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Valutazione dell'efficacia, efficienza, attrattiva, impatto, sostenibilità e trasferibilità
EFFICACIA•Gli obiettivi sono stati raggiunti
EFFICIENZA•Le risorse sono state impiegate bene
ATTRATTIVA•Si è generato apprezzamento, benessere, motivazione
IMPATTO•Si sono prodotti altri risultati (socialmente) rilevanti
SOSTENIBILIT˥E' tale da poter essere messo a regime
TRASFERIBILIT˥I processi interni sono resi espliciti in modo da essere riproposti
3. sviluppo, cioè di allestimento di tutto quanto necessario (materiali, supporti, attori);
4. applicazione ovvero la didattica viva;
5. valutazione, rivolta alla coerenza interna del progetto e alla valutazione degli apprendimenti;
In questa attività progettuale le conoscenze vengono scomposte analiticamente e “impartite a piccole dosi”, affinché possano essere apprese progressivamente e perché si giunga gradualmente ad insegnamenti più complessi.
Obiettivi formativi e didattici
Una fase cruciale di ogni progettazione è
l'individuazione (e la corretta esplicitazione) degli obiettivi. Gli obiettivi possono essere definiti a più livelli: - Obiettivi ampi, relativi a un intero percorso. Descrivono le conoscenze e le capacità che un discente acquisirà al termine di un intero intervento formativo, come potrebbe essere, ad esempio, un corso sulle tecniche di vendita o l'acquisizione della capacità di scrivere algoritmi. - Obiettivi circoscritti, relativi ad una singola attività di un corso. Descrivono le conoscenze e le capacità che un discente acquisirà al termine di una specifica unità didattica (una o più lezioni). SERVONO Permettono di: - Allestire il progetto e l'intervento (costruire l'azione didattica) - Presentare in maniera chiara i risultati attesi così da guidare lo studente a gestire al meglio l'attenzione e l'impegno; - Selezionare le strategie e i metodi migliori rispetto ai- fini;
- svolgere un intervento che resti pertinente a quanto prefissato;
- COSA
- costruire e impiegare prove di valutazione affidabili e congrue.
Un obiettivo didattico risponde alla domanda: "che cosa l'allievo deve essere in grado di fare al termine dell'unità didattica per dimostrare di aver imparato quello che ci si aspettava?" Rispondere a questa domanda implica avere chiaro:
- cosa c'è da fare per raggiungere la meta
- quali strumenti di valutazione possono essere usati per verificare il risultato
Robert Mager è stato uno degli autori che ha maggiormente contribuito a chiarire cos'è e come si definisce un obiettivo: "Per obiettivo s'intende la descrizione di una performance che gli studenti devono essere in grado di mostrare per essere considerati competenti; descrive, cioè, il risultato che l'istruzione si prefigge, piuttosto che il metodo didattico".
MAGER La descrizione efficace
un obiettivo formativo deve contenere tre componenti: - Performance: ciò che l'allievo dovrà essere in grado di fare, l'esito osservabile e misurabile dell'apprendimento (es. "calcolare la somma relativa ai valori inseriti"). - Condizione: l'insieme delle circostanze nelle quali la performance dovrà essere eseguita, i materiali e gli strumenti utilizzabili (es. "dato un foglio di calcolo"). - Criterio: i criteri di accettabilità e valutazione della performance (es. in quanto tempo dovrà essere eseguito il compito e con quanta precisione). Come si formulano: Una buona formulazione degli obiettivi presenta, attraverso un verbo, ciò che il discente "conoscerà" o "saprà fare" alla fine dell'intervento. - Usa la seconda persona singolare ("sarai in grado di"). - Impiega verbi appropriati per la definizione dell'azione da compiere.compiere ("compilare un report") e non ("fare un report"); o descrive in maniera discorsiva usando anche più di una frase. Esempio: ("al termine di questa lezione sarai in grado di calcolare la somma dei valori inseriti in un foglio di calcolo di excel"). Attenzione gli obiettivi, però, NON SONO: una descrizione degli argomenti della lezione (es. i principi della comunicazione, la comunicazione interpersonale, ecc.); ciò che ci si deve aspettare dalla lezione (es. "in questa lezione saranno esposti i principi della comunicazione") o ciò che farà il docente (es.: "in questa lezione il docente esporrà i principi della comunicazione"). l'indicazione della strategia didattica scelta ("es.: in questa lezione svolgerai un role play sul tema dei principi della comunicazione"). Gli obiettivi formulati GrondlungGRONDLUNG In generale, però, sia che gli obiettivi sianoAttenzione a non mescolare gli obiettivi o ad affastellarne troppi assieme.
Dal greco "τάξις" ("ordine", "disposizione") e "νόμια" (derivato di "νέμω", "suddividere", "ripartire")
Le tassonomie degli obiettivi educativi:
- sono una classificazione sistematica secondo una gerarchia ascendente, che va dalle abilità elementari a quelle più complesse;
- sono basate sulla descrizione accurata di comportamenti pedagogici d'insegnamento-apprendimento;
- rappresentano, a partire dagli anni '60-'70, un'
importante supporto alla progettazione didattica;
sono schemi pensati per facilitare la concettualizzazione dei risultati attesi dal processo di insegnamento/apprendimento, organizzati secondo un principio di classificazione;
forniscono un supporto per la scelta e la formulazione dei diversi obiettivi di un curricolo o percorso;
rappresentano un criterio per la sistematizzazione e il controllo della coerenza di ogni singolo obiettivo;
sono uno strumento per la messa a punto di strumenti valutativi.
Le tassonomie consentono di progettare, allestire, svolgere e valutare l'intervento didattico.
A partire da una convention di Boston sulla valutazione promossa nel 1948 dalla American Psychological Association, un gruppo di studiosi si ritrova attorno a Benjamin Bloom a chiarire i problemi di comunicazione esistenti tra valutatori.
Il lavoro parte da un ingente materiale costituito da migliaia di giudizi formulati da commissioni esaminatrici e consente di individuare le
- Le categorie più frequentemente usate che, dopo sottoposte a esame critico, verranno organizzate in una scala dicrescente complessità.
- La tassonomia degli obiettivi educativi. Area cognitiva (1956) sarà la prima di un programma di tre tassonomie per le diverse sfere: cognitiva, affettiva e psicomotoria.
- Area cognitiva
- La tassonomia degli obiettivi educativi.
- Ha come scopo, oltre alla chiarificazione terminologica, quello di fornire un supporto trasversale ai diversi ambiti disciplinari, per enucleare i diversi obiettivi dell'apprendimento.
- Comprende sei livelli sopra ordinati:
- Conoscenza, le nozioni vengono richiamate dalla memoria nella loro forma originaria;
- comprensione, lo studente apporta alcune modifiche alle nozioni per renderle più significative;
- applicazione, le nozioni comprese possono essere trasferite in contesti diversi;
- analisi, all'interno delle nozioni comprese e trasferite si può operare
- sintesi: con le parti analizzate si possono creare nuove strutture
- valutazione: si possono esercitare giudizi con un consapevole impiego dei criteri di valutazione
- conoscenza dei termini;
- conoscenza dei fatti;
- conoscenza di regole e principi;
- capacità di effettuare trasformazioni e adattamenti;
- capacità di compiere applicazioni.
- Gagné (1965) tassonomia dei compiti di apprendimento; focus sulle condizioni e i metodi allo scopo di riconciliare teorie apprendimento diverse;
- Guilford (1967) modello teorico di tipo psicologico dei processi cognitivi e dell'intelligenza basato su 3 dimensioni: operazioni, contenuti, prodotti;
- Merrill (1983) tabella tassonomica, utile per la progettazione (ID) prevede livelli di performance (ricerca, applicazione, ricordo) e tipologie di contenuto.
Conoscenza:
Capacità di richiamare alla memoria fatti, teorie, metodi, modelli, strutture, ecc.
Capacità di modi e mezzi per trattare contenuti specifici e convenzioni.
Comprensione:
Capacità di comprendere quello che viene comunicato, tendenze e sequenze.
Capacità di rielaborare, classificazioni, categorie e criteri.
Applicazione:
Capacità di trasferire quanto appreso ad azioni a casi concreti o di generalizzare da casi singoli principi, idee generali, regole di universali ed astrazioni in un campo.
Analisi:
Capacità di individuare gli elementi, le loro caratteristiche e i nessi che li legano, principi e generalizzazioni, teorie e strutture.
Sintesi:
Capacità di riunire elementi e parti per formare un insieme che prima non esisteva o si distingueva, trasposizione e traduzione, interpretazione e riorganizzazione, estrapolazione e previsione.
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