vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
CANTO V
Legenda:
tanto più dolor: in proporzione inversa all'ampiezza, perchè il tormento cresce mano a mano
• che ci si avvicina a Lucifero
fatale: voluto dal destino a sua volta determinato da Dio
• talento: gallicismo, desiderio
• li stornei.. ali: le ali portano gli stornelli, trasportati non dalla volontà ma come i lussuriosi
• dall'istinto
molte favelle: popoli di lingua diversa, con allusione alla confusione delle lingue derivata
• dalla costruzione della torre di babele a Babilonia, capitale dell'Impero;
pietà: indicherà il dispiacere e il turbamento per il dolore altrui;
• quello che amore che i mena: l'amore si identifica con la bufera;
• animal: essere ancora in vita;
• noi...parleremo: in realtà parla solo Francesca, ma l'insistenza sul pronome “noi” mostra che
• sono una sola cosa;
106-107: Lanza attribuisce a Paolo queste parole ma sarebbe l'unica volta nel poema in cui il
• cambio di locuzione non è dichiarato da un'indicazione testuale.
Ad una morte: “ad una stessa morte”, dovuta cioè a una medesima causa.
• Da lor: le 2 anime sono un tutt'uno
• doloroso passo: scelta che portò alla perdizione
• dubbiosi disiri: i desideri dell'altro sono incerti perchè ciascuno teme di non essere
• corrisposto: Dante vuole conoscere il momento in cui il sentimento si è concretizzato
nell'azione illecita.
Prima radice dell'amor: Dante vuol conoscere la genesi del peccato
• Lancialotto: cavaliere della Tavola rotonda amante di Ginevra
• sospetto: timore di essere sorpresi da qualcuno
• scolorocci: il pallore è uno dei primi sintomi dell'innamoramento
• Galeotto: il libro e il suo autore ebbero il ruolo di mezzani che rivestì Galehaut, colui che
• spinse Ginevra a baciare Lancilotto.
Muto di ogni luce: sinestesia, si attribuisce al senso dell'udito ciò che pertiene al senso della
• vista.
Ruina: baratro infernale
• monosillabi: verso 43, fono simbolico, ha una fonetica che simboleggia lo sbattere dell'uno
• contro l'altro.
Seconda similitudine: “e come i gru....”: dante vede un altra schiera come le gru (i gru,
• forma arcaica), le gru viaggiano in fila oppure forma di v, fanno delle righe lunghe e
cantando i loro lamenti (lor lai). Il verso delle gru non è gradevole così questa gente si
lamenta.
Semiramide: regina dell'Egitto e della Siria da cui comprendeva molte favelle (lingue) per
• essersi accoppiata con il figlio rese libera la possibilità di sposare i propri parenti nella
legge.
Didone: che si uccide perchè innamorata e abbandonata da Enea e ruppe fede al morto
• Sicheo.
Cleopatra: è considerata nel medioevo come immagine stessa della lussuria; alla morte di
• Pompeo Cleopatra si suicida facendosi avvelenare da degli aspidi. Donna con i serpenti
attaccati ai seni: iconografia che rappresenta la lussuria o Cleopatra.
Elena: di troia moglie di Menelao e rapita da Paride scatenò la guerra di Troia.
• Amor channulo amato amar perdona: amor amor amo (anafora), tutta colpa dell'amore,
• l'amore ci ha costretto a peccare, amore che si attacca subito al cuore gentile fece
innamorare Paolo della mia persona, del corpo, non si parla di amore spirituale ma di amore
sessuale per il corpo. Il modo in cui questa mia persona mi fu tolta mi offende: il modo
brutale nel modo in cui io fui uccisa mi sorprende. Altri commentatori pongono un ; dopo mi
fui tolta e “al modo di offendere” viene riferito al “prese costui della bella persona”, mi
offende ancora il modo in cui si è innamorato, cioè sono ancora innamorata di lui e lui è
ancora innamorata di me. Ma poco probabile perchè in realtà non si parla più di amore. Non
ci sono belle persone, non sono più innamorati, perchè quello era un amore sensuale che
prescindeva dal corpo che ora non hanno più.
Paolo si è innamorato perchè è un nobile. Guinizelli: un cuore nobile non può non amare (al
cor gentile reimpara sempre amore). Ma Guinizelli e Dante intendevano un amore puro e
non sensuale ma tuttavia Francesca utilizza le stesse parole per parlare di un amore diverso.
Inoltre Francesca dice che non è colpa sua ma è l'amore, la nostra stessa nobiltà d'anima che
ci ha indotto a innamorarsi, Francesca non vuole neanche riconoscere di essere stata punita
da Dio.
Da lor: Francesca è portavoce di tutti e 2 (anche di paolo). Qualcuno ha pensato che alcune
• parole le abbia dette paolo e l'editore interpunge quindi diversamente. Ma dante dato che
non ha messo nessuna punteggiatura quindi dante sta ben attento di chiarire sempre chi parla
perchè altrimenti non si capisce bene se il discorso è diretto o indiretto. In questo caso non ci
sono dei segnali che indicano che ci sono versi di paolo e di Francesca. Quindi l'attribuzione
anche a paolo di alcune parole non è lecita dal punto di vista filologico, perchè mancano
indicazioni esplicite.
Caina: luogo dove sono puniti gli uccisori dei parenti come Gianciotto.
• Il momento in cui s accorgono Paolo e Francesca di essere innamorati: accade con il tramite
• della letteratura, leggono il romanzo dell'Ancilotto: Ginevra spinta dal duca galeotto bacia
l'Ancilotto.
mal perverso: è il dolore che loro provano, il nostro strazio smodato. Ma potrebbe anche
• essere “hai pietà per il nostro peccato perverso al di fuori della norma, particolarmente
grave.”
Commento
Secondo cerchio: Minosse all'entrata giudica le anime e le destina alla loro sede infernale. Cerchio
dei lussuriosi che per pena sono trasportati da un vento impetuoso. Le anime dei morti per amore:
Semiramide, Didone, Cleopatra, Elena, Achille, Paride e Tristano. Colloquio con Francesca e Paolo.
Minosse: mitico re di Creta, figlio di Giove, compare nella funzione di giudice infernale che
assegna la sede alle anime e come semi-dio pagano, Dante lo trasforma in un essere diabolico (ha la
coda e ringhia come un cane). Il giudizio di Minosse rappresenta nell'inferno morale di questa vita,
l'esame di coscienza. La sua collocazione all'entrata del secondo cerchio esclude dal suo giudizio i
pusillanimi e gli infedeli virtuosi, in quanto il suo giudizio è in relazione al cattivo impiego del
libero arbitrio, che nei primi non fu usato e nei secondi fu impiegato bene.
Nel secondo cerchio è punita la lussuria, peccato di incontinenza, che consiste nell'incapacità di
dominare con la ragione il desiderio naturale (talento). Per pena i lussuriosi vengono trascinati e
sbattuti tra loro da un vento impetuoso e la bufera appare quindi come la passione che travolge e
trascina. L'oscurità nella quale sono immersi i peccatori, sarebbe collegabile con la cecità di Amore
che è infatti rappresentato bendato. Dei lussuriosi compare la sola categoria dei morti per amore,
trasportati dal vento in formazione regolare come le gru e tra questi vi sono:
1. Semiramide: regina dell'Assiria che ebbe rapporti con il figlio e quindi permise per legge
l'incesto e alla fine fu uccisa dal figlio;
2. Didone: si suicidò per amore e fu infedele al primo marito Sicheo;
3. Cleopatra: fece un incesto con il fratello, ebbe sedotto cesare e Antonio e infine si suicidò.
4. Elena: moglie di Menelao e rapita da Paride e quindi fu la causa della guerra di Troia e fu
consenziente al rapitore;
5. Paride: ucciso durante la guerra troiana e uccisore di Achille;
6. Tristano: personaggio della Tavola rotonda che morì assieme all'amante Isotta, moglie del
proprio zio Marco, che lo uccise con una freccia avvelenata.
Dai commentatori antichi si apprende che Paolo e Francesca furono uccisi dal marito di lei e il
fratello di lui Gian Ciotto Malatesta, che aveva scoperto la loro relazione amorosa.
La colpa dei due amanti è gravata dall'essere cognati e quindi si configura come incesto.
Francesca rivela il momento in cui nacque il peccato: il bacio che si scambiarono gli amanti emuli
di Lancilotto e Ginevra, eroi della loro lettura.
Inoltre il canto è diviso in 2 parti che si differenziano sia per contenuto che per stile.
La prima, in continuità con il canto precedente, presenta il catalogo e inooltre vi è una ripetizione di
alcuni elementi come la formula con cui Virgilio liquida Minosse che è identica a quella che avevo
impiegato con Caronte e l'atto di bestemmiare Dio che accomuna i lussuriosi ai peccatori che
attraversano L'Acheronte. La prima parte inoltre funge da inquadramento morale dell'episodio di
Francesca e in seguito c'è la riflessione del libero arbitrio iniziata nel canto III ma qui per la prima
volta si mostrano gli effetti di un cattivo impiego del libero arbitrio perchè non sorvegliato dalla
ragione. Il catalogo è composto da regine o personaggi nobili morti per amore e quindi ciò qualifica
il peccato come peculiare dei potenti e per questo con maggiori ricadute su tutta la società.
Ricordiamo inoltre che dalle Heroides ovidiane e in particolare dall'epistola a Enea vengono l'idea
di un lungo monologo di una donna innamorata e il registro elegiaco ma la storia d'amore è
modellata su quella di Tristano e Isotta e inoltre con questa ha dei particolari comuni come ad
esempio il primo incontro solitario e inizialmente per diletto.
L'interesse di Dante è quello di conoscere l'origine del peccato, per mostrare cioè come in esso si
possa incorrere.
Francesca si difende con le armi della logica e attribuisce tutta la responsabilità ad Amore dato che
è Amore che attecchisce nei cuori dei gentili ed è inevitabile la sua reciprocità.
Tuttavia l'amore concepito da Francesca è qualcosa di diverso rispetto a quello che intende Dante:
perchè Francesca si riferisce alla carne e non allo spirito e per ottenere il coinvolgimento
dell'ascoltatore Francesca ricerca il patos attraverso il ripetuto riferimento alla morte violenta.
Dante trova Minosse: il giudice dell'inferno: copia dell'Eneide, giudice infernale. Minosse era il re
di Creta, figlio di Giove.
Minosse ha le fattezze di un demonio:
Per i padri della chiesa gli dei pagani, sono dei demoni, (minosse: semi dio pagano).
Minosse giudica le anime e si attorciglia con la ocda tante volte quante volte vuole che si metta
l'anima giù nell'inferno.
Minosse non si trova prima del limbo e prima dell'anti inferno perchè questi 2 non appartengono
totalmente all'inferno. La questione del libero arbitrio nasce dalla lussuria in poi: peccato per cui il
desiderio sessuale offusca la ragione.