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Attualmente c’è un enorme mercato di geo localizzazione degli animali e dei bambini. Per i
bambini non si sa ancora quanto sia dannoso e impattante tenere un telefono cellulare al polso
per anni – un wearable è l’unico modo per poter geo localizzare un bambino. Il modo per vendere
qualcosa a qualcuno è indurgli ansia: parte dell’attività del marketer è individuare le ansie delle
persone e poi convincerle dell’esistenza di modi per ridurre questa ansia.
LBS, o Location Based Services
Con i servizi di geo localizzazione, la geo referenziazione e le mappe possiamo fare dei servizi,
vendere qualcosa al nostro consumatore. Questi servizi possono essere di (2) matrici:
Possiamo fare dei servizi, vendere qualcosa al nostro consumatore:
- Servizi PUSH / TRIGGER: servizi che scattano quando tu attivi in un posto. Es: Beacon, una
torretta che emette un segnale senza che tu debba registrarti a niente, basta la presenza in un
determinato lugo.
- Servizi PULL / USER REQUESTED: servizi che richiedi tu. Es: Google Maps
Altra distinzione dei LBS:
- Location TRACKING: sei tu che fornisci la tua posizione. Ultimamente questa funzione viene
usata solo per la logistica delle spedizioni, ovvero per capire dove si trovano i pacchi.
- Location AWARE: il servizio all’utente che ti dice dove sei.
C’è sempre un trade-off: per poter usufruire di questi servizi c’è sempre un prezzo da pagare in
fatto di privacy e di attenzione. La letteratura ci dice che le preoccupazioni per la privacy sono
minori per i servizi di location awareness rispetto a quando il servizio ti chiede dove sei. La cosa
più interessante è che c’è una dimensione di genere: i maschi sono in genere più disposti a
condividere la propria posizione rispetto alle femmine, per loro sembra essere meno ansiogena la
localizzazione. Le donne sono molto più angosciate dall’idea di essere localizzate nello spazio. 44
I Location Based Services possono essere di (4) tipi:
• Maps and Navigation: maps, routing, assisted navigation.
• Tracking Services: friends and family finder, traffic, vehicle tracking. Ci sono vari modi di fare
tracking. Alcuni si basano sul GPS e su una connessione dati, altri si basano sull’emissione di
un segnale: attraverso la forza del segnale è possibile stimare quanto è distante da te il
soggetto trasmittente in questione.
• Information Services: servizi di informazione geo spaziale, cioè ti spiego dove sei, quali sono
le caratteristiche del posto. Es: le Pagine Gialle, le guide informatizzate sulle città e gli UGS,
User Generated Company.
• Application: il Social Networking, basato sulla locazione e il Context Advertising, una forma di
pubblicità resposiva che a seconda di dove ti trovi, ricevi degli annunci pubblicitari
targettizzati, che poi è la ragione per cui Google e Facebook ti permettono di fare tutto quello
che facciamo con la geo localizzazione. Google si prende la briga di chiederti una recensione
perché ha bisogno della conferma di un consumo. Il valore di una recensione sono sia la
conferma di un consumo, sia delle miniere per la sentiment analysis.
Le cose che puoi fare con il cellulare, senza una connessione dati
Il telefono cellulare è una radio che, come qualsiasi altra radio, si aggancia a un ponte radio,
ovvero il ripetitore del telefono cellulare. La risoluzione in metri dei ponti radio soprattutto
all’interno delle città è uno ogni circa 300 metri. Con questa informazione, io so sempre a quali
ponti radio ti sei connesso andando in giro per la città perché ogni ponte radio ha un registro in cui
si segna il numero di telefono x che ha connesso alla cella dalla tot ora alla tot ora. Essendo una
radio, io posso stimare la forza del segnale con cui tu eri connesso, quanto distante eri da questo
ponte radio e quando eri connesso. In questo senso posso fare una serie di stime.
LBSN, o Location-Based Social Networks
= social network che si basano sulla condivisione orizzontale della propria posizione geografica.
Anche in questo caso, (2) tipologie di servizi:
- Push
- Pull
Come faccio a motivarti a fare continuamente il check-in nei posti? Da un lato il pay-off potrebbe
essere il prestigio sociale, ma questo vale soltanto per alcuni posti. Non fai il check-in alla fermata
del bus. Il modo in cui questi servizi ti gratificavano era la gamification, l’idea di usare il gioco
come struttura motivazionale per premiarti nel fare le cose. 45
Es: Badge ‘utente più attivo’ di Facebook; Foursquare dava il titolo di sindaco di una location a chi
faceva più check-in in un luogo.
La condivisione della locazione è una delle più preziose: sapere dove si trova un utente e che tipo
di servizi sta consumando, per un marketer è una miniera d’oro per targettizzate le informazioni.
Il valore degli ad di Facebook ≠ Ad di Google: gli ad di Google ti richiedono di cliccare sopra, il
valore degli ad di Facebook è entrare nella tua economia dell’attenzione. In questo senso, sono più
simili agli ad televisivi che a quelli di Google. È più importante che tu abbia coscienza di un brand
piuttosto che tu clicchi sull’offerta.
Lo spazio, la città è da un lato un’oggetto di rappresentazione che bisogna imparare a raccontare e
dall’altro è una piattaforma di comunicazione: la città comunica. Ci sono tutta una serie di pratiche
urbane che hanno a che fare quasi interamente con la geo localizzazione. Qualsiasi cos noi
facciamo Martedì 21 maggio 2018
(11)
SATURAZIONE MEDIALE: saturazione dei luoghi antropizzati da parte dei media. È il focus degli
attuali studi tra media e città.
(4) fattori alla base della saturazione mediale:
• La reticolarità dei network possibile grazie all’infrastruttura comunicativa del web (Internet);
• La diffusione di servizi di geo localizzazione;
• La pervasività delle competenze digitali;
• Incorporazione delle pratiche mediali nella quotidianità.
Non ha più senso parlare di audience come ricevente, ma anche come produttore di contenuti.
2 casi di studio: (A) una piccola comunità rurale cinese (B) China Town: zona Paolo Sarpi e iconflitti
territoriali che si sono sviluppati.
(!) possibile domanda d’esame – esiste un rapporto biunivoco tra i media e gli spazi che abitiamo: i
media danno forma non soltanto ai luoghi che abitiamo, ma anche alle nostre pratiche quotidiane
e alla nostra cultura. E noi non siamo passivi nei loro confronti.
SPAZIO ANTROPIZZATO = insediamento antropico di dimensioni qualsiasi sede stabile di una
comunità umana.
SPAZIO MEDIATIZZATO = insediamento antropico di dimensioni qualsiasi sede stabile di una
comunità umana.
Case Study n.1 – La comunità di Daning
Questa cittadina è un caso emblematico di come lo spazio muti nel tempo grazie ai media. Un
enorme flusso di lavoratori migranti ha portato con sé le necessità di antropizzazione in stile urbano
tipicamente estraneeo a una comunità rurale. Nelle comunità rurali generalmente non si distingue
tra lavoro e svago. Questi lavoratori migranti, importando tecnologie mediali, hanno importato
anche nuovi modelli di intrattenimento. 46
I lavoratori migranti sono persone che nascono in aree rurali e che per guadagnare si spostano in
aree più industrializzate/urbanizzate, poi spediscono i soldi a casa. Sia le fabbriche, che le condizioni
di vita dei lavoratori delle fabbriche fanno davvero pensare. Scelgono i dormitori soprattutto per
motivi di costo. Tra le lavoratrici soprattutto, c’è un alto tasso di suicidi per cui alle finestre vengono
messe delle reti.
Una delle necessità di questi lavoratori migranti era semplicemente quella di divertirsi. In uno spazio
rurale non c’è una distinzione tra lavoro e svago. Negli spazi urbani invece, c’è anche una netta
distinzione tra i luoghi di questi due momenti. Quindi il cittadino rurale arriva in città e si adatta
rapidamente a questi luoghi.
Il lavoro come mezzo: i cinesi lavorano tanto perché vogliono fare i soldi o perché non ne possono
fare a meno, ma eviterebbero volentieri.
(3) fasi di evoluzione dello spazio socio-mediale:
- Fase COMUNITARIA – anni ‘80/’90: caratterizzata da condivisione degli spazi, dei media e
riunioni esterne agli alloggi per fruire i media - e quindi attingere all’intrattenimento. Siamo in
anni in cui il divertimento poteva consistere o nell’ascoltare la radio, nel guardare la tv o andare
al cinema (oneroso, considerato i salari). Oltre a queste forme, si sviluppano delle forme
alternative di divertimento mediale tra cui la forma di fruizione dell’ascolto cinematografico:
gruppi di persone che si radunano all’esterno delle sale cinematografiche per ascoltare i suoni
che provengono dall’interno, come una trasmissione radiofonica. Un altro fenomeno è quello
della tv muta: questi lavoratori migranti si riunivano all’esterno di negozi di elettronica per
guardare in vetrina le trasmissioni televisive sottotitolate. Le trasmissioni era sottotitolate per
permettere la diffusione della lingua.
• Condivisione degli spazi
• Condivisione dei media
• Riunioni esterne agli alloggi
- Fase TRANSIZIONALE – anni 2000: la fase precedente inizia a decadere verso la fine del secolo
scorso quando iniziano a nascere degli esercizi commerciali che consentivano si di riunirsi ma
anche di fruire ognuno dei prodotti mediali individualmente in cabine (es: Internet cafè). Siamo
comunque in una fase che costringe a lasciare i propri alloggi o dormitori che siano. È in questa
fase che iniziano a diffondersi i telefoni supportanti le schede sd capaci di visualizzare contenuti
multimediali: i migranti potevano scaricare i contenuti tramite porte usb sulle schede di
memoria recandosi negli internet cafè. Questa pratica però è stata dopo breve dichiarata
illegale per evitare il fallimento degli internet cafè. Così finisce la fase transizionale.
• Condivisione degli spazi
• Individuazione dei media
• Riunioni esterne agli alloggi
- Fase INDIVIDUALISTICA - 2010: non soltanto i media ma anche gli spazi vengono
individualizzati con l’arrivo degli smart phone. La connessione a internet, ai tempi, costava
relativamente poco, circa il 7% del salario dei lavoratori migranti. Si parlava all’epoca di cifre
intorno ai 200€ mensili di stipendio. Arrivati gli smart phone le fabbriche hanno dovuto
riorganizzare il proprio spazio: originariamente, per motivi di sicurezza, non erano previste
prese elettrice nelle camere. Volendo mantenere la propria dieta, i lavoratori migranti volevano
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cucinare in camera, cosa piuttosto pericolosa. Invece che mettere le