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TOMATIS: L'ASCOLTO
La musicalità si misura al momento dell'ascolto. L'ascolto è una facoltà di altissimo livello, come se fosse una porta aperta sulla coscienza. Differenza tra sentire e ascoltare: sentire = avvertire il suono. Prenderne coscienza, come lasciarsi meno invadere, non è partecipativo. Tutt'altra cosa quando ci si pone all'ascolto: fa tendere l'orecchio verso l'interlocutore o un brano musicale. Tendere l'orecchio significa mobilitare sia il corpo che il pensiero. Ascoltare = impegno totale del corpo così che la persona beneficia di ciò che vuole percepire. La percezione si attiva se l'individuo si impegna, è una partecipazione del soggetto fino al punto di offrire il tuo orecchio. Si potrebbe studiare l'ascolto.
attraverso il paesaggio sonoro fino all'ascolto completo di noi stessi, sentirci profondamente. L'emittente diventa il primo ricevente della propria emissione sonora: chi canta, chi insegna, deve avere un ascolto di se stesso e di quello che produce. Ascoltare la nostra voce ci turba. T. considera l'ascolto come esperienza più importante dell'umanità. L'ideale di un uomo saggio è un orecchio che ascolta (Siracile). Mettersi volontariamente ad ascoltare sottintende l'azione, tutto ciò che ha prospettiva del divenire, la volontà è una delle espressioni dinamiche della vita. Con i bambini occorre motivare, dare una motivazione per portarli ad ascoltare. L'orecchio è l'organo del canto, senza orecchio niente canto e linguaggio, è un organo a sé che svolge una funzione fondamentale. Nell'atto cantato ci sono una serie di organi che agiscono. Anatomia e fisiologia.dell'orecchio: l'orecchio risponde a un complesso neurologico molto vasto. Il nostro sistema cognitivo manda segnali all'orecchio. L'orecchio è il primo degli organi sensoriali a instaurarsi: è già presente nei primi giorni del concepimento, si forma con una velocità incredibile perché risulta già funzionale al quarto mese di gravidanza. Al quinto mese l'orecchio è un organo adulto compiuto, capace di immagazzinare l'informazione. Stabilisce un controllo sul complesso locomotorio grazie al labirinto vestibolare (la parte più arcaica dell'orecchio). L'uomo è essenzialmente orecchio.
L'orecchio è costituito da 3 stadi:
- orecchio interno: situato in profondità nella parte laterale del cranio. Si tratta di un insieme complesso a causa della costituzione anatomica che lo compongono. Il labirinto membranoso che si trova nell'orecchio non ha una
funzionalità unica e dà possibilità di muovere il corpo e percepire. C'è la coclea con una spirale di 2,5 e 3 giri (una chiocciola). Percepisce e porta segnali.
- orecchio medio: si trova fra l'orecchio interno e l'orecchio esterno. C'è la staffa, l'incudine e il martello, 3 ossicini. L'orecchio medio comunica con l'orecchio interno ed esterno.
- orecchio esterno: si riconosce perché è visibile. Comprende un padiglione e un condotto uditivo esterno e termina con la membrana del timpano che separa l'orecchio medio dall'orecchio esterno. Il timpano protegge l'orecchio medio. L'orecchio esterno permette di riprodurre i suoni.
Si formano durante lo sviluppo ontogenetico. Non percepiamo solo con l'orecchio, ma vengono percepite anche le vibrazioni: vibra il timpano, quindi lo si percepisce con il corpo, ma vibrano anche gli oggetti su cui poggiano, perciò si...
può percepire la musica con il corpo. ORECCHIO MUSICALE (SANSUINI) Parla di orecchio interno ed esterno dal punto di vista dell'orecchio musicale. L'orecchio permette al musicista di distinguere i suoni ed esiste un tipo di orecchio, ORECCHIO ASSOLUTO, che riconosce qualsiasi nota. Si può avere un orecchio assoluto in base allo strumento che si usa: può riconoscere le note del piano ma non dell'oboe perché cambiano gli armonici. L'orecchio assoluto non connota particolari funzionalità creative, è solo una questione fisica, è un meccanismo dell'orecchio, ma non è detto che chi ha un orecchio assoluto sia un musicista. Avere un orecchio assoluto è importante per il musicista. Orecchio assoluto: capacità di riconoscere un suono, riconosce l'altezza di quella nota. Chi ha un orecchioAssoluto riesce a leggere le note che suona un'orchestra. (Sinestetico = sentono un suono e ci associano un colore.) L'orecchio assoluto permette di riconoscere tutti i suoni udibili, determinati, un certo spazio di suoni (registro medio-acuto); il terzo è riferito solo a certi strumenti. Altro elemento fondamentale per l'orecchio assoluto è il contesto in cui il soggetto cresce: se stimolato, cresce. (Non sono importanti i tre gradi dell'orecchio assoluto).
LEZIONE 12
ORECCHIO RELATIVO: è quello più comune, mentre l'orecchio assoluto è ereditabile. L'orecchio relativo:
- Interno
- Esterno
Posta una nota di riferimento, l'orecchio relativo può trovare tutte le altre. Dipende anche dallo strumento che si sta utilizzando.
L'orecchio relativo ha bisogno di un suono, di una nota di riferimento per poter trovare le altre note che servono oppure quelle che ha sentito. L'orecchio relativo si educa a camminare.
tra le note. Dettato musicale– si può iniziare segnando quando l’insegnante batte il piede o le mani: a ogni suono corrisponde un determinato simbolo. Altro dettato melodico– individuare due suoni diversi (acuto/grave), inizia con due suoni diversi e lontani da distinguere con due gesti e poi si può aggiungere un terzo suono e un terzo gesto. Avere un buon orecchio interno ma non esterno vuol dire avere una nota di riferimento e riuscire a trovare le altre, ma non riesce a riprodurle, a dare la nota. Se un bambino non canta bene vuol dire che il bambino o non è abituato o probabilmente non gli funziona l’orecchio esterno. Carenza di orecchio interno ed esterno: capacità di apprezzare solo una differenza generica tra le note, con difficoltà a riprodurle. Con un orecchio interno carente al cervello non arriva bene il segnale e perciò l’orecchio esterno non riesce bene a riprodurli.
ORECCHIO INTERNO
L’orecchio interno è la
Parte dove c'è la cornea e il vestibolo e questa parte dell'orecchio è collegata direttamente al cervello. L'orecchio interno è la capacità di pensare ai suoni, è cantare dentro.
ORECCHIO ESTERNO
Permette la riproduzione del suono. Quando si manifesta una voce disfonica, in molti di questi casi è una pigrizia, non è una carenza di orecchio interno ed esterno. Ognuno di noi ha una sua musicalità, perciò se ci fosse un problema fisico anche nel corpo, nell'orecchio, non è detto che non può essere un musicista perché ci può essere comunque apprezzamento della musica. Anche un sordo potrebbe fare il musicista perché il suono passa anche attraverso il corpo. La vibrazione si può sentire attraverso il corpo, si possono dividere le altezze.
Appunti di musica e di didattica della musica – prof.ssa A. Sammarini | scienze della formazione primaria V
assoluto è un fattore che predispone, aiuta alla pratica musicale, però non ne determina. Si può educare un orecchio relativo attraverso la voce. L'orecchio relativo è presente in tutte le persone, perciò tutti gli stonati possono essere rieducati purché trattati il più precocemente possibile. Lo stonato è colui che non riesce a distinguere due melodie (non ha un buon orecchio interno), con le parole capisce che sono due canzoni diverse. C'è anche quello che sente un suono e fa fatica a intonarlo. Quando sento che un bambino non canta bene, si possono dividere in gruppetti e il bambino si accorge che è stonato, ma l'insegnante deve continuare a incitare le persone. L'insegnante che sente che quel bambino è stonato cerca di abbassare la nota, è l'insegnante che deve trovare la sua frequenza. Quindi lo stonato può essere anche colui che non cela fa a seguire gli altri, quindi
nel caso del bambino "stonato" che ha bisogno di un tono più alto si può incoraggiare, sostenere dicendo che ha un timbro di voce più caldo perché più basso. Non bisogna mai mettere in evidenza il fatto che lui sia diverso. Senza ascolto non c'è musica. Educazione alla percezione: fare due note che si attaccano a una canzone nota. Per trovare gli intervalli: es. distanza di terza: do una nota e per trovare la terza penso a una canzone. Evelyn giennie ci rivela come ascoltare. EDUCARE L'ORECCHIO MUSICALE Educare l'orecchio musicale sottintende un'azione, quindi occorre un impiego didattico. Quali sono le abilità che vanno sviluppate con l'ascolto? Insegnante e alunno devono avere le stesse abilità, l'insegnante può sviluppare le abilità nell'alunno. L'orecchio è l'organo che ci dà un feedback e deve poggiare su un adeguato controllo, sia motorio chedi pensiero, il controllo consiste nel controllare la propria voce. Quali sono le nostre competenze di base (dell'insegnante)? Queste abilità sono importanti non solo per l'insegnante ma anche per il soggetto educato. ABILITÀ CHE DOBBIAMO POSSEDERE E CHE POSSIAMO EDUCARE (libro):- Saper classificare, seriare gli eventi sonori: un docente dovrebbe riuscire a distinguere l'altezza di un suono, la sua intensità, la sua durata e il suo timbro.
- Saper individuare la fonte sonora riconoscendo i diversi strumenti.
- Saper cogliere differenze di intensità.
- Saper cogliere differenze di suoni nello spazio tonale.
- Saper cogliere l'organizzazione temporale: es. saper andare a tempo = conservare la pulsazione, sapersi sincronizzare sulla musica...
- Saper cogliere le strutture periodiche e gli accenti, ovvero il metro della musica. Es. Se le pulsazioni sono accentate ogni 2 avremo un metro di 2/4.
- Saper cogliere
L'organizzazione lineare delle altezze, ovvero saper discriminare profili melodici estrutture intervallari.
Profilo melodico = come fa