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ASSISTENZA AI TRAUMI

– Trauma cranico: (fenomeno diffuso nei calciatori)

a) trauma lieve = il sogg non perde coscienza, appare lucido e risponde alle domande, può

avere sensazione di stordimento e offuscamento della vista, mal di testa, nausea, vomito

cosa fare? Posizione distesa, ricercare se sono presenti lesioni, interrompere l'attività

sportiva, periodo di osservazione per 24h in ospedale

b) trauma cranico moderato = provoca “commozione cerebrale” = il sogg può avere perdita

di coscienza (sincope) di breve durata e al risveglio non ricordare o ricordare in parte

l'accaduto (amnesia retrograda). Può apparire lucido ma spesso confuso, disorientato,

pallido, mal di testa, visione offuscata, vomito.

Cosa fare? Osservazione in ospedale almeno 24h.

c) trauma cranico grave = sogg incosciente, la perdita di coscienza si può prolungare (coma)

cosa fare? Garantire il supporto delle funzioni vitali: apertura vie aeree, 118, se necessario:

rianimazione cardiopolmonare

– Trauma della colonna vertebrale: in caso di frattura con spostamento delle vertebre il

midollo spianale può subire un'interruzione parziale o completa.

Provoca paralisi totale immediata delle struttura sottostanti alla lesione, + si verifica in alto e

+ è grave: a livello delle vertebre cervicali provoca la paralisi dei 4 arti: tetraplegia, un

interruzione a livello delle vertebre toraciche basse o lombari alte provoca paralisi degli

aa.ii: paraplegia.

Cosa fare? Lasciare il sogg in posizione supina, verificare che sia cosciente e respiri, i

sintomi di eventuale lesione spinale sono:

1. dolore lungo la schiena

2. un escursione esagerata della parete addominale (k può essere indice di una lesione

spinale a livello dorsale → paralizzato muscoli intercostali)

3. formicolii (parestesie) e/o riduzione/assenza della sensibilità lungo gli arti e le difficoltà o

impossibilità di muoverli.

se vi sono presenti 1 o + di questi sintomi il sogg non va assolutamente spostato in nessun

modo (verificare k le funzioni vitali siano presenti, cercare di immobilizzare il capo senza

movimenti bruschi, mantenere la cv dritta e gli aa.ss vicino al collo e aa.ii allineati)

– Trauma toracico e addominale: in caso di dolore violento, respirazione difficoltosa

(dispnea), frequente e superficiale (tachipnea), il soccorritore deve sempre sospettare una

frattura costale.

Se i monconi della stessa si allontanano uno dall'altro (frattura scomposta) può provocare

una lesione degli organi interni contenuti della gabbia toracica, se un moncone perfora una

pleura nel polmone entra aria dall'esterno provocando un pneumotorace traumatico.

In casi + rari, l'aria può accumularsi nel tessuto sottocutaneo della parete toracica o vicino al

collo determinando un gonfiore locale (enfisema sottocutaneo).

NB: la milza e il fegato possono rompersi anche a distanza di tempo dal trauma (detta:

rottura in 2 tempi) → x questo motivo uno sportivo k abbia subito un trauma violento a

livello della parte inferiore del torace o dell'addome dovrebbe essere tenuto in osservazione

e sottoposto a un ECG addominale in pronto soccorso.

– Traumi osteo-articolari:

a) contusione

b) distorsione lieve

c) lussazione → grave distorsione articolare con lesione dei legamenti

d) frattura → vi è sospetto se: 1. dolore vivo k aumenta con i movimenti del segmento

colpito. 2. alterazione della forma e dell'atteggiamento dell'osso (es. tibia piegata a metà)

3. impotenza funzionale della ragione interessata (il sogg con frattura di tibia non muove il

piede) 4. marcato gonfiore dei tessuti molli circostanti alla frattura

In caso di frattura:

1. evitare movimenti k allontanino le parti ossee fratturate (i monconi) provocando così una

frattura scomposta

2. immobilizzare la parte lesa nella posizione in cui si blocca, bloccando le articolazioni a

monte e a valle

3. lasciare libere le dita degli arti immobilizzati: se diventano di colore blu (cianotiche) vuol

dire k la fasciatura è troppo stretta, mentre se c'è un'emorragia importante nella sede della

frattura è necessario stringere la ragione a monte della stessa con un laccio emostatico x

ridurre l'afflusso di sangue nella zona

Frattura esposta → quando uno dei monconi buca i tessuti sottocutanei e la cute, giungendo a

contatto con l'aria esterna. Necessario coprirlo con garze sterili x evitare infezioni.

ALTRI TIPI DI EMERGENZE

– Ferite = una soluzione di s-continuo della cute causata in genere da un trama, k espone

all'aria i tessuti sottostanti provocando una fuoriuscita di sangue.

Possono essere:

a) superficiali → interessano esclusivamente lo strato cutaneo superficiale. Dette anche:

escoriazioni o abrasioni

cosa fare? 1. pulire bene la ferita disinfettandola 2. coprirla 3. accertarsi k il sogg sia

vaccinato contro il tetano

b) profonde → lesione dei tessuti sottostanti (sottocute, muscoli, tendini...). Dette anche:

ferite lacero-contuse, emorragia abbondante.

Cosa fare? 1. arrestare l'emorragia 2. cessata l'emorragia disinfettare la ferita 3. ricucire

(suturare) la cute

NB: attenzione a traumi e ferite all'occhio → se vi è un corpo interno all'occhio, coprirlo e andare

subito al PS. Se vi è un corpo estraneo esterno all'occhio: lavare abbondantemente con H2O.

– Epistassi = fuoriuscita di sangue dal naso, può avvenire x trauma diretto al naso o

spontaneamente nel corpo di uno sforzo o a riposo in sogg k hanno 1 o + fattori

predisponenti: piccole dilatazioni venose (varici) all'interno del naso, disturbi della

coagulazione del sangue, ipertensione arteriosa.

Cosa fare? 1. far sedere il sogg kn la testa leggermente reclinata avanti (x consentire un

meglio drenaggio del sangue) 2. stringere le narici con le dita x almeno 10' 3. applicare

localmente cotone o pomata emostatici

– Colpo di calore = avviene solitamente in ambienti dove la t° esterna è elevata, l'umidità

relativa è maggiore del 60/70%, assenza di vento: rendono difficoltoso lo scambio di calore

tra l'organismo e l'ambiente esterno. Si può avere una perdita di liquidi notevole (3 / 4 lt)

con la sudorazione = grave forma di disidratazione con progressivo aumento della

temperatura corporea interna.

Il soggetto colpito si presenta: debole, cute calda (t° corporea fino a 40°), cefalea, vertigini,

perdere coscienza.

Cosa fare? 1. cercare di abbassare la t° corporea (sdraiare il sogg all'ombra, asciugamani

freddi sulla testa). Se la t° è oltre i 40° sono utili spugne imbevute di alcool, k evaporando

rapidamente aiuta la dispersione del calore.

2. reintegrare le perdite di liquidi (reidratazione) facendo bere h2o e sali minerali, nelle

forme + gravi la reidratazione va fatta con flebo (x via venosa). Il sogg va tenuto in

osservazione x almeno 6/12h.

CAPITOLO 4

SPORT ED APPARATO RESPIRATORIO

Funzione apparato respiratorio: permettere all'O2 di muoversi dall'aria al sangue venoso e alla CO2

dal sangue venoso all'aria. Sangue arricchito di O2 (arterioso) lo porta in tutto il corpo e ritorna al

cuore (atrio dx) → polmoni.

- POLMONI → organi preposti agli scambi gassosi.

- VIA RESPIRATORIE superiori e VIE RESPIRATORIE inferiori: trachea, bronchi principali dx e

sx, bronchi e bronchioli terminali → alveoli

- VIE AEREE DI CONDUZIONE: faringe, laringe, trachea, bronchi e bronchioli = non prendono

parte agli scambi gassosi = spazio morto anatomico (circa: 150 ml)

- BRONCHIOLI RESPIRATORI → dotati di alveoli = deputati agli scambi gassosi

ALVEOLI → circa 3 milioni, costituiscono: zona/spazio respiratorio

MEMBRANA ALVEOLO-CAPILLARE → permette gli scambi gassosi tra alveoli e capillari,

molto sottile (1 / 2 micron), consente un rapido passaggio di gas in entrambi i sensi x diffusione

secondo gradiente (= un gas si muove dal lato dove è + concentrato a quello dove lo è meno in

modo da equilibrare la concentrazione ai 2 lati), superficie globale ampia: 50 / 100 mt².

Ventilazione = meccanismo k consente di rinnovare continuamente l'aria nello spazio morto e

spazio respiratorio. Ritmico alternarsi di inspirazione (fase attiva) ed espirazione (fase passiva),

regolato dall'attività dei muscoli respiratori*

VE = ventilazione esterna = quantità d'aria inspirata-espirata in 1'.

VA = ventilazione alveolare = quantità di aria che raggiunge lo spazio respiratorio.

VC = volume corrente = quantità d'aria inspirata o espirata con 1 singolo atto respiratorio

(se si moltiplica VC x la FR (frequenza dei respiri) si ha il valore della VE. Se al VC si sottrae il

volume dello spazio morto anatomico (150ml) e si moltiplica x i FR si ottiene la ventilazione

alveolare).

Es. VC = 500 ml FR = 12/14 atti/minuto VE = 500 ml x 14 = 7000 ml/minuto = 7lt

Lo spazio morto anatomico, in condizioni di normalità, contiene un volume di aria costante; mentre

quello dello spazio respiratorio può variare in base alla profondità degli atti respiratori: se sono

superficiali il VC sarà minore e la ventilazione alveolare diminuita, se sono profondi il VC sarà

maggiore e la ventilazione alveolare aumenta.

SPIROMETRIA → usata x valutare i volumi polmonari e dinamici (flussi)

Parametro Spiegazione

Volume corrente (VC) Quantità di aria inspirata o espirata con un

respiro normale

Ventilazione esterna (VE) Quantità totale di aria inspirata o espirata in un

minuto

Volume di riserva inspiratoria Aria k si può inspirare oltre un'inspirazione

tranquilla

Volume di riserva espiratoria Aria k si può espirare oltre un'espirazione

forzata

Volume residuo (VR) Aria che rimane nei polmoni dopo

un'espirazione forzata

Capacità vitale (CV) Volume di aria k può essere espirato dopo

un'inspirazione massimale

Capacità polmonare totale (CPT) Volume polmonare totale (capacità vitale +

volume residuo)

Capacità vitale forzata (CVF) Misura dinamica della quantità di aria espirata

forzatamente dopo inspirazione massimale

Volume espiratorio forzato al secondo (VEMS, Volume di aria espirata forzatamente dopo

FEV1) inspirazione massimale, nel primo secondo

Massima ventilazione volontaria (MVV) Volume massimo di aria ventilata in un minuto

La spirometria consente di misurare i flussi polmonari: indici dinamici della funzione respiratoria.

Il VEMS o FEV1 in un soggetto normale corrisponde a circa il 70/80% della CVF (capacità vitale

forzata).

INDICE DI TIFFENAU = rapporto tra VEMS/CVF, utile x sospettare la presenza di un'ostruzione

bronchiale.

NB: qualsiasi malattia dei polmoni e alterazione della gabbia toracica e dei muscoli respiratori può

modificare profondamente volumi e flussi polmo

Dettagli
A.A. 2017-2018
67 pagine
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SSD Scienze mediche MED/09 Medicina interna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher micheladelucca di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Medicina dello sport e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Zeppilli Paolo.