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RAPPORTO TRA FASCISMO E INTELLETTUALI —>
1- atteggiamento del regime nei confronti degli intellettuali Il Fascismo ha sempre tenuto in
disprezzo la cultura, perché è matrice di dubbi e di contestazioni, però la utilizza per abbellire il
regime tramite gli intellettuali. Mussolini costruisce istituzioni in cui inserisce gli intellettuali con
d’Arte
remunerazioni monetarie ovvero stipendi (Accademia d’Italia, Accademia drammatica, la
l’Istituto dell’Enciclopedia
Biennale del cinema di Venezia, Italiana). Egli è feroce nel cercare di far
fuori gli oppositori: Gramsci (antifascista marxista), muore dopo la detenzione, e Gobetti
(antifascista liberale), aggredito dagli squadristi a Torino e si rifugia in Francia.
La sua era una forma di antifascismo diretto con conseguenze di volontà di soppressione da parte
di Mussolini. Espressione: spegnere i cervelli degli oppositori.
—>
2- atteggiamento degli intellettuali nei confronti del regime ci fu una massiccia adesione degli
intellettuali al regime, non sempre come convinta adesione ma come adattamento, come volontà di
cercare un quieto vivere, oltre ad assicurarsi dei vantaggi validi e possibilità di carriera.
Pochi scelsero la via dell’esilio, la grande maggioranza invece si adegua alla situazione.
Non era possibile rimanere in Italia ed essere antifascista.
Nel 1931 venne imposto ai docenti universitari di fare il giuramento di fedeltà al regime. Chi rifiuta,
deve lasciare la cattedra. Giuseppe Antonio Borgese si rifiuta di fare il voto di fedeltà, dopo la
guerra dà il nome al movimento Crepuscolare.
Scrittori che aderiscono:
- Pirandello ,forse non per convinzione ma per adattamento, per i vantaggi, sperava nella
creazione di un teatro nazionale “Allegria”
-Ungaretti, il quale dedicò a Mussolini ,la sua seconda raccolta.
dello Spirito
-Marinetti, egli vedeva in Mussolini l’incarnazione del Futurismo.
-Gadda, egli scrive un pamphlet elogiando le opere pubbliche del fascismo, dopo la fine della
guerra pubblicherà un pamphlet antifascista, “Eros e Priapo” (Eros usato come metafora di
Mussolini che seduce con il suo atteggiamento di machismo esasperato).
Quindi c’è un’adesione piuttosto massiccia.
Nascono i GUF: gruppi universitari fascisti.
La Censura è la forma di vigilanza contro ogni forma di dissenso.
l’Antologia Americana,
Nel 1941 fu pubblicata a cura di Vittorini, nella quale alcuni racconti
vennero censurati, l’editore scelse di far uscire l’editore lasciando le pagine censurate bianche.
Quello del consenso è tema dibattuto; alcuni hanno difeso la loro adesione a posteriori.
Sicuramente l’ideologia ha fatto presa sulle menti più giovani, in quanto indottrinate all’interno delle
scuole in tutti i gradi di istruzione, rendendo molto più difficile per la gioventù sviluppare il pensiero
critico necessario alla rinnegazione del Regime e dei suoi valori.
ERMETISMO
L’ermetismo anni 30 del ‘900.
è una corrente letteraria che si sviluppa negli
Il concetto di ermetismo viene formulato per la prima volta dal critico Francesco Flora nel 1936, nel
“La
saggio intitolato poesia ermetica”, nel quale argomenta su questa nuova corrente; in essa
inserisce Ungaretti, Montale e Quasimodo.
Nei decenni successivi la critica letteraria ha evidenziato che Ungaretti e Montale non sono poeti
li considera precursori dell’ermetismo,
ermetici, infatti ma non ermetici in senso stretto.
Con il concetto di ermetismo (interpretazione più restrittiva) intendiamo una produzione letteraria
‘900
che si sviluppa soprattutto a Firenze, attorno ad alcune riviste, negli anni 30 del fino ai primi
anni 40, ci sarà poi la guerra che farà da spartiacque e sarà il momento di rottura in cui finirà quella
stagione letteraria.
Gli ermetici sono Quasimodo, Mario Luzi, Alfonso Gatto, Vittorio Sereni, Sandro Penna (poeta a
sé, si parla di ermetismo debole).
comprendere l’ermetismo se non sapessimo cosa è
Non potremmo il Simbolismo (Decadentismo)
l’iniziatore
-- > Baudelaire è della poesia moderna, prima di lui la poesia può essere ridotta a
discorso (ridotta a discorso vuol dire che posso parafrasarla, trascrivere in prosa).
L’obiettivo della poesia contemporanea non è più quello di comunicare delle idee e concetti ma di
quello di suggestionare, suggerire, evocare, emozionare attraverso la musicalità del verso --> la
musica prima di tutto. Gli ermetici italiani sono dei grandi studiosi di poesia francese, il critico più
> scrive un saggio intitolato ‘Letteratura come vita’ nel 1938
importante è Carlo Bo -- per definire
l’ermetismo, professore di letteratura francese, il suo modello è la poesia francese simbolista.
“fare vita un’opera d’arte”,
È il rovesciamento di un motto che era tipico dei decadenti, della propria
e la letteratura ma ora è la letteratura che diventa vita.
lì era la vita che imitava l’arte
La poesia è una continua interrogazione morale ed etica a livello profondo. Gli ermetici vedono
nella letteratura il luogo della conoscenza. Le figura retoriche più utilizzate dai simbolisti sono:
l’analogia
- -- >accostare due immagini per un rapporto di vicinanza che però sfugge alla ragione,
In ‘Temporale
i legami logici vengono soppressi. di Pascoli’, tra il nero un casolare e ali di
il poeta paragona il casolare all’ala di gabbiano, ci fa capire che il casolare è bianco,
gabbiano -- > una similitudine tradizionale, ma l’elemento comune non è esplicitato,
il paragone non si fa come
c’è solo un’allusione.
- la sinestesia -- > è un incrocio tra ambiti sensoriali diversi: es. odore di fragole rosse (gelsomino
notturno di Pascoli), l’aggettivo rosso suggerisce l’entità del profumo -- > vista/olfatto.
All’ermetismo sono state mosse due accuse:
-di tipo letterario -- > il termine ermetico diventa sinonimo di incomprensibile, di astruso. Erano
(poeti minori). Per i poeti maggiori l’oscurità era la
oscuri perché scaduti in una moda ermetica
conseguenza del groviglio interiore del poeta perché non conosce sé stesso. Con il Positivismo
entrano in crisi le certezze e la poesia mette in atto uno scandaglio profondo attraverso cui l’uomo
ma non ci riesce, si parla di paralisi conoscitiva. L’oscurità
cerca di conoscere sè stesso
rappresenta la condizione interiore dell’uomo.
non trattano temi storici sociali e legati all’attualità
-di tipo storico sociale -- > rifiutano la storia,
politica. Non affrontano quindi elementi della realtà esterna e politica, ma solo di quella interna e
personale. Tra l’altro gli ermetici vivono il fascismo e hanno deciso di isolarsi dalla società durante
tutto ciò. Loro sostengono che non sia possibile opporsi al regime, non accettano la retorica del
regime ma già il fatto di non dargli sostegno era una forma di dissidenza, la loro è stata una forma
che non passava inosservata. Erano degli oppositori silenziosi, non c’era
di resistenza passiva
altra maniera.
Salvatore Quasimodo
‘Oboe
p.678 sommerso’
Oboe è uno strumento musicale a fiato. In questo caso è sommerso e non può produrre alcun
suono, è muto.
Ci rimane una sensazione, il poeta sta descrivendo la sua sofferenza, mal di vivere attraverso
immagini oscure ma fortemente vocative. ‘Pronunciare’ nel lessico ermetico,
Risillaba -- > verbo molto evocativo, risillabare nuovamente.
molto utilizzato dagli ermetici.
L’oboe forse rappresenta una gioia che non c’è più, è gelido perché è sotto acqua e richiama una
gioia che non è del poeta, forse qualcosa che possiamo collocare nel passato -- > presente
infelice.
Mario Luzi
E’ morto nel 2005 ed era molto amico di Carlo Bo. La fase ermetica finisce con la guerra e quindi
cambia il modo di scrivere.
‘Avorio’,
Pag.1236 --> poesia tipicamente ermetica.
Dopo la guerra i temi cambiano e anche lo stile.
Criniere rosse -- > anastrofe.
Guido Gozzano
Guido Gozzano nasce a Torino nel 1883 da una famiglia piuttosto benestante. Lui ha una carriera
scolastica piuttosto travagliata, era un ragazzo piuttosto sveglio e intelligente ma non molto
diligente nello studio. Quindi ottiene la maturità in provincia di Cuneo, perché a Torino non riusciva
ad ottenere la maturità.
Nel 1904 si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza ma non le frequenta tanto quanto quelle di
Lettere, dove c’era un professore chiamato Arturo Graf, le cui lezione lui segue con molta
attenzione. Egli non si laureerà mai in Giurisprudenza, anche se spesso nelle sue poesie si
autodefinisce ‘l’avvocato’. Inizia poi a collaborare con riviste e giornali, scrivendo poesie e articoli
in prosa. Nella sua vita non ci sono fatti eclatanti, se non ad un certo punto una relazione
sentimentale con una poetessa, che però dura pochi mesi e si trasforma in amicizia.
Sin da giovane, all’età di 21 anni, gli viene diagnosticata la tubercolosi e quindi lui passerà gli anni
della giovinezza segnato da questa malattia, la quale è una specie di condanna a morte all’epoca.
Questa consapevolezza della malattia e della morte lo porta ad una percezione negativa, sebbene
l’ironia per alleggerirla. Gozzano fa parte dei crepuscolari torinesi e quindi della
venga utilizzata
Scuola dell’ironia di Torino > usano l’ironia per stemperare la tragedia, e renderla meno pesante.
--
l’alleggerimento ironico
Quindi stempera il dolore e il senso di dramma e tragedia in qualcosa di
meno pesante.
Gozzano viaggia in india per alleviare i sintomi, ma si rivelerà inutile e morirà nella sua città natale
nel 1916.
Ci lascia due raccolte di poesie:
“La via del (1917)
1- rifugio”
“I Colloqui”
2- (1911)
I Colloqui è una raccolta più organica e strutturata; definisce una sorta di canzoniere, un po’ come
Petrarca oppure come avviene nei Canti di Leopardi. Le poesie disposte secondo un ordine che
rimanda ad una sorta di romanzo, di narrazione della propria vita, quindi in un ordine logico e
cronologico come se fosse un romanzo autobiografico.
Poi ha lasciato un libro di viaggi, “Verso poiché nel 1912 va in India.
la cuna del mondo”,
Infine abbiamo “le Farfalle” -- > è un poemetto di endecasillabi sciolti proprio sulle farfalle, lui era
un