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ETA’ AUGUSTEA

Il tipo ritrattistico è un concetto utilizzato per i ritratti ufficiali, di personaggi che hanno la propria immagine

replicata più volte, personaggi con un ruolo pubblico. Il ritratto che scelgono di diffondere appartiene a un

tipo, un modello che viene creato dalla bottega insieme al committente. Il volto e le fattezze

dell’imperatore devono essere riconoscibili in tutto l’impero, e attraverso questo modello vengono

realizzate varie copie anche su mezzi diversi, come in pittura e sulle monete e le insegne militari, e diffuse

in tutto l’impero. Erano poste in aree pubbliche o sacre, come ad esempio nel teatro. Oltre all’imperatore

anche tutto il suo nucleo famigliare come moglie e figli erano rappresentati. Spesso questa immagine

pubblica non rimaneva unica per tutta la vita o la carriera dell’imperatore, ma cambiava anche in base alle

occasioni. Immagini diverse ma sempre ben codificate. Funzione del messaggio ideologico e del contesto

del ritratto è molto importante, anche la tipologia se è un ritratto privato o ufficiale. I membri della stessa

famiglia si somigliavano e quindi anche i loro ritratti erano molto simili, e spesso anche i cittadini privati si

facevano rappresentare simili agli imperatori per mostrare la propria affiliazione e fedeltà. L’acconciatura è

un altro elemento importante, anch’esse hanno un significato perché niente è casuale nei ritratti. Alcune

innovazioni tecniche sono importanti per la datazione dei ritratti, ad esempio dopo il 130 d.C. si inizia ad

usare il trapano per rendere i dettagli interni degli occhi mentre prima si usava il colore. Un altro elemento

è l’utilizzo del trapano a corrente, fino all’età ellenistica si usava lo scalpello. Anche la dimensione del

busto, che assumerà forme canoniche solo dal periodo di Adriano, e il tipo di abbigliamento. Quest’ultimo

importante anche per il messaggio che si vuole comunicare, se viene rappresentato loricato vuole mettere

l’accento sulle sue doti militari, se velato sulle virtù religiose e se togato su quelle civili.

Augusto rimarrà sempre una figura fondamentale di riferimento, un modello da seguire e da imitare anche

in seguito. Nell’arte dell’età augustea vengono segnate le linee guida fondamentali per l’età imperiale. Essa

non nasce improvvisamente, già nell’età repubblicana erano avvenute alcune premesse che determinano

gli avvenimenti successivi.

Augusto nasce nel 63, nel 44 muore Cesare mentre lui ha 19 anni, e muore nel 14 d.C. Periodo lunghissimo

in cui tiene il potere. Fino al 27 non è il solo ad esercitare il potere, ha un successore che è Marco Antonio.

Con il II triumvirato si spartiscono le aree di influenza, Antonio prende la parte orientale, Lepido l’Africa e

Ottaviano la parte occidentale. Il dominio era esercitato tramite l’esercito e il prestigio, l’auctoritas. Marco

Antonio aveva combattuto già a lungo con Cesare. Gran parte della attività di Augusto in questi anni è

quello di dimostrare prestigio, le sue doti di leader e di meritare di essere l’erede di Cesare. Nel 31 c’è la

battaglia di Azio, momento in cui otterrà il potere vero e proprio, e dal 27 il riconoscimento ufficiale di

questo potere dal senato. Ebbe un grande influsso anche sull’aspetto di Roma, dal punto di vista

urbanistico, sia per motivi propagandistici di ottenere il consenso popolare che di autorappresentazione e

autocelebrazione e affermazione del potere, ma sempre manifestando l’ideologia secondo cui intendeva

restaurare gli antichi mos maiorum.

Ottavia era la sorella di Augusto ed era diventata l’anello di congiunzione tra Ottaviano e

Marco Antonio perché lo sposa. Il ritratto di Marco Antonio lo conosciamo grazie alle

monete perché non è ancora stato riconosciuto in altre immagini scultoree. Ritratto di

Ottavia, in cui ha la pettinatura a nodus sia nel busto che nelle monete. Diventerà la

pettinatura delle donne canonica dal secondo triumvirato in poi. I privati tendono a imitare

il modo di presentarsi in pubblico dai membri della famiglia imperiale. Quella del nodus è

una pettinatura semplice ma allo stesso tempo molto dettagliata e raffinata, corrispondeva

al ruolo sociale ideale della donna. Aspetto che trasmette è quello di essere una donna composta, riservata,

austera, simbolo della matrona romana esemplare dell’età augustea. Ma è anche una pettinatura molto

raffinata che non si poteva fare da sola ma aveva bisogno delle ancelle, e dunque è simbolo di status sociale

elevato e della sua ricchezza. Importanti anche i valori della cura di sé e della bellezza. Messaggi vari, sia

comportamentali che della virtù che voleva trasmettere.

Ritratti di Augusto. Ha almeno 3 tipi ritrattistici da giovane prima del 27:

- Tipo Alcudia. Tipo più diffuso. Datato intorno al 40, Ottaviano nel momento del

triumvirato. Aveva la necessità di presentarsi come leader. Sceglie un tipo di

immagine che risente molto della tradizione ellenistica patetica, quindi riprende

anche i generali di età repubblicana, come il tipo di Pompeo ad esempio, o i

soldati ellenistici. Compaiono subito degli elementi che si ritrovano anche nei

ritratti successivi, come la torsione del collo verso destra, e i tratti fisiognomici

costanti. Anche la fronte corruciata è uno stilema di età ellenistica, e un accento particolare negli

occhi che è un elemento importante del ritratto, come dicevano le fonti che avesse la stessa luce di

quelli di Alessandro. Elementi che ne danno un carattere carismatico. La pettinatura ha gli elementi

caratteristici delle ciocche a forma di forbice sopra l’occhio sinistro e di tenaglia sopra il destro. Si

hanno circa 30 repliche di questo tipo ritrattistico, anche risalenti a periodi successivi.

- Tipo Bezièrs-Spoleto. Cronologia non sicura, tipo che ha solo due copie, un’immagine

di Ottaviano che non ha avuto molta fortuna, o che ha avuto diffusione solo per un

breve periodo di tempo. La resa è abbastanza simile a quella di Alcudia, ma la

tenaglia dei capelli occupa tutta la fronte.

- Tipo Lucus Feroniae. Tipo del pre principato, caratterizzato da volto giovanile e

chioma mossa. La caratteristica principale è la successione di 6 ciocche sulla tempia

destra. Ha trovato corrispondenza anche in una serie di monete. Rappresenta

Ottaviano dopo la divinizzazione di Cesare nel 42, quindi una nuova immagine che

lo rappresenti come figlio di un dio. Inizia a crearsi stabilità nei ritratti.

- Tipo Prima Porta. Tipo che ha la più ampia diffusione

cronologica e spaziale, ha almeno più di 100 copie. Segna il

momento in cui dà avvio al principato in maniera ufficiale.

Prende il suo nome da una statua a Prima Porta, una statua

loricata. Chiaro manifesto della propaganda dell’ideologia di

età augustea. Rappresentato nell’atto di alzare la mano per

richiedere il silenzio. Ritornano le caratteristiche

fisionomiche della pettinatura del tipo Alcudia. Ciò che è

diverso nella concezione del ritratto è l’immagine

regolarizzata, il volto è sempre fisionomico ma è reso più regolare e simmetrico, anche tramite il

modello delle statue greche ad esempio il doriforo di Policleto, simile sia nel volto che nella

pettinatura. Quindi ha un filtro classicistico. Tratti del volto idealizzati, non invecchia ma rimane

sempre ideale, per corrispondere a un personaggio che sia sempre primus inter pares, al di sopra

degli altri. Aspetto solenne e distaccato rispetto al mondo terreno. Serve a veicolare un concetto

politico. Un particolare della statua è che è scalzo, non porta i sandali militari, elemento che indica

una eroizzazione e un’aura divina perché non è realistico. Molteplici simbolismi degli elementi

decorativi della corazza, che indicano la predominanza sul mare e sulla terra. Questo tipo

ritrattistico è abbinata anche ad altri tipi di statua, come quella togata e velata, ad esempio

l’Augusto di Via Labicana è velato. Tra i cambiamenti dell’età augustea c’è anche la foggia della toga

che è molto più abbondante, costituita da tanta stoffa che genera molte pieghe e arriva fino a

terra. Qui la statua rappresenta Augusto come Pontifex Maximus, carica che ottiene dopo la morte

di Lepido. Da quel momento in poi sarà la carica ufficiale solo degli imperatori.

- Tipo Forbes o Louvre MA 1280. Tipo che Augusto sceglie per la

sua rappresentazione nell’Ara Pacis, è l’occasione per cui è stata

creata questa altra immagine ufficiale. Si colloca tra il tipo

Alcudia e il tipo Prima Porta. Le ciocche sulla fronte sono più

regolari e la frangia rettilinea. I tratti del volto sono più

individualizzati e meno sublimati rispetto a quelli del tipo Prima

Porta. La corona trionfale è un riferimento alla cerimonia del trionfo ma non si capisce bene il tipo

di foglia, era la corona che era sulla testa del trionfatore. Il ritratto ha quindi un significato legato a

questo trionfo.

Tipi statuari di Augusto, ad esempio a cavallo in abiti militari da viaggio, statua equestre. Lo troviamo

spesso anche nei rilievi storici, con lo stesso abbigliamento che si trova nelle scene di caccia, sempre con

riferimento ai modelli ellenistici e in particolare ad Alessandro Magno. Statua bronzea da Ercolano in cui è

rappresentato in nudità eroica con un mantello lungo i fianchi. Rappresentazione divinizzata dopo la morte.

Per quanto riguarda la sua successione, aveva adottato Tiberio e Agrippa Postumo, che però era stato

condannato all’esilio. Adotta Tiberio con l’obbligo che lui adottasse Germanico, che aveva il sangue della

famiglia Claudia ma anche di Augusto, ed era nipote di Marco Antonio perché figlio della figlia di Ottaviana

e Marco Antonio. In questo modo aveva assicurato la successione immediata ma anche quella successiva.

Germanico è una figura chiave nella successione, non diventerà mai imperatore perché muore ma è l’anello

di congiunzione tra Augusti e tutti i successori fino a Nerone. Augusto avvia il meccanismo dei due Cesari,

ovvero due eredi al principato, secondo uno schema per cui uno dei due eredi è più importante dell’altro.

Meccanismo per garantire la stabilità della successione e anche di fronte all’opinione pubblica per

resentarsi come previdente.

Durante il principato augusteo furono fatti molti cambiamenti urbanistici, molti dei quali erano stati iniziati

da Cesare. Si occupa anche di una serie di riforme che riguardavano la vita della città, gli allagamenti e

incendi erano molto gravi e frequenti. Si occupa del rifornimento idrico. Ideologia secondo cui si presentava

un nuovo Romolo, e infatti una delle aree su cui interviene è il Palatino, dove sec

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A.A. 2018-2019
66 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/07 Archeologia classica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher .Artemis. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeologia romana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Buccino Laura.