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CANTO XIX
Legenda
Simon Mago: Simone di Samaria;
• nel mio bel San Giovanni: il battistero di Firenze;
• questo: motivazione per cui ruppe il battezzatorio;
• 27: cioè le gambe fuoriuscivano fino al polpaccio compreso;
• punte: dei piedi;
• consorti: coloro i quali ne condividono la sorte, cioè gli altri dannati;
• de la sua anca: Virgilio trasporta Dante tenendolo sull'anca;
• si piangeva con la zanca: manifestava il suo dolore dimenando le gambe;
• 49-51: allude alla pena della propagginazione, seppellimento o annegamento a testa in giù in
• una buca in cui veniva versata l'acqua, cui a Firenze venivano condannati i sicari;
Bonifazio: papa Bonifacio VIII;
• 56-57: sposare con l'inganno la Chiesa, cioè farsi eleggere pontefice, il quale, in quanto
• rappresentante di Cristo, è sposo della Chiesa;
gran manto: il papale ammanto;
• figliuol dell'orsa: papa Niccolò III, al secolo Giovanni Gaetano Orsini;
• in borsa: cioè nella bolgia;
• 79-84: afferma che è passato più tempo dalla morte di Niccolò III (1280) fino ad allora
• (1300) di quanto trascorrerà dalla morte di Bonifacio VIII (1303) e quella di Clemente V
(1314), cioè non passeranno vent'anni per la successione all'imboccatura del pozzo tra un
papa simoniaco e un altro;
coi piè rossi: cioè bruciati dalla fiamma;
• Nuovo Iason: Giasone acquistò la carica di sommo sacerdote dal re Antioco;
• 95-96: “designato dalla sorte al posto di apostolo perduto dall'anima malvagia”, cioè Giuda;
• il Vangelista: l'evangelista San Giovanni;
• 115-117: riferimento alla donazione di Costantino, con il quale l'imperatore, faceva dono a
• papa Silvestro I, dell'Impero romano d'Occidente;
vallon: la bolgia successiva.
•
Commento
Terza bolgia: simoniaci. Sono confitti a testa in giù in buche; le piante dei loro piedi bruciano.
Incontro con papa Niccolò III, che attende in un prossimo futuro Bonifacio VIII e Clemente V.
Invettiva di Dante contro i papi simoniaci.
I simoniaci sono i seguaci di Simon Mago, ciarlatano della Samaria che chiese a San Pietro di
comperare il potere di comunicare lo Spirito santo.
Poichè le cose di Dio non si comprano, viene maledetto.
Il termine “simonia” indica il commercio di beni spirituali, come le cariche ecclesiastiche. Il
peccato è fondato sull'avarizia, nel solito senso di cupidigia.
I simoniaci sono piantati con la testa in giù come pali dentro fori situati nella roccia. L'elemento che
caratterizza la pena è la posizione capovolta, che allude all'inversione di valori compiuta da tali
peccatori che hanno trattato le cose spirituali come se fossero materiali inoltre essendo fondata la
simonia sull'avarizia condivide alcuni aspetti della relativa pena. Quindi la postura dei simoniaci
evoca la caduta a capofitto di Simon Mago, rappresentato nell'iconografia a testa in giù e questa
caduta rinvia a quella di Lucifero, sempre a testa in giù, punizione di un supremo atto di superbia.
L'arrivo di un nuovo dannato comporta che spinga più sotto nella buca il precedente, così che solo
l'ultimo ha le piante dei piedi bruciati.
Dante nella bolgia incontra Niccolò III, al secolo Giovanni Gaetano Orsini, e inoltre Dante in
questo canto condanna Bonifacio VIII, al secolo Benedetto Caetani: Niccolò scambia Dante per
colui che doveva sostituirla nell'imboccatura della buca (cioè Bonifacio VIII).
La sua colpa sarebbe quella di aver ottenuto il seggio pontificio con l'inganno, inducendo il suo
predecessore, Celestino V, all'abdicazione.
Inoltre il papa è accusato di essere il principale responsabile della supremazia dei Neri a Firenze e
dell'esilio di Dante stesso.
Per coinvolgere nell'accusa di simonia anche il papa Clemente V, Dante ricorre alla profezia.