quindi rappresentare la complessità della realtà e questo è possibile solo se si hanno delle situazioni di apprendimento basate sulla realtà, simulazioni; se pensiamo alla didattica nel nido si tratta di proporre esperienze concrete, materiali ma non è solo questo perché la didattica costruttivista si basa sull'apprendimento collaborativo. Ciò significa quindi proporre una didattica che preveda un apprendimento con

attività di gruppo, in cui si avviano delle pratiche riflessive e metacognitive, cioè una riflessione sui processi attivati. Spesso nel target 0-6 quest'ultima parte viene lasciata un po' andare perché si crede che i bimbi non abbiano ancora sviluppato delle capacità riflessive (in parte è vero), in realtà è molto importante. Siamo su una didattica che mette in discussione: - la didattica trasmissiva e direttiva; - l'apprendimento sequenziale; - la verifica “oggettiva” proprio perché è frutto di un processo; - l'apprendimento come semplice acquisizione ed elaborazione di informazioni oggettive. È soprattutto l'aspetto sociale che caratterizza il costruttivismo definito socioculturale, che definisce la conoscenza come un prodotto culturale, socialmente, storicamente, contestualmente costruito. E se la conoscenza è frutto di un processo di costruzione del soggetto è sicuramente.intenzionale e in quanto tale non predeterminabile; perché siamo in una situazione che ci interessa attivare processi, piuttosto che arrivare a dei contenuti precisi. Wenger afferma che "L'istruzione non è causa dell'apprendimento, essa crea un contesto in cui l'apprendimento prende posto come fa in altri contesti. Varisco: "L'insegnante non determina l'apprendimento. L'insegnante e i materiali d'istruzione diventano risorse per l'apprendimento in molti modi complessi. Quindi come cambia il ruolo dell'educatore? L'educatore diventa colui che è chiamato a costruire l'ambiente di apprendimento in cui il soggetto non è solo diretto ma è orientato verso le risorse, i materiali. Diventa colui che predispone 'impalcatura, fornendo delle domande guida, indicando la miglior strategia per lavorare in gruppo. Il vantaggio di questo tipo di lavoro è che nel gruppo, il soggetto introduce le

proprie risorse, e quindi chi è carente in una cosa vi è un'altra persona che compensa, viceversa; solo in questo modo tutti si sentono valorizzati. L'educatore fa l'impalcatura, definita anche SCAFFOLDING, quindi bisogna avere una struttura solida, dando delle regole precise, dei tempi, utilizzando strumenti, responsabilizzando. Resta comunque la libertà dei soggetti di muoversi sulle piste percorribili per consentire un processo ricorsivo; tutto ciò consente di rafforzare l'autodeterminazione di un soggetto. Di grande aiuto a questo metodo è l'ampio utilizzo delle ICT, tutto ciò consente quindi di avviare un apprendimento in forma collaborativa. Per esempio, "STORYBIRD", una piattaforma che consente di creare dei racconti per poi condividerli, quindi è applicazione che consente quindi di lavorare in chiave collaborativa. Altre applicazioni che consentono questa didattica, per esempio è "PADLET".

piattaforma formativa utilizzata anche dagli adulti. Le nuove tecnologie, infatti, favoriscono alcune modifiche generali nel contesto didattico:

  • Spostamento del focus dall'insegnante allo studente;
  • Spostamento del focus dell'apprendimento sul fare insieme;
  • Aumento della motivazione degli alunni;
  • Risalto alla cooperazione tra alunni.

Il costruttivismo in anni recenti è stato rivisto perché si sono individuati dei limiti, ossia:

  • Nell'apprendimento processo e prodotto, l'azione e il risultato dell'azione devono procedere parallelamente. Quindi faccio fatica a distinguere.
  • Progressiva scomparsa dell'insegnante; quindi, questa figura viene messa in discussione. Però l'educatore è fondamentale per guidare. Quindi possiamo parlare di un POST-COSTRUTTIVISMO, che ha voluto equilibrare l'insegnamento e l'apprendimento, cercando quindi di valorizzare sia il prodotto sia il processo, inoltre vuole partire dalle pratiche dei docenti.
dall'interazione mente-corpo; quindi, da come loro interagiscono con gli alunni. Unacorrente che si avvia dopo il post-costruttivismo, è FENATTIVISMO, cioè l'interazione trasistema e ambiente diviene il nodo cruciale; quindi, durante l'interazione sistema e ambiente simodificano ed entrambi apprendono. Tutto ciò comporta un reciproco influenzamento trainsegnamento e apprendimento. Ecco perché il formatore è chiamato ad avviare un'azione diREGOLAZIONE di volta in volta. PROGETTAZIONE? Progettare= tempo del pensare il futuro, motore dell'agire educativo. La progettazione è unadelle competenze basilari del pedagogista. Progettare comporta diversi tipi di azioni, richiedeal progettista di saper selezionare tra le varie possibilità che li si presentano, facendo però iconti con le proprie potenzialità, risorse. Nel momento in cui io progetto devo connetterevincoli e desideri, inoltre devo tenere conto di

Ciò che è pregresso, il presente e anche il futuro. Progettare però non è un'attività meccanica, ma implica sempre la dimensione relazionale come strumento di intervento.

Nello specifico ci ha richiesto di attivare una PROGETTAZIONE DIDATTICA, cioè che sia definita da un'intenzionalità educativa che può essere di varia natura, che può portare ad una crescita naturale di un soggetto, oppure mira alla trasmissione del patrimonio culturale, o forgiare quindi condurre il soggetto ad un ideale di sé stesso o ancora può mirare a promuovere l'autenticità, la libertà, l'autodeterminazione di un soggetto. Quello che è certo è che la progettazione didattica, indipendentemente quale sia l'intenzionalità, promuove un CAMBIAMENTO esplicito e organizzato attraverso un processo educativo e relazionale.

Anche qui, possono esistere diversi approcci per quanto riguarda la progettazione.

Si è trovato un modo per classificare i diversi modelli, attraverso un ASSE CARTESIANO. È un asse che incrocia due assi: l'asse orizzontale è quello dell'ITER PROGETTUALE, ossia il percorso che io intraprendo per redigere un progetto (modalità differenti per progettare), l'asse verticale è quello del FOCUS, e l'attenzione della progettazione si basa sull'oggetto intorno al quale si costruisce la progettazione. Lungo l'asse dell'ITER troviamo, ad un estremo la progettazione per OBIETTIVI, è quella più canonica, dall'altra parte abbiamo la progettazione per COMPETENZE. Sull'asse verticale, quindi del FOCUS, in un estremo abbiamo la progettazione per CONTENUTI, intervengono altre modalità di progettazione, sull'altro estremo abbiamo la progettazione per PROBLEMI.

LEZIONE 4: IL MODELLO DI PROGETTAZIONE PER CONTENUTI

Ha come paradigma di base la cibernetica e il comportamentismo.

un'attività razionale e controllata in modo rigido da chi la progetta e grazie alle sue competenze e mezzi gli dà strumenti adeguati, scompone il problema complesso. Precede l'azione, si pianifica a tavolino il percorso, uguale per tutti, in relazione agli obiettivi. Tale progettazione si aspetta che alla fine tutti abbiano appreso: non ci sono soluzioni alternative, ma definite in funzione agli obiettivi (esaminati ex-ante).

La realizzazione del progetto è un insieme di compiti conformi alla decisione iniziale. Le condizioni sono:

  • di considerare l'ambiente fisso
  • problema non ambiguo
  • obiettivi e procedure date
  • controllabile

Si vuole raggiungere la stessa meta, non è personalizzabile; inoltre, è centrata sugli obiettivi, ma così l'orientamento rischia di essere un po' astratto, ma è molto facile valutare questo modello. Nel modello per contenuti rientra:

  • Istruzione programmata: fatta a step, se non si supera quello

corrente non si può passare- a quello dopo. 6T

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
22 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gretalavanda di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Sinini Gloria.