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La banca dati è quando hai realizzato l’inventario.

Schedatura di documenti ancora su supporto cartaceo:

1: campo è quello dei titoli.

2: campo della statistica.

3: campo delle vecchie segnature.

4: campo contenuto principale.

5: campo delle segnalazioni sul contenuto principale.

Questi sono fondamentali per la schedatura, oltre a questi vi sono altri campi a seconda del

materiale che abbiamo davanti.

6: campo della situazione dei sigilli (intendiamo i sigilli plumbei, argento e in cera lacca).

7: lo stato di conservazione (come l’unità archivistica è conservata).

1: (Tit. estr.) – titolo esterno: censimento della popolazione di Fiesole; questo va sempre riportato

perché è la parte esterna e quindi è quella che si consuma di più.

(Tit. estr. cost.) – titolo esterno sulla costola: Censimento comunità di Fiesole - 1809; si tende per

lo stesso motivo di sopra va sempre riportato.

Questi hanno anche un titolo interno e solitamente si inserisce solo se mi dà delle notizie in più. Se

ad es. ho un titolo interno dive mi si dice: censimento unità di Fiesole, redatto da Fabio Dolfi- anno

1809.

I titoli esterno solitamente sono più incisivi rispetto a quelli interni che sono più discorsivi.

Possiamo aver inoltre un’unità archivistica che non ha titolo, in questo caso, lo scrivo (senza titolo).

(Tit. est. terza cop.) - titolo esterno di terza ricoperta. Questa capita nelle pergamene riciclate.

2: Nel campo della statistica è chiamato così perché è un campo dove si descrive l’unità archivistica

come la si vede. Nel campo statistico sono spesso elementi visivi. Devo scrivere se è una filza

cucita. Abbiamo poi i registri cuciti (Reg.). Oppure è semplicemente filza cioè è fatta di carte

sciolte.

Il nome filza è solo Toscano, in altre regione viene chiamata faldone, busta oppure filza.

Il termine faldone si utilizza per la documentazione die notai e ancora prima i cancellieri.

Quinterno (registri formati da 5 fogli).

Vacchetta o Bacchetta: ad esempio la vachetta per le messe. Queste registri vengono utilizzati per

la piccola contabilità.

Bisogna inoltre indicare cosa abbiamo all’interno, quindi ad esempio: Filza cartacea, registro

cartaceo, ecc. se abbiamo, invece, un documento antico basterà indicare registro pergamenato

(reg. perg.). Dopo queste informazioni occorre sapere le dimensioni che vanno riportate in

millimetri.

Un modo per indicare e numerare per carta (1 retto 1 verso) soprattutto quando si tratta di

documenti antichi.

Bisogna indicare anche come è rilegato ad esempio con eventuali rinforzi in cuoio sulla costola.

Lezione XII 30-03-2015

Per documenti che riguardano la contabilità pura ci troviamo davanti dei registri con vari formati.

Con la pagina del dare e dell’avere. Dove abbiamo la carta 1 six e la carta 1 dex:

1 s 2 d

Dare Avere In questo caso parliamo di cartolazione.

3: fino a tutto l’800 abbiamo avuto un modo di organizzare la documentazione in modo tale che i

documenti venissero inseriti dentro degli scaffali. Per comprendere meglio le vecchie catalogazione

ci possiamo servire delle tavole di raffronto per capire come si archiviava in precedenza. Queste

tavole ci comunicano armadio per armadio dove i documenti si trovano e come era la vecchia

catalogazione e come è la nuova catalogazione. Quegli archivi che avevano già una numerazione

progressiva, ma risulta sbagliata, con il riordino bisogna dare un nuovo numero progressivo, quindi

le tavole in questi contesti sono fondamentali.

Il cancelliere dava quasi un titolario di classificazione, che in realtà è solo una vecchia segnatura.

Es: R1 (ripetuto anche sulla costola) contabilità della comunità di Fiesole 1608-1609. Quindi questa

vecchia segnatura la indichiamo con Vs, Vs armarium. Possiamo avere anche le vecchie segnatura

Vv ss (vecchie segnature) Armarium 14, sc. 7, n 167: sono vecchie segnature. Questi scritte

compaiono direttamente sulla coperta. Dall’800 in poi solitamente le troviamo anche sulla costola.

Possiamo anche trovare scritto Vs non esiste.

4: questo campo si occupa di dirci cosa il documento contiene. Nel campo del contenuto ad

esempio ci scriveremo: contiene deliberazioni della comunità di Camaiore dal 10 gennaio 1710 al

28 dicembre 1712. Quello che era nel titolo dove comparivano solo le date, qui deve essere

verificato e quindi deve comparire anche giorno, mese e anno. Quando non ho il giorno possiamo

scrivere dal gennaio 1710 al 28 dicembre 1712. Oppure contiene le documentazioni di Camaiore dal

10 gennaio 1710 al 30 dicembre 1713. In quest’ultimo caso contraddice ciò che era il titolo. Il titolo

poteva non coincidere perché quando scrivevano il titolo scrivevano fino ad un certo momento e

quindi si procedeva per aggiunta di anni con sfilze di anni che compaiono per righe.

Tit estr

Serie 8

deliberazio

ne 1710

1712 Registro cartaceo, cm

Legato tutto pergamena con due fermagli in

ottone

Vs 170

Contiene le delibere della com. dal giorno tot

al giorno tot.

Ca 2 a 12 a, indice delle deliberazioni

Lo stato dei sigilli è il seguente sigillium

cerium immutato, sigilluim cerium debellum.

Lo stato di conservazione è buono o Lezione XIII 31-03-2015

pessimo, precario oppure sono presenti

infiltrazioni di humus.

Va segnalato se la carte sono strappate e può essere inserito nel campo della statistica. Dove si

indicherà che nella numerazione originaria mancano le carte numero tot.

Spesso nelle numerazioni antiche può capitare che la numerazione sia sbagliata, anche questo

aspetto solitamente viene segnalato.

Negli archivi notarili antichi abbiamo dei registri che contengono gli atti di compravendita, gli

statuti di comunità. Glia atti notarili più antichi sono conservati all’archivio di Genova. I notai

prima avevano documenti notarili in pergamena.

Nell’800 sono stati fatti dei registri notarili, in quei paesi più sensibili all’archiviazioni, e hanno

inserito i notai. Per ogni notaio hanno segnalato gli atti (?).

Altro è l’impianto del catasto dove si dà le informazioni su persone che possiedono terreni o case.

Nell’estimo viene descritto in tutte le sfaccettature il bene. Se è un terreno ci dice con chi confina.

Sono questi registri fondamentali per i toponimi.

Lezione XV 01-03-2015

Lezione XVI 13-04-2015

L’inventario archivistico abbiamo la descrizione singola di ogni unità archivistica mentre la guida

prende in esame la composizione di un archivio in modo generale. Noi poi possiamo avere la guida

sommaria o la guida dettagliata, ma dipende dall’archivista.

Lezione XVII 14-04-2015

Archivio penale ha versato la sua documentazione all’archivio di Stato. Dopo l’alluvione, si è

deciso di passare la documentazione dei documenti dagli Uffizi a questa nuova sede, tuttavia non si

è pensato all’immensa quantità di documentazione; causando un problema pratico di spazio. Ad

oggi l’archivio di Stato di Firenze riesce a ospitare nuova documentazione perché ha lo sfogo a

Sesto.

In occasione della apertura degli archivi in seguito al governo Renzi si è visto che molta

documentazione non è stato possibile versare la documentazione, anche se obbligatorio.

Il Tribunale civile penale si occupa all’occupazione di interessi di singoli o di più singoli. Questo

si occupa anche dell’amissione in manicomio, e come sappiamo la Toscana era in questo

all’avanguardia. A Firenze l’ammissione in manicomio avveniva tramite il tribunale, passavano 15

giorni, dopo di che si dichiarava se veniva ammessa definitivamente in manicomio oppure il

paziente poteva anche essere dimesso. La normativa poteva partire da chiunque, chiunque che

denunciava la persona che aveva avuto comportamenti anormali. L’incartamento dal medico del

paziente arrivava alla questura che la inviava al tribunale e in camere di consiglio decideva del

paziente. La persona poi veniva rinchiusa. S negli altri stati italiani si entrava in manicomio con

grande facilità, di fatto l’iter legislativo previsto dalla Toscana dava la possibilità al malato di essere

pazzo oppure no. Ogni regione, infatti, gestiva l’interdizione del demente come voleva; una legge

comune si avrà solo nel 1904 (con Giolitti). Naturalmente ci furono vari progetti, ma nessuno andò

in porto. Questa legge cercava di tutelare i sani dai malati. Questa legge poi venne ampiamente

criticata perché non si palava mai della malattia mentale, e non si teneva conto dei bisogni dei

paziente, infatti, la legge si basava soprattutto sulla segregazione e la volontà di salvaguardare la

comunità sana.

Nel 1929 chi entrava in manicomio aveva la fedina penale sporco, queste persone non aveva

commesso nessun reato, ma la malattia mentale veniva considerata sempre come qualcosa da

segregare e la mentalità che il malato di mente dovesse essere curato solo in manicomio; questa

concezione fino alla legge Basaglia. Quest’ultima permette di immettere la malattia mentale e di

trattarla come una qualsiasi malattia.

Nel 1909 la legge che esce si decide come i manicomi dovevano esser gestiti e non più in modo

autonomo; anche perché la legge precedente aveva solo 10 articoli (fatto apposta da Giolitti per

evitare disaccordi). Questa legge darà ancora più ampio potere al direttore che da qui in più gestisce

la parte economica che sanitaria. Da questa legge in poi anche il personale doveva essere un

personale preparato. All’interno di molti manicomi trovavamo anche vari reparti che erano appositi

per le sperimentazioni.

Altra questione era la gestione i minori. In Toscana abbiamo il Santa Chiara di Pisa; questo

problema è deducibile dalle numerose lettere che cercano di capire come interpretare la legge; che

alla fine vengono trattati come un adulto. Anche se la legge vietava l’interdizione di minori al di

sotto dei 12 anni, molto spesso non era così.

La legge del 1865 questa aveva dato alle province il compito di gestire non soltanto i degenti, ma

anche tutta la gestione delle strutture manicomiali. Questo per le province sarà ad un punto di vista

economico un duro colpo, visto il costo ingente. Quindi l province dovettero anche interpretare la

parola mentecatto che risultava troppo generica. Alle famiglie veniva dato un sussidio. Le province

quindi si dovettero molto spesso a trovare a interpretare la legge, con eventuali lotte tra province e a

domandarsi a quale province apparteneva il malato. La provincia quindi doveva pagare tutto il

mantenimento del malato.

Dopo la legge del 1904 si impone un modulo di riferimento con tutti i dati della persona e

testimoniare lo stato della pazzia. Anche perché que

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Publisher
A.A. 2014-2015
29 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/08 Archivistica, bibliografia e biblioteconomia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nausicaa93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archivistica pubblica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Giambastiani Laura.