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DIDATTICA GENERALE II
Lezione 810.01.22
La seconda parte del corso è centrata sul tema degli ambienti di apprendimento che ha come riferimento il libro di testo "Ambienti di apprendimento".
Esonero: lunedì 24 intorno alle 10-11. Per chi sostiene gli esoneri verranno pubblicati i risultati del secondo esonero e se il laboratorio è completato si registra questa parte dell'esame che è collegato a pedagogia speciale. Didattica però è l'esame fiscalizzante.
Lavoro aggiuntivo ha una data di scadenza: domenica 6 febbraio
L'oggetto generale del corso è l'ambiente di apprendimento, che cerca di intercettare un'attenzione che si è manifestata negli ultimi anni sulla dimensione organizzativa del fare scuola (non solo su aspetti legati alle metodologie didattiche o alla gestione della relazione educativa, ma anche su aspetti legati al setting organizzativo, cioè alla strutturazione dell'ambiente di apprendimento).
È un aspetto nuovo di attenzione in ambito scolastico, soprattutto nelle scuole primarie e secondarie; nell’infanzia c’è sempre stata una forte attenzione all’ambiente di apprendimento. Questo aspetto cercheremo di esplorarlo provando a richiamare una serie di esperienze che vanno in questa direzione del ripensare l’ambiente.
L’ambiente di apprendimento è stato spesso considerato un dato di fatto: ognuno si rappresenta nell’immaginario collettivo un’aula scolastica con certe caratteristiche: è come se il tema dell’ambiente di apprendimento sia sempre stato ritenuto un elemento scontato, non solo dal punto di vista degli spazi, della gestione del tempo, dell’aggregazione degli allievi (non si limita solamente allo spazio di apprendimento), ma anche altre variabili organizzative, come il tempo, il ruolo dell’insegnante, l’aggregazione degli allievi ecc.
Oggi cercheremo di focalizzare l’attenzione
su questo concetto di ambiente di apprendimento e proveremo a dargli un significato preciso. COSTRUTTO DI AMBIENTE DI APPRENDIMENTO: Partiamo dall'Incipit di un libro di S.Papert, dove inizia ad entrare il tema delle tecnologie informatiche. Papert è stato uno studioso e l'inventore di un linguaggio a scopo didattico, un linguaggio logo in parte superato da altri linguaggi (anche all'interno dell'attenzione al coding), ma il suo linguaggio era un semplice linguaggio di programmazione pensato a livello didattico (vi era una tartaruga che rappresentava il movimento del mouse). Nell'incipit Papert utilizza questa metafora: richiama quindi il fatto che abbiamo uno stereotipo di ambiente scolastico che in qualche modo è immutato nel tempo, che rimane ancora presente nonostante alcuni cambiamenti (che sono più superficiali) che non hanno modificato in maniera sostanziale l'ambiente in cui si svolge il lavoro scolastico (contrariamente a quello cheè successo nel mondo della sanità). Da qui l’attenzione all’ambiente di apprendimento che è stato oggetto di una lunga ricerca e progetto svolto dall’OCSE: INNOVATIVE LEARNING ENVIRONMENTS, progetto che dura 10 anni e che è stato documentato con pubblicazioni frequenti.
Nei materiali di questo progetto l’ambiente di apprendimento è definito come: 1) ecologico, sistemico, olistico. La definizione richiama un approccio all’ambiente di apprendimento; richiama quindi un approccio che punta a considerare l’ambiente di apprendimento come l’insieme di tutti gli elementi che compongono un ambiente formativo; in particolare la rappresentazione che è proposta ci richiama tre livelli di analisi attraverso cui rappresentare l’ambiente di apprendimento:
Livello aula: inteso come microambiente (microsistema) in cui vi è l’interazione tra allievi e insegnante; rispetto a questo microsistema vengono richiamati
alcunecomponenti come allievi, insegnanti, risorse, contenuto dell'insegnamento, in unaprospettiva che cerca di legare la dimensione organizzativa con quella pedagogica
Mesosistema (livello scuola): vedere l'aula come un'unità specifica all'interno di un sistema organizzativo più ampio, che richiama la scuola intesa sia come plesoscolastico ma anche come istituto
Macrosistema: relazione della scuola con la comunità territoriale
La compresenza di questi tre livelli ci richiama questa visione sistemica, ovvero vedere l'aula con sistemi più ampi (non limitarsi all'aula in senso stretto ma pensare l'ambiente di apprendimento visto in relazione con queste dimensioni più ampie). Sempre nella proposta dell'OCSE vengono richiamati una serie di dimensioni e di voci da considerare
Vengono richiamati per ogni livello una serie di dimensioni da considerare:
Per l'aula si riprendono: 2Gestione della risorsa
docenti- Raggruppamenti degli allievi
- Gestione dei tempi di apprendimento
- Metodologie didattiche e valutative
- Ripensare l'aula
- Gestione dell'eterogeneità degli allievi
- La pluralità del ruolo dei docenti
- Competenze per il futuro
- Leadership per l'apprendimento
- Insegnanti come professionisti dell'apprendimento
- Raccolta di informazioni ed evidenze sull'apprendimento
- Feedback formativo
- Collaborazione con università, imprese
- Collaborazione con le famiglie e la comunità territoriale
Definizione molto caratterizzata rispetto a quella precedente, questa definizione è più orientata verso una certa idea di apprendimento.
Osserviamo però un'altra immagine con cui rappresentare la visione sistemica dell'ambiente di apprendimento. Ci limitiamo anche alla sola aula: dobbiamo usare la metafora di Hardware e Software per richiamare le caratteristiche del microambiente aula, ovvero del microambiente di apprendimento.
Hardware componenti più strutturali:
- Gestione degli spazi e degli arredi
- Uso strumenti e materiali didattici
Software componente più morbida:
- Metodologie di lavoro
- Relazione formativa
L'immagine dell'hardware e software
domanda: cosa sono gli ambienti di apprendimento? Gli ambienti di apprendimento sono contesti in cui avviene il processo di insegnamento e apprendimento. Questi contesti non si limitano alla dimensione fisica e spaziale della scuola, ma comprendono anche elementi come il software e l'hardware utilizzati, gli strumenti, i materiali, gli spazi e altre dimensioni organizzative come il tempo e la gestione della risorsa docente. Gli ambienti di apprendimento sono strettamente collegati alle metodologie di lavoro utilizzate nel processo didattico. Così come il software di un pc o di un tablet è condizionato dall'hardware, anche le metodologie di lavoro sono influenzate dalle condizioni strutturali in cui si svolge la relazione didattica. È importante comprendere che gli ambienti di apprendimento non si limitano alla dimensione fisica, ma richiamano anche una serie di elementi che entrano in gioco, come l'hardware e il software. Inoltre, esiste un'interdipendenza tra il microambiente di apprendimento e le dimensioni più ampie proposte nel progetto Ocse.Il seguente testo riguarda l'importanza dell'ambiente nell'apprendimento. Quando si parla di metodologie didattiche o dell'organizzazione scolastica, l'ambiente diventa un aspetto fondamentale. La proposta di Wilson richiama una certa visione dell'apprendimento. Quindi, per capire quale ambiente costruire per favorire l'apprendimento, una domanda di partenza potrebbe essere: per quale tipo di apprendimento stiamo pensando o ripensando questo ambiente? Una citazione di Gardner può aiutarci a rispondere a questa domanda. In un testo intitolato "Educare e comprendere", Gardner afferma:
"L'apprendimento non è solo la riproduzione di un insieme di conoscenze e abilità da parte dell'allievo, ma richiede anche la capacità di utilizzare queste conoscenze e abilità in modo flessibile e creativo. Pertanto, l'idea di risposte corrette può essere compromessa".
Con questa affermazione, Gardner sottolinea due visioni dell'apprendimento: l'apprendimento come riproduzione di conoscenze e abilità da parte degli studenti e l'apprendimento come capacità di utilizzare in modo flessibile e creativo queste conoscenze e abilità. L'idea di risposte corrette può essere compromessa in quest'ultimo caso. L'valutazione tradizionale basata su test potrebbe non essere adeguata per valutare questo tipo di apprendimento.
diapprendimento pensato solamente come capacità dell’allievo di riprodurre fedelmente un insieme di saperi e conoscenze e abilità Riferimento alla risposta corretta richiama questo: c’è la risposta giusta e sbagliata. Concetto di comprensione: parla di rischi del comprendere, apprendimento inteso non come riproduzione di un insieme di saperi ma come una comprensione significativa da parte dell’allievo. Il suo bersaglio è un’idea di apprendimento come mera riproduzione. Lo stesso Gardner in un altro testo intitolato ‘’sapere per comprendere’’, ci dà una sua definizione di apprendimento inteso come comprensione: La comprensione è quindi la padronanza dei propri apprendimenti, tali da consentire di poter usare questi saperi in situazioni di problemi e situazioni nuove. “In una frase, comprendere è l’abilità di pensare e agire con flessibilità, usando quello che siconosce” → La comprensione richiama un apprendimento flessibile (quindi richiama il principio di flessibilità), capace di interagire con situazioni nuove. Dall’altro lato parla di pensare e agire usando quello che si conosce; collega quindi la comprensione all’azione, allamessa in gioco dei propri apprendimenti. Parliamo di un’idea di comprensione che si avvicina al concetto di competenza: Vediamo quindi questa idea di comprensione che si collega molto al concetto di competenza (questo concetto è dato da Gardner e Perkins). capacità di comprendere il Wiggins e Mctige parlano di comprensione profonda intesa come senso e trasferire gli apprendimenti nei contesti di vita definizione molto efficace nel cogliere questo concetto di comprensione, ovvero si parla di un ambiente di apprendimento