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CANTO XII
Legenda:
quel che v'er' anco: Il Minotauro;
• 8-9: è franata in modo tale da consentire in qualche modo di scendere;
• infamia di Creti: Il Minotauro;
• la falsa vacca: dentro la quale si introdusse Pasifae per essere ingravidata dal toro;
• il duca di Atene: Teseo, signore di Atene;
• tua sorella: Arianna, figlia di Minosse e Pasifae;
• 28-29: le pietre che si erano scaricate a valle;
• quell'ira bestial: metonimia del Minotauro;
• 37-39: allude a una discesa di Cristo agli inferi, quando trasse dal limbo i giusti;
• la valle... tremò: per il terremoto avvenuto alla morte di Cristo;
• 41-43: riferimento alla teoria di Empedocle, secondo cui l'unverso si disfaceva e riformava
• continuamente secondo le 2 forse di amore e odio e quando vi era il prevalere del primo il
mondo era in uno stato di caos;
la riviera del sangue: il Flegetonte;
• corta: mortale;
• Chiròn: capo dei Centauri;
• 69: vendicò la propria morte;
• 84: dove sono congiunte la natura umana ed equina;
• quella potenza: di Dio, attraverso Beatrice;
• 107: i tiranni, Alessandro di Fere e Dionisio di Siracusa;
• Cicilia: Sicilia;
• fronte: è tutto ciò che si vede del dannato
• Azzolino: Ezzelino III da Romano;
• Opizzo da Esti: signore di Ferrara;
• 120: sulle sponde del Tamigi, cioè a Londra;
• Attila che fu flagello: re degli Unni.
•
Commento
Settimo cerchio: il Minotauro sovrintende i violenti.
Primo girone: i violenti contro il prossimo, sorvegliati dai centauri (tra cui Nesso, Folo e Chirone),
sono immersi nel Flegetonte, fiume di sangue bollente. Vi sono puniti i tiranni Alessandro, Dionisio,
Ezzelino e Opizzo d'Este e i guastatori, Attila, Pirro e Sesto e i predoni Rinieri da Corneto e Rinieri
de' Pazzi.
La violenza contro il prossimo, che può essere diretta contro la persona o contro i beni altrui, nasce
per il poeta da cupidigia e da ira; la prima spinge all'aggressione la seconda alla rapina.
La pena consiste nell'immersione nel Flegetonte, fiume mitologico di fuoco che Dante fa di sangue
bollente.
A guardia del cerchio dei violenti sta il Minotauro, mostruoso parto, mezzo umano e mezzo
taurino, di Pasifae e di un toro con il quale si era congiunta introducendosi in una falsa vacca di
legno, costruita da Dedalo, costruttore del labirinto ove venne imprigionato il mostro, che si nutriva
di carne umana. Per fornirgliela, Minosse prese come tributo il sacrificio di 14 giovani finchè non
giunse Teseo, figlio del re di Atene Egeo, il quale grazie ai suggerimenti di Arianna, figlia di Pasifae
e Minosse e quindi sorellastra del Minotauro uccise quest'ultimo.
I centauri esseri mezzo cavallo e mezzo uomo posti a custodia del primo girone dei violenti contro
il prossimo tra ci vengono nominati Folo, Nesso e Chirone il capo dei Centauri danteschi.
I primi commentatori videro rappresentate nella schiera armata di mostri le truppe mercenarie
grazie alla quali si impone la tirranide.
I tiranni menzionanti sono Dionisio e Alessandro: il primo fu tiranno di Siracusa e l'altro tiranno di
Fere ma per i primi commentatori il macedone detto “Magno”.
Inoltre vengono citati Ezzelino III, noto per la sua crudeltà, e Opizzo d'Este, signore di Ferrara.
Alla categoria degli omicidi troviamo Guido da Montfort.
Alla categoria di guastori appartengono Attila, Pirro e Sesto, il primo fu il re degli Unni, il secondo
fu Neottolemo, figlio di Achille e distruttore di Troia e il terzo è il figlio di Gneo Pompeo che guidò
la guerra piratica nel mare di Sicilia.
Chiudono la rassegna i due predoni, Rinieri da Corneto e Rinieri de' Pazzi.