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DOVERE

La premessa del codice deontologico costituisce una dichiarazione d'impegno da parte dell'infermiere, che può degnamente sostituire una guida per la comprensione del codice stesso.

Le linee della riflessione individuate sono l'identità e la responsabilità.

Il concetto di identità è specificato nei primi tre punti; in essi l'infermiere fornisce tutte le indicazioni per essere identificabile sia sotto il profilo personale (cartellino, divisa...) sia sotto quello professionale. L'impegno dell'infermiere è quello di riconoscere la persona che a lui si affida come identità, ovvero come individuo, che l'infermiere intende conoscere e con cui si impegna ad iniziare una proficua relazione.

Per quanto riguarda la responsabilità, nel patto si specifica in che cosa l'infermiere si impegna. L'infermiere si fa carico della cura e dei bisogni generali della persona.

e in particolare di quei bisogni legati alla tutela della salute. In questa seconda categoria si possono riconoscere tre punti: quello legato all'assistenza, quello legato alla formazione, quello della collaborazione con altri organi. Io infermiere mi impegno nei tuoi confronti a: - presentarmi al nostro primo incontro, spiegarti chi sono e cosa posso fare per te. - sapere chi sei, riconoscerti, chiamarti per nome e cognome. - farmi riconoscere attraverso la divisa e il cartellino di riconoscimento. - darti risposte chiare e comprensibili o indirizzarti alle persone e agli organi competenti. - fornirti informazioni utili a rendere più agevole il tuo contatto con l'insieme dei servizi sanitari. - garantirti le migliori condizioni igieniche e ambientali. - favorirti nel mantenere le tue relazioni sociali e familiari. - rispettare il tuo tempo e le tue abitudini. - aiutarti ad affrontare in modo equilibrato e dignitoso la tua giornata supportandoti nei gesti quotidiani di mangiare.

lavarsi, muoversi, dormire, quando non sei in grado di farlo da solo.

individuare i tuoi bisogni di assistenza, condividerli con te, proporti le possibili soluzioni, operare insieme per risolvere i problemi.

insegnarti quali sono i comportamenti più adeguati per ottimizzare il tuo stato di salute nel rispetto delle tue scelte e stile di vita.

garantirti competenza, abilità e umanità nello svolgimento delle tue prestazioni assistenziali.

rispettare la tua dignità, le tue insicurezze e garantirti la riservatezza.

ascoltarti con attenzione e disponibilità quando hai bisogno.

starti vicino quando soffri, quando hai paura, quando la medicina e la tecnica non bastano.

promuovere e partecipare ad iniziative atte a migliorare le risposte assistenziali infermieristiche all'interno dell'organizzazione.

segnalare agli organi e figure competenti le situazioni che ti possono causare danni e disagi.

Codice deontologico del 1999.

1999 viene emanato un nuovo.

codice deontologico della professione infermieristica. Il codice è così suddiviso: Premessa: - Principi etici della professione - Norme generali - Rapporti con la persona assistita - Rapporti professionali con colleghi e altri operatori - Rapporti con le istituzioni Nella sezione finale vi sono le disposizioni finali, e la dichiarazione del carattere vincolante delle norme contenute nel codice e afferma l'impegno di quelli che erano i collegi IPASVI a garantire la qualificazione dei professionisti. Premessa: l'infermiere in possesso dei requisiti previsti "è responsabile dell'assistenza infermieristica", nel cui ambito ha ampio spazio di autonomia. Con il termine "responsabile" si fa riferimento sia alla dimensione giuridica che etica. - Penale: rispondere delle proprie azioni o omissioni - Civile: risarcire un danno - Disciplinare: rispondere del proprio comportamento al

datore di lavoro, o alcollegioGli studi hanno sempre di più evidenziato come l'infermiere si sente meno esecutore di interventi e più coinvolto nella totale presa in carico della persona con un problema di salute. Il livello organizzativo vede sempre maggiore l'ambito decisionale del professionista

Art. 2: in questo articolo la salute è considerata un bene da tutelare con l'attività propria dell'infermiere, cioè la prevenzione, la cura ed infine la riabilitazione. L'impegno infermieristico è indirizzato verso il più alto livello di salute possibile, l'individuo deve, quindi ricevere la migliore tutela. la responsabilità dell'infermiere si esplica su piani diversi; sia sul singolo individuo, sia sull'intera collettività.

Art. 3: In quest'articolo si evidenziano le caratteristiche dell'azione dell'infermiere, caratterizzate da:

  • competenza che costituisce il termine

chiave di lettura.- formazione permanente che è la modalità con cui il professionista aggiorna le proprie conoscenze.- la ricerca è riconosciuta all'infermiere come attività propria

3.1 l'infermiere aggiorna le proprie conoscenze attraverso la formazione permanente..., promuove ed attiva la ricerca, cura la diffusione dei risultati, al fine di migliorare l'assistenza infermieristica.

3.2. l'infermiere assume responsabilità in base al livello di competenza raggiunto e ricorre, se necessario, all'intervento o alla consulenza di esperti.

3.3 l'infermiere riconosce i limiti delle proprie conoscenze e competenze e declina la responsabilità quando ritenga di non poter agire con sicurezza. Ha il diritto ed il dovere di richiedere formazione e/o supervisione per pratiche nuove o sulle quali non ha esperienza;

3.4. l'infermiere si attiva per l'analisi dei dilemmi etici vissuti nell'operatività quotidiana

Art.

4: l'articolo è il più vasto del codice e induce ad una riflessione sullacentralità del paziente, sulla valutazione dell'assistenza in relazione alla necessità, tenendo conto delle inclinazioni personali e del supporto della famiglia.

Art. 5: Quest'articolo pone l'attenzione al lavoro d'equipe. In quest'ambito è necessario che si sviluppi un confronto sereno e proficuo permettendol'avanzamento del progetto di cura. All'interno di tali equipes l'analisi dell'operato deve essere valutata; in tal senso costituisce un parametro fondamentale per valutare la qualità della cura e per sviluppare, in modo uniforme la competenza.

Art. 6: l'infermiere oltre che un professionista è anche, e soprattutto, un cittadino che deve contribuire al funzionamento dei servizi pubblici e, in modo particolare, quelli che sono in relazione con le sue competenze all'interno del S.S.N.

Codice deontologico

del 2009Approvato dal comitato centrale della Federazione con deliberazione n. 1/09del 10 gennaio 2009 e dal Consiglio Nazionale dei Collegi IPASVI riunito a Romanella seduta del 17 gennaio 2009 ratificato a Firenze nel XV CongressoNazionale IPASVI 26/27/28 febbraio 2009

I principi ispiratori di questo articolo sono la salute, la persona, le relazioni, la fiducia, l'ascolto, l'equità, l'organizzazione, la dignità ed il rispetto.

Il nuovo codice deontologico fissa le norme dell'agire e definisce i principi guida che strutturano il sistema etico in cui si svolge la relazione con la persona/assistito.

La relazione si realizza attraverso interventi:

  • specifici
  • autonomi
  • di natura intellettuale, tecnico - scientifico, gestionale, relazionale ed educativa, ovvero le conoscenze disciplinari che sostengono le diverse funzioni infermieristiche e per l'irrinunciabilità della relazione, dell'educazione e

Dell'informazione. L'infermiere è pertanto il soggetto che si attiva con autonomia di scelta e responsabilità. Il suo obiettivo primario consiste nel prendersi cura della persona, che assiste in logica olistica. Egli sviluppa il suo sapere e il suo essere professionista in questa relazione.

La persona è il cittadino inteso come detentore di diritti e protagonista delle attività di promozione e tutela della salute. L'assistito è la persona con cui il professionista attiva una relazione in cui trova manifestazione il rispetto, il confronto e il dialogo vissuti come principi guida.

Nel nuovo Codice Deontologico manca il Preambolo, dove devono essere indicati i principi ed i valori di riferimento della professione, che sono legati ad ogni comportamento del professionista.

Il valore professionale si individua nell'insieme di orientamenti morali, ideali convinzioni e comportamenti importanti da un certo gruppo di professionisti.

CAPO I: le

CAPO II: la coscienza, la promessa etica e la prudenza

CAPO III: il rapporto con la scienza, la sperimentazione, il senso del limite personale

CAPO IV: la tutela dell'assistito ed il patto sociale

CAPO V: il rapporto con i colleghi

CAPO VI: la responsabilità e partecipazione sociale

Disposizioni finali

CAPO I: questo capo è costituito da 6 articoli in cui si specifica l'attività dell'infermiere e le sue responsabilità secondo i principi di equità e giustizia, nel rispetto dei diritti fondamentali della persona, e dove si riconosce la salute come bene da tutelare sia della persona che della collettività

CAPO II: Negli articoli di questo capo si afferma che l'azione dell'infermiere è orientata al bene della persona, nel rispetto della sua volontà attraverso il dialogo. Quando però vi sono delle difficoltà che non si

possono superare, relative a differenti visioni della vita e/o richieste della persona che caratterizzano le difficoltà della relazione e determinano un persistente stato di contrasto etico, l'infermiere può avvalersi della "clausola di coscienza". Art. 8: In questo articolo si sottolinea la possibilità di far riferimento alla "clausola di coscienza", cioè a un principio guida al quale ispirare il proprio operato etico da parte degli operatori sanitari in quei casi dove l'obiezione di coscienza non sia contemplata per legge, spostando la decisione dell'assunzione di responsabilità unicamente sul professionista. La clausola è unicamente legata ad aspetti morali personali. CAPO III: gli articoli di questo capo sono inerenti alle conoscenze e competenze dell'infermiere; ino
Dettagli
A.A. 2020-2021
27 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher zerbini.carlotta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Deontologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Rametta Serafina.