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PRE HOSPITAL TRAUMA CARE
TRAUMA: Alterazione anatomica e/o funzionale indotta nell'organismo dall'azione lesiva di determinati agenti traumatici: meccanici, fisici, chimici, capaci di modificare in maniera più o meno grave l'integrità fisica e/o muscolo-scheletrico.
POLITRAUMA: Sono lesioni che coinvolgono più di un Sistema Corporeo, ovvero, Sistema Polmonare, Circolatorio, Neurologico, Addominale, Muscolo-Scheletrico e della Cute.
Controlli e ruoli:
- CONTROLLO STATO AMBULANZA
- Efficienza del motore controllo dei livelli
- Controllo funzionalità, carrozzeria
- Controllo dispositivi elettrici
- CHECKLIST MATERIALI PRESIDI E ATTREZZATURE
- VERIFICA RISERVA OSSIGENO
Dalla meticolosità della preparazione e controllo dipende il successo dell'intervento.
Il fattore tempo è determinante.
(pressione bombola) X V (volume della bombola) = Lt (litri contenuti)
Verificare: Bombola del mezzo in uso "Bombola"
RUOLO E COMPITI EQUIPAGGIO
Ogni elemento dell’equipaggio deve conoscere bene il suo ruolo tutti devono collaborare con il Team Leader. Il Team Leader deve saper collaborare con gli elementi dell’equipaggio. Il valore aggiunto del concetto di equipaggio non è quello che si da non è quello che si riceve ma quello che si condivide. Importante è un briefing per stabilire ruoli e compiti nello specifico.
Valutazione dello scenario
Prima di Gestire lo Scenario dobbiamo Valutarlo
Sicurezza
Valutazione del rischio evolutivo e adeguata protezione per garantire la sicurezza dei soccorritori e del paziente.
Scenario
Cosa è accaduto. Perché è accaduto. Cosa è stato coinvolto, danni, analisi del tipo di energie e delle risorse da attivare.
Situazione
Quante persone sono coinvolte, e di che tipo diintervento necessitano—Golden hour La GOLDEN HOUR del trauma è il tempo che va’ dall’insorgenza del trauma al trattamento definitivo in un arco ditempo inferiore o uguale ad un’ora nella quale si ha una maggiore possibilità di sopravvivere. L’Obiettivo è unarapida ed efficiente valutazione e trattamento del paziente. Il tempo sulla scena non deve superare i 10 minuti,minore il tempo, maggiore è la possibilità di sopravvivenza.
Sicurezza Sul luogo bisogna proteggere sé stessi il proprio equipaggio l’infortunato e gli astanti.
Controllando la scena Osserviamo Il Numero di feriti presenti nello scenario, Se c’è presenza di fumo, Eventuali tralicci o pali dell’alta tensione caduti, Cavi elettrici interrotti, Odori caratteristici
Cinematica Ogni corpo in movimento produce energia, Il processo di valutazione per determinare quali lesioni potrebbero derivare dalle forze e dal movimento delle parti
La valutazione primaria nel contesto del triage preospedaliero consiste nell'identificare le lesioni del paziente prima ancora di valutarne la condizione generale. Questo processo permette di stabilire la priorità di intervento, la velocità di trasporto e l'ospedale più idoneo.
Il soccorritore utilizza protocolli e metodologie per valutare e trattare il paziente in modo lineare e rapido. La valutazione primaria si concentra sulle condizioni potenzialmente letali.
Il cervello del soccorritore funziona come un computer che elabora contemporaneamente diverse fonti di informazione, assegnando priorità e organizzando le azioni da intraprendere per la stabilizzazione del paziente.
Il paziente traumatizzato richiede una valutazione primaria accurata e tempestiva per garantire un intervento adeguato.
criticoLimitare il tempo sulla scena a 10 MINUTI o meno quando è presente una qualsiasi situazione potenzialmente letale.
- Via aeree inadeguate o a rischio
- Compromissione della ventilazione, data da:
- Frequenza ventilatoria anormale rapida o rallentata
- Ipossia - Saturazione (SpO2) < 95% anche con ossigeno supplementare
- Dispnea
- Pneumotorace aperto o lembo costale
- Pneumotorace sospetto
- Significativa emorragia esterna o sospetta emorragia interna
- Stato neurologico anormale
- Punteggio GCS < o = a 13;
- Deficit sensitivi o motorio
- Trauma penetrante a capo, collo o tronco o prossimamente a gomiti e ginocchia negli arti
- Amputazione o subamputazione prossimale a dita di mani o piedi
- Qualsiasi trauma in presenza di: Anamnesi di gravi patologie mediche/coronaropatie, Broncopneumopatia cronica ostruttiva (colpi di tosse con difficoltà di respiro), 5< Età > 55 anni – Ipotermia - Ustioni – Gravidanze
Rispetto la Dinamica
rachide cervicale è fondamentale per evitare ulteriori danni alla colonna vertebrale. Per fare ciò, è necessario seguire la seguente metodologia di intervento: 1. Il primo approccio è l'immobilizzazione del rachide cervicale. 2. Effettuare, quando possibile, un approccio frontale. 3. Mantenere il capo dell'infortunato in posizione neutra. Per quanto riguarda le vie aeree, è necessario seguire i seguenti passaggi: 1. Ispezionare il cavo orale. 2. Ispezionare il collo. 3. Valutare la coscienza. 4. Inserire una cannula di guedel. 5. Sollevare il mento. 6. Inserire un collare cervicale. Per quanto riguarda l'inserimento della cannula di guedel, è importante misurare la cannula, inserirla con la punta rivolta verso il palato e ruotarla di 180° a circa 90° dall'inserimento fino al completamento. Nel caso di bambini e lattanti, inserire la cannula direttamente perpendicolarmente fino al completamento. Infine, ricordarsi di sollevare il mento nel caso di un traumatizzato per evitare il blocco delle vie aeree.Il mento svolge una funzione analoga alla sub-lussazione della mandibola, esso sposta la mandibola in avanti con lo spostamento del muscolo dellalingua. Da una posizione al di sopra della testa del paziente, supino, il leader stabilizza manualmente inposizione neutra la testa – l’altro operatore fiancando il paziente afferra i denti del mento tra pollice e indiceal di sotto del mento, si traziona in avanti leggermente obliquo aprendo la bocca.
Inserimento collare cervicale il presidio atto ad allineare il tratto cervicale effettuando una trazione checonsenta di scaricare le articolazioni intervertebrali del peso del cranio limitando gli effetti meccanici deimovimenti necessari per l’allineamento. Fondamentale che la sua applicazione sia particolarmente accuratae venga effettuata prima di qualsiasi spostamento e dopo la verifica dei parametri vitali.
B – RESPIRAZIONE
Dobbiamo garantire una adeguata ossigenazione
Verifichiamo le cause per l’alterata
- Valutazione GAS
- Se negativa BLSo
- Se positiva valutazione della ventilazione (metodo O. Pa. C.S)
- O: osservo (carattere del respiro, espansione toracica)
- Pa: palpo (espansione toracica, presenza lesioni ossee, presenza di crepitio)
- C: conto (frequenza respiratoria)
- S: saturazione (saturazione periferica di ossigeno)
- C-CIRCOLAZIONE CONTROLLO EMORRAGIE
- Rilevazione polso e riempimento capillare
- Rilevazione pressione arteriosa
- CAUSE di IPOTENSIONE e PREVENZIONE SHOCK Emorragie, Lesione Midollare, Pneumotorace o Tamponamento Cardiaco, Altre cause traumatiche
- Emorragie di classe I
- Entità perdite ematiche < 750 ml
- % Volume ematico < 15%
- Frequenza cardiaca Normale o lievemente > (70 - 80)
- Frequenza ventilatoria Normale (12-16 mm)
- Pressione sanguigna sistolica Normale
- Diuresi (mL/ora) Normale
- Emorragia di classe II
- Entità perdite ematiche 750 - 1500 ml
- % Volume ematico 15% -
Frequenza cardiaca > 100
Frequenza ventilatoria 20 - 30 mm
Pressione sanguigna sistolica Normale
Diuresi (mL/ora) 20 - 30
Emorragie di classe III
Entità perdite ematiche - 2000 ml
% Volume ematico 30% - 40%
Frequenza cardiaca > 120
Frequenza ventilatoria 30 - 40 mm
Pressione sanguigna sistolica Diminuita
Diuresi (mL/ora) 5 - 15
Emorragie di classe IV
Entità perdite ematiche > 2000 ml
% Volume ematico > 40%
Frequenza cardiaca > 140
Frequenza ventilatoria > 35 mm
Pressione sanguigna sistolica Fortemente <
Diuresi (mL/ora) minima
D - DEFICIT NEUROLOGICO VALUTAZIONE DANNO NEUROLOGICO
A Alert = paziente sveglio
V Vocal = risponde allo stimolo vocale
P Painful = risponde allo stimolo doloroso
U Unresponsive = nessuna reazione
Valutazione pupille e applicazione Glasgow coma scale
E - ESPOSIZIONE VALUTAZIONE DELLELESIONI– Osserviamo attentamente e globalmente il paziente partendo dalla Testa verso i Piedi velocemente alla ricerca:
- Di ferite;
- Deformità da probabili fratture;
- Danni Vascolari;
- Oggetti Conficcati;
- Ustioni;
- Altre anomalie.
Rimozione degli indumenti tanti quanto sia necessario per determinare la lesione
Protezione dall’ipotermia l’ipotermia è un problema importante nella gestione del paziente in generale ein particolare nel traumatizzato. Esporre all’ambiente esterno solo quello che è necessario completatol’esame coprire nuovamente più in fretta possibile.
Triage – trattamento – trasporto
Valutazione primaria Lo scopo è la risposta appropriata di Trattamento ad un evento di soccorso ovvero alla migliore gestione della medesima. Può essere DEFINITIVO o NON DEFINITIVO. In un arresto cardiaco, il trattamento definitivo è la defibrillazione e conseguente ritorno alla normalità.
Comunque è sempre una risposta appropriata con un intervento che tende o a guadagnare tempo o a risolvere il problema.
Punto della gestione trattamento. Comunicazione alla centrale operativa esito delle fasi ABCDE e dei parametri vitali.
Si Procede: Ospedalizzazione urgente (ferite penetranti, portatore di laccio emostatico. Imminente pericolo di vita), Attendo l'au