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REQUISITI FONDAMENTALI DI UNA STRUTTURA

EQUILIBRIO: rispetto al rapporto tra la forma e le sollecitazioni, la struttura non si muove. Stabile quando un corpo che si trova in equilibrio stabile lo mantiene quando viene sollecitato e quando viene rimossa la forza. Instabile quando non si riesce a garantire la stabilità neanche quando non si subisce sollecitazioni. Indifferente che significa che in qualsiasi modo muoviamo il corpo o se viene sollecitato questo non comporta alcuna differenza sostanziale.

RESISTENZA: la resistenza tiene conto non solo del rapporto tra la forma e le sollecitazioni, ma anche dei materiali che costituiscono la struttura e delle sollecitazioni. È la garanzia che non si rompa, che non ceda quando è sollecitata.

LEZ. 30/03/2020

Nella scorsa lezione ci siamo lasciati con i requisiti che una struttura/architettura devono garantire quando vengono realizzate. I requisiti fondamentali di una struttura sono sostanzialmente riconducibili ai due vediamo evidenziati nell'immagine.

Cioè l'equilibrio è quel requisito che garantisce il fatto che la struttura non si debba muovere e che sia immobile (sappiamo anche che esistono strutture semovibili, strutture che possono assumere delle forme di movimento le quali però sono comunque delle forme di movimento statiche e controllate, tali che quando le strutture sono in esercizio devono comunque stare immobili). Per il momento, in linea di principio generale, stabiliamo che le strutture devono garantire il fatto che non si muovano. L'equilibrio di una struttura si riferisce al rapporto tra la forma e le sue sollecitazioni, cioè quando la struttura viene sollecitata non deve muoversi di conseguenza (oppure il regime di movimento che si conduce nella struttura deve essere un regime di movimento statico, per cui dal punto di vista macroscopico assimilabile all'immobilità). Per quanto riguarda la resistenza invece è quel requisito secondo cui la struttura quando viene

sollecitata non si rompe, ovvero non cede e non collassa. La resistenza inoltre garantisce l'integrità della struttura, cioè il fatto che quando la struttura è sollecitata si mantiene integra. La resistenza si riferisce al rapporto più stretto tra il regime di sollecitazione che viene indotto sulla struttura e i materiali di cui la struttura è costituita. La resistenza di una struttura è la diretta conseguenza della resistenza dei materiali che la costituiscono, e questa resistenza è a sua volta legata alla natura stessa della loro struttura cristallina interna che è appunto quella struttura microscopica che si oppone alla deformazione sul materiale quando questo viene stressato. La resistenza di una struttura dipende anche dalla forma della struttura, perché a seconda di come è configurata la struttura si possono governare i flussi di sollecitazioni in modi differenti. Il fatto che la struttura si rompa oppure che non si rompa dipende dal

Livello di resistenza dei materiali che lacosEtuiscono. Esistono diverse forme di equilibrio a cui noi possiamo fare riferimento (vedi immagine). L'equilibrioche interessa a noi è quello stabile, cioè quell'equilibrio che garanEsce la conservazione del rapportoposizionale della stru7ura con il suo intorno non appena vengono rimosse le sollecitazioni che inqualche modo stressano la stru7ura.

I principi di formazione degli spazi racchiusi, nel caso della costruzione massiva, sono riconducibilisostanzialmente due possibilità stru7urali: alla possibilità stru7urale della cellula muraria o dellacellula resistenza e alla possibilità stru7urale per se< paralleli. Quando abbiamo a che fare con lecellule la formazione dello spazio può avvenire a7raverso un processo addi+vo oppure a7raverso unprocesso so-ra.vo. Lateralmente vediamo delle immagini che rappresentano degli esempi,esempi che vengono traR dalla tradizione costruRva locale come

Le Case a Gavoi, case che vengono estrapolate da un tessuto tradizionale di case in pietra, e poi abbiamo invece un sistema completamente contemporaneo della Casa Parr, casa realizzata qualche anno fa sulla base del concetto integrato tra principio di formazione dello spazio attraverso cellule ed occupazione dello spazio secondo il concetto del mat-building. Per quanto riguarda invece il processo sovra/divisivo (a partire da un tutto più grande attraverso la sovrazione di cellule elementari si ottiene una figura spaziale più complessa che però dal punto di vista strutturale fa riferimento sempre al principio delle cellule) come esempi abbiamo due esempi contemporanei, uno spagnolo che è quello legato alla Muralla Nazari, cioè alla ricostruzione di una porzione della muraglia; l'altro esempio si riferisce all'ampliamento del faro di Santa Marta fatto da Aires Mactus. Per quanto riguarda invece le strutture che si reggono sui seR evidenziamo due

Condizioni differenziate: la prima è quella che fa riferimento al ricorso dei se. con+nui. La contemporaneità mette in evidenza alcuni disposizioni strutturali che sono riconducibili al funzionamento per sesso ma che prendono il nome di se. scompos+/fraziona+. Con questo introduciamo il concetto di te7onicizzazione del sistema conEnuo, cioè della progressiva smaterializzazione del sistema costruttivo. Esiste un limite al parere dal quale questo processo di asporto di materiale rispetto all'elemento conEnuo diventa tale per cui l'elemento non può più essere considerato strutturalmente conEnuo ma ad esempio diventerà un sistema di elementi puntuali. In questa fase verifichiamo quando un elemento "se7o" attraverso l'asporto di materiale può ancora fornire una prestazione strutturale e un esito spaziale che può essere ricondotto all'idea del sesso conEnuo pur essendo definito scomposto. Gli esempi legati ai seR sono il

Museo d'Arte Romana di Moneo che è molto interessante per la sua concezione strutturale e spaziale, ovvero per il rapporto interscalare tra la natura cosetuale dell'elemento e la struttura dello spazio. In basso nell'immagine troviamo altri due esempi contemporanei: il primo è quello legato ai grandi serbatoi di contenimento dell'architettura ipogeica realizzata dai RCR per la costruzione delle canne Bell-lioc che costituiscono una delle architetture più interessanti di questa architettura; l'altra immagine si riferisce al progetto di recupero per l'ampliamento dei mulini di Cordoba, dove si può vedere il tema del sesto che viene composto ma che ancora pur frazionato presenta un comportamento continuo. Qui vediamo 4 possibilità di definizione dello spazio in rapporto alla struttura. Partiamo da sinistra verso destra. I primi 3 casi raccontano di un progressivo passaggio da una struttura massiva stereotomica che è rappresentata da questa cella.

che parla della cellula muraria fino al sistema tonico con struttura a telaio che è rappresentato dal principio della pianta libera. Al centro abbiamo il principio dei serramenti che riconduciamo al tema dell'architettura massiva ma che in qualche modo incomincia ad introdurre uno smontaggio della rigidità del sistema strutturale della cellula chiusa. Il sistema strutturale a serramenti introduce maggiori gradi di libertà nell'articolazione dello spazio. Infine nel sistema a pianta libera abbiamo invece una maggiore libertà. Nella cellula muraria la cellula strutturale è uno dei riquadri che vediamo nell'esploso. La cellula strutturale è anche il modulo spaziale: le due cose coincidono perché il modo in cui strutturalmente l'architettura viene resa è anche il modo in cui strutturalmente viene organizzato lo spazio. La cellula strutturale e il modulo spaziale quindi coincidono. Si tratta di un'organizzazione.

spazialeisotropa cioè potenzialmente uguale in tutte le direzioni nel senso dello spazio. La struttura resistente e la struttura conformante lo spazio sono esattamente la stessa cosa. Si può comunque strutturare lo spazio all'interno della cellula ma in generale questo modulo spaziale è il compromesso tra un ragionevole controllo della struttura e un ragionevole controllo di funzionalità specializzate. Nel caso della cellula muraria non solo la struttura resistente coincide con la struttura dello spazio ma anche la struttura coincide con l'involucro (ciò che regge è anche ciò che separa). Il secondo caso è quello dei setti continui. Qui il principio sia strutturale e sia di arcolazione dello spazio non è più quello della cellula continua ma diventa il principio della navata, cioè di uno spazio polarizzato lungo un asse preferenziale geometrico, che è l'asse lungo poi si sviluppano i setti strutturali.

L'organizzazione dello spazio viene polarizzata/direzionata dagli stessi seR. I seR stabiliscono una gerarchia tra le dimensioni. Un'arEcolazione dello spazio per seR conduce ad uno spazio seriale, cioè ad uno spazio che si ripete con analoghe cara7erisEche. In questo caso la stru7ura solo parzialmente coincide con l'involucro, però già siamo in una condizione per cui non possiamo più dire con assoluta certezza che stru7ura ed involucro siano coincidenE. La chiusura tra i seR potrebbe anche poter esser totalmente permeabile. Il terzo livello è quello che ci porta alla dimensione più te7onica dell'archite7ura, ovvero a7raverso il principio della pianta libera. Questo principio si basa su una maglia stru7urale per colonne, ma sopra7u7o si basa su un'organizzazione spaziale libera (lo spazio può fluire liberamente in mezzo alla stru7ura) la quale non è né polarizzata né del tu7o isotropa.

però non significa che dentro questo schema strutturale non ci possa essere un sistema di frazionamento e di parEzione dello spazio. Ma questo sistema dal punto di vista costruRvo e dal punto di vista del suo comportamento stru7urale sistema altro rispetto alla stru7ura, così come la definizione dello spazio interno rispetto allo spazio esterno è affidato ad un sistema altro differente rispetto alla stru7ura, che noi chiamiamo involucro. Per cui in una archite7ura che si fonda sul principio della pianta libera in realtà noi ci troviamo di fronte a tre sistemi costruRvi che si completano tra di loro: il primo è quello stru7urale che però non è sufficiente a configurare lo spazio, il secondo è il sistema di divisione dello spazio tra interno ed esterno che si chiama involucro, il terzo è il sistema di parEzione interna dello spazio che è dato dai sistemi di tramezzature.

LEZ. 02/04/2020

Costruzione massiva (con8nuo)

Esempi

Principio cellula muraria La casa in questione è una casa che si trova nel comune di Pau. Questa casa è un perfetto esempio dell'architettura dello spazio relativo alla cellula muraria.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
66 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/14 Composizione architettonica e urbana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher 0fiorina990ca di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Composizione e progetto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Atzeni Carlo.