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Dispositivi per inalazione
Ci sono due tipi principali di dispositivi portatili e il nebulizzatore (non utilizzabile in una situazione cronica, in quanto richiede 10-15 minuti): 1. Aerosol predosato: inalazione profonda per far diffondere il farmaco nelle vie aeree. Non vanno fatti più spruzzi di seguito, bisogna sempre inalare prima di eseguire un nuovo spruzzo. 2. Erogatore di polvere secca: farmaci erogati sotto forma di polveri. Si respira direttamente il farmaco. Vi è anche un contadosi nel device. Esempi di Dispositivi per inalazione sono: 1. Aerosol predosati in bombolette pressurizzate (pressurized metered-dose inhaler - pMDI) 2. Erogatori di polvere secca (dry powder inhaler - DPI) 3. Nebulizzatori Modalità d'uso: TERAPIA INALATORIA MEDIANTE DISTANZIATORE NEI BAMBINI I bambini, soprattutto quando sono molto piccoli, non hanno la capacità di fare questa singola inalazione profonda massimale in contemporanea con lo spruzzo, per cui viene utilizzato un distanziatore.Questo dispositivo detto "distanziatore": Il farmaco viene spruzzato e resta all'interno di questo cilindro (appunto, il distanziatore) e il bambino non ha così un solo atto respiratorio a disposizione, ma esegue una serie di respiri e continua ad aspirare il farmaco. Si è visto essere un sistema molto efficace di aerosol monodosato nei bambini.
L'INALAZIONE DI POLVERE SECCA
ALTRI DISPOSITIVI PER
Un tipo particolare è l'erogatore monodose: dispositivi associati ad un blister con delle compresse; una compressa alla volta viene inalata. Questo dispositivo non dovrebbe essere utilizzato per gli asmatici solitamente per farmaci utilizzati nella BPCO. Per l'asma è approvato solo quello ma viene utilizzato in bomboletta spry.
TERAPIA DELL'ASMA
Può essere una:
- Terapia di fondo: cioè fatta regolarmente ogni giorno indipendentemente dai sintomi.
- Terapia al bisogno: in generale molto più gradito al paziente (lo
TRATTAMENTO "A GRADINI" DELL'ASMA
Tutto sta nel "personalizzare" la terapia al paziente: in generale ciò va inserito in una strategia così detta "A GRADINI". Si comincia con uno schema blando, nel senso che si danno farmaci a bassa dose (o un solo farmaco) e si vede qual è il risultato. Se funziona già da sola, questa strategia, si continua a farla fino ad ottenere la scomparsa dei sintomi e il controllo ottimale. Una volta raggiunta la situazione ottima si procede con la riduzione del dosaggio. Viceversa se con questo primo gradino di terapia non riusciamo ad avere un risultato, aumentiamo dosi o farmaci fino ad
ottenere il controllo perfetto della sintomatologia dell'asma vi è la limitazione dell'uso di farmaci "al bisogno". Tra gli obiettivi della terapia, se uno ogni giorno ha bisogno di inalare, anche una sola volta, il SABA, non sta facendo una terapia giusta poiché i SABA hanno effetti cardiovascolari e poi perché conduce alla lunga ad una perdita di efficacia, che va evitata in quanto questi dovrebbero essere farmaci di "emergenza" e se perdono efficacia, diventa rischioso. E se nonostante l'utilizzo di tutti i farmaci citati i sintomi non vengono controllati, ASMA GRAVE: controllati richiedono l'assunzione cronica di cortisonici per via generale? O per essere? Abbiamo da qualche anno un'arma in più: i farmaci biologici. FARMACI BIOLOGICI PER IL TRATTAMENTO DELL'ASMA GRAVE con le IgE o con l'interleuchia-5 (il suo blocco è).efficace nel controllo di casi di asma grave). Farmaci sono:
▪ Omalizumab–anticorpo monoclonale che si lega alle IgE e previene il loro legame ai recettoridi mastociti, basofili ed eosinofili. È indicato quando è accertata la patogenesi legata alle IgE
▪ monoclonali contro l’interleuchina-5Mepolizumab, Reslizumab–anticorpi
▪ monoclonale contro il recettore dell’interleuchina-5Benralizumab–anticorpo
I farmaci biologici vengono somministrati per iniezione sottocutanea o endovenosa, adintervalli di 2-4 settimane.
Sono farmaci da utilizzare solo in condizioni gravissime e la somministrazione va effettuata da centrispecializzati per iniezione sottocutanea o endovenosa, ad intervalli di 2-4 settimane.
ASMA NELL’ATLETANell’atleta asmatico dobbiamo prima di tutto prevenire il BIEF (in senso stretto: condizione in cui unapersona non asmatica che sotto sforzo va incontro a broncostenosi).Prevenzione farmacologica del BIEFSi possono
attuare due provvedimenti:- Assunzione regolare di antileucotrienici.
- Somministrazione di SABA prima dell'esercizio (da 10 a 30 minuti prima dell'esercizio). Più comoda e preferita. Però non deve diventare una routine quotidiana.
Prevenzione non farmacologica del BIEF
- La modalità di riscaldamento ritenuta più utile per prevenire il BIEF consiste in 10-15 minuti di esercizi con intensità variabile, che comprendano sprint di intensità elevata intervallati da fasi di defatigamento. L'efficacia preventiva si riduce se l'esercizio di riscaldamento viene compiuto ad intensità costante, bassa o elevata.
- Il meccanismo sarebbe l'induzione di un periodo refrattario, durante il quale un esercizio intenso non arriva a provocare il BIEF.
Gli sport con impegno anerobico e di destrezza (golf,bocce ..) sono meno “asmogeni” di quelli con elevato impegno aerobico, specie se prolungato.
L’attività sportiva più asmogena è la corsa di fondo, perché la prestazione è di lunga durata e perché spesso viene praticata in condizioni ambientali non favorevoli (aria fredda, pollini, inquinamento ..).
Atleti che praticano sport invernali sono particolarmente predisposti al broncospasmo. L’uso di maschere facciali è consigliato per creare una zona di riparo in cui l’aria fredda viene filtrata.
Perché l’ambiente delle piscine è caldo e umido e questo previene il broncospasmo. Un sport che viene spesso consigliato è il nuoto, ma esiste però il problema che le piscine vengono disinfettate con prodotti chimici a base di cloro. Il cloro reagisce con sostanze organiche (urine, ammoniaca, creatinina) derivanti dal sudore e dall’urina generando composti come la cloramine. I derivatidel cloro, se inalati, hanno un’azione irritante sulle mucose che può predisporre al broncospasmo. Nei nuotatori di élite, che si allenano in piscina ogni giorno per molte ore, l’incidenza di asma e BIEF è molto elevata (fino al 70-80%) ed aumenta con la durata della carriera. Quasi sempre è comunque un effetto reversibile con la sospensione dell’attività. Ci si potrebbe porre questo problema: Se una persona diventa asmatica a causa dell’attività sportiva o se praticando l’attività sportiva l’asma non migliora, è un problema per l’età avanzata? Cioè, chi pratica sport asmogeni a livello agonistico e smette, poi rischia di andare in contro a patologie tipo broncopatie croniche quando è anziano? La risposta ancora non è chiara. Allo stato attuale sembrerebbe di no. La pratica del nuoto in piscina durante l’infanzia e l’adolescenza non aumenta il rischio di.
Ammalarsi di asma.
ASMA E SPORT SUBACQUEO
Lo sport con l'autorespiratore (bombola) è sconsigliato poiché vi è un rischio molto serio:
- Soprattutto se l'asma non è ben controllata: durante l'immersione, all'aumentare della pressione esterna, il volume aereo contenuto nel polmone tende a ridursi. La riserva di aria contenuta nell'autorespiratore mantiene costanti i volumi. Durante la risalita in superficie, al ridursi della pressione esterna, il volume d'aria contenuto nei polmoni tende ad espandersi, un'espirazione efficiente protegge dall'aumento eccessivo del volume di aria intrapolmonare.
- Nell'asmatico, un broncospasmo può provocare l'intrappolamento di aria in certe zone del polmone e durante la risalita in superficie, in queste zone l'espansione del volume aereo può portare a rottura degli alveoli, pneumotorace e pneumomediastino, embolia gassosa.
L'asma è una malattia cronica delle vie respiratorie caratterizzata da infiammazione e restringimento dei bronchi. Questa condizione può limitare la capacità di una persona di respirare normalmente e può essere scatenata da vari fattori, come allergeni, infezioni respiratorie o esercizio fisico intenso.
La pratica di sport subacquei può essere rischiosa per le persone con asma, poiché l'immersione e l'uso di autorespiratori possono aumentare il rischio di broncospasmo, una contrazione dei muscoli bronchiali che può causare difficoltà respiratorie. Tuttavia, se l'asma è ben controllata e la funzione polmonare è normale, è possibile praticare questo sport.
È importante tenere presente che i beta-2 agonisti, farmaci utilizzati per il trattamento dell'asma, sono considerati sostanze dopanti. Pertanto, è necessaria una certificazione medica per l'uso di tali farmaci. Ad esempio, la dose massima consentita di salbutamolo è di 1600 microgrammi al giorno, che corrisponde a 16 spruzzi. Tuttavia, per gli asmatici che utilizzano il salbutamolo per via inalatoria, è improbabile superare questa dose.
È importante consultare sempre un medico prima di praticare sport subacquei o qualsiasi altra attività fisica intensa se si soffre di asma.
limitegiornaliero.PNEUMOTORACE è una condizione patologica in cui entra aria nel cavo pleurico, che solitamente non contiene aria ma contiene una piccola quantità di liquido che serve per lubrificare le superfici; infatti, anche se noi non ce ne accorgiamo, la superficie esterna dei nostri polmoni continuamente è a contatto con la superficie interna della cavità toracica e sono entrambe superfici ricoperte da questa membrana particolare che è la pleura. L'assenza di aria nel cavo pleurico è essenziale per la meccanica respiratoria, perché mantiene il polmone aderente alla parete toracica e quindi consente di espanderlo quando noi agiamo con i muscoli respiratori sulla gabbia toracica. Quindi una conseguenza della presenza di aria tra i due foglietti pleurici è che il polmone tende a collassare, del tutto o in parte. L'aria nel cavo pleurico può arrivare o dall'esterno per una ferita oppure può arrivare dalle
ie sono protetti da una doppia membrana chiamata pleura. La pleura viscerale avvolge i polmoni e la pleura parietale riveste la parete interna del torace. Tra le due membrane c'è uno spazio chiamato cavità pleurica, che contiene una piccola quantità di liquido che lubrifica le superfici e permette ai polmoni di muoversi facilmente durante la respirazione. Tuttavia, in alcuni casi può verificarsi una breccia nella pleura viscerale, che può essere causata da traumi, infezioni o malattie polmonari. Questa breccia permette all'aria di entrare nella cavità pleurica, creando una condizione chiamata pneumotorace. Il pneumotorace può causare sintomi come dolore toracico acuto, difficoltà respiratoria e respiro affannoso. Il trattamento di solito prevede il ripristino della pressione negativa nella cavità pleurica, che può essere fatto attraverso l'inserimento di un tubo toracico per rimuovere l'aria in eccesso. È importante cercare immediatamente assistenza medica se si sospetta di avere un pneumotorace, in quanto può essere una condizione potenzialmente pericolosa per la vita.