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MAI REALIZZATO.
Il ruolo simbolico del progetto monumentale della cattedrale viene invece
rivestito dal Monumento sul Kreuzberg a Berlino (1814-1823), di nuovo
l’uso del gotico come stile, ma realizzato in metallo.
In campo di architetture sacre S. realizza la Friedrichswerders Kirche a Berlino (1824). Progetto
economico ma restando sul gotico come stile. Caratterizzato da volumi semplici. Archi rampanti e
contrafforti di ridotte dimensioni.
S. realizza le sue più grandi e importanti opere in neo-classici a Berlino, a base di ciò c’era l’idea di
rendere Berlino la nuova Atene.
- Neu Wache - 1816/1818:
edificio a uso militare difensivo (realizzato vicino alle residenze reali).
È un edificio di ridotte dimensioni, in cui però S. studia a fondo le dimensioni
e le proporzioni maniacalmente.
Sul timpano vari fregi in basso rilievo.
Questo progetto conferma S. come importante e affermato architetto.
Tessenow lo trasfomerà nel 1931 come museo ai caduti
- Schauspielhaus am Gendarmenmarkt (nuovo teatro di Berli) - 1818/1821:
Il vecchio teatro a causa di un incendio viene distrutto.
Collocato su alto basamento (tipico del neo-classico).
Decorazioni in basso-rilievi e statue riportano alla nascita del teatro greco.
Sistema trilitico portato all’esenziale.
Grandi Aperture finestre senza modanature
Viene distrutto dalla 2° WW per poi essere ricostruito identico all’originale.
- Altes Museum - 1823/1830:
Ideato per la prima volta il museo, come luogo di insegn. Per il popolo.
Costruito per esporre le opere d’arte recuperata da Parigi (Napoleone).
Grande facciata con porticato composto da 18 colonne ioniche.
Tema d’angolo risolto con pilastri che diventano muro pieno.
Impianto rettangolare con spazio centrale tondo di distribuzione centrale
(Pantheon) con cupola cassettonata.
Le facciate laterali e retrostanti sono semplici
La doppia scala interna da vista sul Castello di Berlino (belvedere interno)
Nell’Altes Museum il tema dell’angolo è molto importante, e
viene risolto con diverse tecniche. Prima di tutte il ritmo degli
infissi verso l’angolo si allunga, lasciando più spazio e facendo
capire che sta per succedere qualcosa. Poi viene inserito un
pilastro di un ordine molto più grande e viene fatto risaltare
interrompendo il marcapiano e creando una scanalatura
laterale. Basamento e cornice continuano.
Schinckel durante la sua carriera conosce e collabora con Peter Joseph Lenné, un abile paesaggista
ispirato dagli elementi classici, disegna giardini all’italiana.
Castello di Charlottenhof – Potsdam – 1826: In occasione del secondo
matrimonio del Re Guglielmo II di Prussia, a S. venne affidato l’incarico di
progettare e realizzare una residenza estiva per i reali. Egli realizza una
struttura di ridotte dimensioni in stile neoclassico. Le prospettive delle vedute
panoramiche sono molto e ben curate. Il progetto è curato nei minimi dettagli.
È presente un pergolato di glicine nel parco: interesse di S. verso l’architettura
vernacolare italiana. Nell’intero progetto traspare l’amore di S. verso
l’architettura italiana e mediterranea, soprattutto nella casa del giardiniere
dove traspare benissimo l’interesse verso le case rurali italiane.
Castello di Babelsberg – Potsdam – 1832-1835: Pianta simmetrica ma regna il caos. Uso prevalente
dello stile gotico.
Effettua insieme a Peter Christian Beuth un viaggio in Galles e Scozia per studiare i musei inglesi e
le architetture neoclassiche. Durante questo viaggio presta anche molta attenzione alle costruzioni
industriale che fanno uso dei nuovi materiali (acciaio e vetro), che poi applicherà nello scalone del
palazzo di Albrecht a Berlino (1830-1832), dove usa la ghisa a vista.
Baukademie – Berlino – 1832/1836: Progetto fortemente influenzato dall’esperienza in Galles e
Scozia (archi a sesto ribassato come i mulini del regno unito). Usa i mattoni faccia a vista, combina
la visione di un palazzo a quella di un edificio industriale. La facciata è decorata con pannelli
decorativi in terracotta con basso-rilievi (mostrano e descrivano la funzione dell’architettura stessa).
La decorazione qui non nasconde l’architettura, ma anzi fa risaltare la maglia regolare in facciata. S.
deciderà poi di ricavarsi la sua abitazione all’interno di questo edificio. Demolito nel 1962. Oggi
ricostruita una piccola porzione (fedele all’originale) e poi affiancata ad una stampa che ne raffigura
il proseguo. Progetto per il palazzo del re Ottone di Grecia – Atene – 1824:
Progetto scellerato di costruire un palazzo sopra l’acropoli di
Atene. Progetto in stile neogreco ma di carattere lussuosissimo.
Mai realizzato per problemi strutturali, costruttivi ed economici.
Progetto per il Castello di Orianda in Crimea – 1828: S. progetta un
lussuoso palazzo in Crimea dove il rapporto con il paesaggio è
importantissimo. Riutilizzo degli stili e ordini neogreci (colonne
ioniche). Reinterpretazione della costruzione antica con nuove
tecnologie: inserimento di vetrate tra le colonne del porticato.
S. oltre a progettare palazzi e edifici, ha disegnato anche dei fondali per
teatro, che potessero sostituire le scenografie classiche. Studiati per
poter essere visti con la giusta prospettiva da tutti gli spettatori. Il più
famoso il Flauto magico di Mozart per la scena dell’entrata della Regina
della Notte
Leo Von Klenze (1784-1864): Architetto dalla carriera parallela a quella di Schinkel. Si forma presso
lo studio di Gilly (stesso maestro di S.). Durante la formazione progetta la ricostruzione dell’acropoli
di Atene: catalogabili come capricci settecenteschi. Fu il più grande architetto di Monaco di Baviera.
Con l’incarico affidatogli da Ludovico I di Baviera ridisegna la città intera. (il re voleva promuovere
Monaco da semplice città tedesca a capitale europea della cultura).
Konigsplatz – Monaco – 1816-1830: Importante piazza che era circondata da edifici in stile
neoclassico (oggi perduti). Alcuni edifici che si affacciavano:
- Collezione Nazionale di Oggetti Antichi, progetta da Ziebland
- I Propilei, omaggio e chiaro riferimento al monumento ateniese, considerati un saggio al
Dorico di VK.
- la Glyptothek, primo museo progettato e realizzato di Monaco. Ospitava collezioni di arte
classica progettata dallo stesso VK. In stile neogreco (ordine ionico).
La piazza nel 1933 diventa famosa per il rogo dei libri a mano nazista.
Glyptotek – Monaco – 1816/1830: stile neogreco. In Pianta si nota la grande sala centrale voltata
da una cupola cassettonata, circondata da sale secondarie.
Alte Pinakothek – Monaco – 1826-1836: stile neorinascimentale,
distrutta dalla guerra e ricostruita: la facciata fedele all’originale,
lasciando evidente la ferita lasciata dalla guerra, gli interni sono stati
rimodulati e riorganizzati ad opera di Hans Dollgast. Per la ricostruzione
della facciata riutilizza gli mattoni stessi dell’edificio crollato su sé
stesso. Durante la guerra le opere d’arte conservate all’interno furono
messe al sicuro. La ricostruzione della facciata non è un restauro
stilistico: vengono seguite le forme originali, ma tralasciati i decori.
Walhalla – Ratisbona – 1830-1842: Fortemente ispirato al
Partenone di Atene (tempio pteriptero), costruito sul Danubio. Forte
simbologia dell’unità dei popoli tedeschi (che viene raccontata con
decorazioni e bassorilievi): PANGERMANESIMO. Costruito su un alto
podio costellato di sequenza di scalinate.
Befreiungshalle – Baviera – 1842/1863: monumento celebrativo
della liberazione dal gioco Napoleonico. Riferimento agli antichi
mausolei (pianta centrale), sorge su un alto podio e ci sono 18 statue
di figure femminili con vittorie alate.
Lezione 04 10-03-2023
Henri Labrouste e l’architettura del ferro in Francia
Henri Labrouste (1801-1875), egli durante la sua carriera utilizzerà in maniera critica i nuovi
materiali, mantenendo un approccio storicista, attraverso lo studio del rapporto stile-tecnica e
struttura-ornamento. Tra il 1824 e il 1830 soggiorna a Roma durante il suo Grand Tour in Italia. Nel
1824 vinse il Gran Pirx de Rome. Durante il suo soggiorno romano rileva ridisegna le architetture di
Roma, dal dettaglio all’intero edificio. Verso la fine del suo soggiorno ridisegna (come previsto delle
accademie di arte dell’epoca) in maniera ideale le rovine. Nel 1828 manda a Parigi, presso
l’accademia cui studiava, la sua personale ricostruzione del tempio di Paestum. Nel 1830 apre un
suo atelier dove inizia l’insegnamento, che prosegue fino al 1856.
L’utilizzo della ghisa in sé non è una novità, in quanto era già usata in passato per le strutture di
ponti e arredi urbani. L’onore di L. è quello di legittimare questo nuovo materiale come materiale
per l’architettura rendendola artistica. (vedi Gilbert/Rohault/Duban/Van Cléemputte/Hittorff). Lo
stesso L. ha già usato questo materiale per la realizzazione di ponti e lampioni (Ponte de la Concorde)
Biblioteca di Saint-Genevieve – Parigi – 1839: progetto
per la costruzione della biblioteca prima ospitata nel
sottotetto di un monastero. Il progetto è un processo che
porta L. da un progetto classico con pareti portanti in
pietra, al progetto realizzato con il forte utilizzo dei nuovi
materiali. Tutta la parte strutturale della copertura è
realizzata in ghisa a vista. Gli archi in ghisa sono fissati alle
imposte dei muri. Al centro le due volte a botte, non una
sola per mantenere contenuta l’altezza della volta, si
incontrano su una fila di pilastri anch’essi in ghisa. I dimensionamenti delle colonne derivano dalla
resistenza statica del materiale e non dalle convenzioni vitruviane. L. giustifica l’uso del metallo
come risparmio economico (che in verità è una fake news, costava di più) e il metallo poteva
garantire miglior illuminamento grazie alle luci ariose dell’ambiente.
L’armonia tra tutti gli elementi è diligentemente controllata da L. Il
capitello è imbullonato (due parti fuse separatamente) sulla parte
finale della colonna, questa soluzione permetteva di nascondere il
nodo trave-pilastro. L. vuole nobilitare gli elementi senza
nasconderli: decora anche la parte terminale delle volte: voleva dare
l’idea della pergola in giardino. Le finestre laterali garantiscono
grandissima luce. Le librerie poste ai lati sotto alle pareti->
riferimento della biblioteca di Boullée. Anche nel vestibolo viene studiata una maglia di piastri con
trave metalliche, dove l’appoggio non si ferma sul pilastro ma continua per andare a vista. La trave
va oltre il capitello. Questo spazio sembra un pergolato. L.