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RAPPORTO TRA BERTHA VON SUTTNER E STEFAN ZWEIG
Due importanti voci del pacifismo
Bertha VS è morta poco prima che scoppiasse la guerra, quindi nel 2014 ci sono stati diversi
congressi internazionali dedicati alla figura di Bertha VS.
La banconota da 1000 scellini aveva l’effige di Bertha VS.
Entrambi hanno fatto dell’impegno pacifista una sorta di missione a cui hanno consacrato la loro
vita, ma non hanno battuto insieme la loro battaglia pacifista.
I percorsi che hanno fatto li hanno portati ad incontrarsi, ma i contatti tra loro non sono stati molto
intensi, anzi la storia dei loro contatti è interessante (difficoltà e contraddizione).
Intellettuale francese Roland gioca un ruolo importante nel loro rapporto.
Vi sono alcune lettere che i due si sono scambiati, 4 lettere di Bertha VS a Zweig e 1 da Zweig.
Carteggio di Bertha VS. fondamentale saggio di Zweig per la Suttner e l’apprezzamento nei suoi
confronti che le dedica prima e dopo la guerra. Zweig è stato uno dei primi estimatori e
moralizzatori della connazionale Suttner.
I contatti tra i due si svolgono negli ultimi anni di vita della Suttner, dal 1910 al 1914. Dal tenore
delle lettere si capisce che sono stati anche dei rapporti abbastanza cordiali.
Nella 1 lettera la S si complimenta con Zweig sull’articolo che egli scrisse per un attore “Der
verwandelte Koniodiant”, da questa lettera si capisce che entrambi apprezzavano molto sia il
teatro che la musica. La lettera è un documento per un entusiasmo comune per un protagonista
del teatro austriaco, Joseph Kainz, che a fine secolo era uno degli attori più importanti. Il teatro di
allora era Deklinations Theater, che era simile al teatro di oggi: era basato spesso sugli show di
grandi personaggi e interpreti. Alexander Moissi, altro grande attore. Questa lettera è importante
per capire che sia Zweig che Suttner erano rappresentanti tipici della Vienna di fine secolo, il
periodo d’oro della letteratura e cultura austriaca. Quando Zweig rievoca questo periodo parla di
una Vienna che viveva all’insegna del “fanatismo artistico”: l’arte era un valore importantissimo e i
Viennesi erano innamorati dei loro attori e compositori.
Quando leggiamo queste lettere riconosciamo i loro tipici rappresentanti del “Mondo di ieri”: questo
perché è un mondo che finisce nel 1918, poiché quando finisce la guerra l’Austria viene
ridimensionata, muore l’imperatore che faceva da collante. Quest’epoca d’oro era segnato da un
amore per a cultura e dopo la guerra finisce. Nel mondo di ieri era importante l’arte, la conoscenza
della arti, eleganza..
Nella seconda lettera 1912 vengono toccati temi che coinvolgono entrambi: la S. ringrazia Zweig
per l’attenzione che gli aveva riservato nella prefazione che aveva scritto per un libro dell’autore
belga Camille Lemonnier sulla battaglia di Sedan era stata decisiva per la guerra tra Germania e
Francia. Bertha VS lo ringrazia e gli anticipa che gli manderà un suo romanzo, chiamato “Der
Menschheit Hochgedanken (il pensiero più importante, il pensiero sublime dell’umanità che è la
pace)” (1911), romanzo dedicato alla pace.
Prefazione: la lode che ha ricevuto da Zweig è stata condivisa anche da Kwrt Tucholsky, che lo
considera uno dei romanzi fondamentali della cultura antibellicista del tempo.
La cosa strana è che Zweig un po di tempo dopo si contraddice: prima loda la Suttner per la
prefazione e nel 1 settembre 1914 nel suo diario annota qualcosa di completamente diverso: è un
mese che è iniziata la guerra e Zweig lavorava nel ministero della Guerra. Zweig fa delle
affermazini nel suo diario da fervente patriotta “Noi (tedesch e austriaci) viviamo improvvisamente
una fiducia sconfinata nella vittoria finale della guerra e già ci si divide il mondo. È veramente bello
ver vissuto un giorno come questo e già aspetto ciò che succederà domani”. Festeggia le vittorie di
Germania e Austria e dei soldati. Come mai adesso ci troviamo di fronte a questo entusiasmo
patriottico? Le oscillazioni tra entusiasmo patriottico e prese di posizioni pacifistiche sono tipiche di
Zweig. Se vediamo le lettere alla Suttner e Roland sembra di trovarsi davanti a un pacifista, mentre
leggendo i diari sembra di trovarsi davanti a un patriottista. Ma il suo non è un caso unico, ci sono
anche altri autori come August Straum che riflettono una posizione altrettanto ambivalente: da un
lato l’orrore per la guerra, dall’altro il valore patriottico. La via al pacifismo è stato un cammino
pieno di ostacoli, di contraddizione ed ambiguità. In queste contraddizione abbiamo il sintomo di
crisi del pensiero liberale. La mattina Zweig lavora nell’archivio di guerra, la sera scive lettere
all’amico Roland per lo spirito pacifista, lui vorrebbe tenere unite l’amore per la propria patria e la
fede europea, che non possono stare insieme.
Dopo lo scoppio della guerra Zweig che ha un’ammirazione sconfinata per Roland, si da da fare
per delle iniziative pacifiste. Nel contesto di queste iniziative Bertha diventa immagine di questo
idealismo pacifista. Egli porta avanti la missione di Bertha von Suttner. Bertha VS allude al fatto
che all’inizio della sua propaganda per la pace egli non veniva presa sul serio perché in Europa
era tempo che c’era la pace ed ella veniva definita come pazza fantasiosa. Stefan Zweig a un
certo punto sgna Bertha perché vede in lei un ideale in cui riconosce lui e Roland e le iniziative
prese da loro sono nello spirito di Bertha. Tra queste iniziative c’è la creazione del parlamento degli
scrittori, formato da scrittori creativi e carismatici per scrivere sulla pace e andare contro i
parlamenti europei che in quel momento sono a favore della guerra. Inoltre Zweig e Roland
pensano di scrivere una rivista che servono a dimostrare le buge che racconta la propaganda dei
giornali locali che riferiscono sulla guerra da un punto di vista abbastanza partigiano. Altro
paradosso: Zweig è a favore di una rivista contro la propaganda però lui stesso nel suo lavoro
scrive articoli sulla propaganda= poco coerente.
Zweig parla di Bertha von Suttner quando scrive degli articoli che dedica a personaggi importanti
della cultura francese, come Jean Jaures che prima dello scoppio della guerra si era schierato a
favore dell’alleanza e amicizia con la Francia e dopo la sconfitta a Sedan c’era risentimento tra i
francesi e lui invece di cavalcare il populismo si era schierato per l’amicizia tra i popoli ed era
anche socialista. I socialisti erano anche internazionalisti in generale ed erano a favore della pace.
Jaures è diventato famoso perché venne ammazzato per queste sue idee a favore del dialogo tra i
popoli ed è diventato una figura simbolo del pacifismo. In Francia le figure più importanti era
Romain Rolland e Jean Jaures.
Zweig prima della guerra va a Parigi e tra le figure che incontra c’è anche JJ e riferisce del suo
incontro e di una domanda sull’importanza della Suttner nella vita austriaca: la risposta di Zweig
disse che in Austria non c’era interesse per l’idealismo della nobile e bella Bertha, gli racconta che
lei era trattata con una certa indifferenza. Quando Zweig gli racconta queste cose Jaures risponde
ribattendo le sue affermazioni e lodando Berta “è proprio come lei che bisogna essere, tenaci fino
all’idealismo”. Non bisogna scoraggiarsi, bisogna continuare la missione del pacifismo; ammirando
BVS Jaures si pone al di là delle differenze tra i vari gruppi pacifisti e lui ammira la Suttner come
una Giovanna D’Arco della pace e ammira il fatto che la Suttner abbia cercato di allearsi con altri
partiti politici che sostenevano la causa della pace.
Come mai i socialisti francesi e austriaci non andavano d’accordo con Bertha? Il motivo erano le
origini di Bertha von Suttner, che era nobile baronessa, che personificava ciò contro cui loro
combattevano.
Zweig persegue due finalità per Jaures:
- Voleva rendergli omaggi, esaltarlo. Scrive un omaggio nel 1916, in piena guerra, nel
giornale ”Neue Freie Presse” e questo non è unico, ma egli nelle sue memorie ricorda
come in tempo di guerra si era mostrato solidale agli amici francesi ed italiani (anche un
omaggio a un’opera di Croce). Zweig mostra la sua fede pacifista anche in questo modo,
scrivendo ad intellettuali stranieri Jaures, Croce e ammirando l’intellettuale pacifista
Suttner. Nel 1918 dopo le sue oscillazioni Zweig diventa pacifista convinto e definisce la
sua fede europea. La sua fede pacifista si afferma anche quando nel 1917 scrive un
dramma pacifista che verrà rappresentato in Svizzera (in Austria sarebbe stato alto
tradimento). A quel punto Zweig lascia il suo lavoro e va in Svizzera: non vuole più lavorare
nell’archivio di guerra, mette in scena il suo dramma ed incontra Rolland. 1917-1919: Zweig
incontra Roland. Il fatto che Zweig si schiera per il pacifismo in una lettera a Rolland, in cui
disse che stava leggendo due saggi di Bertha von Suttner, un’opera vietata dalla censura
(essendo pacifista era contro la posizione ufficiale dello stato) e si sentiva colpevole di aver
vissuto in maniera consapevole questi 10 anni senza aver visto, detto o fatto niente, si
accusa di non aver fatto niente e di aver tradito la causa della pace.
Prima ha contraddizioni, poi anche grazie a Rolland passa al pacifismo.
1918: tiene una conferenza per esaltare il pacifismo della Suttner (scusa per far capire da
che parte sta effettivamente), si identificherà con lei e parlerà anche del proprio pacifismo.
Dice di Suttner che è stata come Kassadra, nessuno la voleva ascoltare.
1917: Jeremias, parla del profeta biblico che cerca di dissuadere il suo popolo dalla guerra,
ma anche lui non venne ascoltato come la Suttner. In questo saggio la paragona a
Kassandra e fa di lei una protagonista importante della Geistgeschichte austriaca. Stefan
Zweig ammette di essere stato tra uno di quelli che non la prendeva sul serio, ma più passa
il tempo e più idealizza il “mondo di ieri” e più si rede conto che la Suttner era tra i
personaggi più importanti della sua epoca, tanto che Zweig paragona le conquiste di Bertha
Von Suttner a Florence Nightingale, fondatrice dell’infermiera moderna, che ha dedicato la
sua vita per fare dell’infermiera moderna una figura importante nell’ambito ospedaliero. Egli
paragona l’effetto del suo libro “Giù le armi” all’effetto del libro “la capanna dello zio Tom”
nella guerra contro la discriminazione dei neri: libri che hanno segnato la storia dell’800. In
questo saggio insieme alle lodi si mescola lodi e critiche: pacifismo di BERTHA Von Suttner
è emozionale, basato sulle forze elemen