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Secondo l’universale 2 è da escludere.
Come si spiegano gli universali linguistici?
Causa: i parlanti sono portati da qualche spinta a preferire quella cosa, rispetto all’altra.
Linguaggi plasmati da cose facili da acquisire e da usare.
Le spiegazioni funzionali degli universali cercano di dire: essere fatto in questo modo
giova alle lingue perché è più facile da usare. Quando si interagisce, le cose vanno
meglio se la lingua è fatta così. Un linguaggio difficile da imparare non verrebbe
imparato.
È più facile controllare situazioni che funzionano bene nell’uso che nell’acquisizione,
perché dobbiamo controllare nel cervello. L’acquisizione avviane in modo nascosto.
Spesso ciò che è ergonomico nell’uso è anche facile da acquisire. Si sotto intende
l’acquisizione.
Economia, iconicità e motivazione comunicativa.
Eco e ico: forze che sono state viste in perenne bilanciamento sotto forma di economia e
chiarezza. Quanto > quando: economia > la sonora ha un tratto in più. L’economia è
andata a danneggiare la chiarezza perché ci sono due forme uguali che si trovano nello
stesso contesto, quindi la chiarezza è andata a bilanciare creando un’altra forma
(chioccia > chiocciola (conchiglia – gallina). Oggi si dice iconicità che è un sotto insieme
della chiarezza. Il modo in cui sono fatte le espressioni linguistiche, rispecchia il modo in
cui è fatta la realtà da designare. Questo è un concetto di chiarezza. Tanto più chiaro
quanto somiglia. C’è somiglianza di struttura tra lingua e realtà, nella realtà ci sono due
cose e quindi nella lingua ci sono due segni.
Diagrammaticità: il modo in cui sono organizzati i segni somiglia al modo in cui è
organizzata la realtà. Tutte le strutture coordinate della lingua (non posso dire ‘sono
uscito e ho fatto la doccia’) l’ordine della lingua rispetta quello della realtà. Le
condizionali precedono la frase matrice perché la condizione precede tutto.
Determinano tendenze quasi universali.
Motivazione comunicativa: lo scopo della lingua è la comunicazione, per cui tutta la
struttura linguistica e i cambiamenti che la contraddistinguono si pongono come fine
ultimo quello di adeguare il sistema alle necessità comunicative del parlante.
8.11
Chiarezza è uno dei possibili strumenti dell’iconicità. È un fatto di rispecchiamento tra la
lingua e ciò che deve esprimere. Il principio di chiarezza e di economia sono in conflitto
perché l’economia tende allo snellimento dell’apparato della lingua, invece la chiarezza
tende al principio un significato, un segno. L’economia in sede di immagazzinamento del
sistema linguistico e di codifica dei messaggi si traduce in una poca chiarezza. La poca
chiarezza altro non è che un’applicazione del principio di economia in decodifica. Minore
chiarezza significa maggiore sforzo, quindi minore economia in decodifica.
-Perché l’economia, la chiarezza e la motivazione comunicativa si possono mettere in
relazione di causa effetto con gli universali? Perché si ha una preferenza capillare per le
caratteristiche linguistiche per cui si spende meno sforzo.
Universale 38 di Greenberg.
Nelle lingue in cui c’è una marcatura di casi, se un ruolo argomentale riceve marca zero,
questo sarà il soggetto intransitivo. Cioè il caso del soggetto intransitivo è l’unico che
può ricevere marca zero.
Morfologia ergativo – assolutiva: marca in modo diverso il soggetto di un verbo transitivo
e quello di un verbo intransitivo. Soggetto intransitivo e oggetto transitivo sono marcati
con caso assolutivo. Soggetto di frase transitivo è in caso ergativo.
-Perché in tutte le lingue ci sono solo due casi e non tre per marcare soggetto
intransitivo, soggetto transitivo e oggetto? Per economia delle forme. Si fa meno fatica a
gestire meno casi.
-Perché nessuna lingua tiene insieme Strans e Otrans? Se avessi lo stesso caso, non
avrei nessuna distinzione tra S e O che sono nella stessa frase. Non ci sarebbe
chiarezza.
Sintransitivo e O non compaiono mai nella stessa frase quindi possono essere marcati
con lo stesso caso.
Lingue attivo-stative: I run, me fall.
Universale 38: uno dei due casi può avere marca zero, il nominativo, perché è più
economico, visto che il nominativo di solito copre due ruoli. Quindi è usato più
frequentemente. È un gioco tra economia e chiarezza.
Universale 41: se una lingua è SOV ha delle marcature esplicite dei casi. Universale
implicazionale. La chiarezza spiega questa cosa. Perché nelle lingue SOV non si
capirebbe quale è il S e quale O, perché non c’è il verbo in mezzo a separare i
costituenti nominali.
Ci sono pochissimi universali davvero universali. Ci sono molte forti tendenze.
Chomsky sostiene che nel cervello c’è un modulo funzionale che specifica come deve
essere fatto il linguaggio attraverso dei tratti universali. I vincoli sono pre-impostati alla
nascita. La presenza di universali linguistici sono attribuiti al modulo nel cervello. Ogni
universale totale si candida a sostenere questa ipotesi filosofica. La presenza o meno di
universali è importante perché se ci sono gli universali assoluti possiamo sostenere la
presenza del modulo, ma se si trova anche solo un’eccezione quella basta a demolire
l’ipotesi filosofica.
9.11
1. Branching direction theory
I costituenti che ramificano (più onerosi da processare) secondo questa teoria lo fanno
sempre nella direzione in cui va l’ordine T-M, mentre quelli semplici, la cui deviazione
delle aspettative causa minore sforzo di processazione, sono esenti da questo
comportamento. I costituenti che ramificano sono quelli che hanno almeno un nodo
sovraordinato. È un perfezionamento della teoria della coerenza dell’ordine T-M.
2. Economia e motivazione comunicativa
Ottenere lo stesso risultato con il minimo sforzo (economia) può portare a riduzione dei
mezzi espressivi fino a perdita di chiarezza. Le lingue risolvono questo conflitto in modi
diversi di cui può occuparsi la tipologia. Es: minore sforzo articolatorio (quanto/quando)
spinge differenziazione altra parola (quando/quanno).
3. Che genere di caratteri linguistici giustificano che si parli di un tipo (e che tipo non lo
giustificano)
Quei tratti che si correlano ad altri tratti consentendo di far previsioni su di essi e ipotesi
su quali siano le cause comuni. Es: ordine VO correla con ordine T-M anche nel SN e si
spiega con preferenza per la coerenza.
4. Parti della lingua che si prestano meglio all’analisi tipologica e perché
Nella morfologia e la sintassi ci sono molte strutture fortemente regolarizzate ed
interconnesse. Ammettono molta variazione. Le regole sono facilmente osservabili. Al
contrario la fonologia è poco adatta perché c’è poca variazione e il lessico è poco
struttutturato e molto influenzato da altre lingue. Le cellule di lessico strutturate sono
colori e nomi di relazioni di parentela.
6. Universale implicazionale
Asserisce il legame tra due proprietà teoricamente distinte ed indipendenti. La presenza
di una è vincolata da quella dell’altra. ES: SVO implica preposizioni. Stabiliscono il
perimetro all’interno del quale una lingua può variare, quindi sono da supporto alla
tipologia.
7. Lessico dei colori
Berlin e Kay hanno stabilito che 11 classi cromatiche sono ricorrenti nelle lingue, e che
esse sono disposte su una scala gerarchica fortemente implicazionale. Non si può
accedere ad una classe cromatica senza che siano presenti i livelli precedenti. Es: non
posso avere il “rosso” (categoria per cui il migliore esempio è il colore rosso) se non ho
“nero” e “bianco”.
8. Tratti essenziali delle lingue nominativo accusative ed ergativo assolutive
N/A: il soggetto int/trans ha il caso nominativo, è il caso che può avere marca zero
(U.38). L’oggetto dir ha il caso accusativo. Per marcare relazione di dipendenza con
affissi legati, utilizzano la marcatura sulla testa e sul modificatore (no preferenza).
E/A: il soggetto int e l’oggetto dir hanno caso assolutivo e può assumere marca zero
(U.38) e il soggetto dir ha caso ergativo. Per marcare relazione dipendenza con affissi
legati, utilizza la marcatura sul modificatore.
9. Universale 38 Greenberg
La marca zero è assegnata al caso che annovera tra le sue funzioni anche quella di
soggetto intransitivo. Si spiega con l’economia. È il caso più utilizzato nelle lingue.
10. Correlazioni dell’ordine VO e correlazioni dell’ordine OV
VO T-M: preposizioni, NG, NA, NDim, NNum, NRel, WHiniziale, CS-frase sub, AgComp-
2T, AuxV, VAvv.
OV M-T: postposizioni, GN, AN, DimN, NumN, RelN, frase sub-CS, 2TP-AgC, VPAux,
AvvV, WHnon iniziale,
15.11
Tipologia areale. Contatto fra lingue. Il contatto fra le lingue le influenza. Stare vicine
nelle lingue, produce delle somiglianze. Fattori: contatto tra i parlanti. In alcuni casi,
somiglianze molto forti tanto che si vede il tipo areale. Insieme di tratti = tipo areale.
Bisogna escludere la parentela genetica. Quando un’area è caratterizzata da tratti
linguistici comuni dati dalla vicinanza geografica: lega linguistica > sprachbund > area
linguistica. Perché si parli di lega linguistica occorrono alcune condizioni: lingue
contigue, non imparentate, contatti importanti e duraturi tra i parlanti (ce lo dice la
geografia storica). Esempio più noto e meno controverso è l’area balcanica. Sono
un’area etnicamente molto diversificata (albanesi, slavi, romeni, greci, turchi), ci sono
lingue slave parlate in quest’area. Enormi quantità di contatti. Somiglianze linguistiche
ascritte ai contatti. Famiglie linguistiche rappresentate: greca, albanese, slava, turca,
romanza, ungherese. Tratti comuni chiamati balcanismi.
1. Vocalismo neogreco.
2. Sincretismo di genitivo e dativo.
3. Formazione del futuro perifrastico.
4. Formazione dei numeri cardinali da 11 a 19
5. Perdita dell’infinito
6. Postposizione dell’articolo
Queste caratteristiche riguardando parti diverse della lingua e non sono particolarmente
correlati. Si parla di tipo in senso diverso. Il principio soggiacente non è strutturale ma è
storico. La macrocausa è il contatto. Fenomeni di sostrato. C’erano parlate che sono
scomparse.
Area di Carlo Magno. Progetto EuroTyp linguisti paesi europei. Esaminato lingue
europee per vedere se c’era qualcosa di comune. Non si può dire di avere una