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"LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE" (1958)

Trama. Il poliziotto Scottie soffre di vertigini da quando ha avuto un incidente e per questo si dimette dalla polizia. Un vecchio amico lo incarica di sorvegliare sua moglie Madeleine, vittima di strane ossessioni. La donna si identifica con la bisnonna materna, Carlotta Valdés, la quale morì suicida a 26 anni, l'età attuale di Madeleine. Scottie, restio, alla fine accetta. Incomincia a pedinarla e la salva dopo che cade nell'oceano. Da quel momento nasce un amore.

Un giorno Madeleine sale le scale di un campanile. Scottie non la può seguire a causa della sua fobia per l'altezza. In preda a un attacco di vertigini, assiste impotente al precipitare del corpo sul tetto sottostante. Accertato il suicidio, Scottie cade in depressione, sentendosi colpevole. Uscito dalla casa di cura, un anno dopo la tragedia, trova in Judy Barton, una commessa di negozio, una certa somiglianza con Madeleine. La corteggia.

E la convince a vestirsi, a truccarsi, a tingere i capelli, a pettinarsi come Madeleine. Judy, che in realtà è proprio la stessa donna, vorrebbe confessare la verità e così si accinge a scrivere una lettera d'addio in cui rivela di essere stata l'amante di Elster, di aver recitato la parte della moglie, di essere stata complice del suo uxoricidio (concluso da Elster gettando il corpo già morto della vera moglie dal campanile). Poi però cambia idea e straccia la lettera.

Un giorno Scottie capisce che Judy in realtà è la sua amata Madeleine e tornano sulla scena del delitto, dove lei gli confessa il piano di Elster, ma riafferma di essere innamorata di Scottie. Sulla cima del campanile il dramma sembra concludersi con un bacio appassionato, ma all'improvviso un'ombra misteriosa spaventa Judy, che precipita nel vuoto. Una suora compare e, suonando la campana, recita un requiem: "Dio abbia pietà".

Analisi.

Film tratto da un romanzo francese D'entre les morts. Nelle sequenze al museo, Scottie guarda Madeleine contemplare il quadro: è un'immagine nell'immagine, incastona un'immagine fissa in un'immagine in movimento. Contrasto vita (immagine in movimento) e morte (quadro, immagine fissa).

Il tema del doppio è sottolineato dalla numerosa presenza di specchi in tutto il film.

Caratteristiche comuni ai film di Hitchcock:

  • Spesso sono tratti da romanzi
  • Molta suspense e tensione
  • Per Hitchcock i film devono raccontare una storia e la bravura del regista sta nel far capire allo spettatore, attraverso i movimenti della macchina da presa, ciò che non viene detto dai personaggi.

N.B. a partire dal 1938, fino al 1946-47, la legge Alfieri vietò la proiezione in Italia di film americani.

Nel secondo dopoguerra in Italia il cinema diventa molto popolare. Gli anni '30 erano staticaratterizzati dalle "commedie del telefono bianco".

A partire dalla seconda metà degli anni '40, il cinema italiano si riscatta. Inizia il periodo del NEOREALISMO. I più importanti registi neorealisti italiani: Rossellini, De Sica e Visconti. Le principali caratteristiche del neorealismo sono:
  • Utilizzare e prendere spunto dalle opere letterarie veriste
  • Non esiste il set: il film viene girato direttamente in città, in campagna..
  • Non si usa il doppiaggio
Visconti (1906 – 1976) proveniva da una famiglia nobile milanese. Trascorse un lungo periodo in America, dove sicuramente prese spunto e idee. Visconti ideò un film basato sulla novella di Verga "L'amante di Graminia", ma il progetto venne disapprovato. Così, ideò una rivisitazione del film "Il postino suona sempre due volte" e lo intitolò "Ossessione" (1943) con Massimo Girotti e Clara Calamai. Il film si apre con un'inquadratura del furgone in soggettiva. I due attori/dividegli anni '30, in questo film ci vengono presentati come due persone semplici e povere e di provincia. Questo film avvia una grande scoperta della pianura italiana, che qui viene utilizzata come ambientazione del film. Rossellini (1906-1977) regista italiano della trilogia della guerra antifascista che comprende: - Roma città aperta (1945): film un po' neorealista e un po' melodrammatico. È forte la tragedia personale dei personaggi e ci sono ancora grandi divi, come Anna Magnani e Aldo Fabrizi. - Paisà (1946) film girato con attori non professionisti, che ripercorre l'avanzata delle truppe alleate dalla Sicilia, al nord d'Italia. - Germania anno zero (1948) film ambientato a Berlino nel 1946: la città è ridotta a un cumulo di macerie. Il ragazzino Edmund, con padre nazista molto malato e la sorella che si procura da vivere prostituendosi, vaga per la città alla ricerca di qualcosa sembrerebbe. Un giorno, Edmund uccide il

padre e mentre la sorella lo cerca in giro per la città, Edmund si suicida, buttandosi da un palazzo.

De Sica (1901-1974) regista italiano. "Ladri di biciclette" (1948). Nel secondo dopoguerra a Roma, Antonio, disoccupato, trova lavoro come attacchino, ma ha bisogno di una bicicletta e la sua è impegnata al Monte di Pietà. La moglie impegna le lenzuola per riscattare la bici e Antonio può iniziare a lavorare. Il primo giorno la bici gli viene rubata e per tutto il film, Antonio, insieme al figlio Bruno, cercano di raggiungere il ladro o di ritrovare la bici senza nessuna speranza.

"Sciuscià" (1946). Film ambientato a Roma nel dopoguerra e che ha come protagonisti due ragazzini che fanno i lustrascarpe; "Sciuscià" è un termine della lingua napoletana che deriva dall'inglese shoes-shine e indica i lustrascarpe.

Il neorealismo anche se di breve durata, influenzò il cinema internazionale. "Riso

"Amaro" (1949) di De Santis. Non è un vero film neorealista: ci sono all'interno del cast molti divi e dive, come Silvana Mangano. È un noir-melodrammatico.

A partire dagli anni '50 si diffonde il neorealismo rosa, film abbastanza leggeri, legati spesso alle vacanze e al tempo libero (due circostanze che iniziano ad essere presenti nella vita delle persone solo a partire dal secondo dopoguerra appunto).

Commedia all'italiana è Commedia italiana. Sottogenere della commedia. Commedie brillanti, ma con dei contenuti comici come la satira di costume e l'ambientazione borghese.

La commedia all'italiana è trattare con termini comici, divertenti, ironici, umoristici degli argomenti che sono invece drammatici.

Attori principali:

  • Vittorio Gassman
  • Alberto Sordi
  • Ugo Tognazzi

"Un americano a Roma" (1954) di Steno. Alberto Sordi interpreta il ruolo di un ragazzo romano il cui unico sogno è andare negli Stati Uniti.

’50 si diffonde il mito americano).“I soliti ignoti” (1958) di Mario Monicelli. Film con Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Totò,ecc.. Questo film mette in risalto diversi stereotipi degli italiani degli anni 50-60. Totò è a capo diuna banda: è l’esperto che insegna ai suoi sottomessi come rapinare una banca. (Parallelismo conil cinema: Totò passa il testimone ad altri attori comici italiani).“Il sorpasso” (1962) di Dino Risi, con Vittorio Gassman.Due amici improvvisati, un giovane studente e un quarantenne molto carismatico, fannoconoscenza e un viaggio il giorno di Ferragosto, in macchina lungo la via Aurelia. Gassman “l’uomofatale”: seduttore, amante della vita, consumista, spendaccione, ecc..“L’educazione sentimentale” (1963) di Dino Risi, è uno dei 20 episodi che compongono il film“Mostri”. Un padre cerca di educare il figlio ricorrendo però a

una serie di esempi e di insegnamenti sbagliati perché disonesti e/o egoisti. Tutto questo gli si ritorcerà contro: il figlio, ormai adulto, ucciderà il padre dopo averlo derubato.

Fellini e Antonioni sono i due grandi registi italiani degli anni '60. Sono l'anello che unisce il cinema italiano neorealista (in tutte le sue varianti più o meno superficiali) e il cinema moderno.

Fellini (1920-1993)

"8 ½" (1963) di Federico Fellini

Trama. Il regista Guido sta organizzando il suo film al quale non riesce a dare un'impostazione chiara. È afflitto da problemi sentimentali: ha una moglie (Anouk Aimée) e anche un'amante (Sandra Milo); entrambe le donne lo raggiungono alle terme e quindi Guido deve cercare di nascondere una all'altra.

Nel corso del film arrivano diversi attori e attrici e comparse, tutti chiedono dettagli al regista che però rimane vago perché non ha in mente nulla di preciso.

giorni trascorrono mentre i fatti reali, i ricordi e le fantasie del regista si accavallano sempre più fino a diventare indistinguibili. La sua confusione professionale rispecchia la sua confusione vitale: è la fine della sua carriera e della sua stessa vita: egli decide di abbandonare la regia del film durante la conferenza stampa. Ma proprio quando tutto sembra essere finito, Guido ha la percezione che tutto quello che gli accade intorno, tutte le persone che ha conosciuto e che con lui hanno percorso la strada della vita, nel bene e nel male, sono parte di lui. Tutte queste persone formano un girotondo circense, che rotea intorno a Guido, che li dirige, ma che da loro riceve, un dare-avere indistinguibile. Nel carosello finale con tutti i personaggi del film, il regista, che ha ora riconquistato l'innocenza e la gioia di vivere, si rivede bambino. Analisi. - Il film è un mix di realtà e immaginario; ha una dimensione quasi magica e una dimensione onirica moltoimportante.- la scena iniziale del film è surreale e legata al sogno; è una scena sovrailluminata e quasitotalmente priva di suoni

Michelangelo Antonioni (1912-2007)

“Deserto rosso” (1964) con Monica Vitti, attrice prediletta di Antonioni

Trama. Giuliana, moglie di Ugo, un dirigente industriale, è depressa e tormentata; l'ingegnere Corrado, amico e collega di Ugo, sembra esser l'unico in grado di penetrare il mistero e l'isolamento in cui si trova Giuliana.

L'apparente malattia del piccolo figlio di Giuliana, scatena l'ennesima crisi della protagonista, che, in preda alla disperazione, si reca da Corrado, in partenza per la Patagonia.

Nemmeno Corrado, con cui Giuliana finisce per tradire il marito, riesce ad aiutarla, perché, a sua volta, è incapace di adattarsi alla realtà che lo circonda, da cui scappa viaggiando continuamente.

Analisi. – è un film di colori: il colore è anche nel titolo (primo

a d'arte e di storia, e racconta la storia di un fotografo che si innamora di una donna misteriosa. Il film è famoso per la sua fotografia mozzafiato e per la sua narrazione lenta e contemplativa. La città di Ravenna diventa un personaggio a sé stante, con i suoi monumenti e i suoi paesaggi che si fondono con la trama del film. La storia d'amore tra il fotografo e la donna misteriosa si sviluppa lentamente, creando una tensione emotiva che permea tutto il film. La fotografia a colori di Antonioni è straordinaria, con una palette di colori vividi e saturi che catturano l'occhio dello spettatore. Il film è un capolavoro del cinema italiano e un esempio perfetto del talento di Antonioni nella creazione di immagini suggestive e coinvolgenti.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
16 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher annatoscani97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Grespi Barbara.