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Commento
Quarta bolgia: indovini e fattucchiere. Hanno il capo stravolto per cui sono costretti a camminare
all'indietro. Compaiono tra gli antichi Anfiarao, Tiresia, Aronte, Manto, Euripilo; tra i modermi
Michele Scoto, Guido Bonatti, Asdente e un gruppo di fattucchiere.
La quarta bolgia ospita le fattucchiere e i peccatori indicati per nome sono tutti indovini. Il loro
peccato consiste nel aver voluto gettare uno sguardo diretto nel futuro, non cioè attraverso
deduzioni logiche.
Rapporto con la pena: in quanto gli indovini vollero vedere troppo avanti nel futuro, ora sono
costretti, per lo stravolgimento del capo, a guardare e a camminare all'indietro e le loro lacrime non
solcano il viso ma bagnano le natiche.
Anfiarao è personaggio importante della Tebaide; sacerdote d'Apollo, indovino e uno dei 7 re
contro Tebe. Predisse l'esito della guerra attraverso un rito magico e la propria morte.
Appartiene alla medesima saga tebana anche Tiresia, protagonista di un rito per predire l'esito della
guerra a Eteocle.
Lo segue Aronte, indovino etrusco che vaticinò terribili sciagure ai romani, alludendo alla guerra
civile. Vi è poi Manto, che compare in Stazio come aiutante del padre Tiresia. Vi è poi Euripilo
messaggero che avrebbe riferito ai Greci il verdetto dell'oracolo di Apollo.
Tra i moderni troviamo Michele Scoto, filosofo e astrologo scozzese, Guido Bonatti, sempre
astrologo e infine Asdente.