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Senso e significazione
Che differenza c'è tra le emozioni di Ekman e quelle di Panksepp? Enkman parla delle emozioni come valutazioni rispetto a ciò che accade, come fatti ambientali. Panksepp invece studia dal punto di vista fisiologico, dice che le emozioni si agganciano a dei bisogni primitivi, sono ciò di cui abbiamo bisogno. Il primo pezzo è il seeking, la ricerca, quando questo non è alimentato c'è la depressione.
Le emozioni sono sempre presenti, spesso sono presenti in modo poco intenso e si sentono poco, altre sono invece più intense e interferiscono con la nostra parte razionale. Come si relazionano emozioni intense e parte razionale? Lo studia Daniel Kahneman, scrive Thinking, fast and slow, scrive del pensiero lento e del pensiero veloce.
1-Il processo di seduzione è altamente soggettivo, non facilmente misurabile. La seduzione ha sempre fatto parte del design del prodotto, sia esso grafico.
industriale, ambientale o elettronico. Il design di un prodotto o di un'esperienza seducente di successo non è semplicemente visivo o funzionale. La seduzione implica una promessa e una connessione con il pubblico o gli obiettivi e le emozioni dell'utente.
Gli oggetti di uso quotidiano, come lo spremiagrumi di Phillipe Starck e le creazioni dello stilista giapponese Issey Miyake vanno oltre la semplice innovazione visiva per suscitare emozioni umane, in particolare curiosità, sorpresa e immaginazione.
I tre passaggi fondamentali verso la seduzione sono:
- Attrazione: Attirare l'attenzione e fare una promessa emotiva;
- Relazione: Fare progressi con piccoli adempimenti e più promesse, un passo che può continuare quasi indefinitamente;
- Adempimento: Rispettare le promesse finali e terminare l'esperienza in modo memorabile.
Grief play e care si trovano nel Sistema limbico. Quando entra in gioco la corteccia, essa è in grado di
attivare tutte queste emozioni, elaborazione ulteriore.
Seeking stato particolare emozionale in cui siamo in allerta, parte primitiva del cervello opera in modo istintivo non lo controlliamo, si trova in uno stato di continua allerta operatività. È alimentato da neurotrasmettitore dopamina ed è ipoattivo nei soggetti depressi, funziona meno, tutto ciò che è una novità è in grado di stimolarlo. Se l'obiettivo non si raggiunge si ha frustrazione, quando iper stimolato: comportamenti ripetitivi oppure automodellamento oppure utili all'apprendimento.
Sistema più potente coinvolto anche nella misurazione del passaggio del tempo e percezione di sé all'esterno, ciò ci dà degli scopi nella vita. È importante che il design sappia interpretare lo scopo della vita dell'utente. In molti casi interpretato come entusiasmo. Interviene anche in un altro aspetto, quello del riconoscimento dei volti, il cervello è abituato a vedere.
le facce dove non ci sono
Spot american express
Noi siamo al centro, segnale opportunamente filtrato viene recepito, segnale recepito di Percezione semplice
LEZIONE 5
NOZIONI DI SCIENZE COGNITIVE E NEUROSCIENZE UTILI AL DESIGN
Il nostro cervello opera una semplificazione rispetto alla quantità di informazioni e questa semplificazione va a ridurre anche ciò che si sedimenta nella nostra conoscenza.
Il nostro cervello per esempio quando vede 2 cani, si concentra sulla parte del muso, perché il nostro cervello ha imparato degli schemi di individuazione di domanda, di interrogazione.
La progressiva accumulazione di queste tipo di esperienze si consolidano e progressivamente diventano parte degli schemi mentali.
es. Il fatto che un dobermann appartenga a una categoria di cani pericolosa, lo schema del dobermann come cane pericoloso si arricchisce nel corso della vita di tantissime informazioni diverse: muscolatura tonica, hanno denti aguzzi, sono neri, storie di bambini aggrediti,
cani amati dai nazisti. In questo modo sicreano dei veri e propri filtri che poi si consolidano.Ciò avviene anche verso brand, principi morali, religioni. Quando apprendiamo qualcosa di nuovo si creano connessioni tra neuroni. Una volta che ci sono connessioni di questo tipo, cambiarle non è semplice.Noi per riuscire a maneggiare ciò che avviene nel mondo, facciamo delle generalizzazioni, che possono essere tutte uguali. Tante eccezioni - mi fanno capire che le generalizzazioni sono sbagliate, così categorizzano. Il linguaggio riflette degli schemi mentali e quando c'è varietà di linguaggio c'è una distinzione di ciò che ci circonda.Affinché la parola dobermann sia interpretata allo stesso modo da persone diverse è necessario che la conoscenza pregressa e le mappe mentali siano simili.OStiamo chiamando mappa qualsiasi sistema di nomi o di immagini ordinati per classi e connessi secondo rapporti dicausa-effetto, di somiglianza-diversità, di contiguità o distanza. Una mappa può anche contenere schemi d'azione o di comportamento. I nomi definiscono le cose, le immagini le descrivono. Sono definizioni e descrizioni parziali e in qualche misura arbitrarie. Gerarchie e rapporti soggettivi che ci sembrano immutabili e oggettivi. Le mappe mentali riguardano schemi di azione, animali, persone. C'è una relazione tra linguaggio e ciò che avviene nella nostra testa. Noi siamo legatissimi agli schemi della nostra testa ecco perché quando qualcuno le mette in discussione, tendiamo a soffrire. Semplificazione che va a ridurre ciò che nella nostra testa si sedimenta e diventa conoscenza. Il cervello si concentra su alcuni aspetti, ad esempio cani sul muso. Intenzioni e emozioni si concentrano sull'espressione. Schemi in parte naturali e in parte appresi che vanno a cercare informazioni specifiche associate a concetti e alla fine la memoria riporta.
schemi e categorie diverse per persone diverse. Ogni individuo ha i propri schemi e categorie che influenzano la sua percezione e comprensione del mondo. Questo può portare a fraintendimenti e difficoltà nella comunicazione. Inoltre, i nostri schemi mentali possono influenzare le nostre reazioni e comportamenti in modo automatico e non consapevole. Ad esempio, se abbiamo un'esperienza negativa con un cane, potremmo sviluppare uno schema di paura o diffidenza verso tutti i cani. Le esperienze accumulate nel corso della vita contribuiscono alla formazione e al consolidamento dei nostri schemi. Questi schemi di conoscenza mettono insieme informazioni raccolte in momenti diversi della nostra vita in modo molto diverso. Di conseguenza, sviluppiamo schemi che diventano filtri attraverso i quali interpretiamo il mondo. Questi filtri influenzano la nostra percezione e interpretazione degli eventi e delle situazioni. Quando impariamo qualcosa di nuovo, si creano interazioni tra i neuroni nel nostro cervello. Cambiare queste connessioni non è semplice, poiché richiede un processo di apprendimento e adattamento. Per comprendere e gestire ciò che sappiamo del mondo, facciamo delle generalizzazioni e creiamo categorie. Ad esempio, raggruppiamo i cani con caratteristiche simili in una categoria e utilizziamo il linguaggio associato a questa categoria per comunicare. Tuttavia, le nostre categorie e il nostro linguaggio possono essere diversi da quelli di altre persone, il che può portare a fraintendimenti e difficoltà nella comunicazione.Quando diciamo Mappe mentali l'insieme di elementi chiave legati tra loro in modo diverso secondo rapporti causa effetto, somiglianza, diversità, contiguità o distanza. Ogni schema mentale è definito anche dal suo negativo, ciò che c'è di diverso. Fa riferimento a persone, animali, azioni, comportamento. Tutto associato a mappa rappresentazione e ciò che definisce cultura del popolo sono queste mappe che dovrebbero essere comuni.
Quando qualcuno mette in discussione le nostre mappe stiamo male, per noi le mappe sono il mondo sono tutto ciò che esiste, c'è conoscenza dell'oggetto. L'artefatto serve per poter parlare dell'oggetto quando anche non è presente fisicamente, grazie al linguaggio, ci si basa sullo stesso schema mentale. La mappa non è una cosa in sé, si può usare in modo figurato e nella testa ci sono questi modelli. Le mappe sono
dinamiche possono cambiare perché continuiamo a interagire con il mondo e fa sì che assorbiamo nuove info che vanno a creare nuove reti o vanno a mettere in discussione quelle che già abbiamo. È un dato di fatto che c'è qualcosa nel processo di valutazione, classificazione, denominazione, tutto è fortemente collegato. Il fatto che classifichiamo significa che ci concentriamo su un aspetto. Le mappe sono le nostre certezze. Persuasione il fatto di essere molto legati ai propri schemi mentali non è un limite, spesso molto poco refrattabili, non aperti a comunicazione che li mette in questione. Ogni volta che diamo un nome a qualcosa stiamo facendo una classificazione, è una perdita di informazioni. Diversità, il cervello di ciascuno di noi è diverso da quello di chiunque altro dice Boncinelli, perché c'è elemento di casualità e diversità tra noi. Comunicare non è semplice. Schemicontinuano a modificarsi durante la vita anche con propria volontà si può lavorare molto per l'apertura verso il nuovo, quando si diventa consapevoli verso una situazione spesso ci si impongono comportamenti specifici. Comunicare è confrontare mappe, per tutti gli artefatti di comunicazione che si possono produrre sono sempre prodotti riflessi degli schemi mentali di chi le ha fatte. Bravo designer coloro che riescono a fare artefatti che tengono conto di come ragionano le persone che si trovano a contatto con essi e non solo delle loro mappe. Mappa di Londra di Harry Beck 1953, interessante perché non rappresenta le vere distanze tra le fermate né la posizione, no rispetto per distanze relative, ma efficace perché si aggancia a percezione che usano la metro spesso si fanno della città. Sopprime tutte le info che non sono utili, tiene solo quelle indispensabili per coloro che usano metro. Design d'ingegno, grafico con capacità.di produrre attraverso visualizzazioni concettuali della realtà. Messaggio: mondo visto da chi parte dall'Australia Non esistono informazioni neutrali, nemmeno quando si parla di numeri o informazioni quantitative. La matematica è un linguaggio che si può utilizzare. L'interpretazione del dato non è oggettiva, dipende da fattori come l'orientamento politico. Si può lavorare sulle scuole per i neri che subiscono discriminazioni riguardo all'istruzione di buon livello. Il dato è una rappresentazione. Queste cognizioni spesso sono in contrasto tra loro. Tante cose che sappiamo non costruiscono un mosaico unico, a volte si contraddicono tra loro, sono in dissonanza, ma molto utili. Si può verificare una situazione di dissonanza cognitiva. Ad esempio, non voglio fare brutta figura all'esame, quindi non studio così prendo un 6. Posso dirmi che se avessi studiato avrei fatto faville, ma c'è un conflitto con me stesso perché non prendo la strada che razionalmente sarebbe più conveniente. Ho studiato la comunicazione persuasiva, quandomandiamo messaggio. Stato di dissonanza tra cognizioni diverse crea situ