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Teoria degli insiemi
Il modo nel quale si indica l'insieme vuoto è il seguente: ∅
Se A e B sono insiemi: A = B vuol dire che A e B hanno gli stessi elementi, cioè A ⊆ B (ogni elemento di A è un elemento di B) e B ⊆ A (ogni elemento di B è contenuto in A). Cioè: A = B ⟺ A ⊆ B e B ⊆ A
Si definisce P(A) l'insieme delle parti di A, cioè l'insieme dei sottoinsiemi di A Esempio: {1, 2, 3} = A P(A) = {∅, A, {1}, {2}, {3}, {1, 2}, {1, 3}, {2, 3}}
Differenza insiemistica:
Siano A, B ∊ X insiemi, con A, B ⊆ X. Si pone: A \ B = {x ∈ X : x ∈ A, x ∉ B}
Insieme complementare:
Sia X un insieme e sia A ⊆ X, il complementare di A in X è: Ac = {x ∈ X : x ∉ A}
Leggi di De Morgan – Proposizione:
Sia X un insieme e siano A, B ⊆ X si ha: 1) (A ∪ B)c = Ac ∩ Bc → il complementare dell’unione 2) (A ∩ B)c = Ac ∪ Bc
Dimostrazioni:
Dimostra che (A ∪ B)c = Ac ∩ Bc x ∈ (A ∪ B)c significa che x ∈ X e x ∉ A ∪ B, cioè x ∉ A e x ∉ B, cioè x ∈ Ac ∩ Bc
Dimostra che (A ∩ B)c = Ac ∪ Bc x ∈ (A ∩ B)c significa che x ∈ X e x ∉ A ∩ B, cioè x non appartiene né ad A né ad B, ma x ∈ Ac ∨ x ∈ Bc cioè x ∈ Ac ∪ Bc
INSIEMI NUMERICI
N = {0, 1, 2, ...} NUMERI NATURALI
Z = {..., -2, -1, 0, 1, 2, ...} NUMERI INTERI
Q = {p/q , p ∈ Z , q ∈ N , q ≠ 0 } NUMERI RAZIONALI
R = (allineamenti decimali infiniti) NUMERI REALI
Teorema: √2 non è un numero razionale → √2 ∉ Q, cioè non esiste alcun numero razionale q tale che q2 = 2
Dimostrazione per assurdo: Supponiamo per assurdo che esista un numero razionale x tale che x2 = 2. Rappresentiamo x = p/q , p ∈ Z , q ∈ N , q ≠ 0 con p e q primi tra loro.
Supponiamo (anche se è assurdo), che (p/q)2 = 2, cioè p2 = 2q2. Ne deduciamo che p2 è pari, cioè 2 è un fattore di p2.
Ma allora 2 è un fattore primo anche di p, perchè l’elemento quadrato 2 non aggiunge fattori primi → quindi p è pari, cioè: p = 2m , ovvero è un numero intero pari.
Quindi p2 = 4m2 = 2q2 → q2 = 2m2
Perciò q2 è pari e dunque q è pari, ciò è assurdo perchè ciò fosse vero p e q non sarebbero primi tra loro, perchè hanno un fattore 2 in comune. Ciò conclude la dimostrazione.
Esercizio: Dimostra che se t è primo allora √t è irrazionale
(Si può imitare da 3)
Supponiamo per assurdo che esista un numero razionale x tale che x2 = 3. Rappresentiamo x = p/q , p ∈ Z , q ∈ N - {0} con p e q primi tra loro.
(p/q)2 = 3 p2 = 3q2
Quindi p è un multiplo di 3 perchè il quadrato non aggiunge fattori primi → quindi p = 3d (con d un qualsiasi numero intero). Quindi:
p2 = 9d2 = 3q2
e dunque 3q2 = 3d2 q2 = 3d2, perciò q2 è un multiplo di 3 e quindi non sono più primi tra loro (hanno il fattore 3 in comune).
Consideriamo un numero primo t e assumiamo per assurdo che √t sia un numero razionale. Poniamo √t = p/q , con p ∈ Z , q ∈ Z , q ≠ 0 , p e q primi tra loro.
= 1-q^{n+1} + q^{n+1} - q^{n+2}/1 - 9 = 1 - q^{n+2}/1 - 9 VEROS
QUALCHE PROPRIETA' DEI NUMERI P E Rℚ
- Per ogni p,q ∈ ℚ, con p < q esistono infiniti r ∈ ℚ tali che p < r < q
- Proprietà di Archimede: per ogni a,b ∈ ℚ, con a > 0 esiste n ∈ ℕ tale che na > b
- ℚ ha buchi cioè √2 irrazionale
Siano A = {a ∈ ℚ: a ≥ 0 e a² ≤ 2}
B = {b ∈ ℚ: b > 0 e b² > 2}
Allora: A ∩ B = Ø
I numeri reali si costruiscono "per riempire i buchi di ℚ sulla retta".Su ℝ si definiscono le operazioni e una relazione d'ordine con le regole di calcolo già conosciute ("ℝ è un campo ordinato con la proprietà di Archimede, no dimostrazione").
- Teorema: Densità di ℚ in ℝ
Siano a,b ∈ ℝ, a < b. Allora esiste q ∈ ℚ tale che a < q < b ("cioè non ci sono intervalli nella retta reale senza numeri razionali").
a q ∈ ℝ b ℝ
Dim: per ipotesi b-a > 0, applichiamo la proprietà di Archimede (di ℝ), con 1 al posto di e b-a al posto di a; esiste n ∈ ℕ tale che n(b-a) > 1. In altre parole il segmento [na,nb] ha lunghezza >1 quindi contiene un numero intero m, ...
Sup inf massimo e minimo
Def.: Sia A ⊆ R e x ∈ R, si dice che x è un maggiorante di A se x ≥ a ∀ a ∈ A.Sia A ⊆ R e x ∈ R, si dice che x è un minorante di A se x ≤ a ∀ a ∈ A.
Se A ammette maggiorante si dice che A è superiormente limitato.Se A ammette minorante si dice che A è inferiormente limitato.Ees. N è inferiormente limitato, ma non è superiormente limitato.Se A ammette sia un maggiorante che un minorante, si dice che A è limitato.
Definizione di massimo e minimo:
Sia A ⊆ R e sia x ∈ R. Si dice che:① x è il massimo di A (x = max A) se x ∈ A e x ≥ a ∀ a ∈ A. (cioè x = max A ⇔ e solo se x è un maggiorante di A che appartiene ad A)② x è il minimo di A (x = min A) se x ∈ A e x ≤ a ∀ a ∈ A. (cioè x = min A ⇔ e solo se x è un minorante di A che appartiene ad A)
Proposizione:
Il massimo di A se esiste è unico.Il minimo di A se esiste è unico.
Dim: siano x₁ = max A, x₂ = max A. Per definizione x₁, x₂ ∈ A e x₁ ≥ x₂ e x₂ ≥ x₂.Perciò x₁ = x₂.
Siano x₁ = min A, x₂ = min A. Per definizione x₁, x₂ ∈ A e x₂ ≤ x₁. Quindi x₁ = x₂.
Esempio:
Il massimo e/o il minimo possono non esistere.A = { 1/n : n ∈ N, n > 0 }
A è limitato, 1 è un maggiorante di A visto che 1 ∈ A e 1 = max A, 0 è minorante di A e 0 ∉ A.Dimostrazione che il minimo di A non esiste → dimostrazione per assurdo utilizzando la definizione.Supponendo per assurdo che esista, allora è un elemento di A, cioè esiste n ∈ N⁺ > 0, tale che 1/n = min A.Ma 1/n non può essere il minimo di A perché 1/(n + 1) < 1/n e 1/(n + 1) ∈ A → assurdo.
Teorema esistenza radice n-esima
Sia y ∈ R, y ≥ 0 e sia n ∈ N, n ≥ 2. Allora esiste uno ed un solo r ∈ R, r ≥ 0, tale che rn = y. Tale che r si indica con n√y e si ha:
n√y = sup { x ∈ R : x ≥ 0 , xn ≤ y }
NB: n√y si definisce solo per y ≥ 0
NB: 2√4 indica l’unico numero ≥ 0 che elevato alla n dà y
In particolare: 2√4 = 2 e non ( -2)
Potente con esponente razionale
Sia a > 0 e siano p, q ∈ Z, q > 0. Si pone:
a1/q = q√a e ap/q = ( q√ap) = (ap)1/q = (a1/q)p
Perché definiamo le potenze con esponente razionale solo per base > 0? Perché se lo definissi anche per base ≤ 0 non varrebbero le proprietà delle potenze.
-2 = -3 √8 = (-8)1/3 = (-8)1/6 [( -8 )2]1/6 = √64 = 2
Invece si dimostra che le proprietà delle potenze valgono per basi > 0 ed esponenti razionali.
Inoltre si dimostra (NB) che se a ≤ 1, q1, q2 ∈ Q con q1 < q2 allora: aq1 < aq2 mentre se 0 < a < 1, q1, q2 ∈ Q con q1 < q2 allora: aq1 > aq2
Caso particolare: se a ≤ 1 e q > 0 allora aq > a0 = 1
Def: potenze con esponente reale: siano a ≥ 1, r ∈ R, r > 0. Si pone:
ar = sup { aq , q ∈ Q , q ≤ r }
Si dimostra che la definizione ha senso, cioè è coerente con quella data per gli esponenti razionali. Si dimostra anche che:
se a ≤ 1 e r1 > r2
allora: ar1 < ar2
ed inoltre valgono le proprietà delle potenze.
In particolare: a0 = 1 e r0 = 1 ∀r . Sia 0 < a ≤ 1 e sia r ∈ R - Si pone: