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Il senso di insegnamento della storia

Tutto quello che attiene al passato è storia, noi poi le andiamo a dividere per argomenti. Storia in senso stretto ci rientrerebbe tutto perché anche altri aspetti servono per far capire ma è necessario scegliere. La storia è tutto quello che c'è stato in tutti i campi. Bisogna formare una coscienza storica: quando mi riconosco parte della storia e quando rispetto a questa storia mi assumo la responsabilità di quello che è arrivato fino a me e di conservarlo e di tramandarlo. Quindi possiamo scegliere percorsi vicini a loro esperimentabile nel loro significato. Ad esempio l'alimentazione fra passato e presente: cosa mangiavano, cosa ci piace, fare un confronto con le popolazioni antiche per poi spiegare la restante storia. Come avere una percezione del presente? Capisco in che situazione sono e mi posso immaginare nel futuro, dare un'orientamento.

Metodi didattici: Dovrei fare la...

programmazione prima per rendermi conto di ciò di cui ho bisogno, ma è anche vero che devo farlo prima per capire quali libri utilizzare. Quindi bisogna adattare questi strumenti a disposizione alla nostra programmazione. Prenderemo solo alcune parti che sono utili per il raggiungimento dei nostri obiettivi. Possiamo sostituire alcuni argomenti con altri materiali.

Supporti multimediali: sono utili ma non possiamo basarci solo su questo.

Laboratorio: lavorare, c'è qualcuno che coordina che il laboratorio che lavora, insieme a tutti gli altri che hanno dei ruoli specifici. Bisogna fare attività lavorative e pratica. In prima e in seconda lavoriamo in classe, non abbiamo bisogno di attività operative alternative perché già fanno attività pratiche e non hanno bisogno di laboratorio. Dalla terza bisogna crearlo per passare d'attività teorica ad una pratica.

Quando spieghiamo le civiltà è difficile che

capiscano le distanze temporali, molto spesso loro le vedono fuori dal tempo, non appartengono alla realtà. Anche in delle cose che accadono contemporaneamente a loro. Bisogna per questo far riferimenti con la realtà. Per esempio fargli rivivere la vita di quel tempo, per questo è importante il laboratorio. Ad esempio ricreare una cucina romana e in più mangiare seguendo la loro dieta. Importante distinguere i due ambienti tra aula e laboratorio. Attività fuori dalla classe: anche attività che rientrano nei nostri obiettivi, come ad esempio per le uscite per affinare l'osservazione. I cartoni non rendono molto conto della relazione con la realtà. Quindi per le attività ludiche è meglio ricreare dei giochi, oppure ad esempio ricreare le olimpiadi. Prendere il fatto storico e indagare le cause, le ragioni, gli effetti: non esiste un fatto storico da solo, ma bisogna metterlo in relazione con il prima e il dopo. Aspetto molto difficile.quindi bisogna fargli capire ilconcetto di base, che esistono più punti di vista, che accade per una ragione e ci sono degli effetti.Analizzare un fatto vicino a loro. Devono capire che ricostruire un fatto storico significa mettere insieme ivari pezzi.Bisogna dargli in maniera semplice gli strumenti della storia, che gli servono per interpretare la realtà.Come ad esempio il tempo, la cognizione del tempo. Come renderci conto se un'attività sia una perdita ditempo? Bisogna capire che non sempre anche semplicemente un momenti di pausa o di riflessione sonouna perdita di tempo e che se per un grande obiettivo ho un primo fallimento non devo demordere.L'importanza della periodizzazione dal piccolo al grande. Rapportarlo sempre alla realtà.La storia come campo disciplinare: Si imparano ad interpretare fatti ed eventi del presente, occorrerebbeuna conoscenza approfondita della storia. Per legare il passato al il presente è necessario prendereinseriti nel processo educativo. La storia non è solo un elenco di date e fatti, ma un modo per comprendere il passato e riflettere sul presente.la base.Globalizzazione: circolazione di idee, di prodotti. Fargli vedere culture diverse, rispetto e l'importanza dellarelazione con esse, mostrargli eventi a riguardo.La storia generale a scuola: è la storia del materiale, selezione di quelli che si considerano gli eventiprincipali che hanno caratterizzazione l'evoluzione di un popolo e di un paese. Storia significa mettereinsieme tutte le storie, sia quelle dall'alto e vedere poi cosa succede nel basso. Ciò è praticamenteimpossibile, solo in piccoli ambiti. Noi bisogna darci degli obiettivi, prendere tutte le informazioni eutilizzarle come mezzi per arrivare agli obiettivi. Scegliamo argomenti vicini ai bambini partendo dalpresente per arrivare al passato. Quando nasce l'idea di conservare qualcosa nasce la guerra, il contrastocon l'altro, ce lo siamo portati fino ad oggi dalla preistoria. Più divisioni del lavoro più ci sonodifferenziazioni sociali. I bambini igiorni d'oggi scrivono sempre di meno, quindi potrebbe essere carino farli esercitare nella scrittura, è importante però capire quali siano le regole da seguire a seconda di quale testo sto scrivendo. Far riferimenti alla storia, riportare ad esempio alcune parole del latino, che sono la base della nostra lingua. Credenza: quando non conosciamo un significato ma glielo diamo noi in quanto rappresenta un bisogno. Riti: azioni che danno una cadenza ai ritmi della vita. Rapporto diretto tra autorità politica e religiosa, presentarlo al bambino. Gli intrecci disciplinari: La storia si presta come punto di partenza per gli intrecci disciplinari perché abbraccia tutto. Parto da un quadro di civiltà, caratteristiche principali di un popolo, riguarda tutto e quindi tutte le discipline. Bisogna dare un metodo ai bambini, dato un testo scritto riesco ad estrapolare il significato. Concettualizzazione, tiro fuori l'essenza. Bisogna fare degli esercizi per.

Sviluppare l'attenzione (portarli ad osservare un ambiente ad esempio) e poi trattiamo inizialmente degli argomenti che loro conoscono direttamente per poterlo fare su un testo.

L'educazione al patrimonio culturale e alla cittadinanza attiva.

Far scoprire agli alunni il nesso tra le tracce e le conoscenze del passato. Possiamo fargli scoprire le tracce del passato: se vogliamo sapere quello che è successo prima di noi, bisogna ricercare le tracce. Bisogna far avvicinare i bambini alle fonti, partendo sempre dal quotidiano. Fargli capire quindi l'importanza di tenere le cose, nella storia diventano delle fonti importanti. Ad esempio scrivere una lettera nel tempo diventa una fonte.

Obiettivi e traguardi:

Gli obiettivi sono divisi:

Fino alla terza classe:

  1. USO DELLE FONTI: la traccia è il segno che noi troviamo sulla terra, un segnale che ci indica qualcosa. Le fonti possono essere di diverso genere, scritte, orali, iconografiche, sono quelle che ci raccontano.

Qualcosa e si intende le informazioni che sono coeve all'argomento di cui si tratta, se sono orali chiracconta ha vissuto l'avvenimento. Riguardano quello che è avvenuto. Fonte scritta: diario (scrive quelloche accade giorno per giorno), memoria (ad un certo punto scrive quello che ha passato). Iconografica:fotografia è coeva a quello che è accaduto. Anche la fotografia è soggettiva in quanto è il punto di vista delfotografo. Per questo è necessario prendere più fonti per paragonarle. Orale: paragonabile alle memorie, siracconto quello che è accaduto in precedenza. Riguarda un arco di tempo limitato rispetto a quella scritta(può essere di mille anni fa). I problemi sono molteplici: quando racconto una cosa del mio passato il primoelemento da considerare è che non racconto tutto ma quello che mi ha colpito e alcune me le sonodimenticate o non ho visto. Importante il motivo per cui io racconto quella cosa.

Le fonti devono essere comparse, ho bisogno di tante fonti per capire com'è andata realmente. Questo è importante perché bisogna imparare a regolare le informazioni che ci vengono date e questo bisogna insegnarlo ai bambini. Dobbiamo lavorare sulle tracce per produrre conoscenze sul passato della sua vita, territorio, famiglia. Fare attenzione: rischiamo di entrare in fatti privati, evitare quindi di sottolineare le differenze. Prendere un oggetto in classe e raccontarci sopra una storia: vedono un oggetto e ci costruiscono una storia che potrebbe essere di fantasia, se ci racconta una storia ha una traccia. Cose estremamente semplici. Cercare poi di indagare. (Ad esempio. Una sedia rotta). Possiamo cominciare con la parte più semplice: fotografia. Scegliamo una fotografia del territorio per fargliela commentare, proiettandola anche sulla lim. Fargli capire cosa è più vecchio e cosa è più recente. Faremo le prove nel raccontare.

Poi possiamo ricavare da fonti diversi aspetti del passato, non possiamo farlo direttamente su una fonte storica ma su qualcosa di quotidiano. Potremmo lavorare ad una ricostruzione storica grazie alle fonti, avendo prima preso confidenza. 2) Organizzazione delle informazioni: Capiranno che tutte le fonti non diranno le stesse cose, fargli fare dei disegni come fonte, sono tutti diversi ma nessuna è meglio. Per le rappresentazioni grafiche: disegni di quello che hanno vissuto, fatto. Inizialmente li usiamo per capire i nostri studenti, progressivamente (seconda) lo possiamo utilizzare per costruire fonti e compararle. Anche verbalmente: da fare quando padroneggiano la produzione scritta (fine seconda-inizio terza). Ad esempio vedi questa immagine? Dimmi una parola guardandola. Quindi raccontare le cose con le parole. Unire tutte le parole insieme e costruire un ragionamento, un discorso. Abbiamo quindi una partecipazione di tutti e poi hanno una guida permettere insieme insieme le.

parole e avremmo tutti discorsi differenti. Poi potrò passare ad una fase successiva: Fargli raccontare direttamente, insegnargli anche il come, sottolineare che una stessa cosa si può raccontare in diversi modi.

Tempo

Dettagli
A.A. 2019-2020
13 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Eleonora-Bolzani di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica della storia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Magliani Stefania.