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Percorsi Storici Educativi

Oltre Auschwitz, va ricordato Yad Vashem che si trova in Israele, e significa "nome eterno", quindi dare un nome eterno agli ebrei, alla Shoah. Le prime ipotesi di far nascere un luogo di memoria qui vengono fuori nel '42 da parte del fondo nazionale ebraico, perché in questa data iniziano ad essere riconosciute le azioni svolte nel campo di sterminio. Si insiste sul nome perché è il recupero della soggettività dell'individuo, negata durante le deportazioni. È un luogo fondamentale per la memoria, e l'idea di aprirlo c'era già prima che la guerra finisse. È organizzato per sale, 10, e nell'ultima vi è un cono in cui sono racchiuse fotografie e brevi descrizioni dei morti della Shoah, che ci pone un tema importante per la comunicazione; quel luogo, pone l'accento, sul tema di ridare valore a qualcosa che altrimenti si perderebbe nella "massa di"

numeri”, mediante una biografia, una foto, un affetto personale. Yad Vashem è al centro di una scelta comunicativa, che si sviluppa mediante la sala dei bambini, in cui il recupero delle loro memorie è affidata ai nomi. Il giardino dei Giusti è invece la raccolta di coloro che a scapito della propria vita si sono battuti per salvare gli ebrei; è stato edificato nel ’60 per idea di Moshe Beijski e la sua storia si lega a quella di molti ebrei, in quanto è un testimone. Il film Schindler’s List racconta la storia di un uomo che era un industriale e che utilizza la sua fabbrica (tuttora visitabile) per dare rifugio a ebrei, pagando per averli e facendo così credere ai nazisti che voleva utilizzarli come schiavi; la scena finale del film è girata nel giardino dei Giusti. In quest’ultimo posto si trovano degli alberi di carrubo che hanno un significato particolare, e quando non iniziarono ad entrare più alberi misero le

targheidentificative.Il processo più noto è stato fatto ad Eichmann, un gerarca nazista, svolto neglianni ’60 a Gerusalemme. Era il “contabile” dei campi di concentramento, masoprattutto colui che annotava tutti i treni che deportavano gli ebrei ai luoghi disterminio; non era presente al processo di Norimberga perché è scappato,passando dall’Italia e ottenendo nuovi documenti e una nuova identità(Riccardo Klement), arrivando in Argentina in quanto qui non ci sono accorticon gli stati Europei per riportare i criminali nel Paese d’origine ad affrontare ilprocesso. Viene rintracciato perché il figlio esce con una ragazza, il cui padre èebreo e si trova in quel paese perché sfuggito alla deportazione; il figlio silascia scappare il cognome e quando il padre della ragazza lo scopre avvisa iservizi segreti israeliani che lo aspettano, lo prendono con la forza mentre statornando da lavoro, lo sedano e lo

portano a Gerusalemme, dove finisce davanti al giudice e dove per la prima volta, il processo viene ripreso l'opinione pubblica si trova davanti all'immagine di un gerarca nazista (cosa che durante il processo di Norimberga non era ancora possibile). È importante a livello comunicativo, anche perché fino ad allora l'immagine di nazisti era legata a figure malvage, ma vedendo Eichmann, le persone si rendono conto che i nazisti erano persone comunissime e che non fossero pazzi, ma simili a noi. Cambia così l'aspetto legato alla Shoah, facendo saltare il racconto che la Shoah fosse legata all'Inferno, e facendo capire all'opinione pubblica che queste persone, simili a noi, cresciute con l'odio verso qualcuno, erano propensi a fare qualcosa che pensavano fosse il meglio per il loro Paese. Viene quindi fuori che i nazisti volevano migliorare il contesto di vita sociale, mediante crimini, ma pur sempre a favore del loro Paese.dell'ideologia che avevano. Eichmann infatti si difende, affermando che non è colpevole per le sue azioni e che stava solo eseguendo gli ordini, in quanto non aveva mai, fisicamente, ucciso nessuno. Nel libro di H. Arendt, "La banalità del male" viene affrontata questa vicenda; un altro libro è "Modernità e Olocausto" di Z. Bauman, che dice che ciò che noi vediamo come distante, è vicino a noi, quindi si può ripetere. Ciò che ha permesso lo sterminio e anche la frammentazione dei compiti, come Eichmann che firmava delle carte, era colpevole tanto quanto coloro che accendevano le camere a gas? Si, perché la divisione dei compiti portava ad un unico fine; quindi, la catena di ordini era talmente frammentata che chiunque poteva sviare alle proprie colpe. Pensando ai giorni nostri, l'operaio che lavora e produce i puntatori, che poi viene montato su una mina e che permette ai cacciatori di sparare, è.colpevole quanto gli altri? Di fatto la risposta sulla propria responsabilità possiamo darla solo soggettivamente, perché da esterno è facile giudicare. L'autore del libro dice infatti che quella frammentazione dei compiti durante la Shoah, è visibile anche oggi. Per dichiarare colpevole Eic. hanno dovuto riflettere su due concetti nuovi, il genocidio e i crimini contro l'umanità, ovvero il sottrarre un tassello allo schema "equilibrato" dell'umanità. Ti macchi di genocidio quando uccidi persone che fanno parte di un gruppo; ti macchi di crimini contro l'umanità, quando non hai colpe solo contro le persone che uccidi, ma anche contro l'intera umanità. Perché Eic. si ritrova ad affermare di aver solo obbedito agli ordini? Perché aveva creduto in quella ideologia, consapevole di condannare a morte delle persone. Bauman ci ricorda quindi che l'olocausto è in

Mezzo a noi; coloro che agivano, agivano con la teoria del giardiniere, che se si trova davanti a erbacce pericolose le estirpa, pensando di migliorare la società.

27/04/20 - Un altro posto della memoria importante è l'US Holocaust Memorial Museum.

L'inizio della discussione su questo luogo è il 1978, con l'idea di creare a Washington un percorso per la memoria della Shoah, perché negli Stati Uniti furono tante le comunità ebraiche che emigrarono.

Jimmy Carter, il presidente degli USA, affida la presidenza di una commissione di esperti (ex deportati, storici, ecc.) che dovrà decidere come strutturare questo luogo, ad un ex deportato (Elie Wiesel).

E. W. Con la sua commissione è immerso in una comunicazione in cui si riflette come raccontare l'Olocausto, mentre in Europa non è ancora un tema importante; va a visionare i luoghi della memoria, soprattutto i territori dell'Est in cui però non trova un racconto sulla Shoah.

decidendo di andare a Babi Yar, luogo in cui viene compiuto uno dei massacri nelle zone dell'est. È il 1939 e i Nazisti occupano la Polonia con il tentativo di espandersi verso est per rimettere insieme tutti gli ariani, mediante l'espansione; quest'ultima era affidata all'esercito ed in particolare a dei gruppi speciali che avevano il compito di seguire l'esercito e via via che si conquistava il territorio, fare "pulizia" razziale (ebrei, zingari e gli oppositori politici). Babi Yar fa parte di uno di questi massacri e si trova vicino Kiev. Tra il 29 e 30 settembre del 1941, gli ebrei di Kiev furono portati in questo luogo per essere fucilati; E.W. recandosi qui nota che non c'era nessun ricordo di questo massacro, permettendo alla commissione di insistere sulla Shoah dimenticata, e considerandolo il centro da cui bisognava partire. Nell'Holocaust Museum si aprono due percorsi, uno dedicato allo sterminio di razza, l'altro.allealtre vittime, con l'intento di definire la Shoah come unica. - Bisogna premettere la conoscenza delle categorie all'interno dei campi di concentramento, i primi ad entrarci sono gli oppositori politici in quanto sono i primi che si oppongono al consolidamento del regime, in questo caso sei punito per le tue idee e non per la tua "razza"; le categorie inerenti alla razza sono considerate inferiori biologicamente dai nazisti; altre categorie sono i testimoni di Geova, che nel loro caso erano deportati per il loro credo religioso che non permetteva loro di prestare servizio militare; ancora, gli omosessuali sembrano "colpe biologiche"; anche i disabili vengono presi di mira subito, prima ancora degli ebrei, poiché l'incapacità di stare in mezzo alla società veniva legata sempre ad un aspetto biologico, così come anche le prostitute e i barboni, ed inoltre i disabili erano considerati un peso. I disabili danno ilvia all'operazione T4 che utilizzeranno le prime piccole camere a gas negli ospedali (riempite di monossido di carbonio, gas di scarico, che avevano un motore a scoppio vicino), la cui esperienza verrà ripresa da chi progetterà Auschwitz-Birkenau perché renderà bene l'idea della morte senza coinvolgimento emotivo (in quanto le famose squadre speciali che avevano il compito di fucilare le persone, iniziarono ad avere crolli emotivi). Dopo la notte dei cristalli, ovvero quando vengono infrante le vetrine dei negozi ebrei germanici, inizia la vera e propria deportazione ebraica. E.W. dice "unicità della Shoah" ma porta dei problemi, in quanto un professore universitario rom si arrabbia perché afferma che anche i rom furono deportati. Altro problema legato ad E.W. era che egli dichiarava che la Shoah non poteva essere spiegata, in quanto è frutto del male assoluto e non può trovare un contesto razionale per essere.spiegata; ma se una cosa non può essere spiegata, come la comunico? Per questo i concetti espressi da E.W. andavano superati, per non rendere il tema della Shoah un dogma, ovvero una cosa a cui credere o non credere, senza spiegarla nei fatti. Si va così verso la storicizzazione, l'opposto dell'unicità, ovvero mettere sotto l'analisi critica quegli eventi, per comunicare cosa c'è di attivo in quei processi che possa essere associato al presente. Le parole Olocausto e Shoah sono due parole che entrano nella società grazie a due film diffusi in momenti diversi: "Holocaust" una miniserie che esce nel 1978 negli USA, in cui si raccontano le vicende della dell'olocausto che si diffonde in tutto il mondo ed insegna all'opinione pubblica ad usare la parola "olocausto" per riferirsi a quella storia di sterminio (è la prima volta che se ne parla mediante un mezzo di diffusione), nonostante l'uso.del termine non siacorretto in quanto il vero significato è religioso e s'intende come un rito o una pratica sacra.
Dettagli
A.A. 2019-2020
7 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher grazia.battista97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dei processi comunicativi e formativi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Bravi Luca.