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LA CITTA' CONTEMPORANEA PER 3 MILIONI DI ABITANTI (1922)

Questo progetto può essere letto come un'ipotesi generalizzata che riguarda la città moderna, e come un'analisi più vasta di forze e tipi emergenti nella metropoli industriale. Anche chiamato la "Ville Contemporaine", è conosciuto attraverso una serie di disegni che Le Corbusier espose al Salon d'Automne a Parigi nel 1922.

Il piano si basava su una geometria regolare, simmetrica ed era tagliato da un asse principale per la circolazione stradale che giungeva a un centro di trasporti organizzato su più livelli, il più alto dei quali era un aeroporto. Attorno a questo centro c'erano ventiquattro grattacieli di vetro dell'altezza di 183 metri (rif. grattacielo americano), previsti per ospitare le menti più avanzate della società: i banchieri, i tecnocrati e i dirigenti. La maggior parte della restante città era perlopiù occupata

Da Edi ci per appartamenti ad alta densità disposti con regolarità in un ambiente simile a un parco. I sobborghi operai e la zona industriale erano posizionati un po' più distanti, sottolineando la distinzione tra élite manageriale e le classi inferiori operaie.

Gli edifici residenziali erano di due tipi: arretrati e blocchi perimetrali disposti attorno a corti e chiamati "immeuble villa". Questi ultimi erano costituiti da unità a doppia altezza, ognuna con una grande terrazza giardino, e composte fino a un'altezza equivalente a dodici piani.

"L'immeuble villa" si ispirava a fonti diverse che avevano catturato l'immaginazione dell'architetto: la più importante è il Monastero dei Certosini a Ema, in Toscana.

L'alta densità abitativa doveva essere combinata con il massimo apporto di spazi aperti attraverso l'uso di nuove tecniche come la costruzione in acciaio e cemento armato.

Il tra co meccanizzato era diviso da quello pedonale che era rialzato mediante l'uso di pilotis. L'immagine della città si poteva sintetizzare in un assemblamento di frammenti delle città e delle teorie urbane che piacevano all'architetto: l'aura tecnologica della griglia americana e della città digrattacieli si univano con le strade e gli edifici di vetro della Città Nuova di Sant'Elia; i boulevard di Parigi e di Versailles erano accoppiati a un'origine geometrica che ricordava i piani della città ideale del Rinascimento; la Garden City di Howard e la Cité Industrielle di Garnier erano riformulate in una scala più ampia. L.C. sintetizza idee già esistenti nella cultura progettuale europea e che a lui erano ben presenti visti i suoi contatti. L'idea del pittoresco non è del tutto abbandonata ma si possono riconoscere caratteri di modularità, razionalizzazione e ripetitività. GERMANIA: Francoforte e Berlino

La nuova Repubblica tedesca del 1919 sottolineava il controllo statale dell'uso del terreno con l'intento di provvedere a care per tutti. Le riforme sull'housing poterono diventare effettive soltantodopo il 1923 circa, con la stabilizzazione temporanea dell'economia.

La città deve essere ripensata, viene criticata la città ottocentesca, la città diventa sede di processi di riattivazione delle attività industriali, campo di investimenti economici, in cui gli esperimenti architettonici influenzano pienamente questo campo in trasformazione. Ripensata sia forma fisica sia tessitura funzionale della città, lavori sugli isolati e sui percorsi, le trasformazioni nei decenni.

Dall'isolato della città compatta europea densa e malsana, con fronte continuo come elemento fondamentale dell'estetica 800esca, gradualmente si trasformano ad una radicale riorganizzazione.

Fi fi fi ff fi fl fi fi ffi ffi ffI

riferimenti: Otto Wagner e la città compatta (sviluppare la città con atteggiamento di continuità), il modello della città giardino (decentramento, rapporto città-campagna, rapporto con le tradizioni, modello innovativo che supera l'idea stessa di città nelle sue istanze più radicali). Anche in Europa, tramite la Germania, appare il tema del grattacielo e della città a sviluppo verticale (vedi: Mies, Mendelsohn). Poi in Francia (vedi: L.C.) e in Russia (vedi: Lissitzky). I risultati furono visibili in modo evidente in città come Breslau, Amburgo, Celle, Berlino e Francoforte. Quest'ultima rappresentò un caso speciale, perché gli interessi dei sindacati e delle cooperative social-democratiche furono i più influenti nell'influenzare la politica. Il sindaco della città, Ernst May, invitò nel 1915 l'architetto e lo investì dei poteri di architetto-capo sostenendolo attraverso.un’organizzazione ufficiale per destinare la terra alla modernizzazione. Le numerose Siedlung che May e i suoi colleghi progettarono a Francoforte nei cinque anni successivi si basavano soltanto vagamente sui principi della Garden City. Gli architetti si concentrarono sulle ricerche sulla logistica d’uso e di produzione a tutte le scale, degli spazi esterni, alle abitazioni individuali, alle niture minime. Da questo contesto emerse ad esempio la “Cucina Francoforte” compatta e estremamente funzionale di Grete Schutte-Lihotzky (al tempo dell’emancipazione della donna in Germania e la trasformazione di alcuni spazi). Siedlung: Caratteristiche della erano lontane dall’immaginario delle residenze unifamiliari della Garden City e possedevano tetti spioventi e un aspetto rustico. La configurazione era quella di un lungo blocco, basso, con un’altezza dai tre ai cinque piani, e con percorsi di accesso e scale tra gli appartamenti abbinati collocati ad ogni

piano.Composte da una ripetizione di moduli standardizzati e di elementi- costruttivi, che gli architetti cercavano di umanizzare prestandoun’attenzione giudiziosa a proporzione, dimensione, luce, ombra e dettaglio.

Le idee della Garden City (il verde e l’importanza allo spazio verde, le fasce residenziali, edi cimediamente alti di 3/4 piani, spazi abitativi igienici, vicinanza al posto di lavoro) e le forme astrattedella nuova architettura riuscivano a uni carsi in un’immagine imponente che servì a esprimere ivalori di un socialismo illuminato. La rielaborazione della città giardino che inizia a governare ilpanorama internazionale. Romerstadt Siedlung

Due esempi di Siedlung furono la di May e Rudlo (campi edilizi continue,carattere curvilineo delle facciate che rimanda alle esperienze del linguaggio espressionista cheBruchfeldstrasse.circolava in Germania) e laAnche Berlino ebbe la sua parte di schemi residenziali di qualità. Tra questi, i

più importanti furono Gropius Siemensstadt quelli di per la (il tema delle residenze popolari porterà Gropius a Bruno Taut Martin Wagner Britz-Siedlung distaccarsi dal Bauhaus) e quelli di e per la (una sorta di città giardino con terrazze, forma a ferro di cavallo ben riconoscibile, obbiettivo di quali care l'abitazione operaia anche dal punto di vista simbolico. L'aspetto coloristico su in uenza Piano del Britz dell'espressionismo tedesco). Il era centrato su uno spazio aperto a forma di ferro di cavallo attorniato da una fascia di abitazioni. Da questo punto centrale furono disposti alcuni rettangoli paralleli tra fasce di verde.

May, Wagner, Taut I progetti residenziali di e tutti gli altri, furono in uenzati dagli interventi J.J.P. Oud residenziali progettati da in Olanda.

OLANDA: OUDA J.J.P. Oud già nel 1918, all'età di 18 anni, gli era stato assegnato l'incarico di architetto-capo della città di Rotterdam. I suoi

primissimi progetti di questa veste erano modellati sui prototipi diBerlage. Solo gradualmente Oud si distaccò dalla progettazione tradizionale e a sintetizzare lescoperte di De Stijl con un linguaggio architettonico che doveva gestire le richieste di abitazionioperaie.

RESIDENZE OPERAIE A HOEK VAN HOLLAND (1924)

Il complesso residenziale era costituito da due blocchi identici che contenevano due le diabitazioni sovrapposte e che presentavano estremità arrotondate.

I muri erano intonacati e imbiancati, mentre la bassa base era in mattoni gialli, i gradini davantialla porta in mattone rosso, e la cornice della porta in cemento grigio. Porte, lampade, colonnine ealtri dettagli erano dipinti di blu, rosso, nero e giallo, richiamando il carattere di Mondrian.

Sul fronte si trovavano piccoli giardini individuali, mentre sul retro si trovavano quelli comuni.

REPUBBLICA DI WEIMAR

Per motivi politici ed economici la ricerca abitativa conosce sviluppi

intensi e paradigmatici: il periodo di crisi viene superato grazie all'ausso di nanziamenti dagli USA, essi permettono di riattivare l'attività edilizia, molte realtà municipali si fanno promotrici di questi interventi attraverso i sindacati, prendono avvio processi di edificazione per le popolazioni lavoratrici. La richiesta è quella del basso costo, le sperimentazioni avvengono a varie scale: al livello del processo costruttivo e dei materiali (volontà di ottimizzare le risorse, per questo la Germania avanza fortemente sulla prefabbricazione), a livello tipologico (avere case decenti, che garantiscono buone condizioni ma non sono dispendiose nelle dimensioni degli spazi), a livello urbano (ad esempio al tempo vi era disponibilità dei terreni agricoli a basso costo). AUSTRIA: LE RESIDENZE COLLETTIVE Dopo la guerra diventa la capitale di uno stato più piccolo, non esiste più l'impero. A fronta un periodo di governo social

democratico legato alla visione marxista: l’esperienza dellaRossa. Il tema della casa era forte, essa era vista come bene sociale da fornire alle masse, era unmezzo per a ermare il progetto politico. Si svolge in un ambito diverso rispetto alle esperienzetedesche: in Germania erano interventi rivolti alle periferie e si interveniva su spazi liberi, su terreninon onerosi, in Austria si interviene all’interno della città all’interno dei territori su cui hanno ilcontrollo. Il tema della casa popolare assume caratteri diversi: a volte si riprende la città giardino,altre volte si costruiscono megastrutture, veri e propri impianti urbani all’interno della città inposizioni strategiche. Inoltre a anco alla casa si volevano garantire anche servizi sociali.Un censimento tenuto nel 1917 rivelò che quasi tre quarti delle abitazioni viennesi erano insalubrie sovra ollate. Sotto il governo di Otto Bauer gli a tti vennero ssati ad un minimo per

le abitative devono essere accessibili a tutte le persone, indipendentemente dalle loro capacità fisiche o cognitive. Questo significa che le case devono essere progettate e costruite in modo da consentire l'accesso e l'uso da parte di tutti, senza discriminazioni. Per garantire l'accessibilità, è necessario adottare diverse misure, come ad esempio: - Eliminare le barriere architettoniche: le case devono essere prive di ostacoli che possano impedire o limitare l'accesso delle persone con disabilità. Ad esempio, devono essere previsti rampe per le sedie a rotelle, ascensori o montacarichi per i piani superiori, porte ampie e senza gradini, bagni accessibili con spazi sufficienti per manovrare una sedia a rotelle. - Utilizzare materiali e tecnologie accessibili: i materiali utilizzati per la costruzione delle case devono essere scelti in modo da garantire la sicurezza e l'accessibilità. Ad esempio, pavimenti antiscivolo, maniglie e interruttori a bassa altezza, sistemi di illuminazione adeguati per le persone con problemi di vista. - Prevedere spazi comuni accessibili: oltre alle singole abitazioni, anche gli spazi comuni all'interno di un edificio devono essere accessibili a tutti. Ad esempio, le aree esterne come giardini o cortili devono essere accessibili anche alle persone con disabilità motorie. - Sensibilizzare e formare: è importante sensibilizzare la società sull'importanza dell'accessibilità e formare gli operatori del settore edilizio affinché siano in grado di progettare e costruire case accessibili. Inoltre, è fondamentale coinvolgere le persone con disabilità nel processo decisionale, per garantire che le loro esigenze siano prese in considerazione. Garantire l'accesso alla casa come diritto primario è un passo fondamentale per promuovere l'inclusione e l'uguaglianza di tutti i cittadini. Solo attraverso l'accessibilità delle abitazioni possiamo costruire una società più equa e solidale.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
112 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher riri240797 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof De Magistris Alessandro.