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Il linguaggio alla nascita è già nel cervello?

A partire dagli anni 50 del 900 si è sviluppata una teoria, che è la teoria della mente

modulare che dice che il cervello ha delle parti che si occupano dei singoli compiti

(logica, emozione x) e anche una parte che si occupa solo del linguaggio. Moduli

indipendenti dedicati specificatamente ad attività parziali, arriva fino a livelli di estremo

coraggio epistemologico (i concetti li abbiamo già nella testa e non si formano in un

cervello che all’inizio è solo una tabula rasa).

Problema di quanta informazione c’è alla nascita nasce dalle idee di Chomsky sul fatto

che c’è un modulo linguistico nel cervello alla nascita che prende le mosse dalle

modularità della mente.

La controparte teorica pensa che la mente sia un tutt’uno complesso senza modularità.

Il paradigma chomskyano (modulo del linguaggio=GU). Grammatica generativa: impresa

che dimostra che nelle lingue ci sono delle regole condivise. Chomsky afferma che

questo modulo esiste davvero nel cervello. Salto ontologico. Ipostatizzare. Il linguaggio è

prodotto della natura e non della cultura.

Attualmente la grammatica universale si è ridotta. Chomsky sostiene che l’unica cosa

universale è la ricorsività.

Churchland: se c’è qualcosa di universale nelle lingue è perché è conveniente.

Pinker è il più importante seguace di Chomsky insieme a Bloom.

Dispositivo di acquisizione del linguaggio: la grammatica universale, oltre ad essere nel

cervello e a consentire l’uso del linguaggio, serviva anche come dispositivo

nell’acquisizione dell’uso del linguaggio. La velocità e la perfezione con cui i bambini

acquisiscono il linguaggio, non si spiega se il linguaggio è un comportamento degli altri e

il tuo cervello non ha alcuno predisposizione per estrarlo dagli altri. Il linguaggio è troppo

complesso e il bambino sulla base di quello che sente non può arrivare dove arriva.

Spiega che il bambino non parte da zero ma ha già una serie di informazioni nella testa

che si attivano sentendo parlare gli altri. Il bambino ha già l’istinto alla grammatica.

GU=LAD Lo stimolo è povero. È impossibile che i bambini arrivino a parlare senza LAD.

Per il cervello siamo costretti a pensare che non si sia evoluto tramite selezione

naturale, ma tramite una mutazione felice (contraddice tutto quello che sappiamo degli

esseri umani ma lo dobbiamo tenere in considerazione perché lo ha detto Chomsky).

Quello che non si è evoluto per selezione naturale non esiste. Non esiste un modulo non

darwiniano che faccia parte della natura umana.

Una cosa come la GU può essersi evoluta nei cervelli degli esseri umani?

Se non può evolversi non c’è.

Problema logico dell’evoluzione del linguaggio: il cervello non può essersi adattato al

linguaggio.

Chomsky (generativisti) vogliono stare nella comunità scientifica internazionale: se c’è la

GU nel cervello è perché vi si è evoluta. I nostri cervelli prima non avevano il linguaggio

e ad un certo punto il cervello ha evoluto il linguaggio. A forza di piccole mutazioni, quelli

con nel cervello poco linguaggio, sono stati sostituiti da quelli con molto linguaggio.

(come i colli delle giraffe si sono allungati). Grazie all’ambiente. Vantaggio adattativo.

L’organo del cervello si è sviluppato sempre di più. (Pinker e Bloom)

Le mutazioni avvengono in base all’ambiente (quello che serve alla sopravvivenza).

Perché un cervello dovrebbe evolvere un linguaggio (grammatica) sempre più

complesso? Vivere in un ambiente dove la gente parla. Si complessifica la grammatica

per mutazioni date dalla maggiore adattività. L’ipotesi da cui partono i generativisti (non

Chomsky): cervelli che vivono in un ambiente dove si parla, iniziano a complessificare la

propria grammatica attraverso mutazioni e sostituiscono i cervelli che hanno una

grammatica meno sviluppata. Attraverso il tempo si sviluppa un organo della grammatica

perché nell’ambiente è utile.

Da questa ipotesi partono tre argomenti:

LE POPOLAZIONI SI SONO DISPERSE: le mutazioni che avvengono in una

popolazione, non necessariamente avvengono nell’altra. Dato che le popolazioni si sono

disperse, mentre evolvevano tratti diversi, avrebbero dovuto evolvere anche

grammatiche diverse. Come si può spiegare che appena le popolazioni si dividono,

evolvono tratti diversi, ma il linguaggio rimane lo stesso? Dovremmo avere grammatiche

diverse. Se le avessimo, alcuni dovrebbero parlare in un modo e altri in un altro.

Grammatiche facilitanti lingue diverse vincolano i parlanti a parlare in modo diverso.

Dovrebbero esserci popolazioni che non possono parlare altre lingue. Vuol dire che

questo modulo non esiste. Chomsky dice che la GU non si è evoluta per selezione

naturale. (contro Pinker e Bloom).

FAST MOVING TARGET: bersaglio che si muove in modo troppo veloce. La condizione

perché avvengano i mutamenti linguistici è che l’ambiente rimanga lo stesso per

parecchie centinaia di anni perché le mutazioni sono casuali e minimali. Il problema è

che il linguaggio non rimane così per molto tempo. I mutamenti sono molto veloci. Il

linguaggio cambia ad una velocità tale che non è in grado di rappresentare un target

evolutivo. Linguaggio è inteso come l’ambiente a cui il cervello deve adattarsi per

produrre un organo del linguaggio sempre migliore.

CHE COS’è GENETICO? All’origine delle teorie sull’evoluzione, un rivale di Darwin era

Lamarck pensava che se un individuo acquisisce una caratteristica (imparo ad essere

bravo matematica), questa viene trasmessa anche ai discendenti, questo perché non si

sapeva di genetica. Una caratteristica non cambia la genetica. La verità è che se io

casualmente nasco con un codice genetico che mi consente di acquisire una

muscolatura più grossa, allora i miei figli avranno una muscolatura più grossa. Non

perché io l’ho sviluppata in vita, ma perché il mio codice genetico la aveva. Le cose

apprese non si trasmettono. I conseguimenti culturali non si trasmettono geneticamente.

La mutazione è sempre casuale ma la forza con cui la realtà si impone (necessità), fa sì

che le mutazioni casuali utili si trasmettano alle generazioni successive perché rendono

chi ne è portatore, più capace di sopravvivere e riprodursi. La cultura non influenza

l’evoluzione. Se la cultura diventa ambiente, può influenzarla (effetto Baldwin). La

cultura può determinare un mutamento della nicchia ecologica. Esempio: tolleranza al

lattosio. Il linguaggio potrebbe essere una sorta di effetto Baldwin: la cultura genera un

ambiente in cui è conveniente avere il linguaggio, dopodiché il cervello si adatta. Ma se

fosse davvero così, ad essere innate dovrebbero essere proprietà evidenti e concrete e

non principi astratti (la GU è fatta solo di principi astratti poiché deve rimanere sul

generale). Perché la selezione dovrebbe selezionare caratteri invisibili e uguali per tutte

le lingue e non caratteristiche strettamente connesse alla processabilità dei tratti delle

concrete lingue a cui il linguaggio si deve adattare? Perché anche se il cervello è

esposto a linguaggi diversissimi, abbia voluto sviluppare le stesse proprietà superficiali

generalissime buone per qualunque linguaggio? È come dire che animali nelle paludi e

nel deserto abbiano evoluto gli stessi tratti.

30.11

Relazione linguaggio ed effetto Baldwin: il miglioramento della propria grammatica

mentale ha cominciato ad essere un vantaggio quando gli umani hanno cominciato a

comunicare linguisticamente, quando l’ambiente è diventato un ambiente linguistico.

Mutazioni casuali ma rese utili dalla riplasmazione dell’ambiente selettivo come un

ambiente in cui vi sia il linguaggio. (P&B)

Evoluzionisticamente: il linguaggio si è evoluto nel cervello. Come prova che all’inizio

non c’era è il fatto che non c’è in nessun altro animale. Per essersi evoluto deve aver

subito una spinta selettiva. Non si evolve per selezione naturale delle mutazioni casuali,

per selezione direzionata, cioè tutte le mutazioni casuali che non servono a niente

vengono abbandonate, mentre quelle che servono vengono conservate perché

favoriscono la numerosità degli individui che ne sono portatori. Perché il linguaggio si sia

evoluto, doveva rappresentare un vantaggio. Per essere un vantaggio ci vuole che fosse

in uso. In una comunità ci sono delle persone con delle piccole capacità di linguaggio.

Miglioramento dopo miglioramento siam arrivati al sanscrito.

I meccanismi con cui è avvenuto questo non sono quelli della selezione naturale.

Comunità che hanno parlato lingue diverse per un tempo lunghissimo, e che si sono

sviluppate in luoghi diversi, non possono aver evoluto la stessa grammatica.

La dispersione delle popolazioni cozza con l’ipotesi della GU evoluta dalla selezione

naturale. La velocità del cambiamento linguistico in quanto target per l’evoluzione cozza.

Lo sviluppo di tratti generalissimi invece che di tratti specifici dedicati, cozza. L’ipotesi

che ci sia stata selezione naturale, avente come risultato la grammatica universale così

come viene teorizzata, è un’ipotesi errata.

La GU non la si può teorizzare diversamente. Se ci fosse una GU dovrebbe essere nello

stesso modo equidistante da tutte le lingue. È il contrario di quello che succede nella

selezione naturale.

Nel cervello non c’è nulla di linguistico, il cervello è solo una macchina che processa le

lingue nello stesso modo.

Chomsky sostiene che la GU non si è evoluta per selezione naturale, ma che è un’unica

mutazione felice che si è sviluppata nel cervello di un individuo che gli ha dato un

vantaggio (non specificato). Possono avvenire mutazioni casuali, ma che avvengano

tutte nella stessa direzione è estremamente improbabile.

Non-adaptionist: il linguaggio non si è sviluppato per adattamento darwiniano, ma che è

avvenuta una mutazione felice unica, che ha portato alla produzione della GU.

IL LINGUAGGIO è STATO PLASMATO DAL CERVELLO: non è il cervello che è venuto

incontro al linguaggio e ha evoluto uno strumento per il linguaggio, ma è il linguaggio

che si è sviluppato tra le popolazioni umane in modo da essere particolarmente adatto al

modo in cui è fatto il cervello. Il linguaggio è facile da imparare e da gestire perché è lui

che nei millenni ha fatto in

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Publisher
A.A. 2016-2017
22 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valras di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Lombardi Vallauri Edoardo.