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Il passato non è riproponibile
Nella misura in cui l'EVENTO non è rivivibile, ma il ricordo è riproponibile. Se considero il ricordo come una rievocazione non identica, il ricordo ha come oggetto solo delle immagini. C'è una relazione fondamentale tra RICORDO e IMMAGINI. Il ricordo è la produzione di immagini che riflettono l'esperienza.
Perché la memoria non è identica? Le immagini prodotte dalla memoria sono lacunose. La memoria è selettiva e caratterizzata dall'oblio, una dimensione necessaria alla memoria. La memoria ha la capacità di riconoscere e confrontare eventi, ma anche il concetto di abitudine. L'immagine stessa può contenere l'eventualità dell'errore.
La memoria e le cose non sono più solo immagini, ma esperienze di un individuo. Le cose possono anche entrare in
relazione con altri
QUINDI → cos’è la memoria di un oggetto, quando è memoria
condivisa?
Quando il ricordo coinvolge le cose, con cui più persone si relazionano
Rapporto tra ricordo e soggettività
Il ricordo si insinua nella nostra mente attraverso ostacolio Ma, al contempo, il ricordo non è una cosa così naturale e
condivisibile
Perché il ricordo ci appartiene?
Non perché danno luogo ad immagini che ci appartengono
MA perché i ricordi sono la nostra esperienza → formano la nostra
personalità
Sono la nostra conoscenza
La nostra abitudine
La nostra esperienza del mondo
I ricordi non destano meraviglia → non ci stupiscono
Anche se a volte non sappiamo spiegarli
Sono comunque nostro passato → non ci sorprendono
Ma se possiamo stupirci di ricordare, non possiamo invece non sentirci già a casa nei nostri ricordi: la memoria è appunto ripetizione, e fa
parte del senso di ciò che ci offre il suo dire che tutto ciò che ci mostra l'abbiamo un tempo già visto. (p. 190) Com'è fatto il ricordo? Il ricordo mostra qualcosa Qualcosa che colloca lontano dal passato da cui nasce Il ricordo è quindi caratterizzato dalla distanza che lo separa dal presente Il ricordo esiste solo nel momento in cui un individuo recupera e ricolloca nel presente un evento del passato Il ricordo ha la potenzialità di modificare il presente Una soggettività che vive il presente guardando il passato Memoria nella soggettività La percezione ci pone di fronte alle cose E al modo di essere del mondo in un determinato momento La memoria fa altrettanto Ma avvolge la realtà ricordata in una luce nuova Lezione XIV, La chiusura del ricordo Rapporto tra ricordo e soggettività Il ricordo è la percezione di ciò che noi abbiamo esperito Cogliere ilpassato e riproporlo → mai in maniera identica
Chiusura del ricordo
L’esperienza contenuta nel ricordo è un passato concluso
MA → l’esperienza umana è per sua natura un processo aperto
Flusso continuo
- Ma solamente quando è intesa dal punto di vista soggettivo
- Dal punto di vista degli eventi → è un insieme di episodi conclusi
Le immagini del ricordo
Sembrano quasi rappresentare qualcosa di futuro
Perché le immagini del ricordo sono in un tempo ricomposto
Sono passate, ma legate al presente in cui vengono create
Dimensione dinamica
QUINDI
Da un lato il ricordo è qualcosa di chiuso
Dall’altro, è un’esperienza aperta e soggettiva
In relazione con il presente → con, addirittura, la potenzialità di modificare
È dinamica anche la costruzione della rete di ricordi
Che spieghi le motivazioni della conservazione dei ricordi
Perché ricordo
proprio questo? Perché mi è venuto in mente ora? L'unica soluzione a questi quesiti si può trovare nei collegamenti. Ma in fondo noi ci accontentiamo della memoria. La fine del ricordo o l'aprirsi della scena memorativa racchiude in sé il suo prossimo chiudersi, la misura che gli viene imposta dalla trama di ciò che il ricordo ha ricordato. Il tempo del ricordo è necessariamente il tempo di un "ciò che è stato" - è chiuso. Il tempo della vita è aperto. L'esperienza è aperta. Il tempo del ricordo dipende anche dalla sua lacunosità, segno della lontananza del passato cui il ricordo appartiene. Ma è anche la forma che gli eventi narrati del legame che li costringe nell'indeterminatezza.
Lezione XIV, Il ricordo e il presente. Il ricordo si riversa necessariamente sul presente. Non solo, il presente, per essere
Ciò che è, attinge al ricordo. La memoria è conoscenza e personalità.
Noi siamo i nostri ricordi.
Come è possibile che la soggettività che si trova nel presente possa aprire il ricordo chiuso?
Il ricordo non può fare a meno di questo rapporto tra passato e presente, per 3 motivi:
- Abbiamo bisogno di rievocare eventi passati.
- La memoria implica necessariamente la consapevolezza della distanza del ricordo e non può non commisurarla al presente.
- Lo stimolo che ci spinge a rammentare ciò che abbiamo vissuto.
Le ragioni che ci portano alla fatica del ricordo.
Che cosa può restituire al passato la dimensione della presenza?
La volontà di ricordare o di non ricordare.
Ma decidere di ricordare non implica la possibilità di farlo.
Noi costruiamo un esercizio nella nostra memoria.
Ma non possiamo davvero decidere di ricordare.
Perché non possiamo decidere di ricordare?
Perché il ricordo non è un'azione1. Non abbiamo il potere di dominare l'atto memorativo2. È una percezione rivolta al passato3. Ma anche la percezione non è governabile4. È esperienza soggettiva con il mondo esterno4. Il ricordo porta sempre con sé una componente passiva5. È percezione, esperienza passata5. Il ricordo, per riemergere deve farsi strada nel presente5. Spesso non cercato dalla mente6. Il ricordo non è unidirezionale7. Operette Morali Dialogo di un venditore di almanacchi e di Giacomo Leopardi, → un passeggero7. Operetta molto cupa7. Getta sul passato e sul futuro un'ombra molto fosca e triste7. Perché il tempo umano e in particolar modo la memoria sono visti come disvalore7. Credete che sarà felice quest'anno nuovo?7. Chiede il viaggiatore al venditore7. Il venditore non vuole che l'anno nuovo somigli ad alcuno dei passati7. Stimolo della memoria → a cercare7. 1 Perché il ricordo non è un'azione 2 Non abbiamo il potere di dominare l'atto memorativo 3 È una percezione rivolta al passato 4 Ma anche la percezione non è governabile 5 È esperienza soggettiva con il mondo esterno 6 Il ricordo porta sempre con sé una componente passiva 7 È percezione, esperienza passata. Il ricordo, per riemergere deve farsi strada nel presente. Spesso non cercato dalla mente. Il ricordo non è unidirezionale. Operette Morali Dialogo di un venditore di almanacchi e di Giacomo Leopardi, → un passeggero. Operetta molto cupa. Getta sul passato e sul futuro un'ombra molto fosca e triste. Perché il tempo umano e in particolar modo la memoria sono visti come disvalore. Credete che sarà felice quest'anno nuovo? Chiede il viaggiatore al venditore. Il venditore non vuole che l'anno nuovo somigli ad alcuno dei passati. Stimolo della memoria → a cercare.momenti feliciConsiderazioni del tempo vissuto Eppure la vita è una cosa bella, non è vero? E ricominciare da capo la vita, ma rivivendola esattamente identica? Assolutamente no Ma allora, quale vita il venditore vuole rivivere? Nessuno vorrebbe rivivere la propria vita esattamente uguale Meglio l'ignoto → una vita a caso, da vivere da zero Ma se nessuno vuole rivivere la propria vita → il caso ha trattato tutti male Quella vita che è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce Memoria → disvalore Lezione XV, Due immagini della memoria La trattazione inizia soffermandosi sulla mnemotecnica → in particolare, locii classici Memoria come un grande palazzo di cui si possono aprire le stanze Sfruttare la capacità della memoria di ricordare luoghi Zibaldone Si parla poi di memoria → con spunto letterario, lo di Leopardio E del rapporto di reciprocità trapassato e presente
La funzione del ricordo → in rapporto con colui che ricorda
Ma l’immagine del palazzo delinea una memoria troppo fissao Una “cantina” fatta di ricordi chiusi
Ma il presente è aperto → rimettere in scena ricordi passivamente
non è possibile
Si passa quindi alla metafora dell’orma sulla tavoletta di cerao Ricordo come presente che ridesta il passato
Un passato che ha lasciato un segno di sé
Lezione XV, Un esempio
La seconda part del quindicesimo capitolo si sofferma sull’analisio dell’Odissea
Il poema del ricordo
E della fatica di ricordare
È difficile non solo rievocare il ricordo
Ma anche straniarsi momentaneamente dal presente
Quasi fermarne il flusso
Per concentrarsi sul passato
Il ricordo è il motore della vicenda
3 vite ferme devono ricominciare a scorrere
Telemaco → parte alla ricerca di ricordi del padre
Ulisse → si parte da
Calipso solo dopo aver ricordato Itaca E si troverà poi a narrare entro tutta la vicenda Penelope → spinta a ricordare, accetta la realtà intorno L'assenza di Ulisse è stata riempita Da una abitudine → il rifiuto ai proci e la tessitura L'incontro con il nuovo Ulisse provoca una guerra Tra ricordo e oblio Penelope ha bisogno di molti ricordi Fatica a riconoscere Ulisse La vita dei protagonisti riprende in funzione del ricordo Le città invisibili ITALO CALVINO, (1972) Una delle questioni principali → definizione È un romanzo? → ormai si parla di romanzo Qualcuno ha parlato di iper-romanzo Se con "romanzo" si intende la continuità narrativa È difficile classificarlo in questo modo Il Milione Modello di partenza → Racconto di Marco Polo a Kublai Kano Sulla stessa modalità, Calvino struttura e inventa la vicenda 2 livelli Livello del discorso, deldialogo corsivi
Messa in evidenza dai
- In cui si narra di Marco Polo che racconta a Kublai
- Nell'indice le cornici sono indicate da puntini di sospensione
Livello del racconto delle città
Brevi racconti e descrizioni di città