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PASOLINI
venerdì 1 aprile 2022
1922-1975, poeta, sceneggiatore, attore, regista, scrittore e drammaturgo.
Pasolini è uno dei pochi scrittori recenti che è entrato nel senso comune. È diventato una sorta di piccolo mito culturale, ma anche se molti ne parlano, pochi lo hanno letto fino in fondo. Molti ne parlano per usarlo e non sempre a proposito.
Pasolini ha condotto una serie di battaglie culturali ed espresso idee provocatorie o che producevano discussione, quindi si presta bene a essere strumentalizzato per i propri ragionamenti. Pasolini è stato elevato al rango peggiore per un intellettuale laico, quello di profeta (il cui discorso anticipava cose successe dopo). In questo modo si sconfessa l'identità di un intellettuale, i cui ragionamenti vengono trasformati a torto in dogmi. È diventato un autore conteso tra i poli culturali di destra e sinistra, nonostante fosse un intellettuale di sinistra (espulso dal Partito Comunista, ma che
comunque si riconosceva in esso). È stato ferocemente critico verso il progressismo, cioè quei miti dell'emancipazione che si collocano a sinistra, in particolare con la retorica degradata a mito dell'illuminismo (privilegio della ragione). La sinistra lo percepisce un "autore della sua parte", nonostante le critiche reciproche, mentre la destra dopo la sua morte lo ha cominciato a rivendicare a sé, fraintendendo una provocazione di Pasolini che negli anni '70 ha detto che i giovani di sinistra non erano più i suoi interlocutori perché figli dell'emancipazione (ne "La Meglio Gioventù"). La destra lo ha rivendicato per via di aspetti conservatori del suo pensiero.
Un teorico contemporaneo della letteratura, Compagnon, ha pubblicato un libro su quelli che lui propone di definire gli anti-moderni. Per intende una sfilza di autori dell'800-900 anti-moderni che noi consideriamo cardini della nostra letteratura.
Non che essi non credano alle ragioni della modernità (secolarizzazione), però sono fortemente critici verso la modernità per alcuni di loro ad esempio come si è realizzata di fatto, ma comunque interni alla modernità. Sono moderni ma anti-capitalisti, o contro il modello politico, o nelle più varie ragioni. Il loro obbiettivo è attaccare la falsa coscienza della modernità per coglierla in fallo. Questa è una definizione che calza bene a Pasolini. Non dunque un autore da collocare fuori dalla modernità, ma solo dalla modernità per come si è realizzata. Ciò fa saltare la concezione di Pasolini come autore schierato, lui era contro la modernità capitalista; era di sinistra ma recuperava elementi del pensiero conservatore. Non è facilmente categorizzabile. Era, ad esempio, un omosessuale ma non nel modo in cui l'omosessualità viene intesa oggi, infatti era fortemente.critico verso i processi di liberazione omosessuale, molto forti negli anni '60. Il ragionamento di Pasolini è: il consumismo feroce che degrada gli esseri umani e i valori è la nuova realtà del mondo, e purtroppo i movimenti di liberazione individuali stanno dentro la stessa onda culturale, dunque sono falsi e li contesto. Se queste lotte di emancipazione fossero davvero alternative ai miti dominanti sarei dalla loro parte, in realtà non lo sono. Dato che non è possibile tirare Pasolini da una parte o dall'altra, meglio affrontarlo in maniera laica. Pasolini cerca l'interlocuzione e la disputa con lo spettatore perché aveva il piacere del conflitto. Un critico tra i più grandi studiosi di Pasolini, Ferretti, notava negli anni '50 che potevamo già considerare Pasolini uno dei cantori più definiti del mito della "resistenza tradita". Pasolini nasce nel '22 a Bologna ma trascorre il grosso.della sua giovinezza in Friuli, a Bolognatorna come studente universitario. In Friuli fa esperienza di un mondo popolare e contadino. Suo padre è un soldato fascista della prima ora, sua madre un'insegnante elementare, e ha un fratello che diventerà partigiano (verrà ucciso dai comunisti di Tito tra Italia e Iugoslavia). Pasolini diventerà l'emblema stesso dell'intellettuale civile in Italia. Non partecipa alla resistenza, è preso dal mito del poeta e vuole costruire la propria identità passando dall'arte e ambisce da subito ad essere un artista in molti campi diversi. Scrive in dialetto in modo da renderlo ultrapoetico e musicale. Sviluppa, anche in reazione alla tragica morte del fratello, una coscienza politica. Quando nel primissimo dopoguerra iniziano a essere pubblicati i Quaderni del Carcere di Gramsci, diventa un punto di riferimento friulano del PC. La sua omosessualità è di dominio pubblico. Nel '49 (P.Il caso Pasolini
Pier Paolo Pasolini (nato nel 1922 e morto nel 1975, quindi aveva 27 anni) viene accusato di pedofilia (probabilmente vero ma mai dimostrato) e scoppia lo scandalo "i fatti di Ramoscello". Il processo però ha connotazioni politiche. Pasolini è l'italiano artista non criminale verso cui i tribunali italiani hanno fatto più processi. Prima ancora che il processo per scandalo cominci, il PC lo espelle. Nel frattempo, nel '48 è entrata in vigore la Costituzione.
Nei suoi testi, Pasolini prende il mito della simile al tema dell'Orologio di Levi. Nella resistenza tradita, la sua tesi è che il fascismo è stata un'orribile dittatura che ha cercato d'imporre all'Italia la distruzione di ogni cultura comunitaria locale, specie quando ha voluto proporsi come mito di modernizzazione. Chi ha combattuto contro il fascismo? Azionisti, liberali, socialisti, cattolici e in maggior parte, comunisti, ha combattuto anzitutto la vecchia cultura contadina.
A vent'anni Pasolini progetta una rivista mai realizzata.
realizzata (poi negli anni ’50 nascerà Officina) chesi sarebbe dovuta chiamare “Eredi”. Il passato non era da abbandonare ma da raccogliere eattualizzare.
Se i valori della resistenza li avessimo portati fino in fondo, ora non avremmo la Repubblica cheabbiamo, che da subito a Pasolini appare una falsa democrazia. Tra fascismo e Repubblica c’èmolta meno discontinuità di quanto le istituzioni non dicano. Come il fascismo è stato un regimeborghese e nutrito da cattivi valori borghesi, nella neonata democrazia italiana il potere resta inmano alla stessa classe sociale; nei suoi testi infatti fascisti e borghesi sono totalmenteidentificati gli uni con gli altri.
Quindi, in una serie di poesie, se lette con attenzione, Pasolini 14rimpiange la resistenza come un’occasione perduta, perché su quelle basi poteva nascere unasocietà finalmente libera, emancipata e giusta e invece è nata una repubblica borghese.
elitariae fintamente democratica.lettura di una resistenza tradita non appartiene solo a Pasolini. Alla fine della guerra,Questamolti comunisti contestatori del PC pensano che il PC sia parte del sistema e che quinditradisca i valori della resistenza.Questi ragionamenti non sono necessariamente corretti, ma sono ottime chiavi per interpretareun processo storico che poi culminerà nei moti del '68, che attualizzerà il mito della resistenzatradita nella ribellione ai genitori e ai nonni "fascisti". Questo diventerà anche il mito fondativodelle Brigate Rosse, che inizialmente cercherà di identificarsi con la resistenza, contro lo Stato(Democrazia Cristiana) e lo stesso Partito Comunista che si è fatto sistema.Una delle poesie più belle in cui Pasolini declina questo mito è "Ad un Ragazzo" (dedicata aBertolucci padre). Anche "Ragazzi di Vita" (romanzo che parla dei ragazzi nelle periferieromane)
È intriso di questo mito, che dipinge una società fascista borghese, bacchettona, moralista e assolutamente indisposta a dare una possibilità di riscatto alle vite marginalizzate dei proletari. Pasolini non è considerato benissimo dai movimenti omosessuali di oggi. È considerato bacchettone, cattolico, omofobo e misogino (Aldo Busi). Nelle opere di Pasolini la donna o è madre, o prostituta, non si dà in altra forma. In generale l'universo femminile non è di grande interesse per Pasolini. Ha problemi anche verso l'omosessuale adulto e la rappresentazione del piacere omosessuale adulto; c'è un forte senso dell'eros nelle sue opere, ma rivolto verso i ragazzi. Tra gli anni '50 e '60 a una lunga fase di ricostruzione subentra una fase di forte espansione, il mondo. Questa crescita segna il boom economico. Negli anni '60 l'Italia è il paese che proporzionalmente cresce di più al boom economico.passo anche di una rivoluzione culturale. La crescita è resapossibile da un'industrializzazione che cambia l'Italia agricola post-bellica. Cambia quindi anche il volto sociale del paese. Cambiano le città, che passano da paesi a città moderne, come Milano e Roma. Cambiano le abitudini di vita delle persone, ad esempio con l'arrivo della televisione e della lavatrice. Inizia a entrare in crisi una certa cultura patriarcale. Nascono lavori e riti culturali nuovi e si affermano modelli culturali legati al cinema, con attori e attrici famosi, musica (rock e pop), e in generale si afferma il Si avvia anche un forte consumo culturale. processo di a cui contribuiscono la scuola repubblicana ma anche la alfabetizzazione, televisione, che contribuisce a unificare la conoscenza della lingua italiana. Dal punto di vista di Pasolini, questa trasformazione è l'apocalisse e lui ne diventa il contestatore, perché ne vede tutti i risvolti.
negativi. L'assunto da cui parte gli rende quasi impossibile non vedere quasi esclusivamente il costo e quasi mai il profitto. Quali sono per lui i costi? Dato che siamo in una società borghese fascista, A causa della televisione si l'alfabetizzazione consiste in effetti in un indottrinamento. perdono i dialetti più antichi e le tradizioni culturali ad essi legati, in favore di un italiano standardizzato e inespressivo. La scuola indottrina ai valori della borghesia. In un articolo chiamato "Una Modesta Proposta" propone con ironia di chiudere le scuole e di eliminare la televisione per ridurre la criminalità dai giovani, educati alla mentalità fascista borghese. Un modo caricaturale, paradossale per mettere il pubblico di fronte all'assurdo per far prendere coscienza della gravità della situazione. Si perde l'educazione letteraria, senza la quale i giovani sono definiti dei "barbari" (non a caso li descrive anche
come brutti e trasandati) e con un'insufficiente educazione sentimentale. La società consumista diventa l'acerrima nemica di 15