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Sull'utilizzo del bilancio in chiave storica

Ha avuto un ruolo molto importante Margaret Levenstein che nel 1998 scrive un libro particolarmente rilevante per questo ambito di studi "Accounting for growth" in cui sviluppa una serie di meccanismi sui quali la storia della contabilità è un qualcosa che ci dà informazioni, spunti in altri 3 campi:

  • Teoria dell'impresa: campo economico che approfondisce le dinamiche aziendali si arricchisce di un nuovo punto visuale che è quello del bilancio.
  • Economia dell'informazione: Il bilancio cambia nel tempo ed è esso stesso soggetto a cambiamenti.
  • Economia dell'innovazione.

Attraverso questo libro, Luca Barbato coglie aspetti della modernizzazione produttiva attraverso l'analisi del bilancio. Toninelli poi continua:

  • Tavolette minoiche lineari b: più antico bilancio sopravvissuto al tempo, tavolette di argilla con delle incisioni fatte dalla società.
minoica nell'età classica; tale società aveva infatti elaborato determinate tecniche di contabilità.
  • Bilanci delle piantagioni; contabilità nelle grandi piantagioni. Vi è infatti un'idea sbagliata, che non ha a che fare solo con le imprese industriali ma anche quelle agricole per esempio
  • Storia delle tecniche ragionieristiche; Il bilancio nel corso della storia è cambiato un numero innumerevole di volte.
  • Storia di grandi imprese pubbliche ante litteram; per alcune imprese pubbliche lo studio dei bilanci vecchi è stato particolarmente utile per reperire informazioni ormai impossibili da ottenere. Con una gestione centralizzata gli archivi delle imprese pubbliche sono ben conservati.
  • Ridimensionamento della centralità anglosassone; la storia della contabilità ha portato a ridimensionare la centralità anglosassone, nonostante la rivoluzione industriale nasce in Inghilterra, le tecniche contabili nascono sul bacino meridionale

Origini della contabilità nel '400

A Firenze nel '400 nasce la partita doppia; si tratta della base della tecnica di contabilità moderna. Tale tecnica fu formulata da un monaco fra Luca Pacioli; e permise la divisione degli aspetti economici da quelli patrimoniali. In questo periodo la contabilità, contrariamente a come si potrebbe pensare, veniva più che altro considerata un'arte più che una scienza: dobbiamo infatti considerare che la tenuta della contabilità obbediva a delle esigenze (monasteri; contabilità che esaltava elementi e ne occultava altri)

'700

Il '700 è il secolo della rivoluzione industriale ed è un secolo dove la contabilità è ancora molto arretrata se considerata con i parametri di oggi, infatti:

  • vi è confusione sul concetto di proprietà (proprietà beni dello stato e famiglia regnante)
  • confusione contabile; vi è infatti un'unica voce per le uscite che vengono quindi mescolate, come anche i conti di

reddito e quelli di capitale– essendo ancora arretrata non teneva in considerazione della tecnica d’ammortamento; spalmareun costo pluriennale in più anni di utilità– non venivano considerati i costi generali’800 Si incomincia ad intravedere la luce perché il problema di fondo, cioè quello che ogni organizzazione,redigeva il bilancio in maniera libera, privi di norme che disciplinavano tale materia. Nel ’800 vi èun’accelerazione del processo di standardizzazione; cioè vengono introdotte legislazioni che andavanoa disciplinare la materia contabile. I soggetti che spinsero verso una standardizzazione furono:– lo Stato– i contabili stessi– il ruolo dei tecnici, coloro che nell’azienda stanno in produzione o che si occupano degli aspettitecnici.’900 Sul finire dell’800quando siamo sulla seconda rivoluzione industriale, vi sono alcune innovazioni cheilluminano la contabilità;– C’è un libro

Scritto da garke e Fells (ingegnere e ontabile) che si intitola "Factory accounts" che introduce il concetto di distinzione tra costi fissi e variabili. Page 40

Luca Barbato

Alma Mater Studiorum

Viene scritto "The depreciation of factories, mines and industrial undertaking, and they valuta-tion" con il quale si introduce la distinzione tra svalutazione degli impianti e obsolescenza e quindi fra ammortamento tecnico e ammortamento economico.

La Germania è, come abbiamo detto più volte, la prima che investe sulle scuole di carattere tecnico-commerciali, contemporaneamente per una sorta di ragionamento analogo si fa lo stesso genere di operazione con il ceto impiegatizio; vi saranno coloro che si occuperanno degli aspetti commerciali, ragionieristici edovranno quindi essere. Avrà un ruolo importante Eugen Schmalenbach che nella storia della contabilità tedesca ha una serie di primati e Toninelli rileva che ha il limite di percepire tutto questo come un

mero aspetto aziendale e non una disciplina autonoma. Gli Stati Uniti, che rappresentano il cuore della Big Corporation, sono sorprendentemente indietro con la contabilità, cioè secondo differenti opinioni, nel 1880 "la contabilità nelle imprese statunitensi è definita rudimentale" e una giustificazione a tale opinione non vi era rapporto tra bilanci e credito bancario. È solo nel 1896 che i contabili vennero riconosciuti come professione, ma in numero molto basso, infatti nel 1900 c'erano solo 243 in tutti gli USA (tale numero è comunque prodotto del ritardo americano). Il ritardo viene rapidamente colmato e anzi negli USA si hanno alcune importanti innovazioni in materia:
  • La catena di montaggio è un prodotto evidentemente americano ed ha direttamente a che fare con la contabilità (calcolo costi, tempi budget) sono un elemento imprescindibile di questo rapporto.
  • Lo scientific management utilizza sempre in maniera più comune il bilancio come

strumento di decisione.

Viene messo appunto il concetto di "break even point"; se ho un'azienda e produco un prodotto in serie avrò dei costi di avvio di produzione e dopo di che avrò i prodotti da vendere sul mercato ad un determinato prezzo. Il punto di pareggio è identificato nel volume di vendita che mi consente di coprire i costi di avvio. Valutazioni più precise e puntuali sulla produttività, concetto che si sposa particolarmente bene con una produzione standardizzata.

Viene introdotta, praticata la "standard ratios analysis", l'analisi di bilancio. Si tratta forse del punto più interessante: fino a quel momento (100 anni fa circa) il bilancio era uno strumento che rendicontava, cioè traduceva in un linguaggio contabile ciò che era successo nell'azienda durante il periodo amministrativo di riferimento. L'analisi di bilancio è fatta riferire a Justin, ma in realtà si da merito di averla introdotta sul piano

teorico ma non la utilizza sul piano pratico. Si tratta di unmettere in rapporto determinati valori di bilancio per arrivare a degli indici, in tale modo il bilanciodiventa uno strumento di analisi dell'impresa per il futuro, non si tratta più solo di una fotografia. Iprerequisiti fondamentali affinché tale valori assumano senso;

  • Gli standard; Legislativi, Comunità scientifica, Comunità aziendale. Solo attraverso la relazionetra bilanci "simili" sui piani scritti sopra è possibile approdare a questo tipo di valutazione
  • Crescita dell'impresa e tale crescita abbia determinato separazione fra proprietà e controllo; unagovernance più complessa che garantisce maggiore sicurezza agli investitori.

4.2.2 Indici e flussi. Gli USA e la standard ratios analysis

Con l'espressione analisi scientifica del bilancio si volevano indicare le capacità segnaletiche e predittivedi valutazioni incentrate su alcuni quozienti di sintesi; il bilancio

sarebbe divenuto uno strumento vitale e palpitante dell'attività produttiva, in grado di fornire informazioni utili alla programmazione del futuro dell'impresa. In quest'ottica l'impiego della ratio analysis va interpretato come un tentativo di individuare criteri rigorosi e affidabili per l'analisi di bilancio. Erano necessari nuovi strumenti di comunicazione all'interno dell'impresa, in modo che il flusso di informazioni si facesse più rapido ed efficiente e che il controllo operativo potesse divenire sistematico e continuo. L'analisi di bilancio comportò una serie di semplificazioni sotto determinati aspetti: 1. una nuova fase storica che è quella della reportistica; coloro che si occupano di contabilità sono capaci di presentare dei report. Page 41 Luca Barbato Alma Mater Studiorum 2. Budgeting; risorse da impiegare. Questo perché siccome il bilancio diviene più preciso e attendibile allora ci fornisce maggiori informazioni e siamo

1. Trasparenza; il bilancio permette di avere una visione chiara e dettagliata delle entrate e delle uscite dell'impresa, consentendo di valutare la sua situazione finanziaria in modo obiettivo.

2. Pianificazione; grazie al bilancio è possibile fare previsioni sulle entrate e sulle spese future, permettendo di pianificare le attività dell'impresa e di comprendere quante risorse avremo a disposizione per i prossimi anni. Il miglioramento della contabilità è dunque un forte elemento di modernizzazione dell'impresa.

3. Politiche creditizie più fondate; poiché chiedere soldi alla banca costa (interessi) conviene allora chiedere la giusta quantità.

4. Creazione di un terreno per la mobilità manageriale; si sviluppano scuole per manager in "Business and administration" in cui si imparano le tecniche di direzione aziendale, a prescindere del settore dove vi si andrà a collocare.

5. Querelle; il bilancio ha la caratteristica di essere un documento preciso che però ha tempi di elaborazione piuttosto lunghi. È come se si acquistassero informazioni molto importanti ma in ritardo. Si è pensato allora di compensare tale problema con tutta una serie di strumenti che forniscono dati immediati seppur "non completi", dando però così la possibilità di intervenire nell'immediato.

quanto meno in maniera più veloce possibile. L'analisi dei quozienti economici e finanziari, l'esame dei flussi, il budgeting divennero elementi irrinunciabili della gestione finanziario-amministrativa dell'azienda. La valutazione di bilancio, ovvero la capacità di trarre dall'analisi dei conti dell'azienda un giudizio sulla sua solidità finanziaria, divenne un caposaldo della politica creditizia degli intermediari finanziari. Nella sua fase "eroica" la ratio analysis fu dominata soprattutto dalle esigenze del mondo creditizio e si incentrò essenzialmente su due quozienti statici di situazione finanziaria, current ratio e quick ratio, che mettevano in relazione rispettivamente disponibilità e passività correnti e disponibilità e passività liquide. - Current ratio (rapporto tra disponibilità e passività correnti) - Quick ratio (rapporto tra disponibilità e passività liquide) Il primo impiego documentato è ancora una

Voltala Pennsylvania RR, dopo di che nel 1903 nella borsaamericana si sa che veniva utilizzato da operatori di borsa o potenziali acquirenti questa pras

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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Luca21B di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Menzani Tito.