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DEFINIZIONI DELLA PEDAGOGIA SPECIALE:

Prima definizione

1) La pedagogia speciale è la scienza (che ha principi,.. che sono oggetto di indagine della

pedagogia speciale) della complessità e della diversità.

La pedagogia speciale è scienza autonoma e si occupa delle situazioni di disabilità. I diversi sono i

bulimici, gli anoressici, i tossicodipendenti.

La pedagogia speciale ha come oggetto di indagine le diversità e c'è un legame tra diversità e

complessità. La complessità è uguale alla linearità, dove ogni elemento è la causa e l'effetto

dell'altro, c'è l'unidirezionalità (A->B->C->D->E), ed è un pensiero precostruito.

Il modello lineare può rispondere al bisogno educativo speciale della diversità? No, è una sorta di

ammaestramento. Ad esempio, Itard pretendeva che Victor ripetesse le parole che diceva.

Per la Montessori bisogna aspettare e rispettare i tempi dei bambini. Con i diversi non si può

utilizzare un metodo lineare, ma bisogna utilizzare la pluralità del linguaggio. Bisogna trovare un

modo per arrivare in comunicazione col bimbo, bisogna partire dal vissuto e dalle peculiarità del

bambino, perché sennò si ribella (come Victor, il qual va da Madame Gorin,che è la prima forma d

educatore professionale).

Quindi, è un modello che supera quello della linearità con il modello reticolare. (A B = C

= D E)

Il sistema è olistico globale, è dinamico e le relazioni tra le varie componenti del sistema seguono i

tre principi di E. Morin:

1) principio dialogico: fa sì che A dialoghi con B-C-D, mettendo in compressione i vari elementi

del sistemi. Si parla di interelazioni, che caratterizzano le relazioni.

2) principio ricorsivo: è quello della ricorsività, ovvero esistono feedback che caratterizzano i

rapporti tra i sistemi che possono essere proattivi o reattivi. Avviene per i rapporti di significazione,

è la significatività che lega un elemento ad un altro. E' un meccanismo che può andare sia avanti

che indietro. Ci troviamo in una visione dinamica che implica l'adattamento (assimilazione +

accomodamento). C'è una modifica del preesistente.

2) principio ologrammatico: è la visione d'insieme, come una fotografia che evidenza il quadro

complessivo, comprendendo tutte le componenti, non solo le singole componenti.

Adottare il paradigma della complessità vuol dire assumere un'ottica di più punti di vista, letture. La

complessità (complexus) significa che lega, che tiene insieme. Si lega alla diversità, perché la

diversità ha più punti di vista e quindi la diversità risulta arricchita dal paradigma della complessità.

La diversità è all'interno di un contesto complesso. Il paradigma ci permette di interpretarla al

plurale e quindi la complessità si allarga.

Seconda definizione della pedagogia speciale

2) La pedagogia speciale è la scienza dell'accettazione del deficit e della riduzione dell'handicap.

Queste due parole non coincidono e hanno differenti significati.

> Modello di classificazione delle disabilità

NOXA PATOGENA PREVENZIONE PRIMARIA

MALATTIA

DANNO PREVENZIONE SECONDARIA

DEFICIT PREVENZIONE TERZIARIA

DISABILITà

HANDICAP

La noxa patogena è quel quid che provoca la nascita della patologia (patos: sofferenza della

patologia). Crea una malattia, che danneggia il corpo o la psiche, creando dei danni oggettivi di

natura irreversibile, che non possono essere recuperati.

Uno o più danni generano un deficit, ovvero un danno di natura psichica, fisica o sensoriale che ha

una natura irreversibile, quindi va accettato perché non si può tornare indietro. Il deficit procura

conseguenze al soggetto, quali sono le disabilità, cioè avere difficoltà nelle abilità delle persone,

quali comprensione, udito, vista: ovvero, le azioni che svolgiamo nel corso della vita.

"Ci accorgiamo di avere il cuore quando non funziona bene" (Mauro Leng)

La disabilità è quel restringimento delle attività personali causati dalla presenza del deficit. Può o

non può diventare situazione di handicap a seconda di determinate condizioni. L'handicap dipende

dalla capacità di reazione nei confronti dei micro e macro sistemi. Handicap significa non-

inclusione quando le micro e macro società non sanno risolvere le problematicità.

Es. La rosolia provoca la lesione del nervo acustico. Si può avere un deficit di sordità

profonda\grave, ovvero un danno di natura irreversibile e va accettato.

Le difficoltà nel recepire e nel produrre il linguaggio possono diventare situazioni di handicap,

quando non attivo il programma individualizzato, che prevede aiuti e sostegni. Se non mi adeguo ai

suoi bisogni è come se lo identifico come colui che ha l'handicap. E invece, bisogna ridurre

l'handicap tramite l'abbattimento di tutte le barriere.

La prevenzione primaria è l'informazione, la profilassi che evita l'insorgenza di una patologia. Es

Amniocentesi (profilassi primaria); Non assumere farmaci durante la gravidanza.

La prevenzione secondaria è la diagnosi precoce, ovvero un bambino sordo con diagnosi nei primi

tre anni di vita, se ha una sordità media, allora abbiamo un residuo uditivo. Quindi, impostiamo il

linguaggio tramite il metodo orale, cioè il potenziamento, e può recuperare l'attività linguistica. Se

però la sordità viene diagnosticata tardi, avremo difficoltà di recupero.

La prevenzione terziaria indica la rieducazione di persone con bisogni educativi speciali. Quindi è

di stampo pedagogico.

3.03.2016

Lo schema è una rielaborazione della classificazione delle varie disabilità.

Il modello di classificazione delle disabilità fu elaborato dall'OMS (organizzazione mondiale della

sanità),che ha rielaborato il modello dello schema nel 1980 e distingueva tre tipi di deficit:

1) Deficit fisico o organico, ovvero i danni o le lesioni che la persona può incorrere prima,durante e

dopo la nascita ed hanno una natura permanente, irreversibile, tetroplegia e paroplegia.

2) Deficit sensoriale, ovvero la lesione del nervo uditivo o visivo che procura una sordità profonda

o una cecità profonda

3) Deficit psichico, ovvero schizzofrenie, oligofrenie. Il dinamismo è possibile con l'eserizio, però

non è una lesione irreversibile.

Nel 1900 la Questio epistemologica, che riguarda la scientificità della pedagogia, diventa

fondamentale per le risoluzioni di problematiche e diviene oggetto di rivoluzione e gli studiosi

coniano il termine ICDH 1,2 (versione adulta), ICF (versione children). L'icdh 1,2 ICF è un nuovo

modello di classificazione, riportato dall'Oms nel 2000-2001.

C'è una rivoluzione culturale, perché c'è il passaggio dal pensiero lineare a quello reticolare, in cui

vengono modificate le parole, testimoniando per la prima volta un passaggio da una visione medica

a una visione educativa, ottenendo un riconoscimento dall'istituto delle diversità. Nel nuovo metodo

di classificazione la disabilità non è patologica, invece il metodo nel 1980 era diverso perché era

considerato come patologia.

Quindi, da uno sguardo medico si passa ad un modello antropologico sociale e culturale,e viene

concepito come positivo. Infatti, nel modello di classificazione abbiamo lo statuto delle diversità.

>La menomazione indica positivamente la funzione e la struttura del corpo.

>La disabilità indica positivamente l'attività (si mette in evidenza la parte positiva e le capacità).

>L'Handicap indica generalmente alla non-inclusione. Invece, adesso viene inteso positivamente,

come partecipazione, interazione, esserci.

Condizione di salute

(disturbo o malattia)

Funzione struttura del corpo Attività No pensiero lineare

Menomazione Disabilità Partecipazione

Handicap

Fattori contestuali

ambientali personali

I fattori contestuali sono gli ostacoli, le barriere (che sono negativi, in quanto disattivano la

persona), risorse e agenti facilitanti (che sono positivi, in quanto attivano la persona). Se il disabile

è ostacolato non vi è l'inclusione.

Le risorse sono gli aiuti e i sostegni che permettono al disabile di convievere nella società.

9.03.2016

Il nuovo modello di classificazione non è lineare, ma è reticolare, dinamico. La diversità viene

intesa come un arricchimento di fattori contestuali che influenzano l'insorgenza della menomazione,

della disabilità e dell'handicap.

Morin ricorda la complessità e la ricorsività grammatica.

La persona con disabilità, che ha un certo livello di competenza in base ad una alterazione che fa sì

che si ritrova in un ristringimento delle capacità, può trovare degli ostacoli, delle barriere

architettoniche o comunicative quando si trova in una serie di interazioni con la scuola, la famiglia,

il territorio, e L'asur, che sono agenti facilitanti o non facilitanti.

Il disabile deve avere risorse di agenti facilitanti. L'educatore deve creare una rete di sostegni e di

aiuti che facilitano l'integrazione e l'inclusione del disabile.

> Il nuovo modello di classificazione riguarda tutti, anche in maniera temporanea, perché tutti

siamo vulnerabili: Condizioni di salute

(disturbo o malattia)

Funzioni corporee Strutture corporee Attività personali Partecipazione sociale

1.funzioni mentali; 1. strutture del sistema (esecuzione di un Coinvolgimento in una

2. funzioni sensoriali e nervoso; compito-azione) situazione di vita)

dolore; 2. occhio, orecchio e 1. Apprendimento e 8. aree di vita pricnipali

3. funzioni della voce e strutture correlate; applicazione delle ( istruzione-lavoro e

eloquio; 3. strutture coinvolte consocenze; impiego-vita

4. funzioni dei sistemi nella voce e 2. compiti e richieste economica);

cardiovascolare, nell'eloquio; generali; 9. vita sociale, civile e

ematologico, 4. strutture dei distemi 3. comunicazione; di comunità.

immunologico e cardiovascolare, 4. Mobilità;

dell'apparato immunologico e 5. cura della propria

respiratorio dell'apparato persona;

5funzioni dell'apparato respiratorio 6. vita domestica;

digerente e dei sistemi 5. strutture correlate 7. interazioni e

metabolico ed all'apparato digerente e relazioni interpersonali.

endocrino; ai sistemi metabolico

6. funzioni ed endocrino;

genitoutinarie e 6. strutture correlate ai

produttive; sistemi genitourinario e

7. funzioni neuro- riproduttiv

Dettagli
A.A. 2016-2017
20 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessia.dinardo.1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia speciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Gaspari Patrizia.