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L’ANALISTA SI ALLONTANI. IL PAZIENTE, INFATTI, SENTIRA’ CHE IL PAZIENTE E’ DISTANTE, MA E’ LI’. DA

PARTE SUA, L’ANALISTA RIESCE A FARE QUESTO LAVORO DI DISTACCAMENTO PARZIALE IN UNA

DIMENSIONE DI ATTENZIONE FLUTTUANTE, QUANDO SENTE CHE C’E’ SUFFICIENTE SINTONIZZAZIONE,

TALE DA POTERSI ALLONTANARE UN PO’. SE PENSIAMO AL LAVORO DI QWINNICOTT, ARRIVA UN

MOMENTO IN CUI IL BAMBINO PUO’ ALLONTANARSI UN PO’ PER GIOCARE, E QUESTA DINAMICA E’

ANALOGA A QUELLA DI CUI STIAMO PARLANDO. IN UN PRIMO MOMENTO IL BAMBINO HA BISOGNO DEL

GENITORE PER POTER GIOCARE, MA IN UN SECONDO MOMENTO RIESCE A GIOCARE DA SOLO IN

PRESENZA DELL’ALTRO. IN QUESTO PRIMO MOMENTO, ALLORA, IL TERAPEUTA PUO’ FARE DELLE

ASSOCIAZIONI. POSSIAMO VEDERE UN’ALTRA ASSOCIAZIONE DI QUESTO TIPO DA PARTE DELL’ANALISTA

QUANDO RISPONDE AL “QUINDI DORMO COME UN BIMBO” DEL PAZIENTE, CON LA DOMANDA “SCUSI

QUANTI…BAMBINI..SONO MORTI IN QUESTA MISSIONE?” A DIFFERENZA DI CIO’ CHE E’ AVVENUTO

PRECEDENTEMENTE, ORA IL PAZIENTE CI STA A QUEST’ASSOCIAZIONE. ALEX RIESCE A STARE SULLE

COSE REALI E CONCRETE, QUINDI IN TAL CASO RISPONDE E ANCHE IN MANIERA MOLTO

PRECISA. CI STIAMO DICENDO CHE A LIVELLO CONCRETO ALEX RISPONDE TRANQUILLAMENTE,

CONTRARIAMENTE A QUELLO CHE ACCADE QUANDO L’ANALISTA FA DELLE ASSOCIAZIONI A

LIVELLO DI AFFETTI.

-LA TEMATICA DELLA MORTE E’ UN DATO DI REALTA’, UNA TEMATICA RICORSIVA (MORTE DEI BAMBINI,

MORTE DELLA MAMMA, MORTE STESSA DI ALEX (CHE ERA QUASI MORTE E CHE VORREBBE PARTIRE PE

FARSI UCCIDERE)

6. “Ma ho colpito l’obiettivo, quindi dormo come un bimbo (paziente)” “Scusi…quanti bambini sono morti

in questa missione? (terapeuta)”: Che fantasia facciamo su questa associazione? La tematica della morte

è un dato di realtà e non un’interpretazione. La tematica rilevante in questo colloquio è proprio la morte:

la morte della madre, la sua morte quasi avvenuta, i bambini morti. C’è qualcosa che ha a che fare con il

desiderio di morte (lo vediamo anche dal fatto che dice di dormire come un bambino); desiderio di morte

per espiare. Nell’associazione che fa il terapeuta (QUANTI BAMBINI SONO MORTI?), vediamo come,

essendo in fondo un umano, porta anche quegli affetti che porteremmo in parte anche noi. Per quanto

cerchi di comprendere, analizzare e non agire, le associazioni del terapeuta ci trasmettono che secondo il

terapeuta, quello che il paziente ha fatto è tremendo è dovrebbe sentirsi in colpa in qualche modo; cosa

che, invece, sembra non avvenire. Qui notiamo degli importati aspetti controtransferali; chiaramente in

seguito l’analista dovrà chiedersi il perché di tali elementi, e l’efficacia che possono avere o meno in

seduta.

“dormo come un bambino”; “quanti bambini sono morti? (dice il terapeuta)”; “Quand’è che è venuto a

sapere che avevate ucciso dei bambini?”: Questa cosa che ha colto dentro di se il terapeuta è la cosa più

pericolosa per il paziente, che può portarlo anche a farsi ammazzare, nel caso di Alex.

7. “Riguarda quello che mi è successo dopo che mi hanno tolto dal fresco”; “Ahh, vuol dire che è stato in

prigione?” : Non è ovvio il fatto che l’analista abbia associato il fresco alla prigione, quindi se l’ha fatto ci

sarà stato un motivo. IL VISSUTO CHE CI TRASMETTONO QUESTE ASSOCIAZIONI E’ CHE SECONDO IL

TERAPEUTA, IL PAZIENTE DOVREBBE SENTIRSI IN COLPA PERCHE’ HA FATTO UNA COSA ARRIBILE E NON E’

POSSIBILE CHE NON SI SENTA IN COLPA. QUI VEDIAMO UNO DEI VISSUTI CONTROTRANSFERALI, CHE

PERO’ IL TE.+

RAPEUTA NON AGISCE. E’ IMPORTANTE CHE L’ANALISTA RICONOSCA QUESTI ASPETTI E CHE SI FACCIA

DELLA DOMANDE, CERCANDO DI COMPRENDERE SE POSSONO ESSERE UTILI NELL’ANALISI; CHE

SIGNIFICATO HANNO; QUALI PARTI DI SE’ IL PAZIENTE HA MESSO IN LUI. ALLORA POSSIAMO ANCHE

PENSARE CHE LA RELAZIONE TRA I DUE STA FUNZIONANDO PERCHE’ IL PAZIENTE HA GIA’ DEPOSITATO

DENTRO IL TERAPEUTA UN ELEMENTO SUPEREGOICO E TIRANNICO, E IL TERAPEUTA SI E’ GIA’ FATTO

CONTENITORE DI TALE ELEMENTO. L'Importante, a questo punto, che comprenda l'origine di questo

aspetto, a chi appartiene, come usarlo in seduta, e che certamente non lo agisca.

NELLE FANTASIE DEL TERAPEUTA INTRAVEDIAMO QUESTO ASPETTO DI GIUDIZIO MORALE, MA POSSIAMO

ANCHE CHIEDERCI “QUANTO QUESTO GIUDIZIO MORALE, OLTRE AD ESSERE SUO, E’ ANCHE QUALCOSA

CHE GLI STA DEPOSITANDO DENTRO IL PAZIENTE PER DARLO UN PO’ ALL’ANALISTA, PERCHE’ SE SI

INFILTRA IN LUI DIVENTA TALMENTE DISTRUTTIVO, DA SPINGERLO AD AMMAZZARSI (LA CORSA) O A FARSI

AMMAZZARE (DESIDERIO DI PARTIRE). QUESTA COSA CHE HA COLTO DENTRO DI SE’ IL TERAPEUTA E’

L’ASPETTO PIU’ PERICOLOSO CHE E’ IN GIOCO NEL PAZIENTE E PUO’ PORTARLO AD ESSERE PERICOLOSO

PER IL PAZIENTE STESSO. NELLA MISURA IN CUI IL PAZIENTE DEPOSITA NELL’ANALISTA QUELL’ISTANZA

GIUDICATRICE, IL PAZIENTE PUO’ SENTIRSI UN PO’ ALLEGGERITO. MAN MANO CHE NE PARLERA’ CON IL

TERAPEUTA, POTRA’ DI NUOVO INTEGRARLO IN SE’ STESSO E ABBASSARE QUELLA QUOTA DI SUPER IO

Quindi qui vediamo un depositare degli aspetti tirannici e

TIRANNICO CHE LO SPINGE A FARSI FUORI.

molto pericolosi, per poi poterli integrare quando sarà possibile.

L'ANALISTA CERCA DI CONTENERLO PROPRIO ATTRAVERSO UN ESAME DI REALTA’. QUESTO E’ ANCORA

PIU’ EVIDENTE QUANDO VERSO LA FINE DELLA SEDUTA, L’ANALISTA CERCA DI RIPORTARE IL PAZIENTE

ATTRAVERSO UN ESAME DI REALTA’, ALLA PERICOLOSITA’ DEL GESTO CHE INTENDE COMPIERE (“NON

CREDE CHE SIA PERICOLOSO?” “CHE NE PENSA SUA MOGLIE DI TUTTO QUESTO?”). FA DEI TENTATIVI DI

DIRGLI QUAL E’ IL SUO PENSIERO, PER QUANTO POSSA FARLO. CI STIAMO DICENDO CHE QUELLO CHE

POSSIAMO FARE E’ UTILIZZARE IN SENSO PROTETTIVO QUELLO CHE ABBIAMO CAPITO DEL PAZIENTE PER

TENERLO AGGANCIATO. IN QUESTO CASO POSSIAMO VEDERE UNA SORTA DI SEDUZIONE DA PARTE

DELL’ANALISTA, CHE PERO’ DIVENTA NECESSARIA IN QUESTO MOMENTO, SE PUO’ TENERLO AGGANCIATO

A SE’ IN UNA SITUAZIONE DEL GENERE. ALLORA, A QUEL PUNTO QUELLO CHE PUO’ FARE IL TERAPEUTA E

CHE PUO’ ESSERE IMPORTANTE E’ PROPRIO “AH BEH, SPERO DI RIVEDERLA…INSOMMA…SA, CREDO CHE

L’obiettivo è quello di sganciare

SIA MOLTO IMPORTANTE CHE LEI CONTINUI A PARLARE DI QUESTA COSA”.

Alex dall’intenzione di partire e farsi ammazzare.

-Notiamo una modificazione dall’inizio alla fine del colloquio; è come se Alex accettasse un po’ più la

vicinanza dell’analista. Vediamo questo cambiamento nel momento in cui si crea un’alleanza e i due

pensano la stessa cosa (“non me ne frega…oh, neanche a me”: Qui si crea l’AVVICINAMENTO ;“E cosa le è

passato per la mente?” “Oh, sapevo cosa mi stava accadendo…”QUI C’E’ UNA SINTONIZZAZIONE

SUCCESSIVA ALL’AVVICINAMENTO, CHE AVVIENE SOLO PERCHE’ C’E’ STATO L’AVVICINAMENTO). C’è una

sintonizzazione, un cambiamento; si sta costruendo un’alleanza di lavoro. Già nel primo colloquio è come

se il paziente ci stia dicendo a cosa possiamo avvicinarci, a cosa non possiamo avvicinarci; a cosa

possiamo avvicinarci soltanto col tempo e più difficilmente. Per questo può essere molto importante, in

questi termini, anche il fatto di trascrivere i primi colloqui o comunque ciò che accade nei primi colloqui,

perché ci sono molti elementi importanti. Mostra su quali cose si può stare insieme e su quali no; no

morte del padre, omosessualità.

ABBIAMO NOTATO INTERRUZIONI DA PARTE DELL'ANALISTA, CHE CI DICONO ANCHE COME IL

PAZIENTE REAGISCE, E QUESTO PUO' ESSERE IMPORTANTE IN UN COLLOQUIO DI

CONSULTAZIONE. ABBIAMO NOTATO L'IMPORTAZA DELLA PAROLA-AZIONE E LA REAZIONE

CONSEGUENTE DI ALEX; ANCHE QUESTO PUO' ESSERE MOLTO UTILE I QUESTO MOMENTO, PER

CAPIRE QUANTO CI SI PUO' AVVICINARE E A QUALI TEMATICHE CI SI PUO' AVVICINARE PIU'

FACILMENTE. AD ESEMIO, CAPIAMO CHE E' PIU' SEMPLICE PER ALEX AVVICINARSI A TEMATICHE

CONCRETE, MA NON LO E' RISPETTO A QUESTIONI AFFETTIVE. ABBIAMO NOTATO

INTERRUZIONI DI ALEX NEL FLUSSO DEL DISCORSO, E QUESTE SONO MOLTO IMPORTANTI IN

UN COLLOQUIO DI CONSULTAZIONE PER OSSERVARE LA CAPACITA' DI ALEX DI ASSOCIARE

LIBERAMENTE E DI SALTARE SPOTANEAMENTE DA UNA COSA ALL'ALTRA, CHE SONO CONNESSE

AD UN ASPETTO AFFETTIVO. ABBIAMO NOTATO FENOMENI CONTROTRANSFERALI, CHE

POSSONO ESSERVI, MA E' IMPORTANTE CHE L'ANALISTA RIFLETTA SU DI ESSI E CERCHI DI

COMPRENDERE LA NATURA.

20.11.2017

COLLEGAMENTO TRA LA QUESTIONE DELLE LIBERE ASSOCIAZIONI E IL LAVORO SUL SOGNO

(i due temi principali del corso)

In questo corso trattiamo la questione del sogno e quella delle libere associazioni poiché li ritroviamo

entrambi sia nella consultazione sia in una fase avanzata dell’analisi, sia in una fase di chiusura

dell’analisi. Inoltre la questione delle libere associazione e il lavoro con il sogno rappresentano i perni del

pensiero psicoanalitico.

La questione del transfert e quella del controtransfert, insieme all’attenzione fluttuante, ci permettono di

connetterci con l’ambiente sogno; rappresentano un po’ il punto di raccordo. L’elemento di aggancio tra la

questione delle libere associazioni e il lavoro sul sogno ha a che fare con il controtransfert. Se un paziente

arriva in consultazione e mi racconta un sogno, non le chiedo cosa le fa venire in mente il sogno; lo

ascolto e basta, lo appunto in quanto è importantissimo. Se, ad esempio, ci dice di averci sognati,

significa che siamo già nell’inconscio della paziente.

Il transfert comincia per noi dalla prima telefonata; chiaramente è necessario molto tempo affinché si

possano unire i puntini e lo si possa osservare e comprendere; l’osservare indica il vedere, mentre il

comprendere indica più la mente e gli affetti. Perché si instauri il controtransfert ci vuole più tempo. Lo

sentiamo poiché facciamo diagnosi attraverso il nostro controtransfert. Per noi, imparare a stare in una

dimensione di controtransfert è il lavoro più impegnativo, ed è per questo che in consultazione non

riusciamo a fare un lavoro analitico con il sogno, in quanto siamo immersi ma non sappiamo ancora sta

succedendo tra noi e quella persona, e non conosciamo la sua storia.

Nel tempo impariamo a riconoscere che ci sono elementi universali e ricorsivi del sogno, ovvero che si

presentano spesso in noi in momenti specifici della nos

Dettagli
A.A. 2018-2019
27 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher laroccamarianna di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e tecnica del colloquio ad orientamento psicoanalitico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Marogna Cristina.