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P P/X
dove q rappresenta la velocità specifica di formazione del prodotto (misurata come g di prodotto
P
per g di biomassa nell’ unità di tempo)
Moltiplicando per la biomassa totale si ottiene la PRODUTTIVITA’ VOLUMETRICA (g di
prodotto per volume nell’unità di tempo)
R= q · X
P
la cinetica di produzione è collegata alla cinetica di crescita attraverso una costante
Produzione di prodotti parzialmente correlati con la crescita => Si introducono altre costanti
processo -dipendenti che descrivono quando inizia la fase di produzione rispetto alla fase di crescita
dP/dt = α · dX/dt + β·X
dove α e β sono costanti dipendenti dal processo
Produzione di metaboliti secondari => Normalmente la produzione inizia quando µ diminuisce
Fed-batch =>
Un processo di fed-batch ha i seguenti pro e contro:
Pro
-prolungata fase di crescita e/o produzione
-si evita la repressione da catabolita e problemi osmotici dovuti ad alte concentrazioni di zuccheri
che provocano stress osmotico
-diminuisce la viscosità del brodo
-diluizione di metaboliti tossici
contro
-elevato rischio di contaminazioni
-processo complesso
-elevata instabilità genetica
in un processo di fed batch, il feeding si inizia a fare quando il microrganismo tende ad entrare
nell’ultima fase di crescita esponenziale; questo causa il proseguito della fase di crescita
esponenziale.
In questa nuova fase di crescita esponenziale si ha una mu ridotta rispetto alla mu della prima fase
di crescita esponenziale ( graficamente si ha una pendenza minore).
Il feeding introdotto (il feeding è un flusso,volume/ tempo ) deve essere calcolato in modo da
mantenere stabile la concentrazione dei substrati rimanenti; tutto il feeding introdotto deve essere
utilizzato dal microrganismo per crescere! in questo modo il substrato nutritivo rimane costante.
Per concludere, la quantità di substrato aggiunto deve essere uguale a quella utilizzata dal
microrganismo!
La crescita del microrganismo è regolata da mu; inoltre si deve considerare il volume del
bioreattore; non si può aggiungere troppo feeding!
Il substrato feed dipende ovviamente dalla produzione; in caso in cui si vuole ottenere biomassa si
immettono zuccheri mentre nel caso della produzione di amminoacidi si aggiungono delle fonti di
azoto.
Anche nel caso dell’azoto, il feeding permette di mantenere la concentrazione di questo elemento
costante nel tempo della fermentazione
In caso di produzione di un metabolita secondario, il feeding può essere fatto quando il substrato è
sotto a un determinato valore soglia; ciò permette di evitare la repressione da catabolita! in caso di
repressione da catabolita non si ha la produzione del prodotto del metabolismo secondario.
Fermentazione in continuo => La fermentazione in continuo è un sistema aperto
La soluzione sterile nutriente è aggiunta al bioreattore continuamente e ,in parallelo, il terreno
esauso dai nutrienti insieme ai microrganismi viene rimosso dal sistema.
Anche in questo caso l’immissione di nutrienti deve avvenire sotto a una certa soglia e deve
permettere il mantenimento a concentrazione costante di quest’ultimi.
La produzione si ha in una situazione di equilibrio tra flusso in ingresso e flusso in uscita
Si possono distinguere due tipi di fermentazione in continuo:
manca
-chemostato
-tubidostato
-Plug flow reactor
Nel plug flow reactor la soluzione nutriente entra dal fondo mentre il prodotto esce dalla testa; sono
utilizatti nelle bioconversioni.
Si ha la formazione di un gradiente di sostanze nutrienti e la biomassa è immobilizzata
Nel chemostato si mantiene costante il volume.
Nel turbidostato si mantiene costante la concentrazione di biomassa nel sistema.
Il chemostato è un reattore agitato meccanicamente in cui si ha un sistema per l’immissione della
soluzione nutriente e un sistema per l’asportazione della soluzione esaurita,il tutto mantenendo
costante il volume di terreno contenuto nel bioreattore
Il terreno di coltura viene immesso nel recipiente per coltura ad una velocità che assicura un tasso di
crescita costante.
Questo sistema ha lo svantaggio di permettere una continua replicazione cellulare; ciò non assicura
una buona stabilità genetica.
Questo processo è tuttavia molto efficiente dal punto di vista della produzione, in quanto permette
la produzione continua per molto tempo, evitando di fare l’harvest al termine di ogni produzione
però ,proprio a causa delle lunghe tempistiche di produzione e per le varie entrate nel bioreattore, il
chemostato è molto suscettibile a eventuali contaminazioni.
Crescita nel chemostato=> nel chemostato, un flusso F passa attraverso il reattore che ha un volume
operativo V.
Il flusso è sempre mantenuto costante (sia in ingresso che in uscita) per mantenere il volume
costante.
Se D(h-1) è la velocità di diluizione:
D= F/V F= mL /h V=volume operativo mL
Se il volume è costante,il terreno fresco entra con una velocità di diluizione D e la biomassa e il
terreno fermentativo escono con la stessa velocità di diluzione .
La quantità di biomassa dipende dalla concentrazione del substrato limitante.
Nella fermentazione in batch : dX/dt = mu * X
Nella fermentazione in continuo :crescita- effluente dX/dt = (mu*X) - (D*X) = (mu-D) X
Se mu è maggiore della D si ha un aumento della biomassa
Se mu è minore della D si ha una diminuzione della biomassa
Se mu è uguale alla D si ha una situazione di equilibrio (steady state)
Si può continuare ad immettere nutrienti ( aumento D con aumento di mu) fino a che in un sistema
si ha mu = mu max; a questo punto il sistema intero crolla.
Quando mu = mu max si va incontro alla D critica (diluizione critica); in questo stato le cellule non
riescono più a compensare i nutrienti immessi e il chemostato andrà incontro a “wash out”, ossia il
crollo della concentrazione batterica nel fermentatore.
FERMENTAZIONI: PRODOTTI DELL’ANAEROBIOSI
LA FERMENTAZIONE ALCOLICA
I microrganismi coinvolti più frequentemente in questo tipo di fermentazione sono Saccaromyces
cerevisiae e Zymomonas mobilis.
La fermentazione alcolica è una fermentazione tradizionale ad uso alimentare o di produzione
industriale di alcoli e di biofuels a base di alcoli.
I microrganismi sopra citati sono rispettivamente un lievito (un fungo facente parte del gruppo degli
ascomiceti; questi possiedono delle spore meiotiche contenute in strutture dette asco) e un batterio
Gram negativo.
Questi due microrganismi sono stati intensamente studiati in quanto sono degli specialisti
metabolici per la produzione di alcoli.
In natura questi microrganismi si localizzano ad esempio sulla superficie degli acini d’uva (per
quanto riguarda Saccaromyces) e sulle canne da zucchero (per quanto riguarda Zymomonas).
I sumeri producevano la birra mentre gli egiziani il vino
Ad oggi il lievito viene usato per la produzione industriale di alcool, per le bevande alcoliche
(birra,vino,liquori) e per la biomassa (utilizzata poi nella panificazione, estratto di lievito,vitamine).
L’etanolo viene prodotto anche come solvente per l’industria chimica e come precursore di altri
compoisti chimici importanti per polimeri
In paesi come il Brasile e Stati Uniti, l’etanolo di origine fermentativa (bioetanolo) viene usato
come sostitutivo o additivo della benzina.
Un microrganismo ideale per la produzione di etanolo deve avere le seguenti caratteristiche:
-utilizzare un ampia gamma di fonti di carbonio
-utilizzare fonti a basso costo e di facile riproducibilità
-produrre etanolo con alte rese e alte produttività
-tollerare alte concentrazioni di etanolo
-tollerare le pressioni osmotiche causate dall’alta concentrazione di substrato iniziale
-crescere a temperature relativamente elevate per ridurre il rischio di contaminazioni e per facilitare
il recupero del prodotto
-flocculare facilmente per semplificare le operazioni di separazione della biomassa
La tassonomia e gli attinomiceti
La tassonomia è la disciplina della classificazione
Abitualmente si impiega il termine per desi manca
Nei batteri vi sono 15 phyla; ogni phylum è suddiviso in un centinaio di generi
Esistono più metodi per la classificazione tassonomica dei microrganismi:
-morfologia microscopia e della colonia su piastra
-test metabolici
-analisi chimica della parete e della membrana
-metodi molecolari come l’analisi della sequenza 16 (18) S dell’RNA e l’ibridazione DNA / DNA
Nei metodi classici di caratterizzazione si osservano le seguenti caratteristiche:
-caratteri morfologici
-caratteri morfologici e fisiologici
-caratteri ecologici
-analisi genetica
nei metodi molecolari invece si osservano le seguenti caratteristiche:
-confronto delle proteine
-confronto degli acidi grassi
-composizione in basi degli acidi nucleici
-ibridazione degli acidi nucleici
-sequenziamento degli acidi nucleici
Gli attinomiceti (ordine Actinomycetales)
Sono Gram positivi che spesso formano un micelio filamentoso e spore (non tutti; dipende anche
dalle condizioni ambientali)
Sono microrganismi prettamente aerobi
Possiedono un alto contenuto di G+C (60-78 %)
Producono più del 70% degli antibiotici noti
Gli attinomiceti formano colonie morfologicamente molto diversificate tra loro, di vari pigmenti;
Dal punto di vista microscopico si ha la formazione di spore di svariata forma (a spirale, a
uncino…..)
Inizialmente sono stati classificati come funghi data la presenza di ife, molto simili a quelle fungine;
tuttavia dopo ulteriori analisi sono stati classificati come batteri
Alcuni actinomiceti sono patogeni
Il microrganismo modello degli attinomiceti è lo Streptomyces coelicolor
Il ciclo vitale di uno streptomicete è molto complesso;
Una singola spora libera germina e colonizza il substrato;
Si ha la formazione di un micelio di substrato, seguito dalla formazione del micelio aereo;
Al termine si ha la divisione in setti e la successiva sporulazione la quale, una volta matura, viene
rilasciata
Essa poi è in grado di riniziare il ciclo
Il metabolita primario è una molecola fondamentale per il microrganismo; un metabolita primario
può essere un derivato del metabolismo oppure una sostanza che serve direttamente al
microrganismo; i metaboliti primari sono prodotti durante la fase di crescita
Il metabolita secondario è una molecola prodotta durante la fase stazionaria; esso serve per
proteggere la sua nicchia ecologica da eventuali microrganismi competitori; esso quindi serve come
protezione nei confronti di altri microrganismi
I vari antibiotici sono metaboliti secondari
I metaboliti seconda