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FLUORO

Il fluoro previene la carie dentaria (permette la formazione di cristalli molto resistenti difluoroapatite) e l'osteoporosi. Il fabbisogno è di 1,5-4 mg al giorno. È presente nell'acquapotabile, thè e in alcuni prodotti ittici. La carenza si presenta con un facile sviluppo di cariedentaria. L'eccesso provoca la fluorosi, causata principalmente dall'ingestione di acquapotabile con un contenuto di fluoro maggiore di 2 ppm. La fluorosi provoca delle macchie suidenti.

TECNICHE DI TRASFORMAZIONE

Gli alimenti vengono trasformati principalmente per poterli conservare. I trattamenti chevengono fatti possono utilizzare:

  • Mezzi chimici: trattamenti con sostanze che migliorano le caratteristiche dell'alimento, additivi e la sua conservabilità. Si parla di aggiunta di che possono essere naturali (sale, olio, aceto, zucchero) o di sintesi.
  • Mezzi fisici: trattamenti con alte e basse temperature, centrifugazione, filtrazione.

trattamenti con alte e basse pressioni e trattamenti con radiazioni

Si possono fare delle combinazioni di mezzi fisici e mezzi chimici.

mild technologies

Si possono usare dei metodi drastici o le cioè metodi più blandi sviluppati per salvaguardare l’integrità e il valore nutrizionale degli alimenti. Con i metodi drastici l’alimento dura di più ma subisce più trasformazioni e si impoverisce di nutrienti. Tra le mild technologies troviamo:

  • Omogenizzazione: suddivisione in particelle minute che vengono mescolate fino ad ottenere un insieme omogeneo. Non è necessaria la masticazione per poterlo ingerire.
  • Liofilizzazione: essiccamento a pressione ridotta. Utilizza basse temperature salvaguardando i composti termolabili. È un trattamento molto costoso.
  • Essiccamento spray: essiccamento a pressione normale ma in tempi brevissimi salvaguardando i composti termolabili.
  • Centrifugazione: separazione di diverse parti
dell'alimento a diversa densità (come il siero e la crema del latte per ottenere crema e burro). L'ultracentrifugazione permette di separare le macromolecole e in particolare alcune proteine mediante forze di gravità molto elevate. Microfiltrazione: separazione di sostanze disciolte in un liquido con membrane aventi pori di 0,1-10 μm. È importante per la rimozione di colloidi e batteri. Ultrafiltrazione: rimuove le particelle/sostanze comprese tra 0,001 e 0,1 μm. Nanofiltrazione: rimuove ioni organici e inorganici come i nitrati. TRATTAMENTI CON IL CALORE Il calore permette di conservare gli alimenti agendo in vari modi: Inattivazione degli enzimi: l'attività enzimatica viene bloccata irreversibilmente mantenendo l'alimento a 60-80°C per alcuni minuti e causando una denaturazione della parte proteica. Diminuzione o eliminazione totale della carica dei microorganismi: richiede condizioni che dipendono dalla natura deimicrorganismi (i batteri sono meno resistenti delle muffe e dei lieviti) e dalle caratteristiche dell'alimento (il pH acido rende l'ambiente inospitale quindi bastano temperature più basse). Allontanamento dell'acqua dall'alimento: rende l'ambiente ostile allo sviluppo di microrganismi e limita l'attività degli enzimi. Il calore è un agente disidratante. Per salvaguardare l'integrità dei nutrienti termolabili è preferibile che il tempo di permanenza ad alta temperatura sia il più breve possibile. È opportuno limitare la durata del trattamento termico eventualmente innalzando la temperatura del trattamento (è meglio usare temperature più alte ma per tempi più brevi rispetto a temperature più basse ma per tempi più lunghi). PASTORIZZAZIONE La pastorizzazione serve ad eliminare tutti i microrganismi patogeni e parte dei non patogeni presenti nell'alimento.

inattivare gran parte della carica enzimatica. Gli alimenti che subiscono la pastorizzazione sono soprattutto i liquidi come latte, succhi di frutta e vino. Gli alimenti non liquidi che subiscono la pastorizzazione sono prevalentemente di origine vegetale.

Esistono 3 tipi di pastorizzazione:

Bassa pastorizzazione: temperatura di 60-65°C per 30 minuti. Questo trattamento raggiunge l'obiettivo della pastorizzazione ma danneggia maggiormente l'alimento.

Alta pastorizzazione: temperatura di 75-80°C per 2-3 minuti.

Pastorizzazione HTST (high temperature short time): temperatura di 75-80°C per 15-20 secondi. Si ha la minore perdita di nutrienti. Viene chiamata anche pastorizzazione su strato sottile. Si crea uno strato sottilissimo di alimento che passa tra delle piastre riscaldate. Con uno strato molto sottile, la conducibilità termica è immediata. Questo è possibile solo per gli alimenti liquidi. Questa pastorizzazione viene utilizzata per

Il latte fresco pastorizzato (latte HTST). La pastorizzazione è spesso seguita dalla conservazione a bassa temperatura del prodotto (latte) o talvolta viene abbinata all'aggiunta di additivi (acido citrico nei succhi di frutta per abbassare il pH).

STERILIZZAZIONE

La sterilizzazione serve a distruggere tutti i microrganismi, comprese le spore, in modo che il prodotto possa essere conservato nel proprio contenitore a temperatura ambiente per un periodo lungo. Utilizza temperature e tempi dipendenti dal grado di contaminazione del prodotto e dalle sue caratteristiche.

Esistono diversi tipi di sterilizzazione:

Sterilizzazione tradizionale: può essere fatta a 100°C in bagno aperto se il pH è acido (prodotti di origine vegetale) oppure a 120°C e a pressione elevata per più di 20 minuti se il pH è neutro. Nel secondo caso si fa un'appertizzazione (sterilizzazione in recipienti chiusi ermeticamente).

Sterilizzazione UHT (Ultra High Temperature):

Viene utilizzata una temperatura di 140-150°C. Può essere fatta in modo diretto (contatto diretto con vapore) oppure in modo indiretto (contatto con scambiatori di calore scaldati con vapore). L'uperizzazione è la sterilizzazione del latte.

CONFEZIONAMENTO SUCCESSIVO A PASTORIZZAZIONE E STERILIZZAZIONE

Il confezionamento consente di conservare il prodotto trattato evitandone la contaminazione. Solitamente avviene il raffreddamento del prodotto e il confezionamento asettico.

CONCENTRAZIONE

Per conservare più a lungo un prodotto, oltre al confezionamento si può fare una concentrazione oppure l'essiccamento. Questi processi diminuiscono il contenuto di acqua in un alimento rendendolo inospitale per lo sviluppo di microrganismi e più stabile nel tempo. L'acqua in un alimento può essere:

  • Acqua libera: acqua legata attraverso semplici fenomeni di adsorbimento. Essa è in equilibrio con l'acqua dell'ambiente

circostante e viene persa facilmente in un ambiente secco. L'acqua libera veicola i nutrienti e permette lo sviluppo dei microrganismi

Acqua legata: acqua legata saldamente alla matrice. È rappresentata dall'acqua di cristallizzazione o di solvatazione. Viene persa solo a temperature molto elevate. Non veicola i nutrienti e non influisce sullo sviluppo dei microrganismi. attività dell'acqua

Per esprimere la quantità di acqua libera contenuta in un alimento si usa l'equazione:

wp = aWp / 0

Dove P è la tensione di vapore dell'acqua sulla superficie dell'alimento e P0 è la tensione di vapore dell'acqua pura alle stesse condizioni di temperatura e pressione. L'allontanamento dell'acqua dall'alimento fa diminuire P e l'attività dell'acqua; di conseguenza migliora la stabilità dell'alimento.

concentrazione La permette l'evaporazione progressiva dell'acqua per

opportunamente confezionato.

Durante l'essiccamento si riscontrano numerose difficoltà:

  • L'aumento della concentrazione dei soluti comporta una progressiva riduzione della tensione di vapore dell'acqua rimasta (aumenta la temperatura di evaporazione).
  • La presenza di acqua legata alle macromolecole che si elimina difficilmente (acqua di cristallizzazione legata alle proteine).
  • Le modificazioni che coinvolgono la superficie dell'alimento (come la formazione di una pellicola) e rendono via via più difficile l'allontanamento dell'acqua.
  • La necessità di non impiegare temperature troppo alte.

Esistono due tipi di essicamento: a pressione atmosferica e a pressione ridotta. Quando si devono utilizzare temperature troppo alte si ricorre all'essiccamento a pressione ridotta (riducendo la pressione, l'acqua bolle ad una temperatura minore).

Il calore utilizzato per l'essiccamento convezione.

Può essere fornito per attraverso conduzione, irraggiamento, dell'aria calda, per attraverso il contatto con superfici calde e per essicamento a pressione atmosferica.

L'essicamento a pressione atmosferica può essere effettuato con apparecchiature abbastanza semplici ed economiche. Gli essiccatori ad armadio forniscono il calore all'alimento per convezione, quindi attraverso dell'aria calda. Vengono utilizzate per essiccare alimenti solidi. Il prodotto viene investito da aria calda. L'essiccatore ad armadio è un apparecchio rudimentale in cui il prodotto viene posto su dei carrelli statici con dei ripiani e viene investito dall'aria calda. L'essicamento in questo caso è discontinuo. Nell'essiccatore a tunnel, il prodotto viene disposto su dei ripiani che sono posizionati su carrelli mobili. Essi si muovono in un tunnel in cui vengono investiti da aria calda, in questo caso l'essicamento è continuo.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
96 pagine
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SSD Scienze chimiche CHIM/10 Chimica degli alimenti

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Francesca_I di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Chimica degli alimenti e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Boggia Raffaella.