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DICOTILEDONI

O MAGNOLIOPSIDA

Sono spermatofite che hanno un embrione con due cotiledoni (le foglie modificate che saranno la prima

fonte di nutrimento dell’embrione) da cui il nome dicotiledoni. La radice principale ha la stessa durata della

pianta ed assume l’aspetto a fittone. I fasci conduttori sono disposti ad anello attorno al midollo (eustele)

ed essendo di tipo collaterale aperto possono dare luogo ad un accrescimento secondario. Le foglie sono

variabili, picciolate e retinervie, semplici o composte. Le parti fiorali sono in numero di 4 o 5 o loro multipli.

Famiglia Lauraceae

Laurus nobilis, alloro, lauro.

Piccolo albero (5-10m) dioico (ovvero i fiori sono unisessuati e portati femminili su una pianta e maschili su

un’altra), spesso coltivato come pianta ornamentale.

Le foglie sono brevemente picciolate, alterne, intere,

sempreverdi, coriacee (dure), ellittico-lanceolate con margine

leggermente ondulato, bifacciali con la pagina superiore è

lucida e scura mentre quella inferiore è più chiara, penninervie

con rachide ben evidente. Le foglie, inoltre profumano (sono

dette foglie aromatiche) le cui cellule interne del tessuto sono

isolate, quindi profumano solo quando vengono strofinate o

spezzate.

I fiori, come era stato detto prima, sono unisessuati. Sono

peduncolati, actinomorfi, profumati, sono riuniti a formare

infiorescenze (ombrelle di 4/5 fiori) all’ascella delle foglie. I fiori

sono su base 4, quelli maschili hanno 8-12 stami e sono di colore

giallo, quelli femminili di colore biancastro o giallo chiaro hanno

ovario subero e presentano stami sterili.

Il frutto è una drupa sferoidale che a maturità è nera/violacea

vengono raccolti in ottobre-novembre. Le drupe rimangono

tutto l’inverno.

La droga sono le foglie e le drupe che come principio attivo

contengono olii essenziali, volatili e profumati composti da

cineolo o teoeucaliptolo. Le foglie sono utilizzate per via orale

come digestivo, ma anche utilizzata contro bronchiti, tosse, ha

azione antisettica (ovvero previene o combatte l'infezione).

Cinnamomum champhora, canforo.

È un grande albero originario della Cina e del Giappone, con

fusto alto fino a 40m e corteccia grigio-bruna

Le foglie sono persistenti, coriacee, spesse, picciolate, a margine

intero, lanceolate, glabre, lucide superiormente in cui si trovano

molto evidenti le nervature (una centrale e due laterali).

I fiori sono posti su un lungo peduncolo all’ascella delle foglie,

con fiori piccoli ed ermafroditi di colore giallo-verdognolo. La

cosa strana è che i petali dei fiori sono su base 6 (anche se sono

dicotiledoni) e addirittura non si distingue il calice dalla corolla,

infatti si parla di tepali e quindi di perigonio.

Il frutto è una drupa nero-violacea, tipica di tutte le piante della

famiglia Lauraceae.

La droga è il legno e le foglie della pianta, che ridotti a scaglie e

distillati si estrae l’olio essenziale ricco di canfora. Essa viene

successivamente purificata per sublimazione. L’olio essenziale è

utilizzato come antitarme (a livello casalingo e a livello medico-

veterinario), ma è anche uno stimolante cardio-respiratorio. 1 | Dicotiledoni

Cinnamomum zeylanicum, cannella.

Albero sempreverde originario dell’India

occidentale (isole di Ceylon) alto 10-15m, molto

ramificato, a corteccia spessa, rugosa.

Le foglie sono persistenti, brevemente picciolate,

opposte, ovali-oblunghe, intere, acuminate, con

3-5 nervature, 10-18 cm lunghezza e 4-5 cm

larghezza, con la faccia inferiore più chiara della

superiore, con mesofillo fogliare ricco di

ghiandole secretrici.

Le infiorescenze cimose portano fiori ermafroditi

bianco-verdastri su base tre, molto piccoli uniti in

pannocchie, il cui ricettacolo ha forma di coppa

e sul fondo di questa si trova l’ovario.

Il frutto è una drupa ovoidale il cui unico seme è

privo di albume.

La droga è la corteccia dei rami più giovani,

poiché tanto più il ramo è giovane tanto più la

droga è pregiata. La corteccia, privata dello

strato interno si essicca, e si ricavano dei

bastoncini arrotolati su sé stessi con odore

dolciastro leggermente piccante, che devono

essere conservati in barattoli di vetro scuro.

Viene utilizzata non solo come spezia in cucina

sotto forma di polvere, ma la corteccia contiene

anche molti olii essenziali che hanno proprietà

terapeutiche, quali antisettico e digestivo

(elimina i gas a livello intestinale)

Famiglia Monimiaceae

Peumus boldus, boldo.

Albero dioico di 5-6 m, originario del Cile e Perù, sempreverde,

con rami sottili e scuri.

Le foglie sono opposte, brevemente picciolate, un po’

coriacee e pelose, con peli disposti a stella, con margine

intero, ovali-ellittiche, con nervatura centrale evidente e nervi

laterali pennati e hanno delle protuberanze puntiformi sulla

pagina superiore.

I fiori sono piccoli e bianchi, riunite in infiorescenze cimose; i

fiori maschili hanno numerosi stami disposti in più verticilli, i fiori

femminili portano più carpelli uniovulati che poi si trasformano

in frutto.

Il frutto è composto da tre drupe nerastre, portate dal piede

del ricettacolo, ognuna contenente un nocciolo solcato.

La droga è costituita dalle foglie che contiene un alcaloide, la

boldina, un glucoside, boldoglucina e olii essenziali. Per

estrazione della boldina oltre alle foglie si usa anche la

corteccia.

I preparati a base di boldina sono utilizzati come coleretici

(stimola la produzione di bile) e come colagogo (favorisce il

deflusso della bile, rendendola più scorrevole). Il principio

attivo, ovvero la boldina, occorre usarlo con precauzione,

ovviamente non va usato in gravidanza, crea malformazioni

nel fegato, e non si usa se si hanno calcoli biliari. 2 | Dicotiledoni

Famiglia Ranunculaceae

Formata da dicotiledoni erbacee, abbastanza primitiva perchè i fiori sono spiralati o emiciclici, e l'ovario è

pluricarpellare apocarpico. Sono presenti piante molto tossiche.

Aconitum napellus, aconito.

Pianta erbacea perenne caratterizzata da due tuberi di

origine radicale, a forma di cono rovesciato e dotato di

radici lunghe e sottili. Il fusto eretto (alto 50-80cm) è

poco ramificato. Lo si trova nelle zone di alta montagna,

sulle Alpi e in Asia.

Le foglie sono alterne, picciolate, glabre, palmato-

partite in 3-7 segmenti che sono, a loro volta, divisi in lobi

più o meno stretti; la pagina superiore risulta più scura e

lucida rispetto a quella inferiore.

Le infiorescenze sono a racemo terminale, con fiori

grandi, ermafroditi, zigomorfi, con calice a cinque sepali

petaloidei di colore azzurro-violaceo (sono i sepali del

calice) di cui il superiore ricorda un elmo che abbraccia

gli altri 4 sepali. La corolla vera e propria non esiste, ed è

ridotta a due nettari che hanno aspetto di cornetti. Gli

stami sono numerosi e inseriti a spirale sul ricettacolo.

La droga è la radice tuberizzata, raccolta poco prima

della fioritura (agosto). In realtà la radice vera è quella

ben turgida, ma quella rinsecchita ha molti più principi

attivi. In commercio, comunque, le due radici sono

miscelate insieme. Il principio attivo è un alcaloide detto

aconitina, una delle sostanze più tossiche, infatti

bastano pochi milligrammi per uccidere. Essa eccita e

paralizza sia le terminazioni periferiche che i centri

bulbari, quindi provoca arresto cardiaco pur rimanendo

lucidi. Viene utilizzato come anestetico in tintura per le

terminazioni nervose (nervo sciatico), utilizzato

comunque con cautela.

Adonis vernalis, adonide

Pianta erbacea perenne, diffusa nell’Europa centrale, con rizoma corto e

nerastro, da cui nascono uno o più fusti poco ramificati, raggiungendo

un’altezza massima di 25cm.

Le foglie sono alterne e sessili, divise in lamine molto sottili.

I fiori sono terminali, brevemente peduncolati, ermafroditi, con calice

formato da 5 pezzi e la corolla formata da più pezzi, generalmente 12-18

petali di colore verde/giallo, molto grande (4cm di diametro). Gli ovari

sono suberi e hanno numerosi stami.

Quando fiorisce, questa non può essere confusa con le altre Adonis

perché è l’unica di colore giallo (mentre durante la crescita può essere

scambiata, ma non è un grave problema confonderle perché il principio

attivo è più o meno lo stesso).

Il frutto è costituito da numerosi acheni di colore grigiastro, forniti di un

rostro uncinato.

La droga è l’intera parte aerea della pianta, raccolta durante la fioritura.

Come principi attivi è composta da adonoside e adonivernoside che

sono molto tossici, ma in dosi opportune sono cardioattivi. Il loro infuso ha

azione sedativa e calmante. 3 | Dicotiledoni

Hydrastis canadensis, idraste.

Piccola (30-50cm) pianta erbacea originaria del continente

nord Americano (Canada), perenne per la presenza del rizoma

cilindrico, nodoso, in cui sono evidenti le cicatrici delle

precedenti vegetazioni, e dal quale si staccano numerose

radici, sottili stoloni e un fusto fiorifero. È di colore bruno scuro, in

sezione giallo vivo. L’odore è sgradevole e il sapore amaro.

Porta due foglie terminali, l’inferiore picciolata, la superiore

sessile, entrambe palmato lobate a 5-7 lobi, a margine

seghettato.

L’unico fiore tra l’altro poco evidente, è all’ascella della foglia

sessile, è ermafrodita, formato da tre tepali bianco-verdastro e

caduchi (destinati a cadere); manca la corolla. Stami e ovari

(suberi) sono numerosi.

Da ogni ovario matura un frutto a bacca, di colore rosso simile

al lampone

La droga è costituita dal rizoma e dalle radici raccolte

nell’autunno del secondo anno. Se masticato ha un odore

sgradevole e un gusto amaro, inoltre tinge di giallo la saliva. I

principi attivi sono degli alcaloidi: berberina e idrastina (il vero e

proprio principio attivo).

La berberina è un blando battericida; mentre l’idrastina è un

forte vasorestrittore, ipertensivo e ossitocico, viene utilizzato per

bloccare le emorragie uterine (dopo il parto), ma non va assolutamente usata in gravidanza perché causa

un aborto immediato.

Famiglia Papaveraceae

Sono piante erbacee con verticilli di due o quattro pezzi. In genere hanno tanti stami e sono caratterizzate

da avere un apparato escretore costituito da canali laticiferi.

Papaverus sonniferum, papavero da oppio.

Pianta annuale originaria del Medioriente (Asia minore), a fusto eretto (1.5m), poco ramificato.

Le foglie sono alterne, oblunghe, sessili, amplessicaule (abbracciano il fusto), le inferiori sono pennatoset

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
53 pagine
3 download
SSD Scienze biologiche BIO/15 Biologia farmaceutica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher swanyleonardi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biologia vegetale con elementi di botanica farmaceutica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Flamini Guido.