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Rn è lo spazio vettoriale di vettori
x = (x1, x2, ... , xn) ∈ Rn
- è definito la somma tra vettori e il prodotto per uno scalare
- Rn è dotato di prodotto scalare, norma e distanza
Prodotto scalare:
Siano x, y ∈ Rn, il loro prodotto scalare è:
<x, y> = x1y1 + x2y2 + ... + xnyn ∈ R
Norma:
Sia x ∈ Rn, la sua norma è: ||x|| = √<x, x> = √x12 + x22 + ... + xn2
Distanza:
Siano x, y ∈ Rn, la loro distanza è d(x,y) = ||x-y||
Disuguaglianza triangolare:
Siano x, y, z ∈ Rn, allora:
||x+y|| ≤ ||x|| + ||y||
d(x,y) ≤ d(x,z) + d(z,y)
Disuguaglianza di Cauchy-Schwarz:
Siano x, y ∈ Rn, allora:
|<x, y>| ≤ ||x|| . ||y||
Ortogonalità:
x, y ∈ Rn sono ortogonali se <x, y> = 0
Base canonica:
I vettori e1 = (1, 0, 0, ... 0), e2 = (0, 1, 0, ... 0), en = (0, 0, ... 0, 1)
in Rn costituiscono la base canonica di Rn.
Topologia in Rn
* Un insieme chiuso e limitato in Rn, n≥1, si dice insieme compatto in Rn.
Intorni:
Sia x0 ∈ Rn, r>0, si dice intorno di x0 di raggio r l'insieme:
Br(x0) = {x ∈ Rn | ||x - y|| < r}
Br(x0) - {x0} è detto intorno forato di x0 di raggio r.
Punto di accumulazione:
x0 ∈ Rn è punto di accumulazione di A ⊂ Rn se ha ogni suo intorno contiene punti di A diversi da x0.
Teorema: se x0 è punto di accumulazione di A, allora in ogni intorno di x0 cadono infiniti punti di A.
Se x0 ∈ A e non è di accumulazione per A, allora è un punto isolato.
Punto di aderenza:
x0 ∈ Rn è punto di aderenza di A ⊂ Rn se ogni intorno di x0 contiene punti di A.
Insiemi aperti/chiusi:
Sia A ⊂ Rn, x0 ∈ Rn si dice interno ad A se esiste un intorno di x0 contenuto in A. L'insieme dei punti interni di A si indica con Ao. A ⊂ Rn si dice aperto se ogni x ∈ A è interno ad A.
A ⊂ Rn si dice chiuso se il suo complementare è aperto (si può dimostrare che un insieme è chiuso se e solo se contiene tutti i suoi punti di accumulazione).
Punto di frontiera:
x0 ∈ Rn è punto di frontiera per A ⊂ Rn se ogni intorno contiene punti di A e del suo complementare — Ac (l'insieme dei punti di frontiera si indica con ∂A e si chiama frontiera di A).
Chiusura di un insieme:
Dato A ⊂ Rn, A̅ si dice chiusura di A, ed è l'insieme dei punti di aderenza di A (oppure A̅ = A ∪ ∂A). A è chiuso se e solo se A̅ = A.
Insieme limitato:
A ⊂ Rn è limitato se esiste r > 0 tale che A ⊂ Br(0).
Anche in Rn vale il teorema di Bolzano-Weierstrass.
TEOREMI SUI LIMITI
Valgono molti teoremi sui limiti enunciati per le funzioni di variabile reale:
- Teorema delle operazioni sui limiti
- Teorema di unicità del limite
- Teorema di permanenza del segno
- Teorema dei confronti e dei cofinanziari.
Funzione limitata
Si dice che \( f: A \subseteq \mathbb{R} \to \mathbb{R} \) è limitata se solo è una immagine.
Teorema di limitatezza
Siano \( f \) e \( g \) definite in \( A \subseteq \mathbb{R} \) e valori in \( \mathbb{R} \), su \( x_0 \) di accumulazione per A, sia \( f \) limitato in A e \( g \) infinitesimo per \( x \to x_0 \), ne deriva \( fg \) è infinitesimo.
Continuità
Sia \( f: A \subseteq \mathbb{R} \to \mathbb{R} \) ed \( x_0 \in A \). Si dice che f è continua in x se x è in un punto isolato da A oppure se, nel caso fosse di accumulazione, risulti:
f(x) \(\to\) f(x_0), per x \(\to\) x_0, in termini più generali è condizione \(\Theta\):
\(\forall \varepsilon > 0, \exists \delta > 0: x_0 \in A, |x - x_0| < \delta \Rightarrow |f(x) - f(x_0)| < \varepsilon\)
Una funzione continua in ogni punto del suo dominio è continua nel suo dominio.
Teorema di collegamento
Sia \( f: A \subseteq \mathbb{R}^{n} \to \mathbb{R} \) e \( x_0 \in A \) di accumulazione per A, si dice che f è continua in \( x_0 \), se per ogni successione \(\{ x_n \}_{n \in \mathbb{N}} \subseteq A\)
Tale che \( x_n \to x_0 \), risulta \( f(x_n) \to f(x_0) \)
Teorema di funzioni combinate
Se una funzione reale in una o più variabile è ottenuta mediante somma, prodotto, quoziente e composizione di funzioni continue e altra è continua.
Teorema di Weierstrass
Se \( f: A \subseteq \mathbb{R}^{n} \to \mathbb{R} \) continua in A chiuso e limitato, allora f ammette minimo e massimo assoluto in A.
Massimi e Minimi Liberi
Punti Estremanti: Su f: A ⊆ n → un campo scalare e su xo ∈ A, se xo è un punto di minimo o massimo relativo di f in A, allora xo è detto estremante di f in A.
Teorema di Fermat:
Su f: A ⊆ n → un campo scalare definito in A aperto e su xo ∈ A un estremante di f in A e su f differenziabile in xo, allora ∇f(xo) = 0.
Nota: In verità nel teorema di Fermat non è necessaria la condizione che f sia differenziabile, ma solo che essa sia derivabile in xo.
Punto Critico e di Sella:
Su f: A ⊆ n → un campo scalare, su xo ∈ A, se ∇f(xo) = 0, allora xo è detto punto critico di f oppure punto stazionario di f. Un punto critico che non è un estremante è detto punto di sella.
Ricerca di Estremanti di un Campo Scalare:
In base a ciò che è stato detto precedentemente, quindi, gli estremanti di un campo scalare vanno ricercati nei seguenti insiemi:
- (i) Insieme dei punti di frontiera del dominio di f.
- (ii) Eventuale insieme dei punti in cui f non è derivabile.
- (iii) Insieme dei punti in cui il gradiente di f è nullo.
Riguardo al punto (i), si può dimostrare che se xo appartiene alla frontiera del dominio di f e f è un estremante per la restrizione di f sulla frontiera, allora xo è un estremante di f. La ricerca di estremanti di f nella frontiera del suo dominio costituisce una ricerca di estremi vincolati.
Moltiplicatori di Lagrange
Sia xo ∈ Ω un punto regolare di Ω e di estremo vincolato per f, allora esistono λ1, λ2, …, λm ∈ ℝ tali che:
∇f(c, xo) = ∑i=1m λi ∇gi(xo)
con λ1, λ2, ... λm detti moltiplicatori di Lagrange.
- In parole povere, dato che il vettore ∇f(xo) in base a teorema precedente era ortogonale ad ogni v tangente alla curva Ω : g(x) = b, allora ∇f(xo) è un combinazione lineare dei gradienti di ∇g in xo, ossia ∇f(xo) appartiene allo spazio vettoriale generato dagli m gradienti di g in xo.
Lagrangiana
- In base alle considerazioni precedenti, si introduce la funzione L : A x ℝm → ℝ definita come:
L(x, λ) := f(x) - λ · (g(x) - b)
detto Lagrangiana, essendo λ = (λ1, λ2, ..., λm).
Quindi se xo ∈ Ω e xo è un punto stazionario vincolato di f in Ω allora esiste un λ1 = (λ11, λ21, …, λm1) tale che (xo, λ1) è un punto stazionario libero di L.
Interpretazione Fisica
- L'interpretazione fisica del metodo dei moltiplicatori di Lagrange è molto semplice. Infatti, supponiamo che f sia il potenziale agente in un corpo, allora la forza agente sul corpo è - ∇f. Inoltre il corpo è vincolato a muoversi sulla curva g(x) = b. Cercare gli estremi vincolati di f significa trovare la posizione di equilibrio del sistema vincolato, ossia quando il corpo è in equilibrio sul vincolo, ossia quando la forza che agisce sul corpo è ortogonale al vincolo. Dato che quando la forza è ortogonale al vincolo non c'è alcun componente della forza che possa far muovere il corpo lungo il vincolo, ossia quindi quando il gradiente di f come potenziale f è ortogonale al vincolo.