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Il liberismo e il protezionismo

N.B.il liberismo: è quella dottrina che affida al mercato - e solo al mercato - il compito di regolare l'attività economica, che si oppone all'intervento dello stato nel mondo della produzione nel commercio, che sostiene il principio del libero scambio nei traffici tra paese e paese.

Protezionismo: è quella pratica che tende a proteggere la produzione industriale imponendo sui prodotti di importazione dazi doganali così elevati da scoraggiare nell'acquisto.

Il capitalismo finanziario

L'abbandono del liberalismo non fu l'unico modo per aggirare le crescenti difficoltà create alle imprese dal regime di prezzi calanti. Nacquero così consociazioni per il controllo finanziario di diverse imprese - i cartelli -, aziende dello stesso settore che si accordavano sulla produzione e sui prezzi. Vere e proprie concentrazioni - Trusts - fra imprese prima indipendenti. Questi fenomeni assunsero dimensioni imponenti fino a determinare in qualche caso

situazione di monopolio. Un ruolo decisivo fu svolto dalle istituzioni finanziarie. Solo le grandi banche potevano assicurare flussi di denaro necessario alla crescita dei colossi industriali per i quali i profitti non erano sufficienti a ricostruire in brevi tempi il capitale di investimento. Tra banche e imprese si venne a creare uno stretto rapporto di compenetrazione: le imprese dipendevano dalle banche per lo sviluppo e le banche legavano in misura crescente le loro fortune a quelle delle imprese. Questo intreccio fra Industria e finanze fu definito "capitalismo finanziario". 11.2 Acciaio, chimica ed elettricità Durante la seconda metà del 1800 e nei primi del 1900 si afferma la seconda rivoluzione industriale, che mutò le abitudini, consumi e comportamenti di milioni di individui. Nella seconda rivoluzione industriale si affermarono l'acciaio, la chimica, il motore a scoppio e l'elettricità. L'età dell'acciaio Le nuove tecniche di

Fabbricazione consentirono di produrre grandi quantità di acciaio a costi relativamente modesti. Allora l'acciaio vide crescere la sua produzione a ritmi rapidissimi e trovò infinite applicazioni nei campi più svariati. Venne usato per le rotaie delle ferrovie, per le corazzate delle navi da guerra, per gli utensili domestici, per le macchine industriali, che divennero leggere e precise dando così una spinta decisiva ai processi di meccanizzazione, ma resero possibile la costruzione di edifici e di grandi ponti ancora prima dell'introduzione del cemento armato. Il primo palazzo costruito in acciaio fu il Tower building di New York nel 1889. Lo stesso anno fu costruita la Tour Eiffel destinata a diventare il simbolo più celebre dell'età dell'acciaio.

Industria chimica

L'industria chimica abbraccia una grandissima varietà di produzione. La stessa siderurgia poteva essere considerata un su un settore della chimica.

Applicata.

  • Un processo chimico che permise di ricavare dalla bauxite l'alluminio.
  • Intorno al 1870 fu sperimentata per la prima volta la produzione di coloranti artificiali.
  • Nel 1875 Nobel depositato il brevetto della dinamite
  • Nel 1888 fu inventato lo pneumatico
  • Tra l'89 e il 92 furono realizzate le prime fibre tessili artificiali
  • Furono inventati i metodi per la sterilizzazione, la conservazione e la l'inscatolamento dei cibi e per lo sviluppo delle tecniche di refrigerazione. Il mondo industrializzato vide nella possibilità di conservare cibi deperibili e di trasportarli a grande distanza la liberazione dal rischio delle carestie.

Il motore a scoppio e il petrolio

Il motore a scoppio o a combustione interna vede la sua prima realizzazione nel 1876 ad opera di Nicolaus Otto, che costruì un motore a 4 tempi. Successivamente si riuscì a montare dei motori a scoppio su autoveicoli a ruote, realizzando le prime automobili.

Il combustibile usato era undistillato del petrolio che prese il nome di benzina. Nel 1897 Rudolf Diesel inventò il motore a gasolio. La diffusione dell'automobile fu lenta e avventurosa, Ma seppur limitato questo sviluppo su un impulso decisivo all'estrazione del petrolio. la diffusione dei prodotti petroliferi era per ostacolata da alti costi di produzione: il prezzo del petrolio era molto più alto di quello del carbone che era il possibile più diffuso. Una nuova fonte di energia, l'elettricità Oggetto di studio e di esperimenti fin dai tempi del primo generatore di energia elettrica (la pila di Volta), l'elettricità divenne una nuova e straordinaria fonte di energia quando fu possibile realizzare congegni in grado di trasformare il movimento di un corpo dentro un campo magnetico in corrente elettrica ed utilizzarla per l'illuminazione o il riscaldamento o di trasformarla in movimento. Azione decisiva per lo sviluppo.dare un enorme impulso alla diffusione dell'elettricità e a rivoluzionare la società moderna. La lampadina a filamento incandescente fu una delle invenzioni più importanti dell'industria elettrica. Grazie a essa, furono create le prime centrali termiche, capaci di fornire energia elettrica soprattutto per l'illuminazione privata. L'uso dell'elettricità come mezzo di illuminazione pubblica fu invece più lento ad affermarsi. L'energia elettrica cominciò ad essere utilizzata anche per i mezzi di trasporto e per gli usi industriali, diventando una nuova forza motrice. Si diffuse l'idea di sfruttare l'energia idraulica, che sfrutta la caduta dei corsi d'acqua, per la produzione di elettricità. La costruzione di centrali idroelettriche ebbe un impulso soprattutto nei paesi poveri di carbone ma ricchi di bacini idrici. Altre importanti innovazioni legate all'elettricità furono il telefono, inventato da Antonio Meucci, il grammofono ideato da Edison e infine il cinematografo sperimentato dai fratelli Lumière. Queste invenzioni contribuirono in modo significativo alla diffusione dell'elettricità e alla trasformazione della società moderna.

produrre i loro effetti nel 1900, ma già dal loro apparire fecero intravedere la possibilità di nuovi sviluppi nel campo delle comunicazioni.

Nuovi traguardi per la scienza medica

La medicina diventa una scienza

Negli ultimi decenni dell'Ottocento la medicina si trasforma in una disciplina scientifica, abbandonando le pratiche empiriche della tradizione. Queste trasformazioni si basavano su quattro principi:

  • la diffusione delle pratiche igieniste e la conseguente adozione di efficaci strategie di prevenzione e contenimento delle malattie epidemiche
  • lo sviluppo della microscopia
  • i progressi della farmacologia
  • la nuova ingegneria sanitaria che rende possibile l'osservazione sistematica del malato

La diffusione delle pratiche igieniste

Partendo da osservazioni empiriche e proponendo una serie di interventi dimostratosi poi efficaci gli igienisti riuscirono a diffondere alcune pratiche preventive e a imporle. Parallelamente però vennero

Identificati dei microrganismi come agenti di alcune malattie infettive: una scoperta che dimostrava anche come le condizioni ambientali non fossero di per sé sufficienti a provocare l'insorgere del male.

Nuovi farmaci, nuovi ospedali. Un ulteriore decisiva spinta ai progressi della medicina venne dalle scoperte della chimica che consentirono di agire su processi fisiologici con l'isolamento di una serie di sostanze e la sintesi di numerosi farmaci. Grazie a scoperte come queste si sviluppa una nuova Industria Farmaceutica. La radicale trasformazione delle terapie andò con la contemporanea evoluzione subita dagli ospedali: le nuove strutture, i policlinici, si basavano su un'organizzazione razionale dello spazio, sulla suddivisione dei pazienti in reparti specializzati per tipi di malattie e sul rispetto delle norme igieniche.

11.4 la crescita demografica

L'innalzamento della vita media. I progressi della medicina e dell'igiene determinarono un vistoso aumento.

Della popolazione. Ifattori che avevano inciso sull'andamento demografico sembravano eliminati. La vita media dell'uomo europeo che era di 30-35 anni prima della Rivoluzione Industriale, riuscì a salire a 50 anni. La popolazione europea era passata da 190 a 270 milioni e raggiunse nel 1900 i 425 milioni, senza contare i circa 30 milioni di individui che avevano abbandonato l'Europa.

La diminuzione delle nascite

Questo aumento della popolazione era dovuto alla diminuzione della mortalità e ti accompagnava una progressiva riduzione della natalità: la tendenza al calo delle nascite era effetto del controllo della fecondità della diffusione delle pratiche contraccettive che si diffusero in tutto l'Occidente. Questo comportamento demografico esprimeva un nuovo atteggiamento nei confronti della vita dei figli, un atteggiamento meno soggetto alla tradizionale controllo delle norme religiose è orientato invece a programmare razionalmente la famiglia.

Il tuo futuro. L'Asia e l'Africa anch'esse conobbero nella seconda metà del 1800 un incremento della popolazione abbastanza consistente, anche se molto più limitato di quello dell'Europa. Il rapporto fra la crescita demografica delle aree industrializzate e quella dei paesi non ancora toccati dalla modernizzazione avrebbe cominciato a invertirsi solo nel 1900. Le grandi potenze europee 12.1 Le potenze continentali Il ventennio 1850-1870 fu caratterizzato da un elevato tasso di conflittualità e instabilità tra le principali potenze dell'Europa continentale. Questa instabilità era caratterizzata soprattutto dal tentativo della Francia di Napoleone III di riaffermare la sua posizione di massima potenza continentale Europea, rovesciando il sistema sancito dal Congresso di Vienna e contrapponendosi all'impero asburgico, che di quel sistema era il cardine principale. L'indebolimento dell'Austria, derivato da un sostanzialesui principi del bonapartismo, un modello politico che combinava il formalismo della sovranità popolare con un potere basato sulla forza militare. Questo regime presentava elementi di riformismo sociale e demagogia, insieme a un conservatorismo autoritario. La Francia di Napoleone III rappresentava un'eccezione nell'Europa del XIX secolo, in quanto la sua crescita rappresentava una minaccia per la potenza prussiana. La Francia aveva costruito la sua egemonia continentale sulla debolezza e frammentazione della politica tedesca.

su un vasto consenso Popolare, derivante alla tradizione napoleonica che si manteneva viva in Francia. Oltre al sostegno delle Cam

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A.A. 2020-2021
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Appuntomaster di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Di Giovanni Marco.